Monastero di
Nat Taung Kyaung (11)
Il
monastero di Nat Taung Kyaung (o Monastero Nat-Taung), situato nelle
vicinanze del villaggio di Taung-bi, immediatamente a nord delle mura
della città di Old Bagan, sorge in una radura isolata in mezzo a una
grande varietà di alberi. Anche se la sua data di fondazione è
incerta, probabilmente è il più antico, certo è il più bello tra i
monasteri in legno della regione.
Purtroppo,
questo piccolo gioiello è poco conosciuto, a volte non è nemmeno
menzionato nelle guide turistiche. In qualche modo, naturalmente, questo
suo anonimato può essere utile ai suoi residenti. Sicuramente ha oltre
200 anni ed i locali lo chiamano monastero Leya.
A
differenza dei templi e degli stupa, molto più antichi, di mattoni,
pietra e stucco, i monasteri di Bagan, e quelli del Myanmar in generale,
sono di legno.
Anche se molti dei monumenti di Bagan sono in cattive condizioni, è
opportuno ricordare che hanno più di 500 anni.
Molti dei monasteri in legno con rilievo architettonico sono scomparsi
nel corso dei secoli per una serie di motivi.
A
differenza dei templi e degli stupa, che sono siti di pubblica
venerazione e di culto, i monasteri erano i luoghi di residenza per i
monaci che avevano poco o nessun reddito.
Spesso
la costruzione e il sostentamento di questi monasteri veniva dalle
donazioni personali di chi voleva guadagnarsi dei meriti lungo la strada
per il Nirvana. Ma la manutenzione e la complessa ristrutturazione di
questi edifici non ha avuto la stessa importanza per le generazioni
successive che hanno preferito costruire nuove strutture.
Così molti di questi edifici, fatti in materiale deperibile, sono
caduti in rovina o degradati. Inoltre, mentre le strutture in legno sono
state meno suscettibile ai pericoli dei terremoti (vedi i templi del
Giappone), hanno però dovuto affrontare altre minacce: il fuoco,
insetti, pioggia, umidità e l'intensità dei raggi del sole.
Bagan
è una zona secca del Myanmar. Eppure si possono verificare fenomeni
estremamente rapidi, con frequenti e forti piogge che contribuiscono al
deterioramento delle strutture in legno.
Anche
se i monasteri di Bagan sono simili ad altri del Myanmar, hanno qualità
uniche.
Questi edifici erano di solito costruiti in legno di teak, uno dei più
resistenti, a causa della sua grana. Si tratta di un tipo di legno molto
diffuso con eccezionale resistenza e impermeabilità all'umidità.
Veniva usato anche legno di padauk, un albero di legno duro a grana fine
resistente ai danni provocati dalle termiti.
Il
sistema a più livelli con tetti spioventi a tenda, noto come
'Zei-ta-wun' rivela un design straordinariamente creativo, mentre le
torri 'pyathat' costruite intorno ad un unico palo, con i tetti
discendenti di varie dimensioni sono un altro elemento importante di Nat
Taung.
Gli
edifici monastici e le case di legno in generale, erano di solito
impostate su piattaforme di legno che offrivano ventilazione e
protezione da serpenti e altri intrusi sgradevoli.

Il complesso di Nat Taung contiene due monasteri, numerosi pyathats,
padiglioni, edifici residenziali ed edifici accessori. Il corpo
principale del monastero, con un orientamento est-ovest, è di circa 40
m. x 35 m. La maggior parte dei suoi elementi significativi risalgono al
periodo pre-coloniale Kon-Baung, alcune stanze apparentemente sono state
edificate più tardi. La sua connotazione più importante sono le sue
numerose sculture in legno che sono in gran parte del tardo periodo Kon
Baung (dalla metà alla fine del XIX secolo).
Ci sono
stati lavori occasionali di ristrutturazione, ma recentemente la maggior
parte dell'antico complesso conventuale Mon ha subito un accurato
restauro. I fondi sono arrivati dall'estero, mentre il Dipartimento di
Archeologia ha assunto la responsabilità per il suo mantenimento
facendo molto per ripristinare l'antico splendore.
Il
vicino monastero di legno Taung-bi, per esempio, è stato smontato, allo
scopo di fornire agli artigiani familiarità con le antiche tecniche di
costruzione che potrebbero essere utilizzate per rimettere a nuovo altri
monasteri.
