-
Tempio
Dhammayangyi (3)
Il
Dhammayangyi (o Dhamma-yan-gyi) Pahto, che si estende per circa 77 metri
su ciascuno dei suoi quattro lati, è il santuario più massiccio di
Bagan.
Ci sono
polemiche sull'identità del costruttore e la costruzione dell'edificio
stesso. Probabilmente fu edificato dal re Narathu (1167? -1.170?) in un
periodo di tre anni per espiare le colpe del suo potere malvagio. Altri
lo hanno attribuito al padre di Narathu e suo predecessore, Sithu I, che
ha realizzato anche Thatbyinnyu.
La
leggenda racconta che Narathu incontrò la sua fine dopo una serie di
eventi morbosi poco dopo essere salito al trono. Egli aveva strangolato
suo padre e, poco dopo, anche suo fratello. Dopo che una delle sue mogli
(una ex principessa indiana e una delle mogli di suo padre) ebbe
eseguito i suoi rituali igienici indù, lui venne assassinato da otto
uomini, travestiti da sacerdoti bramini, mandati dal padre della
principessa.
Altri,
tuttavia, hanno suggerito che la sua morte venne nel corso di
un'incursione di uomini di Ceylon (Sri Lanka), che non solo uccisero il
re, ma saccheggiarono la città introducendo l'influenza di Ceylon nello
stile architettonico di Bagan.
Il
Dhammayangyi con la sua pianta a croce greca è simile all'Ananda Pahto;
è un grande tempio a base quadrata ad un piano piramidale, con sei
monumentali terrazzamenti ascendenti all'esterno. Orientata verso est,
la muratura del Dhammayangyi è finemente lavorata, forse la più bella
in Bagan.
A causa
della morte del costruttore, forse, il tempio non fu mai finito.
Vi è, tuttavia, un altro misterioso elemento, oltre alla identità del
suo costruttore, che riguarda questo edificio.
Ci sono due corridoi interni attorno a un solido nucleo quadrato
centrale che è di circa 82 metri su ogni lato.
Quasi tutti questi passaggi interni deambulatori erano pieni di macerie,
probabilmente ancora risalenti al tempo della sua costruzione.
Alcuni suggeriscono che se il feroce Narathu è stato il costruttore, i
lavoratori al momento della sua morte si fermarono, forse buttando le
macerie nei corridoi per dispetto.
Il
Dhammayangyi rimane una delle costruzioni più singolari ed intriganti
costruite nella pianura di Bagan.
- Tempio
Gawdawpalin (4)

La
costruzione del Gawdawpalin Pahto iniziò durante il regno di Sithu II
(o Narapatisithu, 1174-1211) e venne completata durante il regno del suo
successore, Nadaungmya (o Htilominlo, 1211-1234). Si tratta di uno dei
templi più grandi (è il secondo in altezza) di Bagan.
Ci sono due versioni sull'origine del suo nome: secondo l'eminente
studioso Paul Strachan, significa "trono sulla piattaforma a
cui è tributato il rispetto o l'omaggio." Un'interpretazione che
si basa sul fatto che ospitava parte del cerimoniale tradizionale per
onorare gli antenati reali.
L'altra
spiegazione, avvolta nel mito, è che Sithu aveva dimostrato tanto
orgoglio e creato molte difficoltà con la costruzione del Guphaya
Sulamani, che l'eminente monaco Panthagu Mahathera fuggì in Sri Lanka
per sei anni in segno di protesta. Il re lo convinse a tornare
tributandogli grandi onori ed omaggi proprio in questo luogo.
Il
Gawdawpalin è un grande tempio rivolto verso est, a due piani, su una
piattaforma bassa, al centro di una cinta muraria con quattro porte. Si
trova subito a nord dell'attuale Museo Archeologico.
Si tratta di una struttura in muratura di mattoni con rinforzo in
pietra. Le sue dimensioni esterne sono 65 x 52 m, con un nucleo interno
solido al piano terra di circa 27,99 x 28,45 m.
I
corridoi al piano terra attorno al nucleo centrale sono larghi circa
2,20 m.
L'ingresso
del santuario al piano terra è di 6,95 x 11,72 m.
Il
nucleo solido del secondo piano è meno della metà di quello del piano
terra.
Ospita
un altro santuario e la sala d'ingresso; per la prima volta
nell'architettura di Bagan, il santuario principale si trova al secondo
piano.
Le tre
terrazze inferiori e le quattro superiori sono sormontate da una torre
quadrata, con guglia conica e ombrello, che raggiunge i 55 m. Alcuni
suggeriscono che originariamente era di 60 m., ma purtroppo, Gawdawpalin
era vicino all'epicentro del terremoto del 1975: la torre è stata
distrutta e le parti superiori sono state pesantemente danneggiate.
Ci sono state riparazioni tra il 1976 e il 1982. E' stato ulteriormente
rinforzato quando la torre fu ricostruita con una struttura in cemento
armato nel 1991-92.
Circa il 40% delle modanature a stucco esterne sono ancora al loro
posto.
L'eminente
studioso G.H. Luce confrontando Gawdawpalin e Thatbyinnu, ha scritto che
lo stile romantico ha sostituito quello classico, mentre Strachan
suggerisce che il Gawdawpalin propone un movimento delle masse con uno "slancio
verso l'alto'" che è "alto, raffinato e molto
elegante" e, aggiungo io, maestosamente unico.
Questo
stile sublime non è mai stato tentato nuovamente a Bagan.
- Tempio
Htilominlo (5)

