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Altes
Rathaus
Il Municipio
Vecchio (Altes-Rathaus) è
l'antica sede del Comune della
città bavarese di Bamberga.
Sorge nel mezzo del fiume Regnitz,
ed è uno degli edifici più
importanti della città, che ne
caratterizza il centro storico.
All'interno
ospita la Sammlung Ludwig,
"Collezione Ludwig", una
delle maggiori d'Europa sulle
porcellane.
I
Principi-vescovi avevano emendato
una legge che impediva ai
cittadini di Bamberga di erigere
un municipio sul territorio. Così
venne eretto nel 1387 su
un'isoletta artificiale nel mezzo
del corso del fiume Regnitz,
sul confine fra gli antichi poteri
cittadini, quello episcopale e
quello civile; e venne collegato
alle rive da due ponti. Assunse la
forma attuale solo durante i
rifacimenti gotici operati
fra il 1461 e il 1467, mostrando
un grande corpo sul lato
settentrionale, una torre sul
punto di passaggio del ponte, e
una casa a graticci che serviva
come Corpo di Guardia.
Fra
il 1744 e il 1756 venne
profondamente rinnovato su
progetto dell'architetto Johann
Jakob Michael Küchel in uno stile
di transizione dal barocco al rococò.
Scenografici
sono gli affreschi eseguiti verso
il 1755 da Johann Anwander. Essi
ricoprono tutte le facciate
esterne dell'edificio principale e
raffigurano scene allegoriche
inquadrate da motivi
architettonici a trompe-l'œil;
pittura illusionistica tipica di
quell'epoca. Sul lato della
collina (vescovile) sono i Quattro
elementi, e su quello della
pianura (borghese) le Quattro
stagioni, tutti legati dal tema
corrente dei Vizi e Virtù
dell'uomo. Al di sopra dell'arco
di passaggio, sotto alla torre,
Jos. Bonaventura Mutschele realizzò
sulle facciate gemelle due bei
balconi rococò e due grandi
stemmi. Nel fronte che guarda la
collina territorio dei
principi-vescovi, è lo stemma
della città con San Giorgio,
ad indicare l'entrata nella città
borghese; mentre nella facciata
opposta è il blasone di Franz
Konrad von Stadion und
Thannhausen, principe-vescovo
dell'epoca. A fianco del fronte
verso la città è il monumentale
gruppo barocco della Crocifissione,
risalente al 1715.
All'interno,
al primo piano, è la grande Rokokosaal,
sala rococò utilizzata per le
sedute del Consiglio comunale e
i ricevimenti civici. Al
pianterreno è ospitata la
Collezione di Porcellane Ludwig,
fondata nel 1995.
Alte
Hofhaltung
La Vecchia
Corte (Alte Hofhaltung) è un
complesso di edifici storici di Bamberga.
Si compone di ex edifici
residenziali e agricoli della
corte episcopale, che dal XV
secolo fu costruito sul sito
dall'Imperatore Palatino Enrico
II.
L'edificio
precedente della vecchia corte era
il Castrum Babenberg. Dopo il
completamento degli edifici sul Domberg,
la vecchia corte, che al suo
interno contiene ancora i resti
del palazzo e della cappella dell'XI
secolo si trova, tra il Duomo a
sud e la nuova residenza a
nord. Dopo il trasferimento del Principe
Vescovo in un nuovo palazzo,
gli edifici furono utilizzati come
uffici, biblioteche e sale
consiliari. Oggi ospita il museo
storico della città e la
dipendenza della cattedrale
nell'ala Henneberg.
Dopo
la morte di Adalbert von Babenberg dalla
casa dei Popponidi, i suoi
feudi divennero proprietà della
corona e vi rimasero fino al 973,
quando passarono al duca di
Baviera Enrico II il
Litigioso.
Al
tempo in cui era proprietà della
corona, il Castrum veniva
usato anche come prigione reale.
Il re deposto d'Italia e margravio
di Ivrea, Berengario II e
sua moglie furono imprigionati in
questo edificio.
La
cappella di Tommaso, dei tempi
dell'Imperatore Enrico II, è
ancora presente, e nel 1020, Papa Benedetto
VIII la consacrò in onore
della Vergine Maria e di San
Tommaso.
Dell'XI
secolo era anche la cappella
di Sant'Andrea, che non esiste più.
In questo posto, secondo la
leggenda, l'imperatrice Cunegonda
si sottomise al giudizio di
Dio camminando sui carboni
ardenti.
Nel XVI
secolo il palazzo di Enrico
II fu demolito e sono stati
conservati alcuni archi di
finestre all'interno dell'ala
rinascimentale.
Le
ali sud-orientali e orientali
furono costruite sotto il
principe-vescovo Philipp von
Henneberg (1475-1487). Lo stemma
di Henneberg si trova sopra il
portale d'ingresso posteriore, e i
dipinti sotto la grondaia sono
notevoli.
