Posta
sulla
costa
sud-orientale
dell'isola,
Siracusa
possiede
una
storia
millenaria:
la
sua
fondazione
avvenne
intorno
all'anno
734-733
a.C.,
ad
opera
dei
Corinzi.
Annoverata
tra
le
più
vaste
metropoli
dell'età
classica,
primeggiò
per
potenza
e
ricchezza
con
Atene,
la
quale
tentò
invano
di
assoggettarla.
Numerose
le
personalità
influenti
accolte
al
suo
interno,
come
Platone
che
giungendovi
per
ben
tre
volte,
cercò
di
instaurarvi
lo
Stato
ideale
della
Repubblica.
Patria
di
artisti,
filosofi
e
uomini
di
scienza,
diede
i
natali,
tra
gli
altri,
al
celebre
Archimede.
Fu
conquistata
da
Roma
nel
212
a.C..
Cicerone
nel
I
secolo
a.C.
la
descriveva
ancora
come
la
«più
grande
e
la
più
bella
città
greca».
Nell'anno
61
vi
sostò
per
tre
giorni
l'apostolo
Paolo,
mentre
veniva
condotto
a
Roma.
Siracusa
è
altresì
nota
per
essere
la
città
natale
di
Santa
Lucia,
il
cui
martirio
avvenne
il
13
dicembre
del
304.
Importante
centro
dell'Impero
bizantino,
ne
divenne
la
capitale
durante
il
VI
secolo.
La
conquista
araba,
avvenuta
nell'anno
878,
pose
fine
all'egemonia
siracusana.
Dopo
il
violento
terremoto
del
1693,
il
centro
storico
della
città
assunse
lo
stile
barocco
che
tutt'oggi
lo
contraddistingue.
In
epoca
moderna
fu
una
delle
tappe
principali
del
Grand
Tour
europeo.
Durante
la
Seconda
guerra
mondiale,
nell'anno
1943,
venne
firmato
a
sud-ovest
di
Siracusa,
in
contrada
Santa
Teresa
Longarini,
l'armistizio
che
sanciva
la
cessazione
delle
ostilità
tra
il
Regno
d'Italia
e
le
forze
alleate
degli
anglo-americani;
passato
alla
storia
come
l'armistizio
di
Cassibile.
Caratterizzata
da
ingenti
ricchezze
storiche,
architettoniche
e
paesaggistiche,
la
città
di
Siracusa
è
stata
dichiarata
dall'Unesco
nel
2005,
congiuntamente
alla
Necropoli
Rupestre
di
Pantalica,
patrimonio
dell'umanità.
Il
nome
Siracusa
deriva
dal
siculo
Syraka
(abbondanza
d'acqua),
per
la
presenza
di
molti
corsi
d'acqua
e
di
una
zona
paludosa.
Sia
in
greco
che
in
latino
è
al
plurale,
Siracusae,
perché
la
città
fondata
da
Archia,
un
nobile
di
Corinto
nel
733
a.C.
divenne
in
pochi
anni
una
Pentàpoli
in
quanto
al
nucleo
originale,
costituito
sull’isola
di
Ortigia
si
aggiunsero,
man
mano,
altri
quattro
nuclei:
Acradina,
Tiche,
Neàpoli
ed
Epipoli.
Antica
Siracusa
-
Gli
scavi
archeologici
sul
territorio
hanno
stabilito
che
l'area
dove
sorse
Siracusa
venne
abitata,
senza
soluzione
di
continuità,
a
partire
dal
Neolitico:
assai
significativo
è
il
ruolo
della
cosiddetta
"civiltà
di
Stentinello",
che
prende
il
nome
dal
sito
costiero
a
nord
di
Siracusa
e
i
cui
reperti
risalgono
al
6000
a.C.
Secondo
Tucidide
la
città
di
Syrakousai
venne
fondata
nel
733
a.C.
da
un
gruppo
di
Corinzi
che,
guidati
dall'ecista
Archia,
approdarono
sull'isola
di
Ortigia
e
scacciarono
i
precedenti
abitanti:
i
Siculi.
La
neo-colonia
corinzia
crebbe
in
tempi
rapidi
e
assoggettò
i
territori
geograficamente
vicini
ad
essa.
Durante
l'arco
della
sua
secolare
storia
greca,
Siracusa
ebbe
una
lunga
schiera
di
tiranni
e
brevi
momenti
di
potere
popolare,
per
lo
più
assoggettato
all'oligarchia.
