- Arco
del
Trionfo
L'Arco
di
Trionfo
è
un
importante
monumento
di
Parigi.
Si
trova
all'inizio
del
famoso
viale
dei
Champs-Élysées,
al
centro
della
piazza
denominata
Place
de
l'Étoile.
Commissionato
da
Napoleone
Bonaparte
nel
1806,
l'arco
venne
progettato
da
Jean
Chalgrin
e
costruito
dagli
architetti
Louis-Robert
Goust
e
Jean-Nicolas
Huyot,
come
versione
neoclassica
degli
antichi
archi
di
trionfo
dell'Impero
Romano.
L'Arco
di
Trionfo,
alto
50
metri
e
largo
45,
si
ispira
all'Arco
di
Tito
nel
Foro
Romano
a
Roma.
Il
monumento
ha
un'altezza
di
50
metri,
una
larghezza
di
45
e
una
profondità
di
22
metri,
e
ciò
ne
fa
il
secondo
arco
di
trionfo
in
ordine
di
grandezza,
dopo
quello
costruito
in
Corea
del
Nord
nel
1982
in
occasione
del
settantesimo
compleanno
di
Kim
Il
Sung.
Alla
base
di
ognuna
delle
colonne
dell'arco
vi
è
una
scultura
allegorica,
esse
sono:
Il
trionfo
del
1810
di
Jean-Pierre
Cortot,
La
Resistenza
e
La
Pace
entrambe
di
Antoine
Etex
e
La
partenza
dei
volontari
del
'92
comunemente
chiamata
La
Marseillaise
di
Francois
Rude.
In
merito
a
quest'ultima
viene
riportato
che
fu
vittima
di
un
incidente
il
giorno
dell'inizio
della
battaglia
di
Verdun
nel
1916:
la
spada
tenuta
in
mano
della
scultura,
rappresentante
la
Repubblica,
si
ruppe,
ma
venne
immediatamente
nascosta
in
modo
da
evitare
qualsiasi
interpretazione
di
cattivo
presagio.


La
sua
costruzione
fu
decisa
da
Napoleone
Bonaparte
nel
1806,
dopo
la
vittoria
nella
battaglia
di
Austerlitz,
come
esaltazione
delle
sue
vittorie
militari.
Dopo
un
lungo
periodo
di
pausa
durante
la
Restaurazione
Francese,
i
lavori
ripresero
nel
1833,
sotto
il
regno
di
Luigi
Filippo,
e
si
conclusero
nel
1836.
Oggi
la
scultura
rappresenta
la
Pace
del
1815,
anche
se
questa
non
è
la
motivazione
originaria
per
cui
fu
progettato.
Alla
base
dell'arco
venne
posta,
nel
1920,
la
tomba
del
Milite
Ignoto
e
una
fiamma
perenne,
in
memoria
dei
morti
della
prima
guerra
mondiale
che
non
sono
mai
stati
identificati.
Dopo
il
1945
la
tomba
è
anche
dedicata
alla
memoria
dei
morti
della
seconda
guerra
mondiale.
Una
cerimonia
ufficiale
viene
eseguita
ogni
11
novembre,
anniversario
dell'armistizio
del
1918
tra
Francia
e
Germania.
Una
lastra
sopra
la
tomba
riporta:
ICI
REPOSE
UN
SOLDAT
FRANÇAIS
MORT
POUR
LA
PATRIE
1914-1918
(In
italiano:
QUI
RIPOSA
UN
SOLDATO
FRANCESE
MORTO
PER
LA
PATRIA
1914-1918).
Ogni
sera
alle
18.30
i
membri
dell'Associazione
dei
Combattenti
o
delle
Vittime
di
Guerra
ravvivano
la
fiamma.
Questo
accade
fin
dal
1923,
anno
dell'accensione,
e
anche
il
14
giugno
del
1940,
giorno
in
cui
l'armata
tedesca
entrò
a
Parigi
e
sfilò
in
Place
de
l'Étoile,
alcuni
ufficiali
autorizzarono
l'operazione.
L'associazione
"La
Flamme
sous
l'Arc
de
Triomphe",
che
raggruppa
41
membri
di
tutte
le
nazionalità,
organizza
la
cerimonia
per
accogliere
le
associazioni
che,
a
loro
volta,
vengono
a
ravvivare
la
fiamma
della
memoria.
Sotto
l'arco
è
presente
un
museo
sotterraneo
che
contiene
oggetti
appartenuti
a
Napoleone
Bonaparte
e
cimeli
della
prima
guerra
mondiale,
nonché
documenti
storici
riguardanti
l'arco
stesso.

- Avenue
des
Champs-Élysées
Avenue
des
Champs-Élysées
è
la
strada
più
famosa
di
Parigi
che
si
estende
dall'Arco
di
Trionfo
a
Place
de
la
Concorde,
in
una
lunghezza
totale
di
quasi
due
chilometri
(1970
metri).
Gli
Champs-Élysées
erano
in
origine
dei
semplici
campi,
fino
al
1616,
quando
Maria
de'
Medici
decise
di
farvi
costruire
un
lungo
percorso
alberato
dall'allora
giardiniere
reale
André
Le
Nôtre.
Tale
percorso
si
estendeva
dal
Louvre
fino
alla
Tuileries.
Nel
1724
il
viale
venne
esteso
fino
a
Place
de
l'Étoile.
Chiamato
prima
la
Gran
Cours
(Gran
Via),
il
viale
fu
in
seguito
ribattezzato
Champs-Elysées.
All'inizio
il
viale
non
era
altro
che
una
strada
di
servizio
per
le
abitazioni
che
si
affacciavano
su
rue
du
Faubourg-St-Honoré,
ma
ben
presto
vennero
allestiti
punti
di
ristoro
e
la
folla
cominciò
ad
animare
la
zona.
Nella
metà
del
XIX
secolo
vennero
aggiunti
passaggi
pedonali,
fontane,
la
luce
notturna
attraverso
i
primi
lampioni
a
gas,
caffetterie
e
divenne
uno
dei
luoghi
di
incontro,
di
socializzazione
e
divertimenti
più
alla
moda
del
tempo.
Nel
1860,
i
commercianti
lungo
il
viale
si
riunirono
a
formare
il
Syndicat
d'Initiative
et
de
Défense
des
Champs-Élysées.
Nel
1980,
il
gruppo
cambiò
il
suo
nome
in
Comité
des
Champs-Élysées.
Il
comitato
si
è
sempre
dedicato
alla
ricerca
di
progetti
pubblici
che
aumentassero
l'atmosfera
di
lusso
del
viale,
e
per
fare
azione
di
lobby
nei
confronti
delle
autorità,
per
estendere
gli
orari
di
apertura
al
pubblico.
Anche
oggi,
il
comitato
ha
diritto
di
approvazione
sull'aggiunta
di
nuove
imprese
commerciali
nel
viale.

Dai
funerali
di
Napoleone
III
nel
1879,
questa
grande
arteria
stradale
parigina,
divenne
anche
il
percorso
per
le
parata
di
stato,
le
sfilate
per
le
vittorie
del
paese
e
per
grandi
eventi
in
generale.
Questa
strada
è
stata
testimone
di
tanti
avvenimenti
e
ha
visto
tanti
personaggi
che
sono
impressi
nella
storia
della
città,
della
Francia
e
in
alcuni
casi
del
mondo
intero.
Tra
gli
edifici
che
fiancheggiavano
il
viale
c'erano
per
esempio
le
taverne
dove
era
solito
andare
Robespierre;
la
sfortunata
regina
Maria
Antonietta
passeggiava
con
le
sue
amiche
e
prendeva
lezioni
di
musica
al
Grand
Hôtel
de
Crillon.
Qui
le
truppe
tedesche
celebrarono
la
loro
vittoria
sulla
Francia
sfilando
il
14
Giugno
1940.
Qui
le
truppe
di
liberazione
francesi
insieme
a
quelle
americane
sfilarono
dopo
la
vittoria
sui
tedeschi,
il
25
Agosto
1944.
Qui
sfilò
il
corteo
per
il
funerale
di
De
Gaulle
nel
1970.
Il
Rond
Point
des
Champs-Elysées
è
la
parte
più
bella,
con
alberi
di
castagno
e
aiuole,
ma
alla
fine
superiore,
vicino
all'Arco
di
Trionfo,
ha
purtroppo
perso
il
suo
fascino,
con
l'afflusso
di
catene
di
fast
food
e
servizi
turistici.
Eppure,
una
passeggiata
lungo
il
viale
è
ancora
una
parte
obbligatoria
di
ogni
visita
a
Parigi.
Una
delle
principali
destinazioni
turistiche
di
Parigi,
la
parte
bassa
degli
Champs-Élysées,
è
contornata
da
spazi
verdi
(Place
Marigny)
e
da
edifici
come
il
Teatro
Marigny
e
il
Palais
de
la
découverte.
Risalendolo,
vi
si
trovano
allineati
cinema,
teatri,
café
e
ristoranti
molto
importanti
come
il
Fouquet's,
centri
commerciali
e
negozi
di
lusso.
Anche
un
hotel
a
5
stelle
rinnovato.
A
causa
degli
alti
affitti,
poche
persone
attualmente
vivono
sugli
Champs-Élysées;
i
piani
alti
degli
edifici
tendono
ad
essere
occupati
da
uffici.
Gli
affitti
sono
particolarmente
alti
sul
lato
nord
del
viale,
per
via
della
migliore
esposizione
alla
luce
solare.
La
splendida
architettura
dei
grandiosi
"Champs-Élysées"
è
ammirata
da
molte
persone.
Si
trovano
di
fianco
al
Palazzo
Presidenziale
con
la
sua
cancellata,
e
al
"Grand
palais",
che
venne
eretto
alla
fine
del
XIX
secolo.
Mentre
si
cammina
lungo
la
passeggiata
alberata
è
anche
possibile
incontrare
dei
teatrini
di
marionette
all'aperto
per
i
bambini,
una
tradizione
francese
sempre
popolare.
A
tutt'oggi
la
Avenue
de
Champs-Élysées
è
un
luogo
d'incontro
nazionale
per
gli
eventi
più
importanti,
la
parata
del
14
Luglio
(La
Fête
Nationale),
le
celebrazioni
del
Capodanno
a
Parigi,
o
le
vittorie
sportive
della
Francia.
Lungo
il
suo
percorso
sono
ospitati
negozi
come
Louis
Vuitton,
Chanel,
Jean
Paul
Gaultier,
o
grossi
nomi
alberghieri
come
Marriott
International
o
Four
Seasons,
così
come
tantissimi
ristoranti,
caffetterie
e
locali
della
vita
notturna
parigina.
Palazzo
dell'Eliseo