Sotto
il governo del suo successore, il
principe vescovo Enrico III Groß
von Trockau (1487-1501) un
incendio distrusse l'ala della
cucina. Di conseguenza, durante il
regno di Enrico III questa zona
venne ricostruita. Uno degli
stemmi più belli di Bamberga,
sopravvissuto nei secoli, si trova
sopra il cancello d'ingresso sul
lato nord.
Sotto
il governo del principe-vescovo
Veit II von Würtzburg
(1561-1577), parti del palazzo
dell'epoca dell'imperatore Enrico
II furono demolite o integrate
nell'ala rinascimentale.
L'edificio fu eretto nella sua
forma attuale a aprtire dal 1570
sotto la direzione di Erasmus
Braun, che si immortalò sotto la
vetrata. Gli stemmi di alcune
famiglie nobili sono scolpiti
sulla vetrata sotto le finestre.
La facciata dell'edificio
rinascimentale era originariamente
dipinta.
Come
ingresso di rappresentanza, lo
scultore Pankraz Wagner creò la Bella
Porta nel 1573. Il rilievo di
Maria è affiancato da Enrico e
Cunegonda, che reggono un modello
di cattedrale dietro la Madonna.
Mostra la cattedrale in dettaglio
come appariva fino al 1764. San Pietro a
sinistra e San Giorgio a
destra e due vescovi, San Otto e
probabilmente Kilian,
l'"Apostolo dei
Franchi", sono raffigurati a
sinistra. Le distese su entrambi i
lati sono l'allegoria di Main e Regnitz,
i due fiumi della città. Su
questo rilievo, lo stemma di Würzburg
incorona il portale d'ingresso
inserito tra l'ala rinascimentale
e lo Hohe Warte.
La
corte fu modificata nel 1777 con
la demolizione degli edifici che
la dividevano, in particolare la
lunga navata della Thomaskapelle,
la parziale demolizione della Hohe
Warte e la demolizione della
Andreaskapelle ottagonale
all'inizio della Domgasse. Oggi si
entra in Domgasse attraverso l'ex
interno della cappella Andreas.
La
corte dall'aspetto romantico,
incorniciata da edifici a
graticcio tardo gotici con
portici, è stata creata demolendo
un edificio che la divideva.
Al
centro spicca un grande bacino
coperto, in arenaria, a cui
è collegata una vasca d'acqua. Il
riempimento di questo bacino ha
consentito l'approvvigionamento
idrico da lunga distanza.

Nel
1938 venne fondato il Museo
francone di storia locale (dal
1957 Museo storico di Bamberga)
nell'edificio rinascimentale. Fino
al 1961, gli appartamenti erano
allogati nelle ali sud e ovest
degli edifici a graticcio tardo
gotici. Dopo l'incendio al castello
di Trausnitz a Landshut, il 21
ottobre del 1961, gli appartamenti
furono liberati in fretta. A quel
tempo, era già in atto la
progettazione per trasformare
l'intero complesso in sale
museali, che avrebbero dovuto
essere già attuate per il 1000º
anniversario della città di
Bamberga nel 1973. Il
completamento si protrasse fino
agli anni 1990.
In
occasione del 1000º anniversario,
nel 1973, fu organizzato il
Festival di Calderon, per la
prima volta nella corte dell'ex
residenza del vescovo principe.
La corte interna è anche
utilizzata come punto di incontro
sociale per varie celebrazioni ed
eventi organizzati
dall'Arcidiocesi di Bamberga.
Berengario
II, margravio di Ivrea e re
d'Italia, era il discendente
dell'imperatore francone Carlo
Magno per via di sua madre.
Sposò Willa, la figlia del
margravio di Tuscia. Era un
alleato del re Ottone I.
Attraverso rapporti politici,
divenne un avversario del suo ex
alleato Ottone I, che lo sconfisse
nel 964 e internò, lui e sua
moglie Willa, al castello di
Babenberg. Berengario morì li il
6 agosto 966, e la sua vedova andò
in un monastero non conosciuto.
Filippo
di Svevia in questa corte, il
21 giugno 1208, poco prima della
sua elezione ad imperatore, fu
assassinato dal conte bavarese
Palatino Ottone VIII di
Wittelsbach. Negli annali di
Marbach per il 1208 è
scritto:
"... il summenzionato
Palatino, come aveva deciso da
tempo nell'azione malvagia nel suo
cuore, si avvicinò, chiese
l'ammissione e la ricevette. Qui
sguainò la spada fingendo di
rotearla come un buffone, ma ferì
il re nella zona del collo e prese
immediatamente il volo. A causa di
questa ferita, Filippo perse la
vita."
Il
re Filippo fu sepolto nella
cattedrale di Bamberga, da dove fu
successivamente traslato nel luogo
di sepoltura della cattedrale
di Spira.
