I
piccoli
appartamenti
dell'Imperatore
e
dell'Imperatrice
Benché
a
Fontainebleau
l'etichetta
fosse
meno
rigorosa
che
nelle
altre
residenze
reali,
i
sovrani
cercavano
di
sfuggire
agli
obblighi
della
vita
di
Corte.
Soggetti
a
continue
trasformazioni
al
fine
di
presentare
le
decorazioni
più
alla
moda,
i
piccoli
appartamenti
costituivano
quei
luoghi
di
ritiro
dove
si
poteva
vivere
a
proprio
agio.
Oggi
si
trovano
essenzialmente
nelle
condizioni
in
cui
erano
al
tempo
del
Primo
Impero.
I
piccoli
appartamenti
sono
situati
al
piano
terreno
dell'ala
Francesco
I
con
affaccio
sul
giardino
di
Diana
e
sul
cortile
della
Fontana.
Occupati
sotto
l'Ancien
Regime
dal
re
o
dalla
famiglia
reale,
furono
allestiti
tra
il
1808
e
il
1810
per
Napoleone
l
e
Joséphine.
Le
stanze
di
lavoro
di
Luigi
XVI
divennero
le
stanze
di
lavoro
dell'Imperatore.
L'appartamento
degli
Infanti
di
Francia
diviene
il
piccolo
appartamento
dell'Imperatrice.
Dopo
un'anticamera
arredata
con
semplici
sedie
di
legno
dipinto,
si
apre
un
primo
salone.
Questo
luogo
era
la
seconda
anticamera,
poi
l'ufficio
di
Madame
de
Pompadour.
Divenne
nel
1768
l'ufficio
di
Madame
du
Barry,
poi
la
sua
sala
da
pranzo
nel
1772.
Durante
il
regno
di
Luigi
XVI,
il
luogo
divenne
la
sala
da
biliardo
della
principessa
de
Lamballe,
poi
sala
da
pranzo
nel
1786,
prima
di
divenire
la
seconda
anticamera
di
Madame
Elisabetta
nel
1791.
Infine,
fu
l'anticamera
del
cardinale
Fesh
nel
1804
prima
di
essere
il
primo
salone
dell'Imperatore.
Le
boiserie
sono
datate
XVIII
secolo,
mentre
i
vetri
sono
del
1863.
Il
luogo
ha
perso
anche
molto
del
suo
decoro
Impero,
di
cui
sussiste
un
piedistallo
di
Jacob-Desmalter
del
1810
e
delle
applique
di
Thomire,
anch'esse
realizzati
nel
1810.
Il
resto
del
mobilio
si
compone
di
sedie
in
legno
dipinto
coperto
da
tappezzerie
provenienti
dalle
Tuileries,
di
un
pendolo
Luigi
XVI
che
rappresenta
Venere
e
l'Amore
e
di
due
fiaccole.
Nel
secondo
salone
dell'Imperatore
o
salone
Verde
si
trova
ancora
il
ricchissimo
complesso
in
legno
dorato
realizzato
nel
1810
dal
falegname
Pierre
Brion,
coperto
dal
suo
velluto
verde
"frappe"
originale
con
decorazioni
rosso
e
viola.
Questo
insieme
è
completato
da
un
tavolino
in
mogano
di
Jacob-Desmalter,
la
cui
colonnina
centrale
in
legno
dorato
è
in
armonia
con
le
sedie
e
le
due
grandi
consolles
di
Pierre
Marcion
con
figure
di
vittorie
cinte
d'alloro.
A
questa
decorazione
fa
eco
il
motivo
della
Fama
cesellato
sui
due
alari.
Sul
camino
sono
esposti
un
pendolo
e
due
candelabri,
elementi
di
un
imponente
centrotavola
proveniente
dalla
manifattura
reale
del
Buen
Retiro
offerto
da
Carlo
IV
di
Spagna
a
Napoleone
durante
l'incontro
di
Bayonne
nell'aprile
1808.
I
numerosi
elementi
di
questo
dono
diplomatico
sono
stati
talvolta
trasformati
per
rispondere
al
gusto
francese,
come
il
pendolo,
associazione
di
diversi
elementi
ai
quali
si
aggiunge
un
movimento
dell'orologiaio
francese
Lepaute
e
dei
bronzi
di
Thomire.