Il
Palazzo
dell'Eliseo
è
la
residenza
ufficiale
del
Presidente
della
Repubblica
Francese.
Appartenuto
alla
celebre
Madame
de
Pompadour,
costituisce
un
notevole
esempio
di
architettura
e
decorazione
rococò.
Imponente
dimora
signorile,
sorse
fra
le
modeste
botteghe
del
faubourg
Saint-Honoré.
Venne
edificato
dall'architetto
Armand-Claude
Mollet
fra
il
1718
e
il
1720
per
Louis
Henri
de
La
Tour
d'Auvergne,
conte
d'Évreux.
Il
complesso
venne
concepito,
secondo
il
gusto
del
tempo,
sul
tipico
impianto
dell'Hôtel
particulier:
palazzo
inserito
lungo
un
asse
trasversale
dove
sul
davanti
si
apre
la
corte
d'onore
e,
dietro,
i
giardini.
Ne
rappresenta
uno
dei
migliori
esempi.
Sulla
via
un
grande
portale
monumentale
a
colonne
ioniche
binate
immette
nella
corte
semicircolare
cinta
da
arcate
sormontate
da
balaustra.
In
fondo
si
erge
il
palazzo,
a
due
piani,
ai
cui
lati
si
aprono
due
piccoli
cortili
usati
dai
servitori
e
fornitori
per
i
lavori
domestici.
All'interno
si
accede
per
un
vestibolo,
che
immette
al
piano
terra,
secondo
l'uso
del
tempo
destinato
alla
ricezione,
e
in
seguito
al
primo
piano,
destinato
alla
famiglia
nobile
e
ad
accogliere
i
più
intimi.
Vista
l'ingente
spesa
della
costruzione,
il
Conte
decise
di
allestire
solo
il
pian
terreno,
che
venne
decorato
fra
il
1720
e
il
1722
dal
successore
i
Mollet,
Jules
Michel
Alexandre
Hardouin.
Costituisce
un
bell'esempio
dello
stile
Reggenza
improntato
sulle
boiserie
a
motivi
floreali
e
belle
sovrapporte
scolpite,
realizzate
da
Michel
Lange.
Nel
1753
il
palazzo
venne
acquistato
per
730.000
lire
dal
re
Luigi
XV
di
Francia,
il
quale,
il
24
dicembre
dello
stesso
anno,
ne
fece
dono
alla
sua
favorita
Madame
de
Pompadour,
destando
l'ammirazione
della
corte
di
Versailles
per
questo
luogo,
allora
alle
porte
di
Parigi.
Madame
de
Pompadour,
sostenuta
dal
re,
intraprese
numerose
trasformazioni
atte
a
decorare
gli
ambienti
con
ricche
boiserie
in
bianco-oro
tipiche
dello
stile
rococò
del
quale
ne
sarà
la
grande
promotrice.
Incarica
il
suo
architetto
preferito,
Lassurance,
di
costruire
una
scala
d'onore,
di
allestire
il
primo
piano
e
di
organizzarvi
una
sontuosa
Camera
da
letto,
la
grande
alcôve.
A
Verbreck
è
dato
l'incarico
delle
sculture,
a
Charles-André
van
Loo,
François
Boucher
e
Dubois
le
pitture
di
medaglioni
e
pannelli.
Grande
donna
colta
e
raffinata,
la
marchesa,
sceglierà
di
persona
le
stoffe,
i
motivi
decorativi,
i
marmi,
arazzi
di
Gobelins,
i
lampadari
in
cristalli
di
Boemia
come
pure
i
servizi
da
tavola,
gli
orologi
ecc.
facendo
della
residenza
un
grande
esempio
dello
stile
rococò.

Lo
sfarzo
si
manifesta
anche
all'esterno
nei
giardini,
guarniti
di
portici,
labirinti,
cascate
e
anche
di
una
grotta
dorata,
che
secondo
le
tendenze
del
tempo,
ispirate
dalle
celebri
scene
favolistico-campestri
del
grande
pittore
Watteau,
si
amava
distrarsi
in
giochi
pastorali;
una
sorta
di
retour
à
la
nature.
Il
15
novembre
1757,
all'età
di
36
anni,
la
Marchesa
nominò
suo
fratello,
il
Marchese
di
Marigny,
suo
erede
universale.
Ma
alla
sua
morte,
il
15
aprile
1764,
il
re
destinò
il
palazzo
agli
Ambasciatori.
Tutto
il
mobilio
con
le
opere
d'arte
vennero
venduti,
e
il
parco
notevolmente
ridotto,
destinato
in
parte
ad
aumentare
la
Promenade
degli
Champs-Élysées.
Nel
1773
viene
acquistato
dal
banchiere
Nicolas
Beaujon,
e
nel
1783
passa
alla
duchessa
Batilde
di
Borbone-Orléans,
ultima
proprietaria
della
residenza.
Durante
la
Rivoluzione
Francese,
divenuto
proprietà
pubblica,
il
palazzo
fu
abitato
da
Carolina
Bonaparte
e
poi
dall'imperatrice
Giuseppina
di
Beauharnais.
Il
22
giugno
1815
Napoleone
vi
firmò
l'atto
di
abdicazione.
Il
nome,
risalente
alla
fine
del
Settecento
(prima
il
palazzo
era
detto
Hôtel
de
Bourbon,
dall'ultima
abitante),
molto
presumibilmente
è
dovuto
alla
splendida
passeggiata
che
costeggiava
l'ampio
giardino
alla
francese
ed
il
palazzo
medesimo.
Dal
1873
è
la
residenza
ufficiale
del
Presidente
della
Repubblica
francese.
Nel
1953,
durante
una
cerimonia
al
Palazzo
dell'Eliseo,
il
Presidente
Francese
Vincent
Auriol,
reclamò
un
antico
privilegio
riservato
ai
monarchi
francesi
e
consegnò
personalmente
la
berretta
Cardinalizia,
ad
Angelo
Giuseppe
Roncalli
Nunzio
Apostolico
a
Parigi
e
futuro
papa
Giovanni
XXIII.
- Petit
Palais
-
Grand
Palais