Tra
i
numerosi
uomini
che
tennero
il
governo
della
polis,
sei,
più
di
tutti
gli
altri,
si
distinsero
nel
panorama
del
mondo
antico
per
ingegno,
fama
e
potere:
Gelone,
Ierone
I,
Dionigi
I,
Agatocle
e
Ierone
II,
ai
quali
va
aggiunto
il
governo
oligarchico
moderato
del
generale
corinzio
Timoleonte,
durato
circa
dieci
anni.
Costoro
dominarono
grande
parte
della
Sicilia,
spingendo
la
presenza
siracusana
all'interno
della
Magna
Grecia,
ed
estesero
l'influenza
della
polis
sull'ampio
scenario
del
Mediterraneo,
colonizzando
e
creando
degli
strategici
approdi
commerciali
(come
l'operato
dei
Dionigi
in
Adriatico)
o
assoggettando
le
città
che
incontravano
nel
loro
cammino
per
sottrarle
al
nemico
(esempio
di
ciò
fu
Agatocle
con
la
sua
spedizione
in
Africa).
La
fama
di
Siracusa
è
legata
alla
sua
storia
greca,
quando
la
polis
comandava
sui
mari
insidiando
la
potenza
di
cartaginesi
e
romani.
Di
quell'epoca
restano
molte
testimonianze,
come
la
famosissima
Fonte
Aretusa,
una
fonte
d'acqua
dolce
nel
cuore
di
Ortigia,
legata
al
mito
di
Aretusa
e
Alfeo
celebrato
da
tanti
poeti
e
scrittori
e
l'Acquedotto
Galermi.
Nell'area
archeologica
della
Neapolis,
l'antico
cuore
della
città
si
trovano
il
Teatro
greco,
dotato
di
un'eccellente
acustica
era
sede
di
rappresentazioni
oratorie
e
teatrali,
animando
la
vita
politica
e
culturale
della
città.
Ad
oggi
esso
è
il
fulcro
delle
rappresentazioni
classiche
dell'INDA.
Anche
l'Orecchio
di
Dionisio,
cavità
artificiale
ricavata
dall'estrazione
della
pietra,
è
spesso
sede
di
spettacoli
estivi
di
grande
suggestione.
A
pochi
passi
si
trova
anche
l'Ara
di
Ierone
un
altare
monumentale
voluto
da
Gerone
II.
La
città
era
anticamente
difesa
da
una
cinta
muraria
che
aveva
il
suo
apice
nel
Castello
Eurialo,
unico
esempio
di
fortezza
greca
ancora
intatta
e
mai
espugnata,
che
dominava
la
città
nel
punto
più
avanzato.
Per
la
sua
costruzione
e
per
la
costruzione
degli
altri
templi
di
epoca
greca
furono
edificate
diverse
latomie,
di
cui
la
più
famosa
è
la
Latomia
dei
Cappuccini
nella
quale
vennero
rinchiusi
i
soldati
prigionieri
della
guerra
con
Atene,
lasciati
morire
di
fame
e
stenti.
Siracusa
possiede
anche
alcuni
templi
parzialmente
intatti,
di
cui
il
più
famoso
è
il
Tempio
di
Apollo,
il
più
antico
della
Sicilia
e
collocato
in
Ortigia;
mentre
il
Tempio
di
Zeus
detto
"rui
culonne"
(due
colonne)
perché
dell'intera
costruzione
restano
in
piedi
solo
due
colonne,
risulta
essere
il
secondo
tempio
più
antico
della
città.
La
stessa
Cattedrale
non
è
altro
che
lo
splendido
Athènaion
fatto
erigere
da
Gelone
dopo
la
vittoria
di
Himera:
entrandovi
si
ripercorre
la
storia
della
religione
in
Occidente:
dal
naòs
(la
cella
del
tempio
greco)
è
stata
ricavata
la
navata
centrale,
mentre
il
perimetro
delle
navate
laterali
è
segnato
dalle
possenti
colonne
doriche
dell'antica
peristasi.

Siracusa
romana
-
Inizia
un
lungo
declino.
Dietro
un
arrogante
malgoverno
e
le
sistematiche
spoliazioni
del
patrimonio
artistico
da
parte
di
Verre,
Siracusa
mantiene
solo
il
titolo
di
capitale
della
provincia
romana
di
Sicilia
e
sede
del
pretore.