Questo
attacco ebbe conseguenze fatali
per l'assassino Otto von
Wittelsbach, e anche il vescovo,
Ekbert di Andechs-Meranien, venne
sospettato di essere stato
coinvolto nell'omicidio reale di
Bamberga.
Neue
Residenz
La Residenza
Nuova (Neue Residenz) è l'antico
palazzo dei principi-vescovi dell
città bavarese di Bamberga.
Sorge nella Domplatz, la Piazza
del Duomo, e rappresenta uno degli
edifici barocchi più
belli della città. Oggi ospita la Biblioteca
di Stato di Bamberga
(Staatsbibliothek Bamberg) e la
Galleria di Stato (Staatsgalerie
Bamberg), e un'importante pinacoteca.
Nel
1602 il principe-vescovo Johann
Philipp von Gebsattel decise di
intraprendere la costruzione di
una nuova residenza arcivescovile.
I lavori iniziarono nel 1608 con
la costruzione delle due ali rinascimentali lungo Obere
Karolinenstraße.
Nel
1697 l'ambizioso arcivescovo Lothar
Franz von Schönborn decise
di ampliare notevolmente
l'edificio, facendolo avanzare
verso la Domplatz. Affidò il
cantiere all'architetto Leonhard Dientzenhofer che
realizzò le altre due ali in un
fastoso stile barocco,
terminandole nel 1703. La
Residenza Nuova conta una
quarantina di saloni di
rappresentanza, fra cui spiccano
la Marmorsaal, "Sala di
Marmo", la Spiegelgalerie,
"Galleria degli Specchi"
e la grande Kaisersaal,
"Sala dell'Imperatore"
con soffitto affrescato con un trompe-l'œil
raffigurante imperatori romani e
antiche civilizzazioni. La
sontuosa decorazione interna venne
eseguita nella prima metà del
'700 da Johann Jakob Vogel e Antonio
Giuseppe Bossi per gli
stucchi; e da Melchior Michael
Steidl per gli affreschi.
Dal
1803 divenne residenza reale fino
alla conquista napoleonica.
Infatti con la Battaglia di
Austerlitz del 1805 Napoleone annetté
la Baviera. Nel 1809, in seguito
alla vittoria riportata nella Battaglia
di Wagram, Napoleone nominò Principe
di Wagram il fidato
maresciallo Louis Alexandre
Berthier, che ricevette fra
l'altro la Nuova Residenza di
Bamberga. Con la capitolazione di
Napoleone, Berthier passò al
seguito del re Luigi XVIII di
Francia e fece ritorno a
Bamberga. Ma dopo aver appreso la
notizia della fuga di Napoleone
dall'Elba, il 1º giugno 1815,
Berthier si gettò da una finestra
del terzo piano della Nuova
Residenza e morì. Una lapide
commemora l'evento.
In
seguito al colpo di stato del 1862
il re Ottone I di Grecia venne
spodestato e costretto, con sua
moglie Amalia di Oldenburg,
all'esilio. Risiedettero nel
palazzo dove Ottone I si spense
nel 1867 e sua moglie nel 1875.
Nel
1919 si installano nel palazzo il
governo dello Stato di Baviera con
il ministro presidente Johannes
Hoffmann, e il Landtag della
Baviera, che adottarono la
costituzione democratica bavarese
nella Galleria degli Specchi.
La
Galleria di Stato della Residenza
Nuova è un ramo secondario della Bayerische
Staatsgemäldesammlungen,
"Pinacoteca di Stato
Bavarese" . Tra i più famosi
dipinti della collezione figurano
il Diluvio di Hans
Baldung Grien (1516); il Sacrificio
d'Isacco (1530) e la Lucrezia (1538)
di Lucas Cranach il Vecchio.
Nel
XVI secolo vi era stato impiantato
un giardino rinascimentale che
venne poi trasformato in giardino
barocco alla francese nel
1733 per volere del
principe-vescovo Friedrich
Karl von Schönborn secondo i
disegni di Johann Balthasar
Neumann. Johann Jakob Michael Küchel
vi costruì un padiglione rococò ora
destinato a sala da tè-bar e nel
1760-61 Ferdinand Tietz scolpì le
statue ispirate all'antichità e a
temi mitologici. Più di 4500
rosai ornano il giardino,
circondato da una terrazza da cui
si vede il panorama sulla città
di Bamberga.
Böttingerhaus

La Böttingerhaus,
temporaneamente chiamata anche Prellshaus,
è un palazzo situato sulla Judenstrasse nella
città di Bamberga. È una
delle strutture civili più
importanti del periodo
barocco nella Germania
meridionale.