L'Esposizione
Universale
che
si
tenne
a
Parigi
nel
1900
fu,
per
la
città,
una
tappa
fondamentale
della
sua
storia
artistica
e
urbanistica.
In
quell'occasione
vennero
costruiti
monumenti
ed
opere
il
cui
stile
moderno
era
fin
troppo
eclettico
e
rimbombate.
In
accordo
con
tale
gusto
furono
eretti
i
due
palazzi
contigui
del
Petit
Palais
e
del
Grand
Palais,
entrambi
di
grandiose
proporzioni,
caratterizzati
da
ampi
colonnati,
fregi
e
composizioni
scultoree.
Il
Grand
Palais,
costruito
dal
Deglane
e
dal
Louvet,
ha
una
facciata
con
colonne
ioniche
lunga
240
metri
e
alta
20.
Attualmente
vi
si
tengono
importanti
esposizioni
artistiche
e
mostre
di
pittura,
mentre
precedentemente
la
sua
vasta
area
serviva
per
fiere,
saloni
dell'automobile
ed
analoghe
manifestazioni.
Una
parte
è
occupata
dal
Palais
de
la
Découverte,
dove
sono
presentate
le
ultime
conquiste
della
scienza
e
le
grandi
tappe
del
progresso.
Gli
angoli
del
Gran
Palais
sono
coronati
da
enormi
quadrighe
che
danno
l'esatta
impressione
di
volersi
slanciare
fuori
dal
posto
che
occupano
per
galoppare
nello
spazio
circostante.
Il
Petit
Palais
è
un
padiglione
espositivo
oggi
divenuto
museo
costruito
per
l'Esposizione
universale
del
1900
su
progetto
dell'architetto
francese
Charles
Girault.
Costruito
insieme
al
Grand
Palais
ed
al
pont
Alexandre
III,
ospita
oggi
il
Museo
di
belle
arti
della
città
di
Parigi
(Musée
des
beaux-arts
de
la
ville
de
Paris).
La
composizione
del
palazzo
è
organizzata
intorno
al
giardino
interno
ad
emiciclo
ed
all'esposizione
erano
dedicate
in
origine
solamente
gli
ampi
locali
voltati
al
piano
nobile.
Il
piano
terra,
corrispondente
al
basamento
bugnato
visibile
dall'esterno,
nacque
in
origine
come
sede
degli
uffici
e
dei
magazzini,
sebbene
anch'esso
oggi
ospiti
importanti
oggetti
da
collezione.
La
facciata
si
sviluppa
per
circa
150
metri,
ed
è
fortemente
connotata
dal
grande
arco
di
ingresso
centrale
e
dalla
cupola
che
lo
sovrasta.
Colonne
ioniche
dalle
volute
fortemente
sporgenti
ornano
sia
l'affaccio
su
strada
che
il
peristilio
semicircolare
della
corte
interna.
Numerosi
bassorilievi
completano
la
composizione.
L'architetto
concepì
inoltre
il
padiglione
come
successione
di
spazi
da
illuminare
interamente
tramite
luce
naturale,
inondandone
le
sale
sia
grazie
alle
ampie
finestrature
che
tramite
i
maestosi
soffitti
vetrati
a
centrovolta.
Le
stesse
tematiche
saranno
nuovamente
riprese
dal
progettista
Charles
Girault
pochi
anni
più
tardi
nella
progettazione
del
Museo
reale
per
l'Africa
Centrale,
realizzato
a
Tervuren
-
in
Belgio
-
a
partire
dal
1904.
Il
Petit
Palais
di
Parigi
viene
inoltre
spesso
accostato
al
Teatro
dell'Opera
di
Ho
Chi
Min,
progettato
negli
stessi
anni
da
Eugène
Ferret,
architetto
-
tra
le
sue
varie
realizzazioni
-
anche
del
Casinò
di
Sanremo.
A
partire
dal
2000
e
fino
al
2005,
il
Petit
Palais
fu
sottoposto
ad
un'accurata
opera
di
rinnovamento
e
restauro,
costata
più
di
72
milioni
di
euro
e
curata
dall'architetto
Philippe
Chaix.
L'attuale
Museo
di
belle
arti
ospitato
al
suo
interno
è
rapidamente
divenuto
una
delle
nuove
principali
attrazioni
cittadine.
L'intervento
si
è
concentrato
in
maniera
particolare
sulla
rimozione
di
tutti
i
tramezzi
ed
altri
elementi
aggiunti
a
posteriori
che
corrompevano
l'ideale
originario
di
palazzo
illuminato
di
giorno
solo
da
luce
naturale.
Visto
il
buono
stato
di
conservazione
delle
strutture
originarie,
è
stato
dunque
possibile
riportare
l'edificio
alla
sua
conformazione
iniziale.
Le
grandi
finestre
che
caratterizzano
i
locali
principali
affacciano
-
oltre
che
su
avenue
Churchill
laddove
possibile
-
anche
sulla
corte
interna,
rendendo
omogenea
e
naturale
l'illuminazione
delle
opere
d'arte.
La
superficie
espositiva
permanente
venne
inoltre
ampliata,
passando
dai
precedenti
3000
agli
attuali
5000
metri
quadrati
disponibili.
I
locali
posti
al
piano
terra
-
in
origine
pensati
come
esclusivamente
di
servizio
-
sono
stati
anch'essi
parzialmente
aperti
al
pubblico.
Tra
le
numerose
opere
ivi
esposte,
spiccano
opere
dello
scultore
e
pittore
Jean-Baptiste
Carpeaux,
così
come
di
Paul
Cézanne,
Gustave
Courbet
e
Auguste
Rodin.
La
sala
Ludovico
VI
ospita
invece
ceramiche
e
mobili
di
particolare
pregio.

A
partire
dal
1902,
il
palazzo
venne
ribattezzato
"Palais
des
beaux-arts
de
la
ville
de
Paris"
e
destinato
ad
accogliere
esposizioni
temporanee
ed
una
collezione
permanente
contenente
opere
databili
dall'antichità
fino
al
XIX
secolo.
Le
opere
di
epoca
successiva
sarebbero
state
ospitate
al
Palais
de
Tokyo.
La
collezione
originaria
è
stata,
nel
corso
degli
anni,
ampliata
grazie
a
numerose
donazioni,
tra
le
quali
si
possono
ricordare
per
qualità
e
quantità
di
opere
d'arte
i
seguenti
lasciti:
-
Eugène
e
Auguste
Dutuit
cedettero
le
proprie
collezioni
-
comprendenti
circa
20.000
opere
d'arte
-
nel
1902.
Si
contano
al
loro
interno
numerosi
capolavori
della
scuola
olandese
(tra
cui
un
autoritratto
di
Rembrandt
e
il
Ratto
di
Proserpina
di
Rubens),
dell'antichità
greca
e
romana,
oggetti
risalenti
al
Medioevo
ed
al
Rinascimento,
disegni
ed
incisioni
di
maestri
quali
Martin
Schongauer,
Albrecht
Dürer,
Rembrandt
e
Fragonard.
Edward
Tuck
e
la
moglie
Julia
donarono
al
museo
nel
1930
la
propria
collezione
di
oggetti
d'arte
francese
del
XVIII
secolo.
Ambroise
Vollard
donò
numerose
opere
d'arte
moderna
al
museo,
tra
cui
suoi
numerosi
ritratti
ad
opera
di
Pierre
Bonnard
(1924),
Paul
Cézanne
(1899)
ed
altri.
Roger
Cabal
diede
in
lascito
al
museo
la
propria
collezione
di
icone
nel
1998.
Oltre
a
ricevere
donazioni,
il
museo
si
è
anche
impegnato
in
prima
persona
nell'aqcuisto
di
opere
d'arte,
specialmente
di
Gustave
Courbet.
Dopo
il
restauro,
il
Petit
Palais
ha
aperto
le
proprie
porte
anche
alla
fotografia
contemporanea
con
una
grande
mostra
fotografica
sulle
civiltà
del
mondo.
Alcune
delle
immagini
esposte
vennero
in
seguito
acquisite
dal
museo
stesso.
Il
fondo
d'arti
grafiche
del
museo
è
costituito
da
circa
18.000
incisioni
e
9.000
disegni,
antichi
e
moderni.
La
collezione
di
disegni
comprende
opere
di
Rembrandt,
Jacob
van
Ruisdael,
Adriaen
van
Ostade,
Antoon
Van
Dyck,
Le
Lorrain,
Antoine
Watteau,
Jean
Honoré
Fragonard
e
Hubert
Robert.
Tra
le
incisioni
si
ricordano
opere
di
Martin
Schongauer,
Albrecht
Dürer,
Luca
da
Leida,
Rembrandt
(una
collezione
eccezionale
di
oltre
350
pezzi),
Antoon
Van
Dyck,
Jean
Honoré
Fragonard
e
Antoine
Watteau.

- Place
de
la
Concorde
Place
de
la
Concorde
è
situata
ai
piedi
degli
Champs-Élysées.
Dopo
la
Place
des
Quinconces
di
Bordeaux,
è
la
più
grande
piazza
francese.
Il
comune
di
Parigi
aveva
stabilito,
nel
1748,
di
erigere
una
statua
equestre
in
onore
di
Luigi
XV
il
beneamato,
ed
aveva
per
questo
indetto
un
concorso.
Uno
fra
i
partecipanti
propose
di
utilizzare
una
semplice
spianata
in
terra
battuta,
al
tempo
inutilizzata
e
senza
forma,
che
si
trovava
al
limitare
dei
giardini
delle
Tuileries,
così
chiamata
perché
vi
era
un
ponte
di
legno
sul
canale
al
confine
dei
giardini.
La
scelta
eventuale
di
questo
sito
poteva
urbanisticamente
sortire
una
sperata
influenza
positiva
per
l'urbanizzazione
delle
nuove
zone
che
tendevano
a
costruirsi
verso
l'ovest
della
capitale,
nel
faubourg
di
Saint-Honoré.
La
proprietà
di
buona
parte
dei
terreni
interessati
dal
progetto
era
già
del
re,
e
questo
avrebbe
potuto
ridurre
considerevolmente
la
necessità
di
ricorso
agli
espropri;
del
resto,
già
prima
della
chiusura
del
bando
e
quindi
prima
della
scelta
definitiva,
si
erano
allestite
trattative
con
gli
eredi
di
John
Law,
precedente
proprietario
di
altri
terreni
interessati
dal
progetto.
Qui
si
proponeva
perciò
la
realizzazione
di
una
piazza
reale,
una
delle
tante
che,
insieme
a
quelle
già
realizzate
a
Rennes,
Rouen,
Bordeaux,
Digione
e
Montpellier,
già
celebravano
i
fasti
del
monarca
con
statue
equestri.
A
Parigi
questo
spazio,
come
gli
altri
incentrato
sull'ostentazione
della
rispettiva
statua,
si
presentava
come
in
primo
luogo
aperto,
perché
si
iscriveva
in
una
zona
ancora
non
urbanizzata.
Valorizzata
dalle
facciate
disegnate
da
Gabriel,
piazza
Luigi
XV
avrebbe
costituito
un'interpunzione
architettonica
fra
le
Tuileries
e
la
verde
fuga
prospettica
degli
Champs-Élysées.
Nel
1753
fu
indetto
un
altro
concorso,
stavolta
per
la
sistemazione
della
spianata,
e
la
tenzone
fu
riservata
ai
membri
dell'Accademia
Reale
d'Architettura.
Ange-Jacques
Gabriel,
direttore
dell'accademia
in
qualità
di
primo
architetto
del
re,
fu
incaricato
di
mettere
a
punto
un
progetto
che
raccogliesse
e
coordinasse
le
migliori
idee
espresse
dai
concorrenti.
Il
progetto
di
Gabriel
fu
accettato
nel
1755.
La
convenzione
fra
la
città
di
Parigi,
i
rappresentanti
del
re
e
gli
eredi
del
Law
fu
sottoscritta
nel
1758.
In
cambio
dei
terreni
ceduti,
gli
eredi
ricevettero
l'edificio
situato
sul
lato
di
nord-ovest
della
piazza
ed
i
terreni
edificabili
da
ambo
le
parti
della
progettata
Via
del
Re.
Acconsentirono
a
pagare
la
realizzazione
delle
facciate
di
tutti
gli
edifici
di
cui
avrebbero
ottenuto
la
proprietà
ed
accettarono
il
vincolo
di
gallerie
aperte
al
pubblico
dipartenti
dalla
piazza.
Iniziata
da
Edme
Bouchardon
e
completata
da
Jean-Baptiste
Pigalle,
la
statua
equestre
di
Luigi
XV
fu
inaugurata
il
20
giugno
1763.
Fu
sistemata
rivolta
verso
est,
all'intersezione
dell'asse
della
nuova
rue
royale
(che
collegava
la
Madeleine
alla
Senna)
con
l'asse
del
giardino
delle
Tuileries
e
dell'avenue
des
Champs-Élysées.
Il
piedistallo
era
decorato
di
bassorilievo
di
bronzo
e
di
cariatidi
che
evocano
le
virtù
del
re.
Poiché
però
quest'ultimo
era
diventato,
all'epoca
dell'inaugurazione
della
statua,
dopo
la
Guerra
dei
sette
anni,
largamente
impopolare,
la
statua
venne
trovata
con
una
benda
sugli
occhi,
a
dimostrazione
di
come
il
re
fosse
diventato
cieco
ai
bisogni
del
suo
popolo.
La
piazza
fu
completata
nel
1772.
Un
recinto
ottagonale,
ornato
di
una
balaustra
e
contornato
da
canali
profondi
e
piantonato
da
garitte,
fu
creato
attorno
alla
statua.
Solo
il
lato
nord
della
piazza
fu
edificato,
lasciando
libera
la
vista
sulla
Senna.
Una
parte
del
programma
di
completamento
tuttavia
non
fu
mai
realizzata:
Gabriel
aveva
previsto
di
decorare
i
tetti
delle
garitte
con
gruppi
scultorei
rappresentanti
trofei,
e
realizzare
due
fontane
ai
lati
della
statua.
Inoltre,
i
due
grandi
edifici
a
nord
della
piazza
dovevano
essere
inquadrati,
in
lieve
arretramento,
da
due
edifici
più
piccoli
e
fra
loro
identici.
La
piazza
fu
dunque
intitolata
place
Louis
XV.