Fondamentale
porto
di
scambi
commerciali
tra
Oriente
e
Occidente,
vede
la
venuta
di
S.
Paolo
e
S.
Marziano
(primo
vescovo
di
Siracusa),
che
soffermandosi
in
città
per
operare
del
proselitismo,
radica
la
religione
cristiana,
facendo
diventare
la
città
il
primo
avamposto
d’occidente.
Con
l’epoca
delle
persecuzioni
cristiane,
sino
all’editto
di
Costantino
nel
313,
vengono
costruite
imponenti
catacombe,
seconde
solo
a
quelle
di
Roma.
Le
successive
scorrerie
barbare
impoveriscono
ulteriormente
la
città,
sino
al
535
quando
entra
a
far
parte
con
la
conquista
di
Belisario
dell’Impero
d’Oriente,
divenendo
dal
663
al
668,
residenza
dell’Imperatore
Costante
II
di
Bisanzio,
nonché
metropoli
di
tutte
le
chiese
della
Sicilia.
Tuttavia
restano
diverse
opere
di
notevole
importanza
come,
l'Anfiteatro
romano,
il
terzo
più
grande
in
Italia,
dopo
l'anfiteatro
flavio
di
Roma
(il
Colosseo)
e
l'anfiteatro
di
Verona;
usato
per
le
lotte
dei
gladiatori
e
gli
spettacoli
circensi,
e
le
battaglie
navali
(naumachia),
il
Ginnasio
romano
e
l'intricata
rete
di
catacombe
(la
più
importante
ed
estesa
dopo
quella
di
Roma)
dove
i
primi
cristiani
difendevano
il
loro
diritto
di
espressione
religiosa.
Secondo
la
tradizione,
Siracusa
divenne
la
prima
città
dell'Occidente
in
cui
fu
fondata
una
comunità
cristiana.
Ma
sorge
anche
la
chiesa
di
San
Giovanni
alle
catacombe,
luogo
ove
Paolo
di
Tarso
predicò
la
fede
cristiana,
rendendo
di
fatto
siracusa,
insieme
all'opera
di
San
Marciano,
suo
primo
vescovo,
uno
dei
primi
centri
di
diffusione
del
cristianesimo
in
Europa.
Particolarmente
importante
è
la
cripta
di
san
Marciano
sotto
la
chiesa
di
San
Giovanni
alle
catacombe
che
ha
accolto
il
corpo
del
primo
vescovo
fin
quando
a
causa
dell'invasione
araba
furono
traslate
a
Gaeta.
La
cripta
è
tuttora
frequentato
come
luogo
religioso
sia
da
Cattolici
che
Ortodossi.

A
Siracusa
furono
costruite
diverse
Catacombe:
quelle
di
San
Giovanni,
di
Vigna
Cassia
e
di
Santa
Lucia.
-
Le
Catacombe
di
San
Giovanni
sono
famose
per
aver
ospitato
San
Paolo,
il
quale
avrebbe
predicato
ai
primi
cristiani
d'occidente.
Esse
furono
costruite
tra
il
315
e
il
360
d.C.
successivamente
manomesse
per
la
ricerca
di
corpi
di
Santi
e
tesori.
La
galleria
principale
è
ricavata
da
un
antico
acquedotto
greco.
-
Le
Catacombe
di
Vigna
Cassia
sorsero
verso
il
256
d.C.
e
presentano
diverse
tracce
di
antichi
affreschi,
esse
sono
collegate
anche
alle
meno
famose
catacombe
Santa
Maria
di
Gesù.
-
Le
catacombe
di
Santa
Lucia
risalgono
al
220-230
d.C.
in
esse
è
presente
un
antico
oratorio
decorato
con
pitture
bizantine.
Queste
catacombe
sono
le
più
complesse
della
città
e
le
più
estese.
Attualmente
risultano
visitabili
le
catacombe
di
San
Giovanni
e
quelle
di
Santa
Lucia.
Quelle
di
Vigna
Cassia
vengono
fruite
solo
sotto
prenotazione,
mentre
le
catacombe
di
Santa
Maria
di
Gesù
sono
chiuse
al
pubblico.

Siracusa
Bizantina
-
Siracusa
fu
conquistata
insieme
a
tutta
la
Sicilia
nel
535,
dal
generale
bizantino
Belisario,
inviato
a
conquistare
l'Italia,
dall'imperatore
bizantino,
Giustiniano
I.
