Bamberga
Germania

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1993

 

   

Altes Rathaus

Il Municipio Vecchio (Altes-Rathaus) è l'antica sede del Comune della città bavarese di Bamberga. Sorge nel mezzo del fiume Regnitz, ed è uno degli edifici più importanti della città, che ne caratterizza il centro storico.

All'interno ospita la Sammlung Ludwig, "Collezione Ludwig", una delle maggiori d'Europa sulle porcellane.

I Principi-vescovi avevano emendato una legge che impediva ai cittadini di Bamberga di erigere un municipio sul territorio. Così venne eretto nel 1387 su un'isoletta artificiale nel mezzo del corso del fiume Regnitz, sul confine fra gli antichi poteri cittadini, quello episcopale e quello civile; e venne collegato alle rive da due ponti. Assunse la forma attuale solo durante i rifacimenti gotici operati fra il 1461 e il 1467, mostrando un grande corpo sul lato settentrionale, una torre sul punto di passaggio del ponte, e una casa a graticci che serviva come Corpo di Guardia.

Fra il 1744 e il 1756 venne profondamente rinnovato su progetto dell'architetto Johann Jakob Michael Küchel in uno stile di transizione dal barocco al rococò.

Scenografici sono gli affreschi eseguiti verso il 1755 da Johann Anwander. Essi ricoprono tutte le facciate esterne dell'edificio principale e raffigurano scene allegoriche inquadrate da motivi architettonici a trompe-l'œil; pittura illusionistica tipica di quell'epoca. Sul lato della collina (vescovile) sono i Quattro elementi, e su quello della pianura (borghese) le Quattro stagioni, tutti legati dal tema corrente dei Vizi e Virtù dell'uomo. Al di sopra dell'arco di passaggio, sotto alla torre, Jos. Bonaventura Mutschele realizzò sulle facciate gemelle due bei balconi rococò e due grandi stemmi. Nel fronte che guarda la collina territorio dei principi-vescovi, è lo stemma della città con San Giorgio, ad indicare l'entrata nella città borghese; mentre nella facciata opposta è il blasone di Franz Konrad von Stadion und Thannhausen, principe-vescovo dell'epoca. A fianco del fronte verso la città è il monumentale gruppo barocco della Crocifissione, risalente al 1715.

All'interno, al primo piano, è la grande Rokokosaal, sala rococò utilizzata per le sedute del Consiglio comunale e i ricevimenti civici. Al pianterreno è ospitata la Collezione di Porcellane Ludwig, fondata nel 1995.

Alte Hofhaltung

La Vecchia Corte (Alte Hofhaltung) è un complesso di edifici storici di Bamberga. Si compone di ex edifici residenziali e agricoli della corte episcopale, che dal XV secolo fu costruito sul sito dall'Imperatore Palatino Enrico II.

L'edificio precedente della vecchia corte era il Castrum Babenberg. Dopo il completamento degli edifici sul Domberg, la vecchia corte, che al suo interno contiene ancora i resti del palazzo e della cappella dell'XI secolo si trova, tra il Duomo a sud e la nuova residenza a nord. Dopo il trasferimento del Principe Vescovo in un nuovo palazzo, gli edifici furono utilizzati come uffici, biblioteche e sale consiliari. Oggi ospita il museo storico della città e la dipendenza della cattedrale nell'ala Henneberg.

Dopo la morte di Adalbert von Babenberg dalla casa dei Popponidi, i suoi feudi divennero proprietà della corona e vi rimasero fino al 973, quando passarono al duca di Baviera Enrico II il Litigioso.

Al tempo in cui era proprietà della corona, il Castrum veniva usato anche come prigione reale. Il re deposto d'Italia e margravio di Ivrea, Berengario II e sua moglie furono imprigionati in questo edificio.

La cappella di Tommaso, dei tempi dell'Imperatore Enrico II, è ancora presente, e nel 1020, Papa Benedetto VIII la consacrò in onore della Vergine Maria e di San Tommaso.

Dell'XI secolo era anche la cappella di Sant'Andrea, che non esiste più. In questo posto, secondo la leggenda, l'imperatrice Cunegonda si sottomise al giudizio di Dio camminando sui carboni ardenti.  

Nel XVI secolo il palazzo di Enrico II fu demolito e sono stati conservati alcuni archi di finestre all'interno dell'ala rinascimentale.

Le ali sud-orientali e orientali furono costruite sotto il principe-vescovo Philipp von Henneberg (1475-1487). Lo stemma di Henneberg si trova sopra il portale d'ingresso posteriore, e i dipinti sotto la grondaia sono notevoli.