Il
Pahto Htilominlo fu costruito dal re Nandaungmya (r. 1211-c.1230 dC),
all'inizio del suo regno, per commemorare il fatto di essere stato
scelto, tra cinque figli del re, proprio in questo luogo, come principe
ereditario.
Secondo la tradizione l'ombrello bianco del re era stato inclinato verso
di lui, in segno di preferenza, ed egli divenne così il successore
ufficiale di suo padre.
Htilominlo
è un grande tempio a tre piani in mattoni rossi (con qualche pietra)
costruito su una bassa piattaforma. Originariamente era rivestito in
stucco bianco scolpito e alcune di queste squisite lavorazioni,
finemente dettagliate, ci sono ancora. Ci si chiede quanto fosse
meraviglioso appena costruito.
Il
tempio è simile nel design e anche nei dettagli ai precedenti Sulamani
Pahto e Gawdawpalin, entrambi costruiti dal padre del re.
La
sua base quadrata misura 140 metri su ogni lato, ci sono terrazze
quadrate degradanti con stupa o guglie a ogni angolo sul secondo e terzo
livello.
Ogni terrazza era originariamente decorata con placche in terracotta
alcune delle quali ancora visibili. L'imponente guglia centrale si eleva
fino a 46 metri.
L'amalaka
(il bulbo a forma di loto) alla base inferiore del sikhara (picco
centrale o pinnacolo) ha una larghezza maggiore del Pahto Sulamani.
La sala
principale d'ingresso al santuario si estende sul lato orientale della
struttura.
Statue del Buddha presidiano i quattro punti cardinali su ciascuno dei
due piani del santuario (l'ingresso ai piani superiori non è più
permesso al grande pubblico).
Rispetto al Sulamani, il corridoio inferiore di Htilominlo ha un
maggiore senso di verticalità.
Sulle pareti interne ci sono i resti di pitture murali.
I danni dal terremoto del 1975 sono stati restaurati tra il 1976 e il
1979.
Stupa
Inn-Hpaya (6)
Inn-Hpaya
è un grande stupa in mattoni e muratura situato a nord del
Dhamma-yan-gyi.
Ha quattro grandi terrazze, inaccessibili,
ottagonali, la cupola e la guglia conica.
Rimangono ancora alcune tracce dello stucco
originale.
I mattoni scolpiti sulle terrazze e la muratura
finemente lavorata sono caratteristiche di grande eleganza.
La stupa Inn-Hpaya ha una base di circa 35 m di
larghezza alla base.
- Tempio
Mahabohdi Paya (7)

Mahabohdi,
eretto durante il regno di Nadaungmya (r. 1211-1234), è modellato sul
tempio, con lo stesso nome, a Bodhgaya in India.
L'originale Mahabodhi venne costruito sul luogo dove Siddharta raggiunse
l'illuminazione suprema nel VI secolo a.C.
Si tratta di una struttura di stucco e mattoni imbiancati alta 43 metri,
caratterizzata da una grande torre quadrata piramidale, sormontata da
una cuspide conica e dal tradizionale ombrello. Simili strutture del
periodo di Bagan si possono trovare anche a Salé, a circa 20 miglia a
sud di Bagan sul fiume Ayeyarwady; c'è anche una piccola replica sulla
terrazza dello Shwedagon a Yangon.
Oltre
alla sua torre piramidale impostata su un basamento quadrilatero, il
Mahabodhi è quasi unico tra le strutture Bagan a causa delle
decorazioni esterne.
Le sue
numerose nicchie racchiudono oltre 450 immagini del Buddha, non solo
sulla torre, ma anche nello stupa nell'angolo e in misura minore, sulle
pareti esterne della base dei due piani.
Anche
il Mahabodhi è stato gravemente danneggiato dal terremoto del 1975.
E' stato riparato tra il 1976 e il 1979 ed ulteriormente rinforzato nel
periodo 1991-1992.
Le immagini suggeriscono la ricchezza di questa struttura massiccia ed
unica che rispecchia le radici buddiste del nord dell'India.
Tempio
Mingalazedi (8)