Quando
Belisario
prese
la
città,
fu
entusiasticamente
applaudito
dalla
popolazione.
Nel
663
l'imperatore
Costante
II,
per
un
suo
preciso
disegno
politico
che
intendeva
porre
la
Sicilia
al
centro
dei
suoi
domini,
elesse
Siracusa
come
propria
sede
e,
conseguentemente
al
costume
tardo-antico,
la
città
divenne
capitale
dell'impero
dei
Romani
(questa
la
corretta
definizione
dell'impero
bizantino).
Fu,
questo,
momento
fondamentale
della
storia
di
Sicilia,
in
cui
Siracusa,
sede
della
corte
imperiale
bizantina,
visse
un
suo
grande
periodo
di
splendore.
Costante
trovava
una
popolazione
largamente
ellenizzata
sin
dai
tempi
del
grande
generale
Belisario,
in
un
sito
di
eccezionale
rilevanza
geografica
per
il
controllo
sul
mar
Mediterraneo
e
l'intervento
militare
nelle
province
vicine.
Con
Costante
II
la
Sicilia
approfondì
le
sue
radici
elleniche,
essendo
avvenuto
nell'isola
il
passaggio
dal
rito
latino
al
greco.
Il
15
settembre
668,
Costante
II
morì,
egli
fu
assassinato
in
un
complotto
organizzato
dal
membro
di
corte,
Mecezio.
Scoppiò
allora
la
guerra
civile,
perché
Mecezio,
si
nominò
imperatore
bizantino,
ma
il
figlio
di
Costante
II,
Costantino
IV,
che
era
stato
incoronato
imperatore
a
Costantinopoli,
preparò
una
spedizione
contro
di
lui
e
nel
669
Mecezio
fu
sconfitto
e
la
capitale
trasferita
nuovamente
a
Costantinopoli.
Nel
692
la
città
divenne
il
capoluogo
del
Thema
di
Sicilia.
Il
21
maggio
878,
dopo
più
di
50
anni
che
gli
Arabi
erano
sbarcati
ed
dopo
un
lunghissimo
assedio,
Siracusa
fu
conquistata
dagli
arabi,
che
massacrarono
circa
5.000
abitanti,
suscitando
nel
mondo
bizantino,
e
non
solo,
uno
shock,
che
durerà
per
molto.

Siracusa
araba
-
Dall’827
inizia
la
conquista
araba
in
Sicilia.
Dopo
l’invasione
di
Mazara,
l’avanzata
araba
giunge
a
Siracusa
nel
878,
determinando
un
atroce
assedio
che
si
risolverà
con
la
caduta
e
la
razzia
della
città.
Ridotta
ormai
alla
sola
Ortigia,
con
gli
Arabi
Siracusa
diviene
capoluogo
del
Val
di
Noto,
cedendo
definitivamente
a
Palermo
il
ruolo
di
capoluogo
politico-amministrativo
dell'isola.
Durante
la
dominazione,
Siracusa
conosce
probabilmente
la
conversione
del
duomo
in
moschea,
e
la
modificazione
urbanistica
di
alcuni
quartieri
storici
dell’isolotto,
con
un
impianto
tipicamente
arabo.
Tuttavia
la
città
mantiene
vivaci
scambi
commerciali,
e
una
discreta
attività
artistica
da
parte
di
scrittori
e
artisti
arabi
che
ne
decantano
la
bellezza.
Tra
di
essi
si
ricorda
il
poeta
arabo-siracusano
Ibn
Hamdis.
Siracusa
medioevale
-
Durante
il
secolo
XI
nella
Sicilia
musulmana
ci
fu
una
profonda
crisi
politica
che
oppose
l'imam
Fatimide
ai
governatori
Kalbiti,
che
alla
fine
furono
sconfitti
e
allontanati.
I
Kalbiti
diedero
la
notizia
all'imperatore
bizantino
Michele
VI,
che
decise
di
mandare
una
spedizione
conquista
in
Sicilia,
comandata
dal
fratello
Stefano
il
Calafato
e
Giorgio
Maniace.
Quindi
nell'estate
del
1038,
la
spedizione
bizantina,
sbarcò
in
Sicilia,
dove
in
brevissimo
tempo,
ci
fu
l'occupazione
di
Messina.
Successivamente
la
spedizione
si
diresse
verso
l'antica
capitale
dell'isola,
Siracusa,
che
resistette
fino
al
1040,
prima
di
cadere
nelle
mani
dei
bizantini.