Sotto il governo del suo successore, il principe vescovo Enrico III Groß von Trockau (1487-1501) un incendio distrusse l'ala della cucina. Di conseguenza, durante il regno di Enrico III questa zona venne ricostruita. Uno degli stemmi più belli di Bamberga, sopravvissuto nei secoli, si trova sopra il cancello d'ingresso sul lato nord.

Sotto il governo del principe-vescovo Veit II von Würtzburg (1561-1577), parti del palazzo dell'epoca dell'imperatore Enrico II furono demolite o integrate nell'ala rinascimentale. L'edificio fu eretto nella sua forma attuale a aprtire dal 1570 sotto la direzione di Erasmus Braun, che si immortalò sotto la vetrata. Gli stemmi di alcune famiglie nobili sono scolpiti sulla vetrata sotto le finestre. La facciata dell'edificio rinascimentale era originariamente dipinta.

Come ingresso di rappresentanza, lo scultore Pankraz Wagner creò la Bella Porta nel 1573. Il rilievo di Maria è affiancato da Enrico e Cunegonda, che reggono un modello di cattedrale dietro la Madonna. Mostra la cattedrale in dettaglio come appariva fino al 1764. San Pietro a sinistra e San Giorgio a destra e due vescovi, San Otto e probabilmente Kilian, l'"Apostolo dei Franchi", sono raffigurati a sinistra. Le distese su entrambi i lati sono l'allegoria di Main e Regnitz, i due fiumi della città. Su questo rilievo, lo stemma di Würzburg incorona il portale d'ingresso inserito tra l'ala rinascimentale e lo Hohe Warte.

La corte fu modificata nel 1777 con la demolizione degli edifici che la dividevano, in particolare la lunga navata della Thomaskapelle, la parziale demolizione della Hohe Warte e la demolizione della Andreaskapelle ottagonale all'inizio della Domgasse. Oggi si entra in Domgasse attraverso l'ex interno della cappella Andreas.  

La corte dall'aspetto romantico, incorniciata da edifici a graticcio tardo gotici con portici, è stata creata demolendo un edificio che la divideva.

Al centro spicca un grande bacino coperto, in arenaria, a cui è collegata una vasca d'acqua. Il riempimento di questo bacino ha consentito l'approvvigionamento idrico da lunga distanza.

Nel 1938 venne fondato il Museo francone di storia locale (dal 1957 Museo storico di Bamberga) nell'edificio rinascimentale. Fino al 1961, gli appartamenti erano allogati nelle ali sud e ovest degli edifici a graticcio tardo gotici. Dopo l'incendio al castello di Trausnitz a Landshut, il 21 ottobre del 1961, gli appartamenti furono liberati in fretta. A quel tempo, era già in atto la progettazione per trasformare l'intero complesso in sale museali, che avrebbero dovuto essere già attuate per il 1000º anniversario della città di Bamberga nel 1973. Il completamento si protrasse fino agli anni 1990.

In occasione del 1000º anniversario, nel 1973, fu organizzato il Festival di Calderon, per la prima volta nella corte dell'ex residenza del vescovo principe. La corte interna è anche utilizzata come punto di incontro sociale per varie celebrazioni ed eventi organizzati dall'Arcidiocesi di Bamberga.  

Berengario II, margravio di Ivrea e re d'Italia, era il discendente dell'imperatore francone Carlo Magno per via di sua madre. Sposò Willa, la figlia del margravio di Tuscia. Era un alleato del re Ottone I. Attraverso rapporti politici, divenne un avversario del suo ex alleato Ottone I, che lo sconfisse nel 964 e internò, lui e sua moglie Willa, al castello di Babenberg. Berengario morì li il 6 agosto 966, e la sua vedova andò in un monastero non conosciuto.  

Filippo di Svevia in questa corte, il 21 giugno 1208, poco prima della sua elezione ad imperatore, fu assassinato dal conte bavarese Palatino Ottone VIII di Wittelsbach. Negli annali di Marbach per il 1208 è scritto: "... il summenzionato Palatino, come aveva deciso da tempo nell'azione malvagia nel suo cuore, si avvicinò, chiese l'ammissione e la ricevette. Qui sguainò la spada fingendo di rotearla come un buffone, ma ferì il re nella zona del collo e prese immediatamente il volo. A causa di questa ferita, Filippo perse la vita."

Il re Filippo fu sepolto nella cattedrale di Bamberga, da dove fu successivamente traslato nel luogo di sepoltura della cattedrale di Spira.