Ai
tempi
della
Rivoluzione
Francese,
la
piazza
è
un
luogo
di
passaggio
obbligato
per
i
cortei,
sia
improvvisati
sia
previsti
dal
protocollo
delle
feste.
Diviene,
inoltre,
uno
dei
grandi
luoghi
di
raccolta
delle
folle
durante
il
periodo
rivoluzionario,
soprattutto
dopo
che
vi
sarà
installata
la
ghigliottina.
Il
12
luglio
1789,
dopo
le
dimissioni
di
Jacques
Necker,
interpretata
come
un
segno
di
restaurazione
da
parte
del
re,
si
riunisce
nella
piazza
una
folla
inferocita
brandente
i
busti
di
Necker
e
di
Filippo
d'Orléans.
Il
13
luglio
la
folla,
guadagnato
l'appoggio
di
un
reggimento
della
Guardia
Francese,
prende
la
Bastiglia.
Nel
1792,
Piazza
Luigi
XV
viene
rinominata
Place
de
la
Révolution.
La
statua
del
Sovrano
viene
distrutta
e
rimpiazzata
da
un'immensa
statua
della
Libertà
in
cartone
e
stucco.
La
piazza
diviene
il
palcoscenico
sanguinario
della
Rivoluzione,
con
l'installazione
della
ghigliottina.
La
macchina
per
la
decapitazione
viene
collocata
nella
piazza
in
via
provvisoria
nell'ottobre
del
1792,
per
l'esecuzione
dei
ladri
dei
gioielli
della
Corona.
Vi
ritorna
il
21
gennaio
1793
per
l'esecuzione
di
Luigi
XVI;
successivamente,
viene
posta
a
metà
tra
il
basamento
della
statua
di
Luigi
XV
e
l'ingresso
degli
Champs-Élysées,
e
infine
installata
permanentemente,
dall'11
maggio
1793
sino
al
9
giugno
1794,
tra
il
centro
della
piazza
e
l'ingresso
delle
Tuileries.
La
ghigliottina
viene
quindi
spostata
in
Piazza
del
Trono
Rovesciato
(l'attuale
place
de
la
Nation)
ma
nuovamente
installata
in
Place
de
la
Concorde
per
l'esecuzione
di
Maximilien
de
Robespierre
e
dei
suoi
sostenitori.
Delle
2498
persone
ghigliottinate
durante
la
Rivoluzione,
1119
furono
giustiziate
in
piazza
della
Rivoluzione.
Con
la
fine
del
periodo
del
Terrore,
a
partire
dall'anno
V,
il
governo
prende
a
designare
la
piazza
come
Place
de
la
Concorde,
ma
il
nome
diviene
ufficiale
solamente
nel
1830.
Ad
oggi,
la
storia
di
Place
de
la
Concorde
si
nasconde
dietro
al
traffico
che
si
accalca
intorno
al
gigantesco
obelisco
egizio
decorato
da
geroglifici
inneggianti
al
regno
del
faraone
Ramses
III.
Invece,
nel
XIX
secolo,
la
piazza
simbolo
della
furia
sanguinaria
del
Terrore
e
dell'esecuzione
della
famiglia
reale
pone
un
problema
politico
ai
governi
dell'epoca.
La
Restaurazione
propone
di
costruirvi
un
monumento
in
memoria
di
Luigi
XVI,
di
cui
Carlo
X
pone
la
prima
pietra
il
3
maggio
1826.
Ma
la
prevista
statua
di
Luigi
XVI
non
verrà
mai
eseguita
e
il
suo
basamento
servirà
come
base
per
l'obelisco
di
Luxor.
Nel
1831
il
Viceré
d'Egitto,
Mehemet-Ali,
offre
alla
Francia
i
due
obelischi
che
ornavano
l'ingresso
del
palazzo
di
Ramses
III
a
Tebe
(Luxor).
Il
primo
viene
trasportato
a
Parigi
nel
1833,
e
Luigi-Filippo
I
decide
di
installarlo
in
Place
de
la
Concorde,
dove
"
non
ricorderà
nessun
evento
politico".
L'operazione,
che
si
traduce
in
una
vera
prodezza
tecnica,
viene
portata
a
termine
il
25
ottobre
1836,
sotto
la
direzione
dell'ingegnere
della
marina
Appollinaire
Lebas,
davanti
ad
un
pubblico
di
200 000
curiosi.
Tra
il
1836
ed
il
1846,
la
piazza
viene
trasformata
dall'architetto
Jakob
Ignaz
Hittorff
che
ne
conserva
il
concetto
originario
espresso
da
Gabriel.
Vi
aggiunge
due
fontane
monumentali
ai
lati
dell'obelisco
e
circonda
la
piazza
in
un
abbraccio
di
lampioni
e
colonne
rostrali.
La
piazza
si
erge
come
una
celebrazione
del
genio
navale
francese,
per
via
della
presenza,
in
uno
degli
edifici
costruiti
da
Gabriel,
del
Ministero
della
Marina.
Le
due
fontane
celebrano
la
navigazione
fluviale
(la
fontana
nord
presenta
le
raffigurazioni
sedute
del
Reno
e
del
Rodano
della
raccolta
del
grano
e
della
ragione)
e
la
navigazione
marittima
(La
fontana
sud
presenta
le
raffigurazione
del
Mediterraneo,
dell'oceano
e
della
Pesca).
Le
colonne
rostrali
sono
decorate
con
prue
di
navi,
che
evocano
contemporaneamente
lo
stemma
della
Città
di
Parigi.
Le
statue
allegoriche
di
otto
villaggi
francesi
definiscono
il
perimetro
dell'ottagono
immaginato
da
Gabriel.
Nel
1854,
i
fossati,
conservati
da
Hittorff,
vengono
riempiti
per
adeguare
meglio
la
piazza
alla
circolazione.
Il
6
febbraio
1934
a
Parigi,
in
Place
de
la
Concorde,
per
la
prima
volta
scendono
in
piazza,
fianco
a
fianco
in
una
grande
manifestazione
di
protesta
contro
il
simbolo
della
democrazia
parlamentare,
il
Palais
Bourbon
(la
camera
dei
deputati)
e
contro
il
governo
a
matrice
radical-socialista
presieduto
da
Daladier,
militanti
dell'estrema
sinistra
e
dell'estrema
destra.
Tutti
assieme,
mischiati
tra
di
loro
i
Camelots
du
Roi,
gli
attivisti
dell'Action
Française,
i
giovani
operai
della
'cintura
rossa',
membri
della
Jeunesse
Patriote
e
militanti
comunisti,
ex
combattenti
disoccupati
e
studenti.
Gli
scontri
con
le
forze
dell'ordine
causano
20
morti
e
2300
feriti.