Mingalazedi
segna sia il culmine, che la fine della costruzione, dei templi più
importanti di Bagan. Venne completato solo dieci anni prima del crollo
del regno avvenuto per mano dei mongoli nel 1287, ma a giudicare dalla
sue arte, è chiaro che il regno è rimasto forte e organizzato fino
alla sua sconfitta finale.
Il tempio è il primo (ed unico) costruito con un set completo di
piastrelle Jakata, dopo il tempio Dhammayazika, che risale al 1196.
Le piastrelle Jakata erano molto costose, spesso erano previste nel
progetto di un tempio, ma raramente venivano applicate.
Che il regno di Bagan sia stato in grado di produrne tutta una serie
completa suggerisce l'abilità degli artisti della zona e la
raffinatezza dei suoi governanti.
Il
tempio è stato voluto da re Narathihapati (1255/6-1287), noto più
tardi come Tayokpyemin (letteralmente: "Il re che fuggì dai
cinesi"). Nella dedica al tempio l'atteggiamento del re non è
certo pio: si vanta di comandare un esercito di 36 milioni di soldati e
di mangiare 300 piatti a base di curry al giorno! Questa esagerazione
suggerisce la tranquilla fiducia del sovrano e l'integrità del regno
prima della sua sconfitta.
Il layout del tempio differisce notevolmente dai precedentii. Invece dei
soliti stupa o sikharas agli angoli delle terrazze, ci sono obelischi
stretti a ciascuno dei livelli. Inoltre, la pianta delle terrazze
inferiori è quasi quadrata, in maniera tale da creare una piattaforma
sopraelevata dove sorge buona parte degli stupa.
Gruppo
di stupa di Minochantha (9)

Il
piccolo gruppo Minochantha (anche Minochanta) comprende il gruppo di
stupa eretti sotto gli ordini del re Kyansittha, che era caduto
gravemente ammalato nel 1112 d.C. Il re di Ceylon aveva inviato a
Kyansittha nove reliquie del Buddha come tributo.
Secondo
la tradizione, il re ha custodito le reliquie in uno stupa dicendo:
"Sono abbastanza vecchio, con questo atto meritorio possa io essere
libero dalle malattie, possa io vivere una vita più lunga. Che la
Sasana [il movimento buddistha] possa fiorire". Così questi stupa
sono stati chiamati Min-O-Chantha. Il re, tuttavia, morì l'anno
seguente.
Il complesso si trova su una piattaforma rialzata con un piccolo
santuario moderno, di legno, lungo il suo lato occidentale e
un'imponente stupa, sorvegliato da chinthe (i mitici animali metà leone
e metà draghi della mitologia Indù e Buddhista).
Il Minochantha contiene una rappresentazione iconografica dei
"Cinque Signori Sacri" (o hpaya-nga-zu), i cinque Buddha di
questo periodo.
Sul
retro della piattaforma vi è un meraviglioso belvedere che si affaccia
su una parte della vasta piana di Bagan e dei suoi numerosi templi,
inclusi quelli magnifici di Ananda e Thatbinnyu. Da questo unico punto
di vista, seppure basso, sono stato in grado di contare 54 strutture
diverse.
Tempio
Kyaung Nathlaung (10)

Il
Kyaung Nathlaung (o NAT-hlaung-Kyaung), situato leggermente ad ovest di
Thatbyinnyu e dentro le mura della città vecchia, è l'unico tempio indù
restante a Bagan.
Probabilmente è stato costruito dal leggendario re Taungthugyi (r.
931-964) circa un secolo prima che re Anawrahta (r. 1044-1077) portasse
il buddihsmo Theravada a Bagan con la conquista del Thaton.
Paul Strachan, tuttavia, sostiene che potrebbe essere stato costruito più
tardi, in ogni caso è chiaramente uno dei templi più antichi di Bagan.
I
diversi nomi dati al tempio, come sostiene Strachan, indicano la lotta
religiosa tra gli indù Vaishnavite e la tradizione buddista del sud
proposta da re Anawrahta. Apparentemente, comunque, ci fu tolleranza,
infatti il tempio è stato rispettato.
La
maggior parte dei birmani utilizzano il nome che può essere tradotto
come "Santuario che confina i Deva". Per i devoti indù invece
è Nat-daw-Kyaung, o il "Santuario del Sacri Deva." Un'altra
versione, Nat-HLE-Kyaung, o "Santuario del Deva sdraiato"
suggerisce che forse in origine, all'interno del tempio, era conservata
una statua di questo tipo.
Questo
tempio quadrato con ripide terrazze discendenti è dedicato al dio indù
Vishnu. Probabilmente è stato costruito da artigiani indiani portati a
Bagan per lavorare su altri templi. Strachan invece suggerisce che, dal
momento che utilizza la tradizione del mattone Pyu, tipica
dell'architettura Bagan, fu costruito da artigiani indigeni di Bagan.
Era il tempio della comunità mercantile indiana e dei Bramini al
servizio del re.
Originariamente non era solo un luogo di culto, ma una sorta di galleria
per esporre le sculture. Del complesso del tempio originale restano solo
la sovrastruttura e la sala principale, mentre la sala d'ingresso e le
altre strutture sono scomparse.
In
origine erano 10 statute che rappresentavano le incarnazioni, passate e
presenti di Vishnu,collocate in nicchie nelle pareti esterne;
attualmente ne rimangono sette.
Alla
fine del diciannovesimo secolo un ingegnere tedesco prese la grande
figura di Vishnu, che stava sul mitico Garuda, portandola a Berlino,
dove si trova attualmente al Dahlem Museum.
Pag.
1
Pag.
3
|