Bagan
Birmania (Myanmar)

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2019

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Tempio Dhammayangyi (3)

Il Dhammayangyi (o Dhamma-yan-gyi) Pahto, che si estende per circa 77 metri su ciascuno dei suoi quattro lati, è il santuario più massiccio di Bagan.

Ci sono polemiche sull'identità del costruttore e la costruzione dell'edificio stesso. Probabilmente fu edificato dal re Narathu (1167? -1.170?) in un periodo di tre anni per espiare le colpe del suo potere malvagio. Altri lo hanno attribuito al padre di Narathu e suo predecessore, Sithu I, che ha realizzato anche Thatbyinnyu.

La leggenda racconta che Narathu incontrò la sua fine dopo una serie di eventi morbosi poco dopo essere salito al trono. Egli aveva strangolato suo padre e, poco dopo, anche suo fratello. Dopo che una delle sue mogli (una ex principessa indiana e una delle mogli di suo padre) ebbe eseguito i suoi rituali igienici indù, lui venne assassinato da otto uomini, travestiti da sacerdoti bramini, mandati dal padre della principessa.

Altri, tuttavia, hanno suggerito che la sua morte venne nel corso di un'incursione di uomini di Ceylon (Sri Lanka), che non solo uccisero il re, ma saccheggiarono la città introducendo l'influenza di Ceylon nello stile architettonico di Bagan.

Il Dhammayangyi con la sua pianta a croce greca è simile all'Ananda Pahto; è un grande tempio a base quadrata ad un piano piramidale, con sei monumentali terrazzamenti ascendenti all'esterno. Orientata verso est, la muratura del Dhammayangyi è finemente lavorata, forse la più bella in Bagan.  

A causa della morte del costruttore, forse, il tempio non fu mai finito.

Vi è, tuttavia, un altro misterioso elemento, oltre alla identità del suo costruttore, che riguarda questo edificio.

Ci sono due corridoi interni attorno a un solido nucleo quadrato centrale che è di circa 82 metri su ogni lato.

Quasi tutti questi passaggi interni deambulatori erano pieni di macerie, probabilmente ancora risalenti al tempo della sua costruzione.

Alcuni suggeriscono che se il feroce Narathu è stato il costruttore, i lavoratori al momento della sua morte si fermarono, forse buttando le macerie nei corridoi per dispetto.  

Il Dhammayangyi rimane una delle costruzioni più singolari ed intriganti costruite nella pianura di Bagan.

Tempio Gawdawpalin (4)

La costruzione del Gawdawpalin Pahto iniziò durante il regno di Sithu II (o Narapatisithu, 1174-1211) e venne completata durante il regno del suo successore, Nadaungmya (o Htilominlo, 1211-1234). Si tratta di uno dei templi più grandi (è il secondo in altezza) di Bagan.

Ci sono due versioni sull'origine del suo nome: secondo l'eminente studioso Paul Strachan, significa "trono sulla piattaforma a cui è tributato il rispetto o l'omaggio." Un'interpretazione che si basa sul fatto che ospitava parte del cerimoniale tradizionale per onorare gli antenati reali.

L'altra spiegazione, avvolta nel mito, è che Sithu aveva dimostrato tanto orgoglio e creato molte difficoltà con la costruzione del Guphaya Sulamani, che l'eminente monaco Panthagu Mahathera fuggì in Sri Lanka per sei anni in segno di protesta. Il re lo convinse a tornare tributandogli grandi onori ed omaggi proprio in questo luogo.

Il Gawdawpalin è un grande tempio rivolto verso est, a due piani, su una piattaforma bassa, al centro di una cinta muraria con quattro porte. Si trova subito a nord dell'attuale Museo Archeologico.

Si tratta di una struttura in muratura di mattoni con rinforzo in pietra. Le sue dimensioni esterne sono 65 x 52 m, con un nucleo interno solido al piano terra di circa 27,99 x 28,45 m.

I corridoi al piano terra attorno al nucleo centrale sono larghi circa 2,20 m.

L'ingresso del santuario al piano terra è di 6,95 x 11,72 m.  

Il nucleo solido del secondo piano è meno della metà di quello del piano terra.

Ospita un altro santuario e la sala d'ingresso; per la prima volta nell'architettura di Bagan, il santuario principale si trova al secondo piano.

Le tre terrazze inferiori e le quattro superiori sono sormontate da una torre quadrata, con guglia conica e ombrello, che raggiunge i 55 m. Alcuni suggeriscono che originariamente era di 60 m., ma purtroppo, Gawdawpalin era vicino all'epicentro del terremoto del 1975: la torre è stata distrutta e le parti superiori sono state pesantemente danneggiate.

Ci sono state riparazioni tra il 1976 e il 1982. E' stato ulteriormente rinforzato quando la torre fu ricostruita con una struttura in cemento armato nel 1991-92.

Circa il 40% delle modanature a stucco esterne sono ancora al loro posto. 