La
piazza
è
stata
costruita
da
Ange-Jacques
Gabriel
nel
1755
come
un
ottagono
con
il
perimetro
delimitato
dagli
Champs-Élysées
e
dal
Jardin
des
Tuileries.
Le
fontane,
aggiunte
successivamente
da
Jacques
Hittorff,
sono
ispirate
a
quelle
della
basilica
di
San
Pietro
a
Roma.
All'estremo
nord,
due
grandi
edifici
identici
in
pietra
definiscono
la
prospettiva
della
piazza.
Divisi
da
Rue
Royale,
sono
tra
i
migliori
esempi
dell'architettura
del
Secolo
XVIII.
Soltanto
le
facciate
sono
state
progettate
da
Gabriel,
e
costruite
tra
il
1766
ed
il
1775.
Si
ispirano
al
colonnato
del
Palazzo
del
Louvre,
di
Claude
Perrault
secondo
il
principio
di
un
colonnato
costruito
su
un
basamento
messo
in
forte
risalto
(qui
da
alcune
bozze
sporgenti),
di
una
grande
trabeazione,
di
padiglioni
angolari
e
di
elementi
decorativi,
come
i
medaglioni
ovali
ornati
da
ghirlande.
I
frontoni
sono
stati
decorati
con
rappresentazioni
allegoriche
dell'agricoltura,
del
commercio,
della
magnificenza
e
della
felicità
pubblica
realizzati
da
Michel-Ange
Slodtz
e
Guillaume
Coustou.
L'edificio
situato
ad
est
di
rue
Royale
è,
sin
dalle
origini,
interamente
appartenuto
alla
corona
francese.
Fu
da
principio
assegnato
al
Garde-Meuble,
le
cui
gallerie
erano
aperte
al
pubblico
tutti
i
martedì
de
la
Quasimodo
à
la
Saint-Martin
tra
le
9
e
le
13.
A
partire
dal
1789,
accolse
il
ministero
della
Marina
che,
sotto
la
direzione
dell'ammiraglio
Decrès,
sviluppò
considerevolmente
i
suoi
uffici
fino
ad
occupare
tutto
l'edificio.
L'hôtel –
detto
hôtel
du
Garde-Meuble
o,
più
comunemente,
hôtel
de
la
Marine
–
è
stato
costruito
secondo
i
piani
di
Gabriel
con
la
direzione
di
Jacques-Germain
Soufflot.
I
decori
interni,
di
una
grande
magnificenza,
sono
opera
dell'architetto
Jacques
Gondouin
e
costituiscono
una
tappa
importante
nell'evoluzione
del
gusto
del
XVIII
secolo.
Sono
stati
sfortunatamente
denaturati
dalle
trasformazioni
effettuate
nel
Secondo
Impero,
anche
se
i
grandi
saloni
d'apparato
e
la
Gallerie
Dorata
conservano
ancora
qualche
elemento
originale.
A
nord-ovest
della
piazza,
dall'altro
lato
di
rue
Boissy
d'Anglas,
si
ergeva
fino
al
1775
il
deposito
dei
marmi
della
corona.
Dopo
la
soppressione
del
deposito,
il
terreno
fu
concesso
al
fermier
général
Laurent
Grimod
de
La
Reynière,
con
l'obbligo
per
lui
di
edificare
un
edificio
analogo
all'hôtel
de
Saint-Florentin.
Il
pittore
Charles-Louis
Clérisseau
vi
eseguì
il
primo
decoro
in
stile
classico
ispirato
dalle
scoperte
archeologiche
fatte
a
Pompei
e
Ercolano.
L'hôtel
ospitò
in
seguito
il
Circolo
imperiale,
poi
il
Circole
dell'Unione
artistica.
Sfigurato
per
le
aggiunte
successive,
l'hôtel
è
stato
demolito
e
rimpiazzato
da
un
pastiche
in
stile
neo-classico
edificato
tra
il
1931
e
il
1933
dagli
architetti
William
Delano
e
Victor
Laloux
per
ospitare
l'ambasciata
degli
Stati
Uniti.
Questo
hôtel,
che
ben
risponde
all'Hôtel
de
Talleyrand,
ristabilisce
la
simmetria
del
lato
nord
della
piazza
come
Gabriel
l'aveva
inizialmente
immaginata.

L'obelisco
egizio
di
Luxor,
vecchio
ormai
3300
anni
(XIII
secolo
a.C.),
è
arrivato
in
Francia
nel
1836.
Il
re
Luigi
Filippo
lo
fece
posizionare
al
centro
della
piazza
durante
l'intervento
di
rifacimento
di
quest'ultima
da
parte
dell'architetto
Hittorff.
Alto
2286
centimetri,
il
monolito,
in
sienite
rosa,
pesa
227
tonnellate.
I
geroglifici
che
lo
coprono
celebrano
la
gloria
del
faraone
Ramesse
II.
Dopo
che
numerosi
egittologi
avevano
sostenuto
che
la
parte
superiore
degli
obelischi
egizi
(detta
pyramidion)
era
sempre
rivestita
da
fogli
d'oro,
nel
maggio
1998
ne
è
stata
realizzata
una
ricostruzione,
grazie
al
mecenatismo
di
Pierre
Bergé
e
Yves
Saint-Laurent.
L'obelisco
si
trova
lungo
la
linea
dell'axe
historique
di
Parigi
che
parte
dall'Arc
de
Triomphe
du
Carrousel
fino
all'Arche
de
la
Défense
passando
per
il
giardino
delle
Tuileries,
Place
de
la
Concorde,
gli
Champs-Élysées
e
l'Arco
di
Trionfo.
L'obelisco
indica
anche
l'ora
esatta.
Nel
1719,
i
due
gruppi
di
statue
scolpite
da
Antoine
Coysevox,
che
rappresentano
la
Fama
e
Mercurio
che
monta
Pegaso
il
cavallo
alato,
che
decoravano
l'abbeveratoio
di
Marly,
furono
poste
alle
Tuileries
e
rimpiazzate
dai
cavalli
di
Guillaume
Coustou.
Anche
questi
furono
spostati
e
posti
all'entrata
dell'avenue
des
Champs-Élysées
nel
1795
per
iniziativa
del
carpentiere
Huzard,
per
paura
del
vandalismo
che
li
minacciava.
I
quattro
gruppi
sono
oggi
rimpiazzati
da
copie.
A
ciascun
lato
della
piazza
si
trova
una
statua
che
rappresenta
una
città
francese:
Brest
e
Rouen
di
Jean-Pierre
Cortot;
Lione
e
Marsiglia
di
Louis
Petitot;
Bordeaux
e
Nantes
di
Louis-Denis
Caillouette;
Lilla
e
Strasburgo
di
James
Pradier.
Si
dice
che
quest'ultimo
abbia
preso
come
modello
per
Strasburgo
Juliette
Drouet,
che
era
stata
sua
amante
prima
di
diventare
quella
di
Victor
Hugo.
La
statua
di
Strasburgo
fu
per
lungo
tempo
coperta
da
un
velo
nero
e
di
fiori
per
la
perdita
dell'Alsazia-Lorena,
ceduta
dalla
Francia
alla
Germania
nel
1871.
- Giardino
delle
Tuileries
-
L'Orangerie
Il
giardino
delle
Tuileries
è
un
giardino
pubblico
ubicato
fra
il
Museo
del
Louvre
e
Place
de
la
Concorde.
Creato
da
Caterina
de'
Medici
come
giardino
del
Palazzo
delle
Tuileries
nel
1564,
venne
aperto
al
pubblico
nel
1667
e
divenne
un
parco
pubblico
dopo
la
Rivoluzione
francese.
Nel
XIX
e
nel
e
XX
secolo
è
stato
il
luogo
celebrato
dai
parigini
per
il
passeggio
ed
il
relax.
Il
giardino
di
Caterina
de'
Medici
-
Nel
luglio
1559,
dopo
la
morte
del
marito,
Enrico
II,
la
regina
Caterina
de'
Medici
decise
di
spostare
la
sua
residenza
al
castello
di
Tournelles,
vicino
alla
Bastiglia,
lasciando
il
palazzo
del
Louvre,
assieme
a
suo
figlio,
il
nuovo
re
Francesco
II.
Decise
che
avrebbe
costruito
lì
un
nuovo
palazzo
per
se
stessa,
separato
dal
Louvre,
con
un
giardino
sul
modello
dei
giardini
della
sua
Firenze.
A
quel
tempo
c'era
un'area
vuota
delimitata
dalla
Senna
a
sud,
da
rue
Saint-Honore
a
nord,
dal
Louvre
a
est,
e
dalle
mura
della
città
e
da
un
profondo
fossato
pieno
d'acqua
ad
ovest.
Dal
XIII
secolo
questa
zona
era
occupata
da
botteghe,
chiamate
tuileries,
che
fabbricavano
tegole
per
i
tetti
degli
edifici.
Alcuni
dei
terreni
erano
stati
acquistati
all'inizio
del
XVI
secolo
dal
re
Francesco
I.
Caterina
acquistò
altri
terreni
e
cominciò
a
far
costruire
un
nuovo
palazzo
e
il
giardino.
La
regina
fece
venire
un
architetto
paesaggista
da
Firenze,
Bernard
de
Carnesse,
per
far
realizzare
un
giardino
rinascimentale
all'italiana,
con
fontane,
un
labirinto
e
una
grotta,
decorata
con
immagini
di
faience,
rappresentanti
piante
ed
animali,
realizzate
da
Bernard
Palissy,
al
quale
Caterina
aveva
ordinato
di
scoprire
il
segreto
della
porcellana
cinese.
Il
giardino
di
Caterina
de'
Medici
era
uno
spazio
chiuso
lungo
cinquecento
metri
e
largo
trecento,
separato
da
una
strada
dal
nuovo
castello.
Era
diviso
in
scomparti
rettangolari
da
sei
viottoli
e
le
sezioni
erano
piantate
con
prati,
aiuole,
e
piccoli
gruppi
di
cinque
alberi,
chiamati
Quinconces,
e,
più
praticamente,
con
orti
e
vigneti.
Le
Tuileries
furono
al
loro
tempo
il
più
bello
e
grande
giardino
di
Parigi.
Caterina
lo
utilizzò
per
sontuose
feste
reali
in
onore
degli
ambasciatori
della
regina
Elisabetta
I
e
per
il
matrimonio
di
sua
figlia,
Margherita
di
Valois
con
il
futuro
Enrico
IV.
Il
giardino
di
Enrico
IV
-
Re
Enrico
III
fu
costretto
a
fuggire
da
Parigi
nel
1588,
e
il
giardino
cadde
in
rovina.
Il
suo
successore,
Enrico
IV
e
il
suo
giardiniere,
Claude
Mollet,
restaurarono
i
giardini
e
costruirono
una
passeggiata
coperta
della
lunghezza
del
giardino,
e
una
pista
parallela
piantumata
con
alberi
di
gelsoi,
visto
che
sperava
di
coltivare
i
bachi
e
dar
vita
ad
una
industria
della
seta
in
Francia.
Egli
fece
anche
costruire
una
vasca
rettangolare
di
65
metri
per
45
metri
con
una
fontana
alimentata
tramite
una
nuova
pompa
chiamata
La
Samaritaine,
che
era
stata
costruita
nel
1608
sul
Pont
Neuf.
L'area
compresa
tra
il
palazzo
e
l'ex
fossato
di
Carlo
V
fu
trasformato
nel
"Nuovo
Giardino",
con
una
grande
fontana
al
centro.
Anche
se
Enrico
IV
non
visse
mai
nel
Palazzo
delle
Tuilieries,
che
era
continuamente
in
fase
di
costruzione,
utilizzò
i
giardini
per
il
relax
e
l'esercizio
fisico.