Alle
pareti
sono
state
collocate
nel
1862
delle
tele
del
XVIII
secolo
di
Francois
Boucher,
Clément
Belle
e
Joseph-Marie
Vien.
L'anticamera
dell'imperatore,
antica
sala
da
bagno
di
Luigi
XVI,
camera
di
Eugenia
di
Beauharnais
nel
1804
e
ufficio
topografico
nel
1805,
divenne
anticamera
nel
1808,
data
in
cui
fu
installato
il
suo
mobilio
attuale,
di
una
grande
semplicità.
Il
suo
decoro
murale
fu
modificato
da
Luigi
Filippo
(parte
alta
della
porta)
e
da
Napoleone
III.
Nel
1859
furono
installati
due
grandi
quadri,
uno
di
Joseph-Marie
Vien
(Hector
déterminant
Pâris
à
prendre
les
armes',
realizzato
nel
1783),
l'altro
di
Nicolas
Guy
Brenet
(Dames
romaines
offrant
leurs
bijoux
au
Sénat
datato
1785).
Il
pendolo
italiano
a
sei
quadranti
comprato
per
Napoleone
I
e
installato
nell'anticamera,
indica
oltre
l'ora,
i
giorni
della
settimana
e
i
loro
segni,
il
calendario,
il
mese,
le
fasi
della
luna
e
del
sole,
gli
equinozi,
gli
anni
bisestili
e
i
segni
dello
zodiaco.
Il
resto
del
mobilio
si
compone
di
panche
e
di
sgabelli
da
anticamera
in
stile
Impero.
Francesco
I
aveva
fatto
costruire,
nel
1534,
al
pianterreno
dell'ala
che
porta
ancora
oggi
il
suo
nome,
un
insieme
composto
da
tre
sale
da
bagno
e
da
quattro
piccoli
saloni
che
furono
decorati
con
stucchi
ed
affreschi,
di
cui
certi
sono
dovuti
al
Primaticcio.
Queste
sale
furono
distrutte
nel
1697
per
creare
un
nuovo
appartamento.
Sono
oggi
conosciuti
grazie
a
delle
descrizioni
assai
imperfette.
I
piccoli
appartamenti
di
Napoleone
I
sono
situati
nel
luogo
degli
antichi
bagni
di
Francesco
I,
trasformati
durante
il
regno
di
Luigi
XV
in
appartamenti
privati
riservati
al
re,
a
Madame
de
Pompadour
e
poi
a
Madame
du
Barry.
Furono
riarredati
per
Napoleone
I
dal
1808
al
1810.
Le
sale
danno
sul
giardino
di
Diana
e
hanno
pannelli
lignei
in
stile
Luigi
XV
e
un
mobilio
in
stile
Impero.
L'anticamera
dell'Imperatore
costituiva
la
prima
dopo
la
seconda
anticamera
di
Madame
de
Pompadour,
prima
di
diventare
la
prima
anticamera
di
Madame
Elisabetta.
Venne
arredata
con
sedie
d'anticamera
in
legno
dipinto,
realizzate
nel
1810,
e
restaurate
nel
1972.
Il
Guardaroba
dell'Imperatore
era
soprattutto
composto
da
un
mobile-mensola
guardaroba,
realizzato
nel
1810
da
Jacob-Desmalter,
e
da
un
sedile
che
fungeva
da
water
in
mogano
detto
"al
pastore",
realizzato
per
Madame
Adelaide.
La
Camera
da
letto
dell'Imperatore
era
la
sala
da
biliardo
della
principessa
de
Lamballe
nel
1786,
prima
di
divenire
la
camera
di
Madame
Elisabetta
nel
1791,
poi
la
camera
del
cardinale
Fesch
nel
1804.
L'alcova
venne
soppressa
nel
1810,
mentre
fu
installato
il
camino
in
broccatello.
Le
boiserie
sono
datate
fine
XVIII
secolo.
Il
luogo
subì
una
restaurazione
generale
nel
1977.