L'eminente studioso G.H. Luce confrontando Gawdawpalin e Thatbyinnu, ha scritto che lo stile romantico ha sostituito quello classico, mentre Strachan suggerisce che il Gawdawpalin propone un movimento delle masse con uno "slancio verso l'alto'" che è "alto, raffinato e molto elegante" e, aggiungo io, maestosamente unico.

Questo stile sublime non è mai stato tentato nuovamente a Bagan.

Tempio Htilominlo (5)

Il Pahto Htilominlo fu costruito dal re Nandaungmya (r. 1211-c.1230 dC), all'inizio del suo regno, per commemorare il fatto di essere stato scelto, tra cinque figli del re, proprio in questo luogo, come principe ereditario.

Secondo la tradizione l'ombrello bianco del re era stato inclinato verso di lui, in segno di preferenza, ed egli divenne così il successore ufficiale di suo padre.
               

Htilominlo è un grande tempio a tre piani in mattoni rossi (con qualche pietra) costruito su una bassa piattaforma. Originariamente era rivestito in stucco bianco scolpito e alcune di queste squisite lavorazioni, finemente dettagliate, ci sono ancora. Ci si chiede quanto fosse meraviglioso appena costruito.

Il tempio è simile nel design e anche nei dettagli ai precedenti Sulamani Pahto e Gawdawpalin, entrambi costruiti dal padre del re.

La sua base quadrata misura 140 metri su ogni lato, ci sono terrazze quadrate degradanti con stupa o guglie a ogni angolo sul secondo e terzo livello.

Ogni terrazza era originariamente decorata con placche in terracotta alcune delle quali ancora visibili. L'imponente guglia centrale si eleva fino a 46 metri.

L'amalaka (il bulbo a forma di loto) alla base inferiore del sikhara (picco centrale o pinnacolo) ha una larghezza maggiore del Pahto Sulamani.

La sala principale d'ingresso al santuario si estende sul lato orientale della struttura.

Statue del Buddha presidiano i quattro punti cardinali su ciascuno dei due piani del santuario (l'ingresso ai piani superiori non è più permesso al grande pubblico).

Rispetto al Sulamani, il corridoio inferiore di Htilominlo ha un maggiore senso di verticalità.

Sulle pareti interne ci sono i resti di pitture murali.

I danni dal terremoto del 1975 sono stati restaurati tra il 1976 e il 1979.              

Stupa Inn-Hpaya (6)

Innhpaya.jpg (52940 byte)Inn-Hpaya è un grande stupa in mattoni e muratura situato a nord del Dhamma-yan-gyi.

Ha quattro grandi terrazze, inaccessibili, ottagonali, la cupola e la guglia conica.

Rimangono ancora alcune tracce dello stucco originale.

I mattoni scolpiti sulle terrazze e la muratura finemente lavorata sono caratteristiche di grande eleganza.

La stupa Inn-Hpaya ha una base di circa 35 m di larghezza alla base.      

Tempio Mahabohdi Paya (7)

Mahabohdi, eretto durante il regno di Nadaungmya (r. 1211-1234), è modellato sul tempio, con lo stesso nome, a Bodhgaya in India.
L'originale Mahabodhi venne costruito sul luogo dove Siddharta raggiunse l'illuminazione suprema nel VI secolo a.C.

Si tratta di una struttura di stucco e mattoni imbiancati alta 43 metri, caratterizzata da una grande torre quadrata piramidale, sormontata da una cuspide conica e dal tradizionale ombrello. Simili strutture del periodo di Bagan si possono trovare anche a Salé, a circa 20 miglia a sud di Bagan sul fiume Ayeyarwady; c'è anche una piccola replica sulla terrazza dello Shwedagon a Yangon.

Oltre alla sua torre piramidale impostata su un basamento quadrilatero, il Mahabodhi è quasi unico tra le strutture Bagan a causa delle decorazioni esterne.

Le sue numerose nicchie racchiudono oltre 450 immagini del Buddha, non solo sulla torre, ma anche nello stupa nell'angolo e in misura minore, sulle pareti esterne della base dei due piani.  

Anche il Mahabodhi è stato gravemente danneggiato dal terremoto del 1975.

E' stato riparato tra il 1976 e il 1979 ed ulteriormente rinforzato nel periodo 1991-1992.

Le immagini suggeriscono la ricchezza di questa struttura massiccia ed unica che rispecchia le radici buddiste del nord dell'India.

Tempio Mingalazedi (8)

Mingalazedi segna sia il culmine, che la fine della costruzione, dei templi più importanti di Bagan. Venne completato solo dieci anni prima del crollo del regno avvenuto per mano dei mongoli nel 1287, ma a giudicare dalla sue arte, è chiaro che il regno è rimasto forte e organizzato fino alla sua sconfitta finale.

