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Il Cammino
di Santiago di Compostela è una rete di itinerari che, a partire dal Medioevo, i pellegrini hanno
percorso attraverso l'Europa per giungere alla Cattedrale di Santiago di Compostela,
presso la quale si troverebbero le reliquie dell'Apostolo San
Giacomo il Maggiore. Ad oggi, l'itinerario più utilizzato è il cosiddetto Camino
Francés, lungo
circa 800 km, che normalmente viene percorso in circa un mese.
Il
Cammino di Santiago di Compostela è legato alla presenza della tomba di Giacomo
il Maggiore e al suo ritrovamento, che risale al IX secolo.
Sebbene l'apostolo sia stato decapitato in Palestina nell'anno 44
d.C. dal re Erode
Agrippa I, la Legenda
Aurea racconta
che i suoi discepoli, con una barca guidata da un angelo, ne trasportarono
il corpo in Galizia, regione in cui Giacomo si spinse per evangelizzare le
popolazioni di cultura celtica, per poi seppellirlo in un bosco vicino a Iria
Flavia, il porto romano più
importante della zona.
Le
informazioni scritte più antiche di come fu scoperta la tomba del Santo si
trovano in un manoscritto del 1077 chiamato Concordia di
Antealtares, nel quale si racconta che, sotto il regno di Alfonso II il
Casto (791-842), re delle Asturie, un eremita chiamato Pelagio, che viveva nei pressi di una chiesa, ebbe la rivelazione che
la tomba di Giacomo il Maggiore si trovava nelle vicinanze, mentre diversi
parrocchiani della chiesa dissero di aver visto delle luci simili a stelle sopra un determinato luogo sul monte Liberon. Subito comunicarono
questi eventi a Teodomiro, il vescovo di Iria, il
quale, dopo tre giorni, scoprì in quel luogo una necropoli che
conteneva dei corpi, uno dei quali aveva la testa mozzata.
Per
questo motivo si pensa che la parola Compostela derivi da Campus
Stellae (campo della stella) o da Campos Tellum (terreno
di sepoltura).
Attorno
all'anno 825, Alfonso il Casto partì da Oviedo con la
sua corte per visitare la tomba del Santo e per questo viene considerato il primo
pellegrino della
storia. Egli ordinò la costruzione di una prima chiesa:
si trattava di un tempietto piuttosto semplice, a navata unica e
pianta quadrata, al cui interno era ospitata la tomba.
Il culto dell'apostolo si diffuse presto nella popolazione cristiana della penisola e,
pochi decenni dopo la scoperta della tomba, questo fatto fu raccolto in martirologi e
diffuso nell'Europa cristiana occidentale. Una
comunità di monaci benedettini si stabilì in quello che era
conosciuto come Locus Sancti Iacobi. Questa venne attaccata nel
858 dai Vichinghi, che la posero sotto assedio finché non vennero
scacciati dalle truppe asturiane. Nell'895
una donazione del re Alfonso III il Magno permise di ingrandire la basilica:
il nuovo tempio, terminato nel 899, era costituito da tre navate, con
un'abside quadrangolare che ospitava la tomba del Santo.
Iniziarono
così i primi pellegrinaggi alla tomba dell'apostolo (Peregrinatio ad
limina Sancti Jacobi), dapprima dalle Asturie e dalla Galizia, poi da tutta l'Europa: già nel primo decennio del X
secolo furono inviate lettere al re Alfonso III dalla città di Tours per chiedere informazioni sulla tomba apostolica. Successivamente,
si hanno le prime testimonianze scritte di pellegrini al di fuori della penisola
iberica: nel 950 fu Godescalco, Vescovo di Le Puy, a compiere il
pellegrinaggio; nel 959 l'abate di Montserrat; nel 961 una delle figure
ecclesiastiche più importanti in Francia: l'Arcivescovo di
Reims.
Il
processo di Reconquista conobbe
un impulso importante durante questo periodo. I re asturiani e leonesi (che
nelle loro donazioni all'apostolo chiesero il suo aiuto di fronte al nemico)
riuscirono a espandere i territori cristiani per controllare l'intera Meseta
settentrionale mentre i Navarresi consolidarono il loro dominio sull'Alto Ebro.