Il
letto
di
questa
stanza
(installato
qui
nel
1810
dopo
essere
stato
nella
camera
dell'Imperatore
al
primo
piano,
come
anche
le
sedie),
in
legno
in
bronzo
e
dorato,
con
motivi
egiziani,
con
cascate
dorate
e
medaglie
di
Jacob-Desmalter,
è
stato
utilizzato
da
papa
Pio
VII
alle
Tuileries
nel
1804.
Entrò
a
Fontainebleau
nel
1805.
Il
resto
del
mobilio
si
compone
di
quattro
poltrone
e
di
due
sedie
attribuite
a
Jacob-Frères,
di
un
divano
realizzato
nel
1806
da
Jacob-Desmalter,
di
un
paravento
tendeggiato
di
velluto
melange
Luigi
XVI,
di
un
piedistallo,
di
un
candelabro
offerto
da
Carlo
IV
di
Spagna,
così
come
il
pendolo-altare
in
marmo,
di
un
tappetino
di
Bellanger
(1810)
e
di
un
comò,
comprato
nel
1810
dal
commerciante
Rocheux
e
installato
al
posto
di
un
comò
laccato
di
Martin
Carlin
(oggi
al
Louvre).
La
biblioteca,
allestita
nel
1808
in
quello
che
era
il
salone
dei
giochi
del
piccolo
appartamento
di
Luigi
XVI,
comunica
con
l'appartamento
interno
dell'Imperatore
al
primo
piano
mediante
una
scala
a
chiocciola.
Il
mobilio
si
compone
di
un
grande
scrittoio
creato
da
Jacob
Frères
e
comprato
dal
generale
Moreau,
e
un
divano
in
legno
dorato
guarnito
di
raso
broccato,
previsto
inizialmente
per
la
camera
di
Stato
dell'Imperatrice.
Di
Jacob-Desmalter
sono
le
sedie
con
inserti
di
ebano
e
di
stagno,
il
leggio
che
permette
di
leggere
e
scrivere
stando
in
piedi,
il
tavolo
a
forma
di
fagiolo
e
la
scala
della
biblioteca
oltre
al
canapè
in
legno
dorato
ricoperto
di
broccato
lucido
della
fine
del
XVIII
secolo.
I
testi
sono
classificati
in
ordine
alfabetico
(lettere
in
bronzo
sulla
parte
superiore
delle
librerie).
La
biblioteca
possedeva
in
origine
più
di
4.500
testi,
soprattutto
sugli
argomenti
di
storia,
geografia
e
scienze.

La
Camera
di
Mèneval,
luogo
apparentemente
modesto
e
basso
di
soffitto,
fu
costruito
durante
la
costruzione
della
sala
da
gioco
del
re
(dal
1769
al
1782),
poi
salone
della
principessa
de
Lamballe
(1782-1787)
poi
luogo
destinato
ai
domestici
di
Madame
Elisabetta
(nel
1791),
poi
alloggio
del
geografo
Bacler
d'Albe
(1807),
prima
di
divenire
la
camera
del
segretario
di
Napoleone
I,
il
barone
di
Mèneval.
Il
suo
mobilio
è
molto
semplice,
restaurato
nel
1796
con
l'aiuto
del
mobilio
descritto
in
un
inventario
del
1810,
è
composto
tra
l'altro
di
un
letto
incastrato
nel
muro.
Lo
studio
topografico
situato
nelle
vicinanze
delle
stanze
di
lavoro
dell'Imperatore
permette,
grazie
a
tre
grandi
tavoli
in
quercia
e
mogano
di
Jacob-Desmalter,
di
dispiegare
carte
e
mappe.
Sedie
e
poltrone
sono
disposte
intorno
alla
scrivania.
Lo
scrittoio
a
cilindro
d'epoca
Luigi
XVI
in
mogano,
attribuito
a
Riesener,
fu
sistemato
in
questa
stanza
sotto
l'Impero,
così
come
il
pendolo
geografico
d'Antide
Janvier,
creato
per
Luigi
XVI
nel
1791
e
acquistato
dall'Imperatore
nel
1806.
La
particolarità
di
questo
pendolo
è
di
poter
fornire
l'ora
esatta
in
qualunque
luogo
in
Francia
senza
lancette.