Il tempio è il primo (ed unico) costruito con un set completo di piastrelle Jakata, dopo il tempio Dhammayazika, che risale al 1196.
Le piastrelle Jakata erano molto costose, spesso erano previste nel progetto di un tempio, ma raramente venivano applicate.
Che il regno di Bagan sia stato in grado di produrne tutta una serie completa suggerisce l'abilità degli artisti della zona e la raffinatezza dei suoi governanti.

Il tempio è stato voluto da re Narathihapati (1255/6-1287), noto più tardi come Tayokpyemin (letteralmente: "Il re che fuggì dai cinesi"). Nella dedica al tempio l'atteggiamento del re non è certo pio: si vanta di comandare un esercito di 36 milioni di soldati e di mangiare 300 piatti a base di curry al giorno! Questa esagerazione suggerisce la tranquilla fiducia del sovrano e l'integrità del regno prima della sua sconfitta.

Il layout del tempio differisce notevolmente dai precedentii. Invece dei soliti stupa o sikharas agli angoli delle terrazze, ci sono obelischi stretti a ciascuno dei livelli. Inoltre, la pianta delle terrazze inferiori è quasi quadrata, in maniera tale da creare una piattaforma sopraelevata dove sorge buona parte degli stupa.
 

Gruppo di stupa di Minochantha (9)

Il piccolo gruppo Minochantha (anche Minochanta) comprende il gruppo di stupa eretti sotto gli ordini del re Kyansittha, che era caduto gravemente ammalato nel 1112 d.C. Il re di Ceylon aveva inviato a Kyansittha nove reliquie del Buddha come tributo.

Secondo la tradizione, il re ha custodito le reliquie in uno stupa dicendo: "Sono abbastanza vecchio, con questo atto meritorio possa io essere libero dalle malattie, possa io vivere una vita più lunga. Che la Sasana [il movimento buddistha] possa fiorire". Così questi stupa sono stati chiamati Min-O-Chantha. Il re, tuttavia, morì l'anno seguente.

Il complesso si trova su una piattaforma rialzata con un piccolo santuario moderno, di legno, lungo il suo lato occidentale e un'imponente stupa, sorvegliato da chinthe (i mitici animali metà leone e metà draghi della mitologia Indù e Buddhista).

Il Minochantha contiene una rappresentazione iconografica dei "Cinque Signori Sacri" (o hpaya-nga-zu), i cinque Buddha di questo periodo. 

Sul retro della piattaforma vi è un meraviglioso belvedere che si affaccia su una parte della vasta piana di Bagan e dei suoi numerosi templi, inclusi quelli magnifici di Ananda e Thatbinnyu. Da questo unico punto di vista, seppure basso, sono stato in grado di contare 54 strutture diverse.

Tempio Kyaung Nathlaung (10)

Il Kyaung Nathlaung (o NAT-hlaung-Kyaung), situato leggermente ad ovest di Thatbyinnyu e dentro le mura della città vecchia, è l'unico tempio indù restante a Bagan.

Probabilmente è stato costruito dal leggendario re Taungthugyi (r. 931-964) circa un secolo prima che re Anawrahta (r. 1044-1077) portasse il buddihsmo Theravada a Bagan con la conquista del Thaton.

Paul Strachan, tuttavia, sostiene che potrebbe essere stato costruito più tardi, in ogni caso è chiaramente uno dei templi più antichi di Bagan.

I diversi nomi dati al tempio, come sostiene Strachan, indicano la lotta religiosa tra gli indù Vaishnavite e la tradizione buddista del sud proposta da re Anawrahta. Apparentemente, comunque, ci fu tolleranza, infatti il tempio è stato rispettato.

La maggior parte dei birmani utilizzano il nome che può essere tradotto come "Santuario che confina i Deva". Per i devoti indù invece è Nat-daw-Kyaung, o il "Santuario del Sacri Deva." Un'altra versione, Nat-HLE-Kyaung, o "Santuario del Deva sdraiato" suggerisce che forse in origine, all'interno del tempio, era conservata una statua di questo tipo.

Questo tempio quadrato con ripide terrazze discendenti è dedicato al dio indù Vishnu. Probabilmente è stato costruito da artigiani indiani portati a Bagan per lavorare su altri templi. Strachan invece suggerisce che, dal momento che utilizza la tradizione del mattone Pyu, tipica dell'architettura Bagan, fu costruito da artigiani indigeni di Bagan.

Era il tempio della comunità mercantile indiana e dei Bramini al servizio del re.

Originariamente non era solo un luogo di culto, ma una sorta di galleria per esporre le sculture. Del complesso del tempio originale restano solo la sovrastruttura e la sala principale, mentre la sala d'ingresso e le altre strutture sono scomparse.

In origine erano 10 statute che rappresentavano le incarnazioni, passate e presenti di Vishnu,collocate in nicchie nelle pareti esterne; attualmente ne rimangono sette.

Alla fine del diciannovesimo secolo un ingegnere tedesco prese la grande figura di Vishnu, che stava sul mitico Garuda, portandola a Berlino, dove si trova attualmente al Dahlem Museum.  

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