Siracusa e Necropoli di Pantalica

 

 

Posta sulla costa sud-orientale dell'isola, Siracusa possiede una storia millenaria: la sua fondazione avvenne intorno all'anno 734-733 a.C., ad opera dei Corinzi. Annoverata tra le più vaste metropoli dell'età classica, primeggiò per potenza e ricchezza con Atene, la quale tentò invano di assoggettarla. Numerose le personalità influenti accolte al suo interno, come Platone che giungendovi per ben tre volte, cercò di instaurarvi lo Stato ideale della Repubblica. Patria di artisti, filosofi e uomini di scienza, diede i natali, tra gli altri, al celebre Archimede. Fu conquistata da Roma nel 212 a.C.. Cicerone nel I secolo a.C. la descriveva ancora come la «più grande e la più bella città greca».

Nell'anno 61 vi sostò per tre giorni l'apostolo Paolo, mentre veniva condotto a Roma. Siracusa è altresì nota per essere la città natale di Santa Lucia, il cui martirio avvenne il 13 dicembre del 304. Importante centro dell'Impero bizantino, ne divenne la capitale durante il VI secolo. La conquista araba, avvenuta nell'anno 878, pose fine all'egemonia siracusana.

Dopo il violento terremoto del 1693, il centro storico della città assunse lo stile barocco che tutt'oggi lo contraddistingue. In epoca moderna fu una delle tappe principali del Grand Tour europeo. Durante la Seconda guerra mondiale, nell'anno 1943, venne firmato a sud-ovest di Siracusa, in contrada Santa Teresa Longarini, l'armistizio che sanciva la cessazione delle ostilità tra il Regno d'Italia e le forze alleate degli anglo-americani; passato alla storia come l'armistizio di Cassibile.

Caratterizzata da ingenti ricchezze storiche, architettoniche e paesaggistiche, la città di Siracusa è stata dichiarata dall'Unesco nel 2005, congiuntamente alla Necropoli Rupestre di Pantalica, patrimonio dell'umanità

Il nome Siracusa deriva dal siculo Syraka (abbondanza d'acqua), per la presenza di molti corsi d'acqua e di una zona paludosa. Sia in greco che in latino è al plurale, Siracusae, perché la città fondata da Archia, un nobile di Corinto nel 733 a.C. divenne in pochi anni una Pentàpoli in quanto al nucleo originale, costituito sull’isola di Ortigia si aggiunsero, man mano, altri quattro nuclei: Acradina, Tiche, Neàpoli ed Epipoli.

Antica Siracusa - Gli scavi archeologici sul territorio hanno stabilito che l'area dove sorse Siracusa venne abitata, senza soluzione di continuità, a partire dal Neolitico: assai significativo è il ruolo della cosiddetta "civiltà di Stentinello", che prende il nome dal sito costiero a nord di Siracusa e i cui reperti risalgono al 6000 a.C.

Secondo Tucidide la città di Syrakousai venne fondata nel 733 a.C. da un gruppo di Corinzi che, guidati dall'ecista Archia, approdarono sull'isola di Ortigia e scacciarono i precedenti abitanti: i Siculi. La neo-colonia corinzia crebbe in tempi rapidi e assoggettò i territori geograficamente vicini ad essa. Durante l'arco della sua secolare storia greca, Siracusa ebbe una lunga schiera di tiranni e brevi momenti di potere popolare, per lo più assoggettato all'oligarchia.

Tra i numerosi uomini che tennero il governo della polis, sei, più di tutti gli altri, si distinsero nel panorama del mondo antico per ingegno, fama e potere: Gelone, Ierone I, Dionigi I, Agatocle e Ierone II, ai quali va aggiunto il governo oligarchico moderato del generale corinzio Timoleonte, durato circa dieci anni. 

Costoro dominarono grande parte della Sicilia, spingendo la presenza siracusana all'interno della Magna Grecia, ed estesero l'influenza della polis sull'ampio scenario del Mediterraneo, colonizzando e creando degli strategici approdi commerciali (come l'operato dei Dionigi in Adriatico) o assoggettando le città che incontravano nel loro cammino per sottrarle al nemico (esempio di ciò fu Agatocle con la sua spedizione in Africa). 

