Castello e parco di Fontainebleau
Francia 

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1981

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I piccoli appartamenti dell'Imperatore e dell'Imperatrice

Benché a Fontainebleau l'etichetta fosse meno rigorosa che nelle altre residenze reali, i sovrani cercavano di sfuggire agli obblighi della vita di Corte. Soggetti a continue trasformazioni al fine di presentare le decorazioni più alla moda, i piccoli appartamenti costituivano quei luoghi di ritiro dove si poteva vivere a proprio agio. Oggi si trovano essenzialmente nelle condizioni in cui erano al tempo del Primo Impero.

I piccoli appartamenti sono situati al piano terreno dell'ala Francesco I con affaccio sul giardino di Diana e sul cortile della Fontana. Occupati sotto l'Ancien Regime dal re o dalla famiglia reale, furono allestiti tra il 1808 e il 1810 per Napoleone l e Joséphine. Le stanze di lavoro di Luigi XVI divennero le stanze di lavoro dell'Imperatore. L'appartamento degli Infanti di Francia diviene il piccolo appartamento dell'Imperatrice. 

Dopo un'anticamera arredata con semplici sedie di legno dipinto, si apre un primo salone. Questo luogo era la seconda anticamera, poi l'ufficio di Madame de Pompadour. Divenne nel 1768 l'ufficio di Madame du Barry, poi la sua sala da pranzo nel 1772. Durante il regno di Luigi XVI, il luogo divenne la sala da biliardo della principessa de Lamballe, poi sala da pranzo nel 1786, prima di divenire la seconda anticamera di Madame Elisabetta nel 1791. Infine, fu l'anticamera del cardinale Fesh nel 1804 prima di essere il primo salone dell'Imperatore. Le boiserie sono datate XVIII secolo, mentre i vetri sono del 1863. Il luogo ha perso anche molto del suo decoro Impero, di cui sussiste un piedistallo di Jacob-Desmalter del 1810 e delle applique di Thomire, anch'esse realizzati nel 1810. Il resto del mobilio si compone di sedie in legno dipinto coperto da tappezzerie provenienti dalle Tuileries, di un pendolo Luigi XVI che rappresenta Venere e l'Amore e di due fiaccole.

Nel secondo salone dell'Imperatore o salone Verde si trova ancora il ricchissimo complesso in legno dorato realizzato nel 1810 dal falegname Pierre Brion, coperto dal suo velluto verde "frappe" originale con decorazioni rosso e viola. Questo insieme è completato da un tavolino in mogano di Jacob-Desmalter, la cui colonnina centrale in legno dorato è in armonia con le sedie e le due grandi consolles di Pierre Marcion con figure di vittorie cinte d'alloro. A questa decorazione fa eco il motivo della Fama cesellato sui due alari. 

Sul camino sono esposti un pendolo e due candelabri, elementi di un imponente centrotavola proveniente dalla manifattura reale del Buen Retiro offerto da Carlo IV di Spagna a Napoleone durante l'incontro di Bayonne nell'aprile 1808. I numerosi elementi di questo dono diplomatico sono stati talvolta trasformati per rispondere al gusto francese, come il pendolo, associazione di diversi elementi ai quali si aggiunge un movimento dell'orologiaio francese Lepaute e dei bronzi di Thomire. Alle pareti sono state collocate nel 1862 delle tele del XVIII secolo di Francois Boucher, Clément Belle e Joseph-Marie Vien.  

L'anticamera dell'imperatore, antica sala da bagno di Luigi XVI, camera di Eugenia di Beauharnais nel 1804 e ufficio topografico nel 1805, divenne anticamera nel 1808, data in cui fu installato il suo mobilio attuale, di una grande semplicità. Il suo decoro murale fu modificato da Luigi Filippo (parte alta della porta) e da Napoleone III. Nel 1859 furono installati due grandi quadri, uno di Joseph-Marie Vien (Hector déterminant Pâris à prendre les armes', realizzato nel 1783), l'altro di Nicolas Guy Brenet (Dames romaines offrant leurs bijoux au Sénat datato 1785). Il pendolo italiano a sei quadranti comprato per Napoleone I e installato nell'anticamera, indica oltre l'ora, i giorni della settimana e i loro segni, il calendario, il mese, le fasi della luna e del sole, gli equinozi, gli anni bisestili e i segni dello zodiaco. Il resto del mobilio si compone di panche e di sgabelli da anticamera in stile Impero.