Questo attacco ebbe conseguenze fatali per l'assassino Otto von Wittelsbach, e anche il vescovo, Ekbert di Andechs-Meranien, venne sospettato di essere stato coinvolto nell'omicidio reale di Bamberga.

Neue Residenz

La Residenza Nuova (Neue Residenz) è l'antico palazzo dei principi-vescovi dell città bavarese di Bamberga. Sorge nella Domplatz, la Piazza del Duomo, e rappresenta uno degli edifici barocchi più belli della città. Oggi ospita la Biblioteca di Stato di Bamberga (Staatsbibliothek Bamberg) e la Galleria di Stato (Staatsgalerie Bamberg), e un'importante pinacoteca.

Nel 1602 il principe-vescovo Johann Philipp von Gebsattel decise di intraprendere la costruzione di una nuova residenza arcivescovile. I lavori iniziarono nel 1608 con la costruzione delle due ali rinascimentali lungo Obere Karolinenstraße.

Nel 1697 l'ambizioso arcivescovo Lothar Franz von Schönborn decise di ampliare notevolmente l'edificio, facendolo avanzare verso la Domplatz. Affidò il cantiere all'architetto Leonhard Dientzenhofer che realizzò le altre due ali in un fastoso stile barocco, terminandole nel 1703. La Residenza Nuova conta una quarantina di saloni di rappresentanza, fra cui spiccano la Marmorsaal, "Sala di Marmo", la Spiegelgalerie, "Galleria degli Specchi" e la grande Kaisersaal, "Sala dell'Imperatore" con soffitto affrescato con un trompe-l'œil raffigurante imperatori romani e antiche civilizzazioni. La sontuosa decorazione interna venne eseguita nella prima metà del '700 da Johann Jakob Vogel e Antonio Giuseppe Bossi per gli stucchi; e da Melchior Michael Steidl per gli affreschi.

Dal 1803 divenne residenza reale fino alla conquista napoleonica. Infatti con la Battaglia di Austerlitz del 1805 Napoleone annetté la Baviera. Nel 1809, in seguito alla vittoria riportata nella Battaglia di Wagram, Napoleone nominò Principe di Wagram il fidato maresciallo Louis Alexandre Berthier, che ricevette fra l'altro la Nuova Residenza di Bamberga. Con la capitolazione di Napoleone, Berthier passò al seguito del re Luigi XVIII di Francia e fece ritorno a Bamberga. Ma dopo aver appreso la notizia della fuga di Napoleone dall'Elba, il 1º giugno 1815, Berthier si gettò da una finestra del terzo piano della Nuova Residenza e morì. Una lapide commemora l'evento.

In seguito al colpo di stato del 1862 il re Ottone I di Grecia venne spodestato e costretto, con sua moglie Amalia di Oldenburg, all'esilio. Risiedettero nel palazzo dove Ottone I si spense nel 1867 e sua moglie nel 1875.

Nel 1919 si installano nel palazzo il governo dello Stato di Baviera con il ministro presidente Johannes Hoffmann, e il Landtag della Baviera, che adottarono la costituzione democratica bavarese nella Galleria degli Specchi.

La Galleria di Stato della Residenza Nuova è un ramo secondario della Bayerische Staatsgemäldesammlungen, "Pinacoteca di Stato Bavarese" . Tra i più famosi dipinti della collezione figurano il Diluvio di Hans Baldung Grien (1516); il Sacrificio d'Isacco (1530) e la Lucrezia (1538) di Lucas Cranach il Vecchio.

Nel XVI secolo vi era stato impiantato un giardino rinascimentale che venne poi trasformato in giardino barocco alla francese nel 1733 per volere del principe-vescovo Friedrich Karl von Schönborn secondo i disegni di Johann Balthasar Neumann. Johann Jakob Michael Küchel vi costruì un padiglione rococò ora destinato a sala da tè-bar e nel 1760-61 Ferdinand Tietz scolpì le statue ispirate all'antichità e a temi mitologici. Più di 4500 rosai ornano il giardino, circondato da una terrazza da cui si vede il panorama sulla città di Bamberga.

Böttingerhaus

La Böttingerhaus, temporaneamente chiamata anche Prellshaus, è un palazzo situato sulla Judenstrasse nella città di Bamberga. È una delle strutture civili più importanti del periodo barocco nella Germania meridionale.