La fama di Siracusa è legata alla sua storia greca, quando la polis comandava sui mari insidiando la potenza di cartaginesi e romani. Di quell'epoca restano molte testimonianze, come la famosissima Fonte Aretusa, una fonte d'acqua dolce nel cuore di Ortigia, legata al mito di Aretusa e Alfeo celebrato da tanti poeti e scrittori e l'Acquedotto Galermi.

Nell'area archeologica della Neapolis, l'antico cuore della città si trovano il Teatro greco, dotato di un'eccellente acustica era sede di rappresentazioni oratorie e teatrali, animando la vita politica e culturale della città. Ad oggi esso è il fulcro delle rappresentazioni classiche dell'INDA. Anche l'Orecchio di Dionisio, cavità artificiale ricavata dall'estrazione della pietra, è spesso sede di spettacoli estivi di grande suggestione. A pochi passi si trova anche l'Ara di Ierone un altare monumentale voluto da Gerone II.

La città era anticamente difesa da una cinta muraria che aveva il suo apice nel Castello Eurialo, unico esempio di fortezza greca ancora intatta e mai espugnata, che dominava la città nel punto più avanzato. Per la sua costruzione e per la costruzione degli altri templi di epoca greca furono edificate diverse latomie, di cui la più famosa è la Latomia dei Cappuccini nella quale vennero rinchiusi i soldati prigionieri della guerra con Atene, lasciati morire di fame e stenti.

Siracusa possiede anche alcuni templi parzialmente intatti, di cui il più famoso è il Tempio di Apollo, il più antico della Sicilia e collocato in Ortigia; mentre il Tempio di Zeus detto "rui culonne" (due colonne) perché dell'intera costruzione restano in piedi solo due colonne, risulta essere il secondo tempio più antico della città. La stessa Cattedrale non è altro che lo splendido Athènaion fatto erigere da Gelone dopo la vittoria di Himera: entrandovi si ripercorre la storia della religione in Occidente: dal naòs (la cella del tempio greco) è stata ricavata la navata centrale, mentre il perimetro delle navate laterali è segnato dalle possenti colonne doriche dell'antica peristasi.

Siracusa romana - Inizia un lungo declino. Dietro un arrogante malgoverno e le sistematiche spoliazioni del patrimonio artistico da parte di Verre, Siracusa mantiene solo il titolo di capitale della provincia romana di Sicilia e sede del pretore. Fondamentale porto di scambi commerciali tra Oriente e Occidente, vede la venuta di S. Paolo e S. Marziano (primo vescovo di Siracusa), che soffermandosi in città per operare del proselitismo, radica la religione cristiana, facendo diventare la città il primo avamposto d’occidente.

Con l’epoca delle persecuzioni cristiane, sino all’editto di Costantino nel 313, vengono costruite imponenti catacombe, seconde solo a quelle di Roma. Le successive scorrerie barbare impoveriscono ulteriormente la città, sino al 535 quando entra a far parte con la conquista di Belisario dell’Impero d’Oriente, divenendo dal 663 al 668, residenza dell’Imperatore Costante II di Bisanzio, nonché metropoli di tutte le chiese della Sicilia.

Tuttavia restano diverse opere di notevole importanza come, l'Anfiteatro romano, il terzo più grande in Italia, dopo l'anfiteatro flavio di Roma (il Colosseo) e l'anfiteatro di Verona; usato per le lotte dei gladiatori e gli spettacoli circensi, e le battaglie navali (naumachia), il Ginnasio romano e l'intricata rete di catacombe (la più importante ed estesa dopo quella di Roma) dove i primi cristiani difendevano il loro diritto di espressione religiosa.

Secondo la tradizione, Siracusa divenne la prima città dell'Occidente in cui fu fondata una comunità cristiana. Ma sorge anche la chiesa di San Giovanni alle catacombe, luogo ove Paolo di Tarso predicò la fede cristiana, rendendo di fatto siracusa, insieme all'opera di San Marciano, suo primo vescovo, uno dei primi centri di diffusione del cristianesimo in Europa. Particolarmente importante è la cripta di san Marciano sotto la chiesa di San Giovanni alle catacombe che ha accolto il corpo del primo vescovo fin quando a causa dell'invasione araba furono traslate a Gaeta. La cripta è tuttora frequentato come luogo religioso sia da Cattolici che Ortodossi.

A Siracusa furono costruite diverse Catacombe: quelle di San Giovanni, di Vigna Cassia e di Santa Lucia.