Francesco I aveva fatto costruire, nel 1534, al pianterreno dell'ala che porta ancora oggi il suo nome, un insieme composto da tre sale da bagno e da quattro piccoli saloni che furono decorati con stucchi ed affreschi, di cui certi sono dovuti al Primaticcio. Queste sale furono distrutte nel 1697 per creare un nuovo appartamento. Sono oggi conosciuti grazie a delle descrizioni assai imperfette.

I piccoli appartamenti di Napoleone I sono situati nel luogo degli antichi bagni di Francesco I, trasformati durante il regno di Luigi XV in appartamenti privati riservati al re, a Madame de Pompadour e poi a Madame du Barry. Furono riarredati per Napoleone I dal 1808 al 1810. Le sale danno sul giardino di Diana e hanno pannelli lignei in stile Luigi XV e un mobilio in stile Impero.

L'anticamera dell'Imperatore costituiva la prima dopo la seconda anticamera di Madame de Pompadour, prima di diventare la prima anticamera di Madame Elisabetta. Venne arredata con sedie d'anticamera in legno dipinto, realizzate nel 1810, e restaurate nel 1972.

Il Guardaroba dell'Imperatore era soprattutto composto da un mobile-mensola guardaroba, realizzato nel 1810 da Jacob-Desmalter, e da un sedile che fungeva da water in mogano detto "al pastore", realizzato per Madame Adelaide.

La Camera da letto dell'Imperatore era la sala da biliardo della principessa de Lamballe nel 1786, prima di divenire la camera di Madame Elisabetta nel 1791, poi la camera del cardinale Fesch nel 1804. L'alcova venne soppressa nel 1810, mentre fu installato il camino in broccatello. Le boiserie sono datate fine XVIII secolo. Il luogo subì una restaurazione generale nel 1977. 

Il letto di questa stanza (installato qui nel 1810 dopo essere stato nella camera dell'Imperatore al primo piano, come anche le sedie), in legno in bronzo e dorato, con motivi egiziani, con cascate dorate e medaglie di Jacob-Desmalter, è stato utilizzato da papa Pio VII alle Tuileries nel 1804. Entrò a Fontainebleau nel 1805. Il resto del mobilio si compone di quattro poltrone e di due sedie attribuite a Jacob-Frères, di un divano realizzato nel 1806 da Jacob-Desmalter, di un paravento tendeggiato di velluto melange Luigi XVI, di un piedistallo, di un candelabro offerto da Carlo IV di Spagna, così come il pendolo-altare in marmo, di un tappetino di Bellanger (1810) e di un comò, comprato nel 1810 dal commerciante Rocheux e installato al posto di un comò laccato di Martin Carlin (oggi al Louvre).

La biblioteca, allestita nel 1808 in quello che era il salone dei giochi del piccolo appartamento di Luigi XVI, comunica con l'appartamento interno dell'Imperatore al primo piano mediante una scala a chiocciola. Il mobilio si compone di un grande scrittoio creato da Jacob Frères e comprato dal generale Moreau, e un divano in legno dorato guarnito di raso broccato, previsto inizialmente per la camera di Stato dell'Imperatrice. 

Di Jacob-Desmalter sono le sedie con inserti di ebano e di stagno, il leggio che permette di leggere e scrivere stando in piedi, il tavolo a forma di fagiolo e la scala della biblioteca oltre al canapè in legno dorato ricoperto di broccato lucido della fine del XVIII  secolo. 

I testi sono classificati in ordine alfabetico (lettere in bronzo sulla parte superiore delle librerie). La biblioteca possedeva in origine più di 4.500 testi, soprattutto sugli argomenti di storia, geografia e scienze.