Maniace
fu
l'unico
condottiero
che
riuscì,
prima
dei
normanni,
a
liberare
seppur
temporaneamente
(sino
probabilmente
al
1043)
la
città
aretusea
dai
musulmani.
A
testimonianza
di
quella
impresa
mandò
le
reliquie
di
Santa
Lucia
a
Costantinopoli
e
fece
costruire
in
città
una
fortilizio
che
ancora
oggi,
pur
se
ampliato
poi
da
Federico
II,
porta
il
nome
di
Castello
di
Maniace.
Da
ricordare
anche
la
nascita
di
altri
importanti
chiese
come
quella
di
San
Martino,
la
Chiesa
di
San
Giovannello,
ma
soprattutto
la
Chiesa
di
Santa
Lucia
al
Sepolcro
costruita
per
contenere
le
spoglie
di
Santa
Lucia
attualmente
custodite
a
Venezia.
Oggi
ospita
il
famoso
quadro
del
Caravaggio.
Risalgono
a
quell'epoca
anche
i
grandi
palazzi
nobiliari:
Palazzo
Montalto
e
Palazzo
Gargallo,
nonché
la
costruzione
del
Bagno
ebraico
(Miqwe),il
più
antico
d'Europa
all'interno
dell'antico
ghetto
di
Ortigia.

Siracusa
barocca
-
Il
disastroso
terremoto
del
1693
segnerà
la
storia
urbana
di
tutta
l'area
del
Val
di
Noto,
poiché
proprio
in
questa
fascia
comprendente
oltre
a
Siracusa
anche
le
città
di
Noto,
Avola,
Ragusa,
Modica,
fino
a
Catania,
il
sisma
porta
ovunque
morte
e
distruzione.
La
città
rasa
al
suolo,
si
inizia
l'opera
di
ricostruzione
prendendo
l’assetto
urbanistico
ed
estetico
barocco.
Vengono
ricostruiti
molti
palazzi
nobiliari,
la
facciata
del
Duomo
e
ridefinita
la
forma
dell’antistante
piazza;
si
assiste
alla
rinascita
delle
chiese.
Nel
1700,
alla
morte
di
Carlo
II,
si
comincia
una
guerra
di
successione
che
porta
un
ulteriore
passaggio
di
poteri
dagli
spagnoli,
ai
Savoia,
agli
Austriaci
sino
ai
Borbone
di
Napoli,
che
affossano
ulteriormente
l’economia
della
città
mantenendo
una
gestione
feudale
e
antimoderna.
Nel
perdurare
di
questo
stato
di
cose,
nel
1837
la
diffusione
del
colera
e
le
dicerie
sulla
sua
presunta
diffusione
provocano
una
rivolta
antigovernativa,
decretando
una
pesante
punizione
alla
città:
lo
spostamento
del
capoluogo
a
Noto.
La
perdita
di
questo
privilegio
acuisce
le
tensioni
antiborboniche,
determinando
la
partecipazione
dei
siracusani
ai
moti
rivoluzionari
del
1848.
Ottocento
e
Novecento
-
Siracusa
ha
ormai
perso
terreno
rispetto
ai
fasti
del
passato,
così
anche
l'architettura
ne
risente.
Pochi
gli
interventi
importanti
di
quest'epoca,
se
non
il
Teatro
Comunale
e
la
Tonnara
di
Santa
Panagia
oggi
in
disuso.
La
Fontana
di
Artemide
è
uno
degli
ultimi
interventi
monumentali
della
città,
costruita
per
abbellire
l'odierna
piazza
Archimede.
Negli
anni
'50
del
Novecento,
a
seguito
della
lacrimazione
del
quadretto
della
Madonnina,
fu
iniziata
e
successivamente
completata
la
costruzione
dell'imponente
Santuario
della
Madonna
delle
Lacrime.
Solo
con
l’Unità
d’Italia
Siracusa
riacquista
il
proprio
ruolo
di
capoluogo,
nel
1865.
Ciò
favorisce
una
progressiva
spinta
urbanistica
con
drastici
interventi
di
modificazione
del
suo
assetto.
Dal
1870
vengono
abbattute
le
mura
che
la
cingono
interamente
e
viene
costruito
il
ponte
che
collega
l’isola
alla
terraferma;
l’anno
successivo
inizia
la
costruzione
della
ferrovia,
con
la
stazione
centrale
nel
cuore
della
città
e
con
una
stazione
marittima,
che
permette
il
facile
scambio
dei
passeggeri
con
le
linee
di
navigazione,
allora
importanti,
del
porto
di
Siracusa.