Contiguo
allo
studio
topografico
di
Napoleone
l,
il
salone
di
studio
dell'Imperatrice
che
ha
conservato
i
numerosi
mobili
installati
per
Maria
Louisa
nel
1810:
scrivania,
buca
delle
lettere,
telaio
per
il
ricamo
e
cavalletto
per
dipingere.
Il
pianoforte
apparteneva
a
Hortense
de
Beauharnais.
Le
due
consolles
a
mezzaluna
e
le
sedie
in
mogano
con
schienale
traforato,
di
Jacob
Frères,
provengono
dalla
biblioteca
dell'Imperatrice
alle
Tuileries
e
furono
collocate
qui
nel
1808.
Un
"boudoir"
con
alcova
a
emiciclo
costituisce
un
passaggio
e
permetteva
di
accedere
al
giardino
di
Diana.
Le
pareti,
interamente
ricoperte
di
seta
Impero
verde,
sono
illuminate
da
una
delicata
lampada
in
alabastro
a
collo
di
cigno
in
bronzo
di
Chaumont.
La
camera
da
letto
dell'Imperatrice,
la
cui
decorazione
e
arredamento
sono
stati
sempre
preservati,
è
una
stanza
di
spirito
femminile,
con
decorazione
tessile
viola
pallido
e
bianco
con
rilievi
in
oro,
al
centro
della
quale
troneggia
un
letto
di
ispirazione
orientale.
Sul
tavolino
da
notte,
sono
rappresentati
papaveri,
simboli
del
sonno,
il
cane
addormentato,
immagine
di
fedeltà.
Le
muse
della
poesia
lirica
e
della
danza
ornano
il
pendolo
di
Lepaute.
Il
comò
di
Thomire
del
1809,
riutilizza
i
bronzi
di
un
comò
più
antico
di
Jacob
Frères,
appartenuto
al
generale
Bonaparte
e
alla
sua
consorte
nel
loro
appartamento
della
rue
Chantereine.
Nella
sala
da
Bagno
adiacente,
la
decorazione
tessile
è
stato
rifatta
identica
in
broccatello
blu,
abbellito
da
un
gallone
color
camoscio.
Poltrone
e
sedie
in
legno
dorato,
a
forma
di
gondola,
di
Jacob-Desmalter,
invitano
al
riposo
con
le
loro
forme
dolci
e
confortevoli.
Il
canapè,
sistemato
su
una
predella,
nasconde
una
vasca
da
bagno
incastrata
al
suolo.
La
psiche
e
la
toeletta
completano
l'arredamento
di
questa
stanza,
la
cui
vocazione
ò
sottolineata
dalla
Venere
marina,
bassorilievo
in
bronzo
che
orna
il
secretaire
di
Thomire.
La
stanza
di
disimpegno
adiacente
comprende
delle
sedie
e
delle
poltroncine
di
Georges
Jacob,
realizzate
nel
1781-1782
per
il
"boudoir"
turco
del
conte
d'Artois
a
Versailles.
Furono
collocate
a
Fontainebleau
dal
1804.
La
ricca
decorazione
di
arco
e
di
faretra
ne
fanno
un
modello
unico.
Il
secondo
salone
o
salone
Giallo
ha
conservato
tanto
la
decorazione
tessile
Impero
in
giallo
con
ricami
amaranto
dovuta
a
Gros
di
Napoli,
che
i
mobili
in
legno
dorato
di
Jacob-Desmalter.
Un'imponente
consolle
in
legno
dorato
di
Thomire
e
Dupasquier
è
decorata
da
un
fregio
che
illustra
il
trionfo
di
Traiano,
montanti
posteriori
sono
in
bronzo
per
resistere
al
calore
del
riscaldamento.
Questo
salone
si
apre
sul
primo
salone
o
salone
del
Biliardo
dall'armonia
viola
pallido
e
verde,
nel
quale
sono
disposte
numerose
sedie
per
il
gioco
oltre
ad
un
immenso
canapè.
Il
pendolo
in
porcellana
di
Sèvres,
su
modello
di
Chaudet,
rappresenta
le
Tre
Grazie.
Il
biliardo
è
andato
perduto
nel
1810.

Ottobre
2014
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