L'edificio
fu commissionato dal consigliere
privato e direttore generale del
distretto, Johann Ignaz Michael
Tobias Böttinger, e costruito nel
periodo 1707-1713. Modellato su
palazzi italiani, mostrò, in modo
impressionante ai contemporanei,
la prosperità del costruttore che
proveniva dalla classe media e può
essere usato come un classico
esempio dell'ascesa di questa
classe della popolazione nel XVIII
secolo.
I
beni e gli edifici di Böttinger
includono la Böttingerhaus, la
Villa Concordia (Böttingerhaus 2)
a Bamberga, la sua proprietà
sulla Milchweg, la Böttingersche
Landhaus a Stegaurach e
la Schlösschen a Kolmsdorf.
L'autore
del progetto è stato l'architetto Johann
Dientzenhofer, anche se alcuni lo
accreditano allo sconosciuto
Johann Ammon.
La
facciata doveva essere adattata
alle condizioni ristrette della
pianta della città, una sfida
particolare per l'architetto. La
facciata a undici assi è
suddivisa in un edificio
principale con cinque e due
annessi con tre assi ciascuno.
Quest'ultimo ritorna a sud-est,
seguendo approssimativamente la
curvatura della via Unterer
Stephansberg.
Oltre
alla struttura verticale della
facciata per motivi topografici,
la decorazione doveva anche essere
adattata allo spazio limitato con
poca luce naturale. Mentre
tradizionalmente la decorazione più
importante si ha soprattutto al
primo piano, e poi diminuisce ad
ogni piano superiore, nel caso
della Böttingerhaus aumenta
gradualmente ad ogni piano e
persino nelle ampie strutture
delle finestre dell'abbaino.
L'interno
della casa è caratterizzato da
un'imponente scalinata, camere
sontuosamente arredate e un
cortile decorato. Le ricche
decorazioni a stucco furono
create da Johann Jakob Vogel, che
a quel tempo era attivo a Bamberga e
i dipinti da Johann Georg Bogner e
Johann Jakob Gebhard. Una
particolarità dell'edificio è la
connessione al giardino, le cui terrazze sono
accessibili da ogni piano dell'ala
posteriore.
Fino
al 1992 ha ospitato una galleria
d'arte ma ora non è più aperto
al pubblico.
Piccola
Venezia
Il
nome ” piccola Venezia ” fu
usato per la prima volta da due
giornalisti nel 1842 nella loro
pubblicazione “Manuale per i
viaggiatori sul Meno”.
Il
fiume Regnitz, che serpeggia
attraverso il centro storico di
Bamberga con i suoi bracci
laterali ricchi di momenti
romantici, conferisce alla città
un'atmosfera del tutto
particolare.
Il
Mail-Donau-Kanal (canale del Meno
e Danubio) costituisce invece la
vera e propria grande via d'acqua
che scorre maestosa e apre le
porte alla navigazione
internazionale.
Ovunque
ci sono piccoli ponti e passerelle
attraverso i quali si può passare
ad esempio dalla città collinare
alla città insulare, o anche
grandi ponti che permettono il
passaggio sul canale per accedere
al settore cittadino. Piccole
stradicciole che conducono al
fiume, scale che scendono,
sentieri che salgono, e a ogni
passo si coglie un nuovo sguardo
sulla città, sulle case dei
conciatori di pelle, su
Klein-Venedig (Piccola Venezia).
Si può vedere anche la più
vecchia chiusa ancora in funzione
del vecchio
Ludwig-Donau-Main-Kanal,
all'entrata del parco dello Hain,
il grande parco cittadino nello
stile di un giardino inglese.
L’ex
villaggio di pescatori si compone
di una fila di vecchie case a
traliccio del XVII secolo,
allineate sulla riva orientale del
Regnitz, molto decorate e con
numerosi piccoli giardini, e fa da
sfondo, nel mese di agosto, al
cosiddetto Sandkerwa
(Sandkirchweih), la più grande
festa popolare di Bamberg con
giostre e con la “notte
italiana”.
Certamente
la nostra “Serenissima” è
unica e inimitabile, ma nel
Vecchio Continente in tanti
cercano di rifarsi alla città
sull’acqua più famosa del
mondo. Canali, ponticelli e
gondolieri spuntano nei luoghi più
inaspettati d’Europa.
Ma
la città vecchia di Bamberga può
vantare di essere sotto l’egida
dell’Unesco e fregiarsi del
titolo di Patrimonio dell’Umanità
per merito anche della sua Klein
Venedig, l’antico quartiere di
pescatori, le cui case sembrano
emergere direttamente dalle acque
del fiume Regnitz. Emergere è la
parola giusta, poiché queste
abitazioni vennero costruite in
bilico su dei pali, quasi come
palafitte. Se ne contano una
trentina, tutte corredate da
graziosi giardini e terrazze, e
praticamente attaccate tra di
loro. Il che rende impossibile ai
turisti camminare all’interno
del quartiere.
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