Inizialmente
di
avverte
una
positiva
crescita
dei
collegamenti
della
città
con
l'entroterra
e
con
il
nord.
La
scelta
del
tracciato,
ai
margini
del
tessuto
urbano,
si
rivelerà
negativa
a
partire
dagli
anni
'60
del
Novecento,
quando
l'espansione
verso
nord
della
città
sarà
condizionata
drasticamente
dalla
cosiddetta
"cintura
di
ferro".
Nasce
nel
1872
l’attuale
piazza
Archimede,
a
seguito
di
un
intervento
di
sventramento,
cui
seguiranno
altri,
come
quello
del
quartiere
storico
di
Ortigia,
la
Sperduta
e
il
taglio
della
via
del
Littorio,
oggi
Corso
Matteotti,
in
epoca
fascista.

Siracusa
contemporanea
-
Nella
guerra
coloniale
italiana
e
nel
regime
fascista
di
Benito
Mussolini
Siracusa
divenne
un
punto
focale,
essendo
la
sua
posizione
geografica
predisposta
alla
rotta
tra
l'Italia
e
l'Africa.
Il
re
Vittorio
Emanuele
III
risiedette
in
città
diverse
volte,
fino
al
1942.
Durante
la
seconda
guerra
mondiale
Siracusa
subì
numerosi
bombardamenti.
Al
largo
della
città,
nel
1941,
avvenne
l'affondamento
del
transatlantico
Conte
Rosso,
che
causò
un
gravissimo
numero
di
vittime.
La
città
venne
occupata
dagli
Alleati
tra
la
notte
del
9
luglio
e
il
giorno
del
10
luglio
1943,
tramite
l'operazione
Ladbroke.
In
un
primo
momento
essa
fu
sede
dell'AMGOT,
il
governo
militare
alleato.
Il
3
settembre
1943
si
firmò
segretamente,
nei
pressi
di
Cassibile,
l'armistizio
tra
l'Italia
e
gli
Alleati.
In
seguito
venne
costruito
il
Syracuse
War
Cemetery
per
i
caduti
inglesi.
Finita
la
guerra,
la
città
conobbe
un
periodo
di
ricostruzione
e
nuove
speranze.
Il
1953
fu
un
anno
importante
per
Siracusa,
poiché
avvenne
al
suo
interno
la
lacrimazione
di
un'effigie
mariana,
evento
che
la
chiesa
ha
in
seguito
dichiarato
miracoloso.
Nel
1954
giunse
in
città,
ufficialmente
in
vacanza,
Winston
Churchill
(vi
era
già
stato
una
prima
volta
nel
1917,
di
passaggio,
quando
da
Vienna
era
diretto
a
Malta).
Il
primo
ministro
inglese
nei
suoi
racconti
ricorderà
la
permanenza
a
Siracusa
come
«la
vacanza
più
deliziosa
della
sua
vita
da
viaggiatore».
Tra
la
fine
degli
anni
'50
e
la
fine
degli
anni
'70
nacque
e
si
sviluppò,
nel
lato
periferico
nord
della
città,
il
polo
petrolchimico
siracusano,
che
venne
annoverato
tra
i
più
vasti
poli
petrolchimici
d'Europa.
Ciò
non
fu
senza
ripercussioni
sociali:
per
quanto
riguarda
i
territori
di
Siracusa,
l'industria
interessò
la
baia
di
Santa
Panagia,
la
contrada
Targia
e
il
borgo
di
Priolo
Gargallo,
che
divenendo
un
centro
industriale,
chiese
ed
ottenne
l'indipendenza
da
Siracusa
nel
1979.
Le
industrie
collegate
al
petrolchimico
giunsero
a
lambire
l'entrata
nord
della
città.
Oltre
ad
una
ricchezza
economica
circoscritta,
il
polo
portò
al
deturpamento
e
all'inquinamento
dell'ambiente
circostante.
Nel
1990
un
violento
terremoto,
detto
di
Santa
Lucia,
poiché
accadde
il
13
dicembre,
provocò
ingenti
danni
alla
città
e
parecchie
polemiche
per
il
silenzio
istituzionale
che
ne
seguì.