La Camera di Mèneval, luogo apparentemente modesto e basso di soffitto, fu costruito durante la costruzione della sala da gioco del re (dal 1769 al 1782), poi salone della principessa de Lamballe (1782-1787) poi luogo destinato ai domestici di Madame Elisabetta (nel 1791), poi alloggio del geografo Bacler d'Albe (1807), prima di divenire la camera del segretario di Napoleone I, il barone di Mèneval. Il suo mobilio è molto semplice, restaurato nel 1796 con l'aiuto del mobilio descritto in un inventario del 1810, è composto tra l'altro di un letto incastrato nel muro.

Lo studio topografico situato nelle vicinanze delle stanze di lavoro dell'Imperatore permette, grazie a tre grandi tavoli in quercia e mogano di Jacob-Desmalter, di dispiegare carte e mappe. Sedie e poltrone sono disposte intorno alla scrivania. 

Lo scrittoio a cilindro d'epoca Luigi XVI in mogano, attribuito a Riesener, fu sistemato in questa stanza sotto l'Impero, così come il pendolo geografico d'Antide Janvier, creato per Luigi XVI nel 1791 e acquistato dall'Imperatore nel 1806. La particolarità di questo pendolo è di poter fornire l'ora esatta in qualunque luogo in Francia senza lancette.

Contiguo allo studio topografico di Napoleone l, il salone di studio dell'Imperatrice che ha conservato i numerosi mobili installati per Maria Louisa nel 1810: scrivania, buca delle lettere, telaio per il ricamo e cavalletto per dipingere. 

Il pianoforte apparteneva a Hortense de Beauharnais. Le due consolles a mezzaluna e le sedie in mogano con schienale traforato, di Jacob Frères, provengono dalla biblioteca dell'Imperatrice alle Tuileries e furono collocate qui nel 1808.

Un "boudoir" con alcova a emiciclo costituisce un passaggio e permetteva di accedere al giardino di Diana. Le pareti, interamente ricoperte di seta Impero verde, sono illuminate da una delicata lampada in alabastro a collo di cigno in bronzo di Chaumont.

La camera da letto dell'Imperatrice, la cui decorazione e arredamento sono stati sempre preservati, è una stanza di spirito femminile, con decorazione tessile viola pallido e bianco con rilievi in oro, al centro della quale troneggia un letto di ispirazione orientale. 

Sul tavolino da notte, sono rappresentati papaveri, simboli del sonno, il cane addormentato, immagine di fedeltà. Le muse della poesia lirica e della danza ornano il pendolo di Lepaute. Il comò di Thomire del 1809, riutilizza i bronzi di un comò più antico di Jacob Frères, appartenuto al generale Bonaparte e alla sua consorte nel loro appartamento della rue Chantereine.

Nella sala da Bagno adiacente, la decorazione tessile è stato rifatta identica in broccatello blu, abbellito da un gallone color camoscio. 

Poltrone e sedie in legno dorato, a forma di gondola, di Jacob-Desmalter, invitano al riposo con le loro forme dolci e confortevoli. 

Il canapè, sistemato su una predella, nasconde una vasca da bagno incastrata al suolo. La psiche e la toeletta completano l'arredamento di questa stanza, la cui vocazione ò sottolineata dalla Venere marina, bassorilievo in bronzo che orna il secretaire di Thomire.

La stanza di disimpegno adiacente comprende delle sedie e delle poltroncine di Georges Jacob, realizzate nel 1781-1782 per il "boudoir" turco del conte d'Artois a Versailles. Furono collocate a Fontainebleau dal 1804. 

La ricca decorazione di arco e di faretra ne fanno un modello unico. 

Il secondo salone o salone Giallo ha conservato tanto la decorazione tessile Impero in giallo con ricami amaranto dovuta a Gros di Napoli, che i mobili in legno dorato di Jacob-Desmalter. Un'imponente consolle in legno dorato di Thomire e Dupasquier è decorata da un fregio che illustra il trionfo di Traiano, montanti posteriori sono in bronzo per resistere al calore del riscaldamento. 

Questo salone si apre sul primo salone o salone del Biliardo dall'armonia viola pallido e verde, nel quale sono disposte numerose sedie per il gioco oltre ad un immenso canapè. Il pendolo in porcellana di Sèvres, su modello di Chaudet, rappresenta le Tre Grazie. Il biliardo è andato perduto nel 1810.  

Ottobre 2014

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