- Le Catacombe di San Giovanni sono famose per aver ospitato San Paolo, il quale avrebbe predicato ai primi cristiani d'occidente. Esse furono costruite tra il 315 e il 360 d.C. successivamente manomesse per la ricerca di corpi di Santi e tesori. La galleria principale è ricavata da un antico acquedotto greco.

- Le Catacombe di Vigna Cassia sorsero verso il 256 d.C. e presentano diverse tracce di antichi affreschi, esse sono collegate anche alle meno famose catacombe Santa Maria di Gesù.

- Le catacombe di Santa Lucia risalgono al 220-230 d.C. in esse è presente un antico oratorio decorato con pitture bizantine. Queste catacombe sono le più complesse della città e le più estese.

Attualmente risultano visitabili le catacombe di San Giovanni e quelle di Santa Lucia. Quelle di Vigna Cassia vengono fruite solo sotto prenotazione, mentre le catacombe di Santa Maria di Gesù sono chiuse al pubblico.

Siracusa Bizantina - Siracusa fu conquistata insieme a tutta la Sicilia nel 535, dal generale bizantino Belisario, inviato a conquistare l'Italia, dall'imperatore bizantino, Giustiniano I. Quando Belisario prese la città, fu entusiasticamente applaudito dalla popolazione.

Nel 663 l'imperatore Costante II, per un suo preciso disegno politico che intendeva porre la Sicilia al centro dei suoi domini, elesse Siracusa come propria sede e, conseguentemente al costume tardo-antico, la città divenne capitale dell'impero dei Romani (questa la corretta definizione dell'impero bizantino). Fu, questo, momento fondamentale della storia di Sicilia, in cui Siracusa, sede della corte imperiale bizantina, visse un suo grande periodo di splendore. 

Costante trovava una popolazione largamente ellenizzata sin dai tempi del grande generale Belisario, in un sito di eccezionale rilevanza geografica per il controllo sul mar Mediterraneo e l'intervento militare nelle province vicine. Con Costante II la Sicilia approfondì le sue radici elleniche, essendo avvenuto nell'isola il passaggio dal rito latino al greco. Il 15 settembre 668, Costante II morì, egli fu assassinato in un complotto organizzato dal membro di corte, Mecezio. Scoppiò allora la guerra civile, perché Mecezio, si nominò imperatore bizantino, ma il figlio di Costante II, Costantino IV, che era stato incoronato imperatore a Costantinopoli, preparò una spedizione contro di lui e nel 669 Mecezio fu sconfitto e la capitale trasferita nuovamente a Costantinopoli.

Nel 692 la città divenne il capoluogo del Thema di Sicilia. Il 21 maggio 878, dopo più di 50 anni che gli Arabi erano sbarcati ed dopo un lunghissimo assedio, Siracusa fu conquistata dagli arabi, che massacrarono circa 5.000 abitanti, suscitando nel mondo bizantino, e non solo, uno shock, che durerà per molto.

Siracusa araba - Dall’827 inizia la conquista araba in Sicilia. Dopo l’invasione di Mazara, l’avanzata araba giunge a Siracusa nel 878, determinando un atroce assedio che si risolverà con la caduta e la razzia della città. Ridotta ormai alla sola Ortigia, con gli Arabi Siracusa diviene capoluogo del Val di Noto, cedendo definitivamente a Palermo il ruolo di capoluogo politico-amministrativo dell'isola.

Durante la dominazione, Siracusa conosce probabilmente la conversione del duomo in moschea, e la modificazione urbanistica di alcuni quartieri storici dell’isolotto, con un impianto tipicamente arabo. Tuttavia la città mantiene vivaci scambi commerciali, e una discreta attività artistica da parte di scrittori e artisti arabi che ne decantano la bellezza. Tra di essi si ricorda il poeta arabo-siracusano Ibn Hamdis.

Siracusa medioevale - Durante il secolo XI nella Sicilia musulmana ci fu una profonda crisi politica che oppose l'imam Fatimide ai governatori Kalbiti, che alla fine furono sconfitti e allontanati. I Kalbiti diedero la notizia all'imperatore bizantino Michele VI, che decise di mandare una spedizione conquista in Sicilia, comandata dal fratello Stefano il Calafato e Giorgio Maniace. 