Il
5
e
6
novembre
del
1994
papa
Giovanni
Paolo
II
venne
in
città
per
inaugurare
il
santuario
della
Madonna
delle
Lacrime
e
per
l'occasione
tenne
un
discorso
alla
cittadinanza,
esortandola
a
reagire
dinnanzi
all'emarginazione
socio-economica
che
rischiava
di
escluderla
dalla
vita
della
nazione.
Nel
2005
Siracusa
fu
inserita
dall'UNESCO
nella
lista
dei
patrimoni
dell'umanità,
congiuntamente
alle
necropoli
rupestri
di
Pantalica,
che
da
essa
distano
solo
poche
decine
di
chilometri.
Un
altro
evento
significativo
per
la
città
si
verificò
nel
2009,
quando
al
Castello
Maniace
venne
organizzato
il
forum
del
G8
per
l'ambiente,
dal
quale
scaturì
la
carta
di
Siracusa
sulla
biodiversità.
Siracusa
è
tra
le
principali
città
d'arte
in
Europa.
È
colma
di
pregevoli
monumenti
e
luoghi
d'interesse.
Deve
le
sue
innumerevoli
testimonianze
architettoniche
e
culturali
a
una
storia
altrettanto
ricca
e
antica.
Le
prime
testimonianze
architettoniche
religiose
sono
databili
all'epoca
preistorica,
mentre
la
cultualità
degli
antichi
Greci
fece
sì
che
in
città
sorgessero
imponenti
aree
votive,
come
l'ara
di
Ierone
(la
più
grande
in
assoluto
del
suo
tempo),
e
numerosi
templi,
dei
quali
il
più
significativo
e
ben
conservato
è
il
tempio
di
Atena
(convertitosi
in
chiesa
con
l'avvento
del
cristianesimo).
Il
tempio
più
vetusto
di
Siracusa
è
rappresentato
dalla
casa
eretta
per
il
dio
del
sole
Apollo.
Risalente
al
VI
secolo
a.C.,
esso
è
anche
il
più
antico
tempio
siciliano
in
stile
dorico
consacrato
a
tale
divinità.
Per
la
dea
lunare
Artemide
invece,
considerata
dagli
antichi
Siracusani
nativa
della
loro
isola,
venne
eretto
l'Artemision,
accanto
all'edificio
della
dea
della
sapienza.
Sempre
nel
VI
secolo
a.C.
sorse
nelle
campagne
che
fronteggiano
il
mare,
tra
l'isola
di
Ortigia
e
la
penisola
della
Maddalena,
il
tempio
per
Zeus
Olimpico,
al
giorno
d'oggi
chiamato
dai
siracusani
«i
ru
colonne»
(le
due
colonne);
esso
è
una
delle
tangibili
testimonianze
che
ricordano
il
legame
tra
l'antica
Siracusa
e
la
sede
dei
sacri
agoni
olimpici.
In
questa
zona
si
sostiene
si
trovino
anche
i
resti
di
un
edificio
costruito
per
la
ninfa
Ciane,
essendo
molto
vicini
all'omonimo
fiume.
Nella
strada
che
un
tempo
conduceva
alla
sub-colonia
di
Eloro
-
e
per
questo
chiamata
via
Elorina
-,
poco
prima
dell'uscita
sud
della
città,
sorge
il
complesso
monumentale
conosciuto
con
il
nome
di
ginnasio
romano
di
Siracusa,
all'interno
del
quale
si
possono
osservare
i
resti
di
un
tempio,
ancora
di
incerta
dedica
(forse
divinità
egiziane)
che
Cicerone
descrisse
nelle
sue
cronache.
La
polis
era
inoltre
famosa
per
essere
la
sede
principale
di
diffusione
del
culto
siciliano
per
le
divinità
ctonie
Demetra
e
Kore,
alle
quali
era
dedicata
una
vasta
area
votiva
rinvenuta
nei
pressi
di
Piazza
della
Vittoria.
Sempre
alla
Madre
terra
e
a
sua
figlia
erano
dedicate
altre
aree
votive
sparse
per
la
città.
Ancora
numerosi
altri
resti
di
templi
consacrati
agli
Olimpi
e
alle
divinità
minori,
con
rilevanza
per
il
luogo
geografico,
si
trovano
distribuiti
per
tutto
il
suolo
urbano
ed
extra-urbano.
I
luoghi
di
culto
della
religione
cristiana
costituiscono
la
maggior
parte
del
patrimonio
artistico-religioso
siracusano.