Il
giardino
di
Luigi
XIII
-
Nel
1610,
alla
morte
del
padre,
Luigi
XIII,
all'età
di
nove
anni,
divenne
il
nuovo
proprietario
dei
giardini
delle
Tuileries
che
divennero
il
suo
enorme
parco
giochi,
usato
per
la
caccia
e
nel
quale
teneva
un
serraglio
di
animali.
Sul
lato
nord
dei
giardini,
Maria
de'
Medici
aveva
istituito
una
scuola
di
equitazione,
scuderie
e
un
maneggio
coperto
per
i
cavalli.
Quando
il
re
e
la
corte
erano
assenti
da
Parigi,
i
giardini
si
trasformavano
in
un
luogo
di
piacere
per
la
nobiltà.
Nel
1630
una
conigliera
presso
il
bastione
ovest
del
giardino
venne
trasformata
in
una
passeggiata
fiorita
e
un
cabaret.
La
figlia
di
Gastone
d'Orleans
e
nipote
di
Luigi
XIII,
conosciuta
come
La
Grand
Mademoiselle,
tenne
una
sorta
di
corte
nel
cabaret,
e
il
"Giardino
Nuovo"
di
Enrico
IV
(oggi
Carosello)
divenne
noto
come
il
Parterre
de
Mademoiselle.
Nel
1652
la
Grand
Mademoiselle
venne
espulsa
dal
castello
e
dal
giardino
per
aver
sostenuto
una
rivolta,
la
Fronde,
contro
suo
cugino,
il
giovane
Luigi
XIV.
Il
giardino
di
Luigi
XIV
e
Le
Nôtre
-
Il
nuovo
re
impose
rapidamente
il
proprio
senso
dell'ordine
ai
giardini
delle
Tuileries.
I
suoi
architetti,
Louis
Le
Vau
e
Francois
d'Orbay,
terminarono
finalmente
il
palazzo
delle
Tuileries,
facendone
una
vera
e
propria
residenza
reale.
Nel
1662,
per
celebrare
la
nascita
del
suo
primo
figlio,
Luigi
XIV
tenne
un
grande
corteo
di
cortigiani
a
cavallo
nel
nuovo
giardino
che
era
stato
ampliato
riempiendo
il
fossato
di
Carlo
V
e
trasformato
in
campo
da
parate.
Successivamente,
la
piazza
divenne
nota
come
la
Place
du
Carrousel.
Nel
1664,
Colbert,
il
sovrintendente
degli
edifici
del
re,
incaricò
l'architetto
paesaggista
André
Le
Nôtre,
di
ridisegnare
l'intero
giardino.
Le
Nôtre
era
il
nipote
di
Pierre
Le
Nôtre,
uno
dei
giardinieri
di
Caterina
de'
Medici,
e
suo
padre
Jean
era
stato
anch'egli
giardiniere
alle
Tuileries.
Egli
iniziò
trasformando
le
Tuileries
in
un
formale
giardino
alla
francese,
uno
stile
che
aveva
sviluppato
a
Vaux-le-Vicomte
e
perfezionato
a
Versailles,
sulla
base
di
simmetria,
ordine
e
lunghe
prospettive.
I
giardini
di
Le
Nôtre
erano
progettati
per
essere
visti
dall'alto,
da
un
edificio
o
da
una
terrazza.
Eliminò
la
strada
che
separava
il
palazzo
dal
giardino,
e
la
sostituì
con
una
terrazza
che
guardava,
dall'alto
in
basso,
il
parterre
delimitato
da
basse
siepi
di
bosso
e
aiuole
con
disegni
di
fiori.
Al
centro
delle
aiuole
pose
tre
vasche
con
fontane.
Di
fronte,
al
centro
delle
prima
fontana
disegnò
la
grande
allée,
lunga
350
metri.
Costruì
altri
due
viottoli,
fiancheggiati
da
alberi
di
castagno,
su
entrambi
i
lati.
Questi
tre
viali
principali
erano
attraversati
da
piccoli
vicoli,
per
creare
compartimenti
contenenti
diversi
alberi,
arbusti
e
fiori.
Sul
lato
sud
del
parco,
vicino
alla
Senna,
costruì
una
lunga
terrazza
alberata,
chiamata
la
Terrasse
du
Bord-de-l'eau,
con
una
vista
sul
fiume.
Una
seconda
terrazza
venne
costruita
sul
lato
nord,
con
vista
sul
giardino,
chiamata
Terrasse
des
Feuillants.
Sul
lato
ovest
del
giardino,
accanto
all'odierna
Place
de
la
Concorde,
costruì
due
rampe
a
forma
di
ferro
di
cavallo
e
due
terrazze
con
vista
su
un
bacino
ottagonale
del
diametro
di
sessanta
metri,
con
una
fontana
al
centro.
Queste
terrazze
incorniciavano
l'ingresso
occidentale
del
giardino,
e
costituivano
un
altro
punto
di
vista
per
vedere
il
giardino
dall'alto.
Le
Notre
voleva
che
la
prospettiva
dal
palazzo,
alla
fine
occidentale
del
giardino,
continuasse
anche
al
di
fuori
del
giardino
stesso.
Nel
1667
fece
il
progetto
per
un
viale,
con
due
file
di
alberi
su
entrambi
i
lati,
che
continuavano
ad
ovest
verso
l'attuale
Rond-Point
des
Champs
Elysées.
Le
Nôtre
e
le
sue
centinaia
di
muratori,
giardinieri
e
addetti
al
movimento
terra,
lavorarono
sul
giardino
nel
periodo
1666-1672.
Ma,
nel
1671,
il
Re,
furioso
con
i
parigini
perché
si
opponevano
alla
sua
autorità,
abbandonò
Parigi
e
si
trasferì
a
Versailles.
Nel
1667,
su
richiesta
del
celebre
autore
di
La
bella
addormentata
e
altre
fiabe,
Charles
Perrault,
il
Giardino
delle
Tuileries
venne
aperto
al
pubblico,
ad
eccezione
dei
mendicanti,
"lacchè"
e
soldati.
Fu
il
primo
giardino
reale
ad
essere
aperto
al
pubblico.