Quindi nell'estate del 1038, la spedizione bizantina, sbarcò in Sicilia, dove in brevissimo tempo, ci fu l'occupazione di Messina. Successivamente la spedizione si diresse verso l'antica capitale dell'isola, Siracusa, che resistette fino al 1040, prima di cadere nelle mani dei bizantini. Maniace fu l'unico condottiero che riuscì, prima dei normanni, a liberare seppur temporaneamente (sino probabilmente al 1043) la città aretusea dai musulmani. A testimonianza di quella impresa mandò le reliquie di Santa Lucia a Costantinopoli e fece costruire in città una fortilizio che ancora oggi, pur se ampliato poi da Federico II, porta il nome di Castello di Maniace.

Da ricordare anche la nascita di altri importanti chiese come quella di San Martino, la Chiesa di San Giovannello, ma soprattutto la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro costruita per contenere le spoglie di Santa Lucia attualmente custodite a Venezia. Oggi ospita il famoso quadro del Caravaggio. Risalgono a quell'epoca anche i grandi palazzi nobiliari: Palazzo Montalto e Palazzo Gargallo, nonché la costruzione del Bagno ebraico (Miqwe),il più antico d'Europa all'interno dell'antico ghetto di Ortigia.

Siracusa barocca - Il disastroso terremoto del 1693 segnerà la storia urbana di tutta l'area del Val di Noto, poiché proprio in questa fascia comprendente oltre a Siracusa anche le città di Noto, Avola, Ragusa, Modica, fino a Catania, il sisma porta ovunque morte e distruzione. La città rasa al suolo, si inizia l'opera di ricostruzione prendendo l’assetto urbanistico ed estetico barocco. Vengono ricostruiti molti palazzi nobiliari, la facciata del Duomo e ridefinita la forma dell’antistante piazza; si assiste alla rinascita delle chiese.

Nel 1700, alla morte di Carlo II, si comincia una guerra di successione che porta un ulteriore passaggio di poteri dagli spagnoli, ai Savoia, agli Austriaci sino ai Borbone di Napoli, che affossano ulteriormente l’economia della città mantenendo una gestione feudale e antimoderna. Nel perdurare di questo stato di cose, nel 1837 la diffusione del colera e le dicerie sulla sua presunta diffusione provocano una rivolta antigovernativa, decretando una pesante punizione alla città: lo spostamento del capoluogo a Noto. La perdita di questo privilegio acuisce le tensioni antiborboniche, determinando la partecipazione dei siracusani ai moti rivoluzionari del 1848.

Ottocento e Novecento - Siracusa ha ormai perso terreno rispetto ai fasti del passato, così anche l'architettura ne risente. Pochi gli interventi importanti di quest'epoca, se non il Teatro Comunale e la Tonnara di Santa Panagia oggi in disuso. La Fontana di Artemide è uno degli ultimi interventi monumentali della città, costruita per abbellire l'odierna piazza Archimede.

Negli anni '50 del Novecento, a seguito della lacrimazione del quadretto della Madonnina, fu iniziata e successivamente completata la costruzione dell'imponente Santuario della Madonna delle Lacrime.

Solo con l’Unità d’Italia Siracusa riacquista il proprio ruolo di capoluogo, nel 1865. Ciò favorisce una progressiva spinta urbanistica con drastici interventi di modificazione del suo assetto. Dal 1870 vengono abbattute le mura che la cingono interamente e viene costruito il ponte che collega l’isola alla terraferma; l’anno successivo inizia la costruzione della ferrovia, con la stazione centrale nel cuore della città e con una stazione marittima, che permette il facile scambio dei passeggeri con le linee di navigazione, allora importanti, del porto di Siracusa.

Inizialmente di avverte una positiva crescita dei collegamenti della città con l'entroterra e con il nord. La scelta del tracciato, ai margini del tessuto urbano, si rivelerà negativa a partire dagli anni '60 del Novecento, quando l'espansione verso nord della città sarà condizionata drasticamente dalla cosiddetta "cintura di ferro".

Nasce nel 1872 l’attuale piazza Archimede, a seguito di un intervento di sventramento, cui seguiranno altri, come quello del quartiere storico di Ortigia, la Sperduta e il taglio della via del Littorio, oggi Corso Matteotti, in epoca fascista.

Siracusa contemporanea - Nella guerra coloniale italiana e nel regime fascista di Benito Mussolini Siracusa divenne un punto focale, essendo la sua posizione geografica predisposta alla rotta tra l'Italia e l'Africa. Il re Vittorio Emanuele III risiedette in città diverse volte, fino al 1942.