In questi anni si diffuse rapidamente nella tradizione popolare e
nell'iconografia religiosa l'immagine potente di Santiago
Matamoros, vessillo
della ribellione della Spagna al dominio islamico. Tale devozione fu principalmente sostenuta da
parte del monachesimo
cluniacense e dettagliatamente documentata nel Codex
calixtinus, che
faceva di Santiago il pilastro divino della riconquista dell'Europa
meridionale dal dominio degli invasori musulmani, facendo di san Giacomo una
sorta di protettore dei cristiani dalle scorrerie e invasioni di popoli
islamici. La scena originaria della miracolosa intercessione del Santo
Apostolo fu individuata nella Rioja, quando, nella battaglia
di Clavijo (844), secondo la leggenda, Santiago, su un cavallo bianco,
avrebbe guidato alla vittoria l'esercito cristiano di Ramiro I delle
Asturie contro i musulmani di Al-Andalus.
Questa
avanzata però si arrestò con la salita al potere del califfo Almanzon che
riguadagnò parte dei territori e organizzò continue incursioni. In una di
queste, nel 997 arrivò a distruggere e saccheggiare Santiago di Compostela,
ma rispettò il sepolcro del santo, permettendo che i pellegrinaggi
continuassero. Dopo la morte di Almanzor (1002), il califfato fu
immerso in una lunga guerra civile che finì per disintegrarlo nei regni
di Taifa.
In questo
contesto favorevole, il pellegrinaggio a Compostela conobbe una notevole
crescita che lo rese uno dei tre grandi pellegrinaggi cristiani. La
devozione a San Giacomo si diffuse fortemente in tutto il continente,
portando le persone dalla Francia, dalle Fiandre, dall'Impero
germanico, dall'Italia o dall'Inghilterra a intraprendere il
viaggio verso la sua tomba. Come conseguenza di questo fenomeno, la diocesi acquistò
grande ricchezza e potere, tanto che nel 1095 il vescovo Diego Gelmírez iniziò
la costruzione della nuova cattedrale, arricchendola con numerose reliquie.
I lavori terminarono nel 1211, quando la cattedrale fu finalmente consacrata durante
il regno di Alfonso IX.
Nel corso
del XII secolo, le autorità collaborarono alla diffusione del Cammino
emanando regolamenti per proteggere i pellegrini: nel 1114 il consiglio di
León diede loro la libertà di circolare nel regno, mentre nel 1123 il Concilio
Lateranense I stabilì a livello europeo la scomunica per chi li
avesse derubati. Nel 1170 fu creato l'ordine di Santiago, inizialmente
destinato a proteggere i pellegrini e in seguito fortemente coinvolto nella Reconquista e
nel ripopolamento dei nuovi territori. Contemporaneamente i nobili e gli
ecclesiastici cercarono di migliorare le condizioni del Cammino anche dal
punto di vista infrastrutturale: vennero infatti fondati ostelli lungo
il percorso, costruiti ponti e soppressi i pedaggi. In questo
modo, entro la fine del secolo, lungo l'intero itinerario proveniente dai Pirenei,
era stata completata una infrastruttura di accoglienza sicura.
Fu in
questo periodo (intorno al 1140) che venne realizzata la prima guida scritta
che sia giunta fino a noi: si tratta del Liber Peregrinationis (parte
dell'opera Liber Sancti Iacobi) che descriveva le rotte
francesi per raggiungere il passo dei Pirenei e la successiva
rotta per Compostela. Questo manoscritto avrebbe influenzato lo
sviluppo del Cammino e la sua diffusione nel Cristianesimo occidentale.
Nel
corso del XIII secolo, il pellegrinaggio a Compostela era diventato un
fenomeno popolare molto diffuso, tanto che un inviato francese alla corte
del Khan mongolo, nel 1253 raccontò di avere trovato un monaco nestoriano che
stava iniziando il suo viaggio verso Santiago. Si diffuse ampiamente
anche tra gli inglesi (che raggiungevano via mare il porto di Bordeaux,
localizzato in quell'epoca in un territorio da loro controllato) e tra i
tedeschi del Nord, tanto che l'apostolo divenne uno dei patroni della Lega
anseatica.