Il
giardino
delle
Tuileries
nel
XVIII
secolo
-
Dopo
la
morte
di
Luigi
XIV,
il
futuro
Luigi
XV
divenne
proprietario
del
giardino
delle
Tuileries
all'età
di
cinque
anni.
Il
giardino,
abbandonato
da
quasi
quarant'anni,
venne
rimesso
in
ordine.
Nel
1719,
due
grandi
gruppi
statuari
equestri,
La
Renommée
e
Mercure,
opera
dello
scultore
Antoine
Coysevox,
vennero
spostati
dalla
residenza
del
Re
a
Marly
e
posti
all'ingresso
ovest
del
giardino.
Altre
statue
di
Nicholas
e
Guillaume
Coustou,
Corneille
e
Cleve
Sebastien
Slodz,
Thomas
Regnaudin
e
Coysevox
vennero
collocate
lungo
il
Canal
Allée.
Un
ponte
mobile
venne
posto
sul
lato
ovest
sopra
il
fossato,
per
rendere
più
facile
l'accesso
al
giardino.
La
creazione
della
piazza
Luigi
XV
(ora
Place
de
la
Concorde)
ha
creato
un
grande
vestibolo
al
giardino.
Alcune
festività,
come
il
25
agosto,
festa
di
San
Luigi,
sono
state
celebrate
con
concerti
e
fuochi
d'artificio
nel
parco.
Un
pallone
aerostatico
ante
litteram
venne
realizzato
nel
giardino
il
1
dicembre
1783
da
Jacques
Alexandre
César
Charles
e
Nicolas
Louis
Robert.
Vennero
approntati
anche
piccoli
stand
gastronomici
e
le
sedie
potevano
essere
noleggiate
a
basso
prezzo.
Le
toilet
pubbliche
vennero
realizzate
nel
1780.
Il
giardino
delle
Tuileries
durante
la
rivoluzione
francese
-
Il
6
ottobre
1789,
all'inizio
della
Rivoluzione
francese,
re
Luigi
XVI
venne
portato,
contro
la
sua
volontà,
al
Palazzo
delle
Tuileries.
Il
giardino
venne
chiuso
al
pubblico
tranne
nel
pomeriggio.
Alla
regina
Maria
Antonietta
e
al
Delfino
venne
concessa
una
parte
del
giardino
per
il
loro
uso
privato,
prima
sul
lato
ovest
della
Promenade
Bord
d'eaux,
quindi
ai
margini
della
piazza
Luigi
XV.
Dopo
il
fallito
tentativo
del
re
di
fuggire
dalla
Francia,
la
sorveglianza
della
famiglia
venne
aumentata
e
fu
loro
permesso
di
passeggiare
nel
parco
la
sera
del
18
settembre
1791,
durante
la
festa
organizzata
per
celebrare
la
nuova
Costituzione
francese,
quando
i
viali
del
parco
erano
stati
illuminati
con
piramidi
e
file
di
lanterne.
Il
10
agosto
1792,
una
folla
assaltò
il
Palazzo,
e
le
guardie
svizzere
del
re
vennero
inseguite
attraverso
i
giardini
e
massacrate.
Dopo
la
rimozione
del
Re
dal
potere
e
la
sua
esecuzione
a
morte,
le
Tuileries
divennero
il
Giardino
nazionale
(Jardin
National)
della
nuova
Repubblica
francese.
Nel
1794
il
nuovo
governo
assegnò
il
rinnovamento
dei
giardini
al
pittore
Jacques-Louis
David,
e
a
suo
cognato,
l'architetto
August
Cheval
de
Saint-Hubert
i
quali
concepirono
un
giardino
decorato
con
portici
romani,
portici
monumentali,
colonne
e
altre
decorazioni
classiche.
Il
progetto
di
David
e
di
Saint-Hubert
non
venne
però
mai
completato.
Tutto
ciò
che
rimane
oggi
sono
due
esedre,
muretti
semicircolari
coronati
con
statue
nei
pressi
dei
due
stagni
al
centro
del
giardino..
Mentre
il
progetto
di
David
non
era
ancora
finito,
un
gran
numero
di
statue
vennero
trasferite
da
residenze
reali
per
essere
esposte
al
pubblico.
I
giardini
vennero
utilizzati
anche
per
feste
rivoluzionarie.
L'8
giugno
1794,
una
cerimonia
in
onore
del
Culto
dell'Essere
Supremo
venne
organizzata
alle
Tuileries
da
Robespierre,
con
scene
e
costumi
disegnati
da
Jacques-Louis
David.
Dopo
un
inno
scritto
per
l'occasione,
Robespierre
diede
fuoco
a
manichini
che
rappresentavano
l'ateismo,
l'ambizione,
l'egoismo
e
le
false
semplicità,
rivelando
una
statua
della
saggezza.

Il
giardino
delle
Tuileries
nel
XIX
secolo
-
Nel
XIX
secolo,
il
giardino
delle
Tuileries
divenne
il
luogo
preferito
dai
parigini
per
rilassarsi,
incontrare
amici,
passeggiare,
godersi
l'aria
fresca
e
il
verde,
e
divertirsi.
Napoleone
Bonaparte,
in
procinto
di
diventare
imperatore,
si
trasferì
nel
Palazzo
delle
Tuileries
il
19
febbraio
1800
e
iniziò
ad
apportare
miglioramenti
per
soddisfare
le
esigenze
di
una
residenza
imperiale.
Venne
creata
una
strada
nuova
tra
il
Louvre
e
Place
du
Caroussel,
un
recinto
chiuso
dal
cortile,
e
venne
costruito
un
piccolo
arco
di
trionfo,
modellato
sull'arco
di
Settimio
Severo
a
Roma,
al
centro
di
Place
du
Carrousel
,
come
ingresso
cerimoniale
al
suo
palazzo.
Nel
1801
Napoleone
ordinò
la
costruzione
di
una
nuova
strada
lungo
il
bordo
settentrionale
delle
Tuileries,
attraverso
lo
spazio
che
era
stato
occupato
dalla
scuola
di
equitazione
e
maneggio
costruita
da
Maria
de'
Medici,
ed
i
giardini
privati
di
aristocratici
e
di
conventi
e
ordini
religiosi
che
erano
stati
chiusi
durante
la
Rivoluzione.
Questa
nuova
strada
ha
assorbito
anche
parte
della
Terrasse
des
Feuillants,
che
era
stata
occupata
da
caffè
e
ristoranti.
La
nuova
strada,
fiancheggiata
da
portici
sul
lato
nord,
venne
nominata
rue
de
Rivoli,
dopo
la
vittoria
di
Napoleone
nel
1797.
Napoleone
fece
pochi
cambiamenti
all'interno
del
giardino.
Continuò
a
utilizzare
il
giardino
per
le
parate
militari
e
per
celebrare
eventi
speciali,
tra
cui
il
passaggio
del
suo
corteo
di
nozze
il
2
aprile
1810,
quando
sposò
l'arciduchessa
Maria
Luisa
d'Austria.
Dopo
la
caduta
di
Napoleone,
il
giardino
divenne,
per
breve
tempo,
l'accampamento
dei
soldati
austriaci
e
russi
occupanti.
La
monarchia
venne
restaurata,
e
il
nuovo
re,
Carlo
X,
rinnovò
una
tradizione
antica
celebrando
il
giorno
di
San
Carlo
in
giardino.
Nel
1830,
dopo
una
breve
rivoluzione,
un
nuovo
re,
Luigi
Filippo,
divenne
proprietario
delle
Tuileries.
Voleva
un
giardino
privato
all'interno
delle
Tuileries,
e
pertanto
una
sezione
del
giardino
antistante
il
palazzo
venne
separata
da
una
recinzione
dal
resto
delle
Tuileries.
Un
piccolo
fossato,
aiuole
e
otto
nuove
statue
di
scultori
del
periodo,
decorarono
il
nuovo
giardino
privato.
Nel
1852,
a
seguito
di
un'altra
rivoluzione
e
il
breve
governo
della
Seconda
Repubblica,
un
nuovo
imperatore,
Luigi
Napoleone,
divenne
proprietario
del
giardino.
Ampliò
la
sua
riserva
privata
all'interno
del
giardino
più
a
ovest
fino
al
viale
nord-sud
che
attraversa
il
grande
bacino
circolare,
in
modo
da
comprendere
le
due
piccole
vasche
rotonde.
Decorò
il
suo
nuovo
giardino
con
aiuole
di
piante
e
fiori
esotici,
e
con
nuove
statue.
Nel
1859
trasformò
la
Terrasse
du
Bord-de-l'Eau
in
un
parco
giochi
per
il
figlio,
il
principe
imperiale.
Fece
anche
costruire
i
padiglioni
gemelli,
il
Jeu
de
Paume
e
la
Orangerie,
sul
lato
ovest
del
giardino,
e
una
nuova
balaustra
di
pietra
all'ingresso
ovest.
Quando
l'imperatore
non
era
a
Parigi,
di
solito
da
maggio
a
novembre,
tutto
il
giardino,
tra
cui
il
suo
giardino
privato
e
il
parco
giochi,
venivano
aperti
al
pubblico.
Nel
1870,
l'imperatore
Luigi
Napoleone
fu
sconfitto
e
catturato
dai
tedeschi,
e
Parigi
fu
teatro
della
rivolta
della
Comune.
Una
bandiera
rossa
prese
a
sventolare
sul
palazzo,
e
questo
poteva
essere
visitato
per
cinquanta
centesimi.
Quando
l'esercito
combatté
per
riconquistare
la
città,
i
comunardi,
deliberatamente,
bruciarono
il
palazzo
delle
Tuileries,
e
cercarono
di
bruciare
anche
il
Louvre.
Le
rovine
del
palazzo
non
furono
abbattute
fino
al
1883
ed
il
luogo
dove
sorgeva
il
palazzo,
tra
i
due
padiglioni
del
Louvre,
divenne
parte
del
giardino.