Oggi Nat Taung è un meraviglioso esempio dell'abilità artistica degli
artigiani, sia del passato che del presente. Il restauro delle immagini
di volatili nelle decorazioni del tetto, le decorazioni a fiamma, le
incisioni e le sculture, le decorazioni 'yin-du' e quelle delle
balaustre rispondono al tentativo di restaurare, mantenendo l'originale
autenticità.
Inoltre,
l'installazione di scale in stile tradizionale al posto di grandi
strutture in stile occidentale, ha aggiunto un elemento
significativamente autentico.
Nat
Taung, tuttavia, non è solo un meraviglioso pezzo da museo per
conoscere il passato, ma è un monastero dove si vive e si lavora.
Tempio
di Nga-Kywe-na-daung (12)

Nga-Kywe-na-daung
è uno stupa di formato medio in precoce stile Pyu, in muratura di
mattoni. Anche in questo caso la data di costruzione rimane incerta.
Paul Strachan suggerisce che probabilmente risale al IX secolo a causa
della modanatura un po' grezza dei suoi mattoni. Il montaggio compatto,
infatti, apparentemente non sembra essere stato attuato fino alla metà
del secolo X.
Pierre
Pichard invece suggerisce che la data dell'edificazione risalga all'XI
secolo.
Benchè
gravemente danneggiato e con il bulbo della sua cupola circolare
rafforzato da anelli in acciaio dopo il terremoto del 1975, lo stupa
Nga-Kywe-na-daung conserva un'eleganza particolare, non solo perchè è
uno degli unici due stupa di Bagan ricoperto di piastrelle vetrose
all'esterno, ma anche a causa della sua forma unica e della sua precaria
stabilità.
Le sue piastrelle smaltate, suggerisce Strachan, sembrano avere una
connessione con le tecniche di smaltatura cinese, note agli artigiani
Pyu. I suoi mattoni di supporto misurano circa 42 x 21 x 6 cm o 36 x 17
x 6,5 cm.
Lo
stupa è cavo e, prima che il restauro fosse completato, era
accessibile dall'alto.
L'antica
terrazza circolare che era alla base non esiste più.
I preziosi racchiusi negli stupa (spesso qui venivano posti oggetti di
valore), sono scomparsi molto tempo fa, rubati dai cacciatori di tesori.
- Old
Bagan (13)

"Old
Bagan" è il nome dato alla storica capitale del Regno di Bagan
che, dall'XI al XII secolo, ha controllato vaste aree dell'attuale
Myanmar centrale e anche oltre. Sia all'interno delle sue mura,
probabilmente risalenti al IX secolo, sia al di fuori, sono state
edificate meravigliose realizzazioni dell'architettura buddhista che
possiamo ammirare ancora oggi.
L'antica città ora non esiste più: parte delle mura sono crollate,
oppure rimangono dei ruderi sparsi. Il palazzo reale, i monasteri e gli
altri edifici, che erano in legno, sono stati distrutti dal tempo.
Riamangono solo le strutture in mattoni: templi e stupa.
Alla fine del secolo XIII, l'era della grandezza era finita e il centro
del potere nella regione si trasferì altrove. Ma molti dei suoi grandi
templi e stupa sono rimasti all'interno delle antiche mura, tra cui
Shwegugyi, Gawdawpalin, Thatbyinnu, Bupaya, Nathlaung Kyaung e Mahabodhi
che sono trattati separatamente su queste pagine.
Così
la grande città tornò ad essere un villaggio, forse indistinguibile da
centinaia di altri, tranne che per i suoi templi e stupa all'interno
della cinta muraria e per le migliaia di altri nella pianura
circostante.
La zona
archeologica di Bagan e anche "Old Bagan" shanno subito gravi
danni dal devastante terremoto che ha colpito la regione l'8 luglio
1975.
La
maggior parte dei templi più importanti e le pagode sono state
accuratamente restaurate nel 1981, anche se in alcuni casi i segni della
devastazione sono ancora visibili.
Nel 1990 un'improvvisa e controversa operazione militare, attuata senza
preavviso dalla giunta al governo, ha trasferito case ed abitanti che
vivevano nella zona.
Questo
per far sì che la zona archeologica rimanesse occupata esclusivamente
dagli antichi templi. Case ed abitanti sono letteralmente stati
spostati in un nuovo sito, un ex campo di arachidi, a circa cinque
miglia a sud della posizione precedente. Così ora, entro i confini
delle mura di "Old Bagan" rimangono solo templi, pagode e il
nuovo museo Archeologico di Bagan.
Tempio
Thamya Pahto (14)
Il
Thamya Pahto è un grande tempio a due piani situato all'interno delle
vecchie mura della città vicino al Museo Archeologico.