Durante la seconda guerra mondiale Siracusa subì numerosi bombardamenti. Al largo della città, nel 1941, avvenne l'affondamento del transatlantico Conte Rosso, che causò un gravissimo numero di vittime.

La città venne occupata dagli Alleati tra la notte del 9 luglio e il giorno del 10 luglio 1943, tramite l'operazione Ladbroke. In un primo momento essa fu sede dell'AMGOT, il governo militare alleato. Il 3 settembre 1943 si firmò segretamente, nei pressi di Cassibile, l'armistizio tra l'Italia e gli Alleati. In seguito venne costruito il Syracuse War Cemetery per i caduti inglesi. Finita la guerra, la città conobbe un periodo di ricostruzione e nuove speranze.

Il 1953 fu un anno importante per Siracusa, poiché avvenne al suo interno la lacrimazione di un'effigie mariana, evento che la chiesa ha in seguito dichiarato miracoloso.

Nel 1954 giunse in città, ufficialmente in vacanza, Winston Churchill (vi era già stato una prima volta nel 1917, di passaggio, quando da Vienna era diretto a Malta). Il primo ministro inglese nei suoi racconti ricorderà la permanenza a Siracusa come «la vacanza più deliziosa della sua vita da viaggiatore».

Tra la fine degli anni '50 e la fine degli anni '70 nacque e si sviluppò, nel lato periferico nord della città, il polo petrolchimico siracusano, che venne annoverato tra i più vasti poli petrolchimici d'Europa. Ciò non fu senza ripercussioni sociali: per quanto riguarda i territori di Siracusa, l'industria interessò la baia di Santa Panagia, la contrada Targia e il borgo di Priolo Gargallo, che divenendo un centro industriale, chiese ed ottenne l'indipendenza da Siracusa nel 1979. Le industrie collegate al petrolchimico giunsero a lambire l'entrata nord della città. Oltre ad una ricchezza economica circoscritta, il polo portò al deturpamento e all'inquinamento dell'ambiente circostante.

Nel 1990 un violento terremoto, detto di Santa Lucia, poiché accadde il 13 dicembre, provocò ingenti danni alla città e parecchie polemiche per il silenzio istituzionale che ne seguì.

Il 5 e 6 novembre del 1994 papa Giovanni Paolo II venne in città per inaugurare il santuario della Madonna delle Lacrime e per l'occasione tenne un discorso alla cittadinanza, esortandola a reagire dinnanzi all'emarginazione socio-economica che rischiava di escluderla dalla vita della nazione.

Nel 2005 Siracusa fu inserita dall'UNESCO nella lista dei patrimoni dell'umanità, congiuntamente alle necropoli rupestri di Pantalica, che da essa distano solo poche decine di chilometri. Un altro evento significativo per la città si verificò nel 2009, quando al Castello Maniace venne organizzato il forum del G8 per l'ambiente, dal quale scaturì la carta di Siracusa sulla biodiversità.

Siracusa è tra le principali città d'arte in Europa. È colma di pregevoli monumenti e luoghi d'interesse. Deve le sue innumerevoli testimonianze architettoniche e culturali a una storia altrettanto ricca e antica. 

Le prime testimonianze architettoniche religiose sono databili all'epoca preistorica, mentre la cultualità degli antichi Greci fece sì che in città sorgessero imponenti aree votive, come l'ara di Ierone (la più grande in assoluto del suo tempo), e numerosi templi, dei quali il più significativo e ben conservato è il tempio di Atena (convertitosi in chiesa con l'avvento del cristianesimo).

Il tempio più vetusto di Siracusa è rappresentato dalla casa eretta per il dio del sole Apollo. Risalente al VI secolo a.C., esso è anche il più antico tempio siciliano in stile dorico consacrato a tale divinità. Per la dea lunare Artemide invece, considerata dagli antichi Siracusani nativa della loro isola, venne eretto l'Artemision, accanto all'edificio della dea della sapienza.

Sempre nel VI secolo a.C. sorse nelle campagne che fronteggiano il mare, tra l'isola di Ortigia e la penisola della Maddalena, il tempio per Zeus Olimpico, al giorno d'oggi chiamato dai siracusani «i ru colonne» (le due colonne); esso è una delle tangibili testimonianze che ricordano il legame tra l'antica Siracusa e la sede dei sacri agoni olimpici. In questa zona si sostiene si trovino anche i resti di un edificio costruito per la ninfa Ciane, essendo molto vicini all'omonimo fiume.