Il
giardino
delle
Tuileries
nel
XX
secolo
-
Alla
fine
del
XIX
e
all'inizio
del
XX
secolo,
il
giardino
delle
Tuilieries
era
pieno
di
intrattenimenti
per
il
pubblico;
acrobati,
teatri
di
marionette,
stand
di
bibite,
piccole
imbarcazioni
sui
bacini,
passeggiate
sull'asino,
e
vendita
di
giocattoli.
Nel
1900,
in
occasione
dei
Giochi
della
II
Olimpiade,
il
Giardino
ospitò
le
gare
di
scherma.
La
pace
del
giardino
venne
interrotta
dalla
prima
guerra
mondiale
nel
1914;
le
statue
vennero
protette
da
sacchi
di
sabbia,
e
nel
1918,
due
colpi
di
artiglieria
a
lungo
raggio
dei
tedeschi
colpirono
il
giardino.
Nel
periodo
fra
le
due
guerre,
il
Jeu
de
paume
venne
trasformato
in
una
galleria
d'arte,
e
la
parte
occidentale
venne
utilizzata
per
esporre
le
ninfee
di
Claude
Monet.
La
Orangerie
divenne
invece
una
galleria
di
arte
contemporanea
occidentale.
Durante
la
seconda
guerra
mondiale,
il
Jeu
de
paume
venne
usato
dai
tedeschi
come
magazzino
per
la
conservazione
delle
opere
d'arte
confiscate
agli
ebrei.
La
liberazione
di
Parigi
nel
1944,
vide
aspri
combattimenti
nel
giardino
e
i
dipinti
di
Monet,
le
ninfee,
vennero
gravemente
danneggiati
durante
la
battaglia.
Fino
agli
anni
1960,
quasi
tutte
le
sculture
del
giardino
datavano
al
XVIII
e
XIX
secolo.
Nel
1964-65,
André
Malraux,
ministro
della
Cultura
per
il
presidente
Charles
De
Gaulle,
fece
rimuovere
le
statue
del
XIX
secolo
che
circondavano
la
Place
du
Carrousel
e
le
fece
sostituire
con
sculture
contemporanee
di
Aristide
Maillol.
Nel
1994,
come
parte
del
progetto
del
Grand
Louvre
lanciato
dal
presidente
François
Mitterrand,
l'architetto
paesaggista
belga
Jacques
Wirtz
rifece
il
giardino
del
Carrousel,
con
l'aggiunta
di
labirinti
e
con
siepi
basse
che
si
irradiavano
dall'arco
di
trionfo
alla
piazza.
Nel
1998,
durante
la
presidenza
di
Jacques
Chirac,
sono
state
collocate
nel
giardino
opere
di
scultura
moderna
di
Jean
Dubuffet,
Henri
Lawrence,
Etienne
Martin,
Henry
Moore,
Germaine
Richier,
Auguste
Rodin
e
David
Smith.
Nel
2000,
sono
state
aggiunte
le
opere
di
artisti
viventi,
comprese
opere
di
Magdalena
Abakanowicz,
Louise
Bourgeois,
Tony
Cragg,
Roy
Lichtenstein,
Francois
Morrellet,
Giuseppe
Penone,
Anne
Rochette
e
Lawrence
Weiner.
Un
altro
insieme
di
tre
opere
di
Daniel
Dezeuze,
Erik
Dietman
e
Eugene
Dodeigne,
chiamato
priere
toucher
(prego
toccate)
è
stato
poi
aggiunto.
Il
giardino
delle
Tuileries
nel
XXI
secolo
-
Agli
inizi
del
XXI
secolo,
l'architetto
paesaggista
francese
Pascal
Cribier
e
Louis
Benech
si
sono
adoperati
per
ripristinare
alcune
delle
soluzioni
create
da
André
Le
Nôtre.
Jardin
du
Carrousel
-
Conosciuta
anche
come
Place
du
Carrousel,
questa
parte
del
giardino
era
precedentemente
racchiusa
dalle
due
ali
del
Louvre
e
dal
Palazzo
delle
Tuileries.
Nel
XVIII
secolo
è
stata
utilizzata
come
piazza
d'armi
per
la
cavalleria
e
altre
festività.
L'elemento
centrale
è
l'Arc
de
Triomphe
du
Carrousel,
costruito
per
celebrare
le
vittorie
di
Napoleone,
con
sculture
in
bassorilievo
delle
sue
battaglie
realizzate
da
Jean
Joseph
Espercieux.
Il
giardino
è
stato
rifatto
nel
1995
per
presentare
una
collezione
di
ventuno
statue
di
Aristide
Maillol,
che
erano
state
messe
alle
Tuileries
nel
1964.
La
Terrasse
-
La
terrazza
sopraelevata
tra
il
Carrousel
e
il
resto
del
giardino
era
utilizzata
per
essere
uno
spiazzo
a
fronte
del
Palazzo
delle
Tuileries.
Dopo
che
il
palazzo
fu
bruciato
nel
1870,
è
stata
trasformata
in
una
strada,
che
è
stata
interrata
nel
1877.
La
terrazza
è
decorata
da
due
grandi
vasi
provenienti
dai
giardini
di
Versailles,
e
due
statue
di
Aristide
Maillol,
il
Monumento
a
Cézanne
a
nord
e
il
Monumento
ai
caduti
di
Port
Vendres
a
sud.
Il
fossato
di
Carlo
V
-
Due
scalinate
scendono
dalla
Terrasse
al
fossato
detto
di
Carlo
V,
che
ricostruì
il
Louvre
nel
XIV
secolo.
Faceva
parte
delle
antiche
fortificazioni
che
originariamente
circondavano
il
palazzo.
Sul
lato
ovest
rimangono
le
tracce
lasciate
dai
combattimenti
durante
l'assedio
infruttuoso
di
Parigi
da
parte
di
Enrico
IV
di
Francia
nel
1590
durante
le
Guerre
di
religione
francesi.
Dal
1994
il
fossato
è
stato
decorato
con
statue
della
facciata
del
vecchio
palazzo
delle
Tuileries
e
con
bassorilievi
realizzati
nel
XIX
secolo
durante
la
Restaurazione
della
monarchia
francese,
che
avrebbero
dovuto
sostituire
i
napoleonici
bassorilievi
sull'Arc
de
Triomphe
du
Carrousel,
ma
non
sono
mai
stati
messi
in
sito.
Le
Grand
Carré
de
le
Tuileries
-
Le
Grand
Carré
(Grande
piazza)
è
la
parte
orientale
del
giardino
delle
Tuilieries,
che
segue
ancora
il
progetto
di
giardino
alla
francese
realizzato
da
André
Le
Nôtre
nel
XVII
secolo.
La
parte
orientale
del
Grand
Carré,
intorno
al
bacino
circolare,
era
il
giardino
privato
del
re
sotto
Luigi
Filippo
e
Napoleone
III,
separata
dal
resto
delle
Tuileries
da
una
cancellata.
La
maggior
parte
delle
statue
del
Grand
Carré
vi
vennero
sistemate
nel
XIX
secolo.
Le
Grand
Couvert
delle
Tuileries
-
Il
Grand
Couvert
è
la
parte
di
giardino
coperta
da
alberi.
I
due
bar
del
Grand
Couvert
prendono
il
nome
da
due
famosi
caffè
presenti
un
tempo
nel
giardino,
la
caffetteria
Very,
presente
sul
terrazzo
des
Feuiillants
dall
XVIII
al
XIX
secolo,
e
la
caffetteria
Renard,
che
XVIII
secolo
era
stata
luogo
di
ritrovo
sulla
terrazza
occidentale.
Il
Grand
Couvert
comprende
anche
le
due
esedre,
muretti
curvi
costruiti
per
contornare
le
statue,
sopravvissuti
alla
Rivoluzione
Francese.
Vennero
costruiti
nel
1799
da
Jean
Charles
Moreau,
parte
di
un
più
ampio
progetto
incompiuto
realizzato
dal
pittore
Jacques-Louis
David
nel
1794.
Ora
sono
decorate
con
calchi
in
gesso
di
modanature
sui
temi
mitologici
provenienti
dal
parco
di
Luigi
XIV
a
Marly.
Il
Grand
Couvert
contiene
numerose
ed
importanti
opere
del
XX
secolo
e
di
autori
contemporanei .
L'Orangerie,
il
Jeu
de
Paume,
e
la
Terrazza
occidentale
delle
Tuileries
-
L'Orangerie,
sul
limite
occidentale
del
giardino
confinante
con
la
Senna,
venne
costruita
nel
1852
dall'architetto
Firmin
Bourgeois.
Dal
1927
vi
sono
stati
esposti
i
dipinti
ninfee
di
Claude
Monet.
Vi
si
trova
anche
la
collezione
Walter-Guillaume
di
Impressionisti.
Sulla
terrazza
dell'Orangerie
si
trovano
quattro
sculture
di
Auguste
Rodin:
Le
Baiser
(1881–1898);
Eve
(1881)
e
La
Grande
Ombre
(1880)
e
La
Meditation
avc
bras
(1881–1905).
Vi
è
anche
un'opera
moderna,
Grand
Commandement
blanc
(1986),
di
Alain
Kirili.
Il
Jeu
de
Paume
venne
costruito
nel
1861
dall'architetto
Viraut,
e
poi
ampliato
nel
1878.
Nel
1927
divenne
un
annesso
del
Museo
del
Palazzo
del
Lussemburgo
per
esporre
lavori
di
arte
contemporanea
provenienti
dal
di
fuori
dalla
Francia.
Durante
l'occupazione
tedesca
e
la
seconda
guerra
mondiale,
dal
1940
al
1944,
venne
utilizzato
dai
tedeschi
come
deposito
per
la
conservazione
delle
opere
d'arte
che
avevano
espropriato
alle
famiglie
ebree.
Dal
1947
fino
al
1986,
è
divenuto
Musée
du
Jeu
de
Paume,
che
esponeva
molte
importanti
opere
di
pittori
impressionisti
poi
trasferite
al
museo
d'Orsay.
Oggi,
il
Jeu
de
Paume
è
utilizzato
per
mostre
di
arte
moderna
e
contemporanea.
Pag.
4
Pag.
6
|