Molteplici
le
strutture
dal
richiamo
storico,
alcune
rappresentate
persino
da
anfratti
naturali,
come
le
grotte
adibite
per
il
rito
liturgico.

L'ex-tempio
greco
divenuto
la
cattedrale
della
Natività
di
Maria
Santissima,
meglio
noto
semplicemente
come
Duomo
di
Siracusa
(che
dà
il
nome
all'omonima
principale
piazza),
va
annoverato
tra
le
più
arcaiche
e
notabili
strutture
architettoniche
sorte
con
il
primo
cristianesimo
e
modellatesi
lentamente
nel
corso
del
tempo.
La
tradizione
afferma
che
il
secondo
edificio
cattolico
più
antico
di
Siracusa
dopo
il
Duomo
è
dato
dalla
chiesa
di
San
Giovannello
(consacrata
a
San
Giovanni
Battista),
costruita
nel
quartiere
della
Giudecca.
Millenaria
è
anche
la
chiesa
di
San
Giovanni
alle
catacombe,
che
durante
la
dominazione
islamica
pare
abbia
sostituito
la
cattedrale
assumendone
il
ruolo.
L'edificio
è
privo
del
soffitto,
andato
distrutto
a
causa
delle
calamità
naturali
che
lo
coinvolsero,
e
rappresenta
la
porta
d'ingresso
per
una
delle
più
ampie
catacombe
siracusane
(nella
loro
totalità
esse
sono,
insieme
a
quelle
di
Roma,
le
più
vaste
al
mondo),
quella
di
San
Giovanni.
Sempre
sotto
la
chiesa
in
questione
sorge
la
cripta
che
si
presume
ospitasse
le
reliquie
del
protovescovo
Marciano.
Risalenti
all'epoca
dei
Normanni
sono
invece
la
chiesa
di
San
Nicolò
ai
Cordari
(che
a
sua
volta
sovrasta
un
edificio
di
età
paleocristiana),
la
chiesa
di
San
Martino
e
la
chiesa
di
Santa
Lucia
al
Sepolcro,
la
cui
adiacente
rotonda,
come
suggerisce
il
nome
della
chiesa,
venne
edificata
nel
Seicento
con
l'intento
di
farla
divenire
il
sepolcro
della
Santa
patrona
della
città
(le
cui
spoglie
mortali
sono
però
rimaste
a
Venezia,
dopo
che
vennero
sottratte
a
Siracusa
dai
Bizantini).
La
chiesa
di
Santa
Lucia
alla
Badia
è
l'altra
importante
struttura
dedicata
sempre
alla
Santa
patrona.
Di
particolare
interesse
sono
anche
le
chiese
appartenute
ai
Cavalieri
di
Malta:
la
loro
prima
chiesa
fu
quella
di
San
Sebastianello
(San
Sebastiano
è
il
compatrono
dei
siracusani),
mentre
in
seguito
si
trasferirono
nella
chiesa
dei
Santi
Biagio
e
Leonardo;
del
primo
edificio,
eretto
in
epoca
bizantina,
rimane
visitabile
la
cripta
posta
accanto
al
tempio
preistorico,
mentre
del
secondo,
che
risale
al
1500,
si
può
osservare
solo
il
prospetto
esterno,
che
si
affaccia
sulla
piazza
dei
Cavalieri
di
Malta.
Tra
le
recenti
edificazioni
(XX
secolo)
spiccano
il
Pantheon
di
Siracusa,
al
cui
interno
si
trovano
le
spoglie
dei
caduti
della
prima
guerra
mondiale,
e
il
santuario
della
Madonna
delle
Lacrime,
sorto
per
ricordare
l'evento
mariano
miracoloso
del
1953:
il
santuario,
dalla
forma
piramidale,
rappresenta
la
chiesa
più
alta
dalla
città,
visibile
da
elevata
distanza.
In
città
trovano
sede
anche
strutture
di
altre
religioni.
Il
monumento
più
notevole
è
il
miqweh,
risalente
all'epoca
bizantina,
descritto
spesso
come
il
più
grande
e
antico
bagno
rituale
ebraico
d'Europa.
Siracusa
ospita
inoltre
un
cimitero
acattolico
(sito
all'interno
della
villa
Landolina)
nel
quale
si
trovano
le
spoglie
del
noto
poeta
tedesco
August
von
Platen
e
quelle
di
alcuni
caduti
americani
del
primo
conflitto
mondiale.
Pag.
2
Agosto
2019
|