Nella strada che un tempo conduceva alla sub-colonia di Eloro - e per questo chiamata via Elorina -, poco prima dell'uscita sud della città, sorge il complesso monumentale conosciuto con il nome di ginnasio romano di Siracusa, all'interno del quale si possono osservare i resti di un tempio, ancora di incerta dedica (forse divinità egiziane) che Cicerone descrisse nelle sue cronache.

La polis era inoltre famosa per essere la sede principale di diffusione del culto siciliano per le divinità ctonie Demetra e Kore, alle quali era dedicata una vasta area votiva rinvenuta nei pressi di Piazza della Vittoria. Sempre alla Madre terra e a sua figlia erano dedicate altre aree votive sparse per la città. Ancora numerosi altri resti di templi consacrati agli Olimpi e alle divinità minori, con rilevanza per il luogo geografico, si trovano distribuiti per tutto il suolo urbano ed extra-urbano.

I luoghi di culto della religione cristiana costituiscono la maggior parte del patrimonio artistico-religioso siracusano. Molteplici le strutture dal richiamo storico, alcune rappresentate persino da anfratti naturali, come le grotte adibite per il rito liturgico.

L'ex-tempio greco divenuto la cattedrale della Natività di Maria Santissima, meglio noto semplicemente come Duomo di Siracusa (che dà il nome all'omonima principale piazza), va annoverato tra le più arcaiche e notabili strutture architettoniche sorte con il primo cristianesimo e modellatesi lentamente nel corso del tempo.

La tradizione afferma che il secondo edificio cattolico più antico di Siracusa dopo il Duomo è dato dalla chiesa di San Giovannello (consacrata a San Giovanni Battista), costruita nel quartiere della Giudecca. Millenaria è anche la chiesa di San Giovanni alle catacombe, che durante la dominazione islamica pare abbia sostituito la cattedrale assumendone il ruolo. L'edificio è privo del soffitto, andato distrutto a causa delle calamità naturali che lo coinvolsero, e rappresenta la porta d'ingresso per una delle più ampie catacombe siracusane (nella loro totalità esse sono, insieme a quelle di Roma, le più vaste al mondo), quella di San Giovanni. Sempre sotto la chiesa in questione sorge la cripta che si presume ospitasse le reliquie del protovescovo Marciano.

Risalenti all'epoca dei Normanni sono invece la chiesa di San Nicolò ai Cordari (che a sua volta sovrasta un edificio di età paleocristiana), la chiesa di San Martino e la chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, la cui adiacente rotonda, come suggerisce il nome della chiesa, venne edificata nel Seicento con l'intento di farla divenire il sepolcro della Santa patrona della città (le cui spoglie mortali sono però rimaste a Venezia, dopo che vennero sottratte a Siracusa dai Bizantini). La chiesa di Santa Lucia alla Badia è l'altra importante struttura dedicata sempre alla Santa patrona.

Di particolare interesse sono anche le chiese appartenute ai Cavalieri di Malta: la loro prima chiesa fu quella di San Sebastianello (San Sebastiano è il compatrono dei siracusani), mentre in seguito si trasferirono nella chiesa dei Santi Biagio e Leonardo; del primo edificio, eretto in epoca bizantina, rimane visitabile la cripta posta accanto al tempio preistorico, mentre del secondo, che risale al 1500, si può osservare solo il prospetto esterno, che si affaccia sulla piazza dei Cavalieri di Malta.

Tra le recenti edificazioni (XX secolo) spiccano il Pantheon di Siracusa, al cui interno si trovano le spoglie dei caduti della prima guerra mondiale, e il santuario della Madonna delle Lacrime, sorto per ricordare l'evento mariano miracoloso del 1953: il santuario, dalla forma piramidale, rappresenta la chiesa più alta dalla città, visibile da elevata distanza.

In città trovano sede anche strutture di altre religioni. Il monumento più notevole è il miqweh, risalente all'epoca bizantina, descritto spesso come il più grande e antico bagno rituale ebraico d'Europa. Siracusa ospita inoltre un cimitero acattolico (sito all'interno della villa Landolina) nel quale si trovano le spoglie del noto poeta tedesco August von Platen e quelle di alcuni caduti americani del primo conflitto mondiale. 

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Agosto 2019