All'interno
della moltitudine di pellegrini, continuavano a essere presenti personalità
ecclesiastiche e nobili dall'Europa. Tra quelli di cui si hanno
testimonianze: l'arcivescovo di Bordeaux, il vescovo di Nantes, il Duca
Leopoldo d'Austria (1212), Francesco d'Assisi (1214), il vescovo
di Liegi (1215), il re di Gerusalemme Giovanni di Brienne (1224);
la principessa Ingrid di Svezia (1270), il conte di Poitiers,
poi re di Francia, Filippo V (1316), il re Sancho II del
Portogallo (1244), Isabella d'Aragona (1325), il duca di
Lancaster (1386) e il Marchese di Ferrara (1397).
Nel 1434 fu
celebrato il primo "Anno Santo Compostelano" di cui si hanno prove
documentate. Questo evento fu un'ulteriore attrattiva e gli anni
giubilari videro un aumento significativo del numero di pellegrini. I re
castigliani iniziarono l'usanza di visitare Compostela in questi anni
di perdono, oltre a stabilire ulteriori protezioni per i pellegrini. Il
patrocínio dell'apostolo fu mantenuto nella lotta dei regni cristiani
contro i musulmani e, in diverse occasioni, i re castigliani fecero offerte
di gratitudine dopo aver ottenuto importanti vittorie.
Nel
frattempo le motivazioni dei pellegrini iniziarono a cambiare: da un
sentimento di fede e devozione emerse uno sfondo utilitaristico come remissione
dei peccati o adempimento dei voti. La città di Liegi fu
una delle prime in cui l'obbligo di fare un pellegrinaggio a Compostela fu
imposto come sanzione civile. Tale uso venne in seguito adottato nei Paesi
Bassi e successivamente in Francia e in Germania. Cominciarono
inoltre a comparire i "pellegrinaggi delegati", compiuti da
persone in nome e per conto di altri, come nel caso di alcuni pellegrini
inviati dalla città di Perpignan nel 1482.
Nel XVI
secolo ci furono diversi fattori che causarono una profonda crisi dei
pellegrinaggi alla tomba dell'apostolo.
In primo
luogo si ebbe un "declino qualitativo" nella tipologia dei
pellegrini, dovuto al fatto che coloro che compivano il pellegrinaggio religioso erano
praticamente scomparsi, sostituiti da coloro che lo facevano per condanna di
un tribunale o per conto di un'altra persona che li aveva pagati.
Inoltre, l'infrastruttura di ospitalità estesa lungo le rotte principali ha
iniziato ad attrarre criminali e mendicanti, facendo registrare un sensibile
calo della sicurezza e un aumento dei crimini. Nel corso del secolo
iniziarono a comparire ordinanze finalizzate a impedire che i pellegrini
lasciassero il solito itinerario e nel 1569 fu proibito loro di rimanere più
di tre giorni a Santiago. Filippo II stabilì nel 1590 che coloro
che volevano intraprendere il pellegrinaggio dovevano ottenere un permesso
dall'autorità in cui vivevano, all'interno della quale erano registrati
tutti i loro dati, il giorno della partenza e il percorso che intendevano
percorrere.
La seconda
causa di declino fu la comparsa della teologia protestante, non solo
perché le chiese riformate respingevano il culto dei santi e il
conseguente pellegrinaggio, ma anche perché i territori protestanti
proibivano anche il passaggio ai pellegrini.
Infine, la
terza causa di declino furono le guerre che coinvolsero la Francia:
inizialmente quelle contro gli Asburgo che colpirono i territori
della Borgogna e dei Pirenei, in seguito la guerra religiosa
tra ugonotti e cattolici, durante la quale il Sud del paese fu nelle mani
dei protestanti, e infine la guerra degli ottant'anni con i Paesi
Bassi. All'interno di quest'ultimo conflitto ebbe luogo anche la
cosiddetta guerra anglo-spagnola, durante la quale nel 1579 Francis
Drake attaccò Santiago di Compostela; le reliquie dell'apostolo
vennero nascoste dal vescovo dietro l'altare maggiore, dove rimasero fino al
1879.