L'edificio fu commissionato dal consigliere privato e direttore generale del distretto, Johann Ignaz Michael Tobias Böttinger, e costruito nel periodo 1707-1713. Modellato su palazzi italiani, mostrò, in modo impressionante ai contemporanei, la prosperità del costruttore che proveniva dalla classe media e può essere usato come un classico esempio dell'ascesa di questa classe della popolazione nel XVIII secolo.

I beni e gli edifici di Böttinger includono la Böttingerhaus, la Villa Concordia (Böttingerhaus 2) a Bamberga, la sua proprietà sulla Milchweg, la Böttingersche Landhaus a Stegaurach e la Schlösschen a Kolmsdorf.

L'autore del progetto è stato l'architetto Johann Dientzenhofer, anche se alcuni lo accreditano allo sconosciuto Johann Ammon.

La facciata doveva essere adattata alle condizioni ristrette della pianta della città, una sfida particolare per l'architetto. La facciata a undici assi è suddivisa in un edificio principale con cinque e due annessi con tre assi ciascuno. Quest'ultimo ritorna a sud-est, seguendo approssimativamente la curvatura della via Unterer Stephansberg.

Oltre alla struttura verticale della facciata per motivi topografici, la decorazione doveva anche essere adattata allo spazio limitato con poca luce naturale. Mentre tradizionalmente la decorazione più importante si ha soprattutto al primo piano, e poi diminuisce ad ogni piano superiore, nel caso della Böttingerhaus aumenta gradualmente ad ogni piano e persino nelle ampie strutture delle finestre dell'abbaino.

L'interno della casa è caratterizzato da un'imponente scalinata, camere sontuosamente arredate e un cortile decorato. Le ricche decorazioni a stucco furono create da Johann Jakob Vogel, che a quel tempo era attivo a Bamberga e i dipinti da Johann Georg Bogner e Johann Jakob Gebhard. Una particolarità dell'edificio è la connessione al giardino, le cui terrazze sono accessibili da ogni piano dell'ala posteriore.

Fino al 1992 ha ospitato una galleria d'arte ma ora non è più aperto al pubblico.

Piccola Venezia

Il nome ” piccola Venezia ” fu usato per la prima volta da due giornalisti nel 1842 nella loro pubblicazione “Manuale per i viaggiatori sul Meno”. 

Il fiume Regnitz, che serpeggia attraverso il centro storico di Bamberga con i suoi bracci laterali ricchi di momenti romantici, conferisce alla città un'atmosfera del tutto particolare.

Il Mail-Donau-Kanal (canale del Meno e Danubio) costituisce invece la vera e propria grande via d'acqua che scorre maestosa e apre le porte alla navigazione internazionale.

Ovunque ci sono piccoli ponti e passerelle attraverso i quali si può passare ad esempio dalla città collinare alla città insulare, o anche grandi ponti che permettono il passaggio sul canale per accedere al settore cittadino. Piccole stradicciole che conducono al fiume, scale che scendono, sentieri che salgono, e a ogni passo si coglie un nuovo sguardo sulla città, sulle case dei conciatori di pelle, su Klein-Venedig (Piccola Venezia). Si può vedere anche la più vecchia chiusa ancora in funzione del vecchio Ludwig-Donau-Main-Kanal, all'entrata del parco dello Hain, il grande parco cittadino nello stile di un giardino inglese.

L’ex villaggio di pescatori si compone di una fila di vecchie case a traliccio del XVII secolo, allineate sulla riva orientale del Regnitz, molto decorate e con numerosi piccoli giardini, e fa da sfondo, nel mese di agosto, al cosiddetto Sandkerwa (Sandkirchweih), la più grande festa popolare di Bamberg con giostre e con la “notte italiana”.

Certamente la nostra “Serenissima” è unica e inimitabile, ma nel Vecchio Continente in tanti cercano di rifarsi alla città sull’acqua più famosa del mondo. Canali, ponticelli e gondolieri spuntano nei luoghi più inaspettati d’Europa.

Ma la città vecchia di Bamberga può vantare di essere sotto l’egida dell’Unesco e fregiarsi del titolo di Patrimonio dell’Umanità per merito anche della sua Klein Venedig, l’antico quartiere di pescatori, le cui case sembrano emergere direttamente dalle acque del fiume Regnitz. Emergere è la parola giusta, poiché queste abitazioni vennero costruite in bilico su dei pali, quasi come palafitte. Se ne contano una trentina, tutte corredate da graziosi giardini e terrazze, e praticamente attaccate tra di loro. Il che rende impossibile ai turisti camminare all’interno del quartiere. 

 

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