Il suo
santuario centrale misura un po' più di 7,08 m x 8,58 m.
Vi è
un ampio porticato che si estende verso l'esterno sul lato est. Le
terrazze merlate includono una terrazza a 12 lati e tre terrazze
superiori quadrate.
La guglia fu distrutta dal terremoto del 1975, ma venne restaurata nel
1976 e nel 1984.
Blocchi
quadrati in cima al primo livello senza dubbio reggevano repliche, in
miniatura, della guglia centrale, come si vede in molti altri templi di
Bagan.
L'interno
è composto da una serie di moduli quadrati con vestibolo, santuario e
altre componenti. Rimangono alcune modanature a stucco; numerose pitture
murali nel deambulatorio sono tra i primi dipinti Bagan, sebbene la
maggior parte siano piuttosto in cattive condizioni. Vi è anche una
grande immagine del Buddha.
Thamya
contiene anche uno dei primi santuari al piano superiore, una
caratteristica che sarebbe diventata comune nel periodo centrale
dell'architettura di Bagan.
Tempio
Shwegugyi (15)
Il
tempio Shwegugyi (o Shwe-gu-gyi, "grande grotta d'oro") e le
vicine rovine del palazzo reale creano un interessante confronto.
Secondo un'iscrizione contemporanea in Pali su una lastra di pietra
all'interno dell'edificio, il tempio fu costruito in 7 mesi e mezzo nel
1131 d.C. sotto gli ordini dal re Sithu I (chiamato anche Alaungsithu I,
r. 1113-1167).
Situato appena a nord del tempio Thatbyinnyu, il Shwegugyi è un grande
tempio ad un solo piano piazzato su una grande piattaforma alta circa 4
metri. Ci sono tre terrazze quadrate digradanti con guglie o stupa in
ogni angolo e nel blocco centrale.
Il tempio riflette un lento cambiamento dello stile architettonico in
una forma più leggera, ariosa, con più decorazioni e ricerca della
verticalità. Questo ricorda la transizione tra lo stile romanico e
gotico nell'architettura delle cattedrali in Europa.
Vi è un ingresso sul lato nord e una stanza del tempio con volta a
botte nel blocco centrale. La guglia, sikhara, è alta, slanciata ed
enfatizza la verticalità della struttura.
Un interno luminoso viene ottenuto attraverso l'uso di ampi corridoi
ambulatoriali e con undici finestre ad arco. Il tempio è anche famoso
per i suoi stucchi pregiati e gli intagli sulle porte negli interni.
Appena
a nord-ovest di Shweguygyi ci sono le fondazioni e i pozzi che
probabilmente sono le rovine dell'antico palazzo reale iniziato da re
Kyanzittha King (1084-1113) e modificato nel corso dei secoli
successivi.
Il palazzo originale e gli altri edifici erano fatti con legno di teak
che, nonostante la sua estrema solidità, non ha resistito al tempo e
non sono più esistenti.
In ogni
caso si trattava di una grande struttura (c. 96 x 80 m.) con diversi
lati.
- Tempio
di Shwezigon (16)
La Pagoda
di Shwezigon è un tempio
buddista situato a Nyaung-U,
vicino a Bagan.
È
costituito da uno stupa circolare
dorato circondato da templi e santuari più piccoli.
La
conversione di re Anawrahta, alla metà dell'XI secolo, ebbe una
profonda influenza sulla vita religiosa e culturale di Bagan. Anawrahta
fu il principale fautore di questo cambiamento e delle grandi
costruzioni di Bagan.
Anawrahta
ha iniziato la costruzione del Shwezigon (su un sito presumibilmente
scelto da un elefante bianco) come imponente santuario centrale, da
utilizzare come reliquiario.
Sembra
che abbia completato le prime tre terrazze prima di essere ucciso da un
bufalo selvaggio nel 1077. Alcuni sostengono che aveva anche
completato un piccolo stupa sulle terrazze che pensava di racchiudere in
una struttura più ampia.
Il
santuario reliquiario fu completato tra il 1086 e 1090 dal re
Kyanzittha, probabilmente figlio di Anawrahta (le questioni di parentela
di questa dinastia sono molto complicate).
Kyanzittha
probabilmente fu il più grande re di Bagan, sotto di lui questo regno
acquistò grande fama, magari anche con qualche esagerazione, come la
definizione di 'città di quattro milioni di pagode'.
Fece
erigere centinaia di monumenti e difese con successo la cultura
buddhista Mon.
Quando
il simbolico 'Hti', a forma di ombrello, venne istallato nel corso della
festa Shwezigon nel 1090, il reliquiario-santuario sostanzialmente aveva
la stessa forma che vediamo oggi.
Terremoti
e altri fenomeni naturali hanno, naturalmente, lasciato il segno nel
corso dei secoli, ed è stato spesso riparato, particolarmente dal re
Bayinnaung nel tardo XVI secolo.
Il
recente devastante terremoto del 1975 ha causato ingenti danni alla
guglia e alla sommità della cupola. Ogni restauro ha in qualche modo
modificato parti della sua struttura. La pagoda, per esempio, ora è
acchiusa da oltre 30.000 lastre di rame, grazie alle donazioni locali,
nazionali ed internazionali. L'intera struttura è stata dorata nel
1983-1984 e nuovamente in anni recenti.
Nonostante
ciò la parte inferiore della stupa e terrazze restano in gran parte
come quando vennero costruite in origine nell'XI secolo.
La Paya
è una solida stupa simmetrica orientata ad est; costruita con blocchi
di arenaria che in media misurano circa 38 x 26 x 8 cm. Raggiunge
un'altezza di circa 49 metri su una base ottagonale e su tre terrazze
quadrate accessibili dai quattro punti cardinali. Ciascuna di queste
terrazze ha 'Jataka' (piastrelle lavorate) che narrano la vita del
Buddha.
Stupa
più piccoli, riprendono la forma dello stupa centrale ai quattro angoli
di ogni terrazzo.
La base
quadrata dello stupa corrisponde all'altezza della guglia: 49m su
ciascun lato.
Sulla cupola vi è un'ampia varietà di decorazioni e spesse modanature
circolari. La guglia centrale è coronata dalla tradizionale 'Hti', o
ombrello, simbolo di sovranità.
Di fronte a ciascuna delle scale assiali che conducono alle terrazze
superiori ci sono templi satelliti, santuari che sono stati progettati
per far parte del complesso.
Ogni
santuario (o 'Kyg-gu Taik') contiene un Buddha in bronzo dorato in stile
Gupta di circa 3,5 m. (le più grandi statue originali di Bagan) che
risale agli inizi del XII secolo.
Rappresentano
i Buddha che hanno conseguito l'illuminazione in questo mondo: Kakusana,
Konagom, Kassapa e Gotama.
Shwezigon
si trova al centro di un muro di cinta di 230 m. su ogni lato,
accessibile da quattro porte. All'interno vi è un ampio numero di
santuari, monumenti, piccoli Zedi e templi.
Sul
lato orientale, due cippi posti da re Kyanzittha raccontano la storia
della pagoda in lingua Lun. E' interessante notare che la scritta non
menziona re Anawrahta, che ha iniziato la costruzione nella metà
dell'XI secolo.
Bagan
monumento numero 1 (gli altri monumenti all'interno della struttura sono
numerati dal 2 al 28).
Si
ritiene che questa pagoda, luogo di culto buddista, incorpori al suo
interno un osso e un dente del Buddha
Gautama. La pagoda ha una forma conica, circondato da cinque
terrazze quadrate. All'ingresso della pagoda ci sono delle grandi statue
che raffigurano i guardiani del tempio. Ci sono anche quattro statue di
bronzo.
Ai
limiti del perimetro esterni della pagoda, ci sono 37 statue
raffiguranti i nativi deificati insieme a una scultura in legno
finemente intagliata di Thagyamin una
versione birmana del dio indù Indra.
All'interno del complesso della Pagoda di Shwezigon, c'è un pilastro di
pietra contenente iscrizioni in lingua Mon dedicate a Kyansittha.
- Tempio
Sulamani (17)

Il
tempio Sulamani (occasionalmente Sulamuni) Guphaya, o Pahto, è una
delle più importanti attrazioni di Bagan. Il nome stesso significa 'Gioello
dell'Incoronazione' o 'Piccoli rubini'. Paul Strachan lo ha
definito: "Il segno magniloquente di un impero al sua
apice".
In realtà fu ben più di un tempio, il complesso in origine conteneva
un gran numero di edifici annessi, tra cui sale di riunione, celle per i
monaci e una biblioteca.
Sulamani
è il tempio più importante del tardo periodo (1170-1300) di Bagan. Era
uno dei molti templi e stupa costruiti da Sithu II (o Narapatisithu)
(1174-12ll), probabilmente, come espiazione per alcuni dei suoi molti
misfatti.
E' stato il modello per costruire il tempio Htilominlo.
Combina maestosamente la verticalità del Thatbyinnyu con
l'orizzontalismo e la monumentalità del Dhammayangyi.
Il
tempio di mattoni rossi è di forma piramidale su base quadrata ed è
orientato a est. Ci sono due livelli con portici a ciascuno dei punti
cardinali. Ogni terrazza ascendente ha pilastri in forma di stupa agli
angoli e una bellissima sikhara (torre tipica dell'architettura Indù),
restaurata dopo il terremoto del 1975, corona il complesso.
Ciascuno
dei maggiori livelli ha ambulacri interni che corrono lungo tutto il
perimetro, decorati con nicchie che ospitano i Buddha. Salire al secondo
piano e ai livelli superiori attualmente è vietato.
Le
caratteristiche salienti del Sulamani comprendono le fini decorazioni in
muratura e l'uso della pietra sia nelle parti portanti che negli angoli
esterni, più vulnerabili.
Le
numerose piastrelle e pannelli vetrosi, lungo lo zoccolo e le modanature
delle terrazze, aggiungono gioia ed esuberanza verso l'esterno, mentre
gli affreschi rendono ricco l'interno stuccato dei corridoi
ambulatoriali, anche se danneggiati.
Con la
loro rappresentazione vivace sia del sublime che del grottesco
riflettono una costante interazione tra la luce fisica e mitica e
l'oscurità.
- Tempio
Thatbyinnyu

Thatbyinnyu
("l'Onnisciente") Phaya è stata una delle più belle eredità
lasciate dal re Sithu I (o Alaungsiyhu, r. 1113-1167) alla regione di
Bagan. Sebbene non vi siano iscrizioni contemporanee che lo
identifichino come costruttore, cronache affidabili dal XIV secolo
affermano il suo ruolo nella costruzione.
Situato
appena dentro l'angolo sud-est delle mura di "Old Bagan",
Thatbyinnyu è il più alto tempio di Bagan arrivando quasi a 61 m.,
(alcuni indicano 66 m.).
Rappresenta una transizione dal periodo Mon a un nuovo stile
architettonico che presto sarebbe seguito, nei templi di Sulamani,
Gawdawpalin e Htilominlo.
Costruito
durante uno dei momenti più alti del potere politico di Bagan in un
periodo di riconsacrazione al Buddhismo Theravada e di intensi studi
religiosi, fu un segno tangibile dell'innovativa creatività architettonica
e artistica.
Simile,
nello stile, al vicino Ananda Pahto, il Thatbyinnyu è un edificio in
muratura di mattoni coperti di stucco bianco.
Il
tempio è situato su una piattaforma che in precedenza era al centro di
un recinto in muratura (rimane solo la porta nord), il complesso è
servito anche come monastero, stupa e come tempio. La base quadrata al
livello del suolo misura circa 58 metri su ogni lato.
Sul lato est c'è una sala d'ingresso di 7 m per 12 m. proiettata verso
l'esterno.

L'esterno
è un 'gioco di cubi'. C'è una serie di terrazze quadrate degradanti
sia nella parte inferiore (tre terrazze) che superiore (quattro
terrazze).
Agli
angoli di ciascuna delle terrazze ci sono piccoli stupa su basi
quadrate.
La
torre che si eleva dal nucleo centrale misura circa 30 m. su ciascun
lato. La "Sikhara" (la torre) è tozza rispetto a quelle di
templi come l'Ananda, e questo sottolinea la massa della costruzione
sotto di essa.
Thatbyinnyu
non fu mai completato e, forse, mai nemmeno consacrato.
La
serie di piastrelle, Jataka, riguardanti la vita del Buddha non è
mai stata inserita nelle terrazze dove si vedono le rientranze pronte
per accogliere 500 di questi lavori in ceramica.
Anche
l'interno ha un carattere unico. Vi è un uso abbondante di archi a
sesto acuto in corridoi ampi con volte a botte. Due ordini di finestre
in ogni livello generano una luce vivace all'interno. I monaci vivevano
originariamente sui primi due livelli, mentre il santuario principale
era al piano superiore. Di conseguenza, la scala interna ai livelli
superiori è esterna, piuttosto che essere nascosta come in altri
templi.
I gravi
danni provocati dal terremoto 1975 sono stati riparati a partire dal
1979, e la struttura è stata ulteriormente rafforzata nei primi anni
1990.
Questo
è stato uno dei luoghi migliori per vedere la grande zona archeologica,
ma a causa dell'erosione dei suoi mattoni, purtroppo, ha indotto alla
chiusura delle terrazze superiori al grande pubblico.

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