La fine
delle guerre di religione portò a un aumento della sicurezza
stradale e permise al numero di pellegrini di aumentare gradualmente dalla
metà del XVII secolo fino a tutto il XVIII secolo, con
l'eccezione degli anni centrali, durante i quali vari conflitti militari
europei rendevano difficili i viaggi. Con il successo della Controriforma fu
confermata la venerazione dei santi e delle reliquie all'interno del
cattolicesimo, confermando di conseguenza anche la base religiosa su cui si
fondava il pellegrinaggio a Santiago. Le infrastrutture di accoglienza
create per sostenere il pellegrinaggio sopravvissero e continuarono a
sostenere i pellegrini così come le confraternite in Francia, nelle Fiandre,
in Germania e in Svizzera sopravvissero e continuarono a
dare il loro sostegno. La ripresa fece aumentare anche le entrate della Cattedrale
di Santiago di Compostela, rendendo possibile un restauro in stile
barocco della facciata principale, che fu intrapreso tra il 1738 e
il 1750.
L'inizio
dell'età contemporanea coincise con l'inizio di una nuova crisi
profonda dovuta a una serie di fattori, sia materiali sia spirituali, e che
porterà alla quasi scomparsa a metà del XX secolo.
In
senso spirituale, a partire dalla Rivoluzione francese c'è stato
un processo di secolarizzazione della società in base al quale
l'interesse per il pellegrinaggio a Santiago è diminuito al di fuori della penisola
iberica. In Spagna, essendo ormai lontani i tempi della Reconquista,
la figura di Santiago Matamoros venne sostituita da quella della Vergine
Maria, mentre in Europa le confraternite, che erano state i
principali promotori del pellegrinaggio, scomparvero quasi del tutto.
Dal punto
di vista materiale, l'insicurezza all'interno della Francia e le guerre
in Europa che seguirono la rivoluzione resero molto difficile il
transito delle strade. Inoltre, nei territori occupati dalla Francia,
tra i quali la Spagna, governata dal fratello di Napoleone, Giuseppe
Bonaparte, i monasteri furono sciolti e la maggior parte degli
ostelli e delle istituzioni a supporto dei pellegrini vennero soppressi per
legge: solo a Burgos ne vennero chiusi 27.
In tutto il
periodo compreso tra il 1825 e il 1905 i pellegrini arrivati a Santiago
furono solo 10 685 (una media di 130 all'anno). Si trattava
principalmente di contadini e braccianti provenienti principalmente dalla penisola
iberica, di età compresa tra i 40 e i 60 anni. La progressiva
secolarizzazione della società, la prima guerra mondiale e
l'isolamento della Spagna accentuarono questa tendenza, tanto che nei primi
tre decenni del XX secolo giunsero quasi esclusivamente pellegrini
galiziani, concentrati alla festa di San Giacomo (25 luglio) o durante un
"Anno Santo Compostelano".
Dopo la seconda
guerra mondiale, in Europa emerse un ambiente politico e culturale
che cercava l'integrazione tra i suoi paesi come mezzo per evitare i
conflitti armati che avevano afflitto il continente in passato. Inoltre la Spagna,
che era caduta in isolamento politico, stava cercando di riavvicinarsi
all'Europa, dove il turismo era visto come un settore fondamentale
dell'economia. In questo contesto le pubbliche amministrazioni hanno finito
per sostenere gli sforzi compiuti da laici ed ecclesiastici per recuperare
il Cammino.
Le prime
due associazioni moderne per la promozione del pellegrinaggio a Compostela
apparvero a Parigi (1950) ed Estella (1962), che
operarono sostenendo i pochi pellegrini e organizzando attività in
relazione al Cammino. Il pellegrinaggio a piedi era considerato "un
ricordo del passato", qualcosa che solo pochi pionieri hanno intrapreso
come un'avventura. Alcuni di essi, nel corso degli anni 1960, hanno
pubblicato libri con la loro esperienza in cui registrano la precarietà del
percorso e l'insolita presenza di camminatori, che a volte venivano
scambiati per malintenzionati, soggetti a legge pigra e teppisti. Per
evitare questo problema, l'associazione parigina sviluppò nel 1958 la
"credenziale del pellegrino".
La Chiesa
cattolica fu decisamente coinvolta nel recupero del Cammino. Già nel
1954, il cardinale Quiroga pubblicò una lettera
pastorale in cui incoraggiava un pellegrinaggio a Santiago e nel 1956
fondò la rivista Compostellanum, da allora pubblicata con
cadenza trimestrale. Nel 1975, papa Paolo VI concesse il diritto
perpetuo di celebrare gli anni del giubileo, e l'anno successivo fu
istituita la "messa del pellegrino". Giovanni Paolo II visiterà
la tomba dell'apostolo per ben due volte: nel 1982, quando pronunciò il
famoso discorso in cui sottolineò la centralità del pellegrinaggio di
Santiago di Compostela per la formazione di una coscienza unitaria europea,
e nel 1989, in occasione della IV Giornata mondiale della gioventù. Nel
2010 fu la volta di Benedetto XVI che celebrò messa in occasione
dell'"Anno Santo Compostelano".
Il
Cammino di Santiago oggi
A
partire dagli anni 1990, il Cammino di Santiago riguadagnò la
popolarità che aveva nel Medioevo, soprattutto dopo che il 23 ottobre 1987
il Consiglio d'Europa ne ha riconosciuto l'importanza,
dichiarandolo come il primo "Itinerario culturale europeo" e
finanziando adeguatamente tutte le iniziative per segnalare in modo
conveniente il percorso.
Questo
riconoscimento, che pone l'accento sul carattere storico e culturale del
Cammino, è stato probabilmente una delle principali ragioni della forte
ripresa di frequentazione del Cammino stesso anche da parte di persone che
non lo percorrono per motivi religiosi e, in misura crescente di anno in
anno, di nazionalità non spagnola. A ciò ha contribuito anche il forte
impulso della Xunta de Galicia, (il governo regionale galiziano),
che, a partire dall'Anno giacobeo del 1993, promuove il Cammino come
attività turistica. Nello stesso anno, il Cammino ha ottenuto da parte
dell'UNESCO il riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità.
Nel 2023,
446 064 pellegrini hanno completato il Cammino di Santiago. Di questi,
il 44% erano spagnoli, mentre gli italiani sono la terza nazionalità più
numerosa (6,5%).
Le
strade dei pellegrini
e l'arrivo a Santiago
I
principali percorsi dei pellegrini diretti a Santiago de Compostela (da campus
stellae, in ricordo dell'episodio dell'eremita Pelagio) erano quattro e
provenivano dalla Francia. Il più occidentale
raccoglieva fedeli dal nord a Tours, quindi proseguiva per Bordeaux fino a
Ostabat, ai piedi dei Pirenei, dove giungevano i due itinerari centrali
partiti da Vézelay e da Le Puy. Da Ostabat la catena veniva superata al
Passo di Roncisvalle e poco dopo Pamplona, al Puente de la Reina presso
Estella, accoglieva il percorso meridionale. Quest'ultimo
prendeva le mosse da Arles, toccava Tolosa e valicava i Pirenei al Passo di
Somport e si raccordava ai tracciati precedenti.
Da
Estella il percorso diventava unico, e tramite Logrono, Burgos, Leon e Lugo
perveniva a Santiago. Pare che tale itinerario, chiamato Camino de Santiago,
ricalcasse un'antica strada sacra ai Celti. Alla fine dell'XI secolo fu
pavimentato e in corrispondenza dei diversi posti di tappa sorsero chiese,
monasteri e ostelli, soprattutto su iniziativa dell'abbazia di Cluny, che
esercitava la propria influenza anche su tutta la Spagna settentrionale. In
questo fervore di iniziative, all'inizio del XII secolo fu riscritta la
storia di San Giacomo (Liber Sancii Jacobi); il libro conteneva anche una
dettagliata "guida" sui percorsi da seguire da Puente de la Reina,
con consigli pratici sulle tappe e sulle cose da fare e quelle da evitare.
Dopo
un percorso irto di disagi e di pericoli (compiuto generalmente in gruppo),
il pellegrino giungeva finalmente a Santiago de Compostela, dove si recava
subito alla cattedrale sorta sul luogo della sepoltura dell'apostolo, sopra
le rovine della primitiva chiesa del IX secolo. Dapprima innalzata in forme
romaniche tra il 1060 e il 1211, dopo la Controriforma fu rinnovata in forme
barocche, che ne modificarono le parti esterne.
Fra
il 1738 e il 1747 Fernando Casas y Nóvoa diede alla facciata occidentale,
detta dell'Obradorio o del Tramonto, il suo sontuoso aspetto barocco
attuale. Chiusa fra due alte torri ornate da pinnacoli e raggiunta da una
scalinata con due rampe contrapposte, questa facciata è famosa per la
plasticità dei volumi e le calde tonalità di colore che la pietra assume
alla luce del tramonto. Dal portale occidentale si entra nel portico della
Gloria, l'antica facciata romanica aperta da tre portici e decorata con lo
straordinario apparato scultoreo (1166-1188) del maestro Matheus,
comprendente gruppi di apostoli, profeti, angeli, patriarchi e così
via.
La
colonna centrale è scolpita con l'Albero di Jesse (la genealogia della
famiglia di Gesù, discendente da Jesse, padre di David), sovrastato dalla
figura di San Giacomo. Qui il pellegrino compiva un primo rito: inseriva le
dita della mano nelle cinque intaccature esistenti sulla colonna, che oggi
appare molto consumata alla base, poi entrava nella cattedrale. L'altare
maggiore è ornato dalla statua dorata di San Giacomo, accessibile sul retro
da due scale: ancora oggi per ogni pellegrino è consuetudine abbracciarla.
Infine doveva scendere nella cripta per venerare le reliquie.
Il
carnet del pellegrino
Perché si
intraprendeva un lungo, faticoso e pericoloso viaggio per raggiungere i
luoghi sacri della cristianità? Dopo Roma e Gerusalemme, Santiago era la
meta più agognata, perché possedeva le reliquie di un apostolo, ritenute
in grado di operare miracoli; raggiungere un luogo sacro significava
partecipare alla sua sacralità, assorbendone tutte le forze positive. Ma si
viaggiava anche per pura devozione, per grazia ricevuta, per impetrare
qualche grazia, e anche perché condannati dal Tribunale dell'Inquisizione:
in quest'ultimo caso il pellegrino, al ritorno, doveva dimostrare di aver
effettivamente compiuto il "viaggio giudiziario".
Prima
di partire, ogni fedele era tenuto a sistemare i propri debiti e obblighi, a
chiedere perdono alle persone offese e a fare testamento. Se non tornava
dopo un anno e un giorno, il testamento diventava esecutivo e la moglie
poteva risposarsi. Il pellegrino di solito vestiva un lungo saio o
"schiavina" di tessuto ruvido, con un cappello a larghe tese
rialzato davanti e unito dietro a una sciarpa che gli fasciava il corpo fino
alla vita; per conservare il cibo portava una bisaccia floscia e una
gavetta. Immancabile era il "bordone", bastone di legno con
puntale in ferro e l'estremità superiore ricurva.
Solo dopo
aver raggiunto Santiago e visitato la tomba dell'apostolo, poteva cucire sul
cappello e sulla veste le conchiglie di Pecten jacobaeus, mollusco bivalve a
forma di ventaglio, chiamato, non a caso, "capasanta". I motivi
dell'affermazione di questo simbolo (nell'antichità legato a Venere) sono
oscuri e molteplici: l'abbondanza della conchiglia sulle spiagge atlantiche,
dove la tradizione vuole sia approdato il corpo del Santo; la sua velocità
di spostamento in acqua; il ricordo di San Giacomo quando era un semplice
pescatore.
Era inoltre
convinzione diffusa che la conchiglia proteggesse dai pericoli nel viaggio
di ritorno, e presto diventò il simbolo del Camino de Santiago, in seguito
esteso a tutti i pellegrinaggi cristiani.
Le
vie verso Santiago
Le
principali vie che convergevano verso Santiago sono descritte nel quinto
libro del Codex calixtinus e sono quelle elencate di
seguito:
- Il Camino
Francés: è il più famoso e frequentato (scelto dal 54,6% dei
pellegrini nel 2019). Storicamente, la maggior parte dei pellegrini arrivava
dall'Italia percorrendo la via Francigena (e quindi i
passi del Moncenisio o del Monginevro) oppure dalla Francia,
percorrendo le strade francesi per Santiago di Compostela: tipicamente
da Arles (via Tolosana che passa i Pirenei sul Passo
del Somport, Huesca), da Le Puy (via Podense), da Vézelay (via
Lemovicense) o da Parigi e Tours (via Turonensis)
che passano i Pirenei a Roncisvalle. A seconda di quale passo attraversano,
le vie prendono il nome di Camino Aragonés, da Somport, oppure Camino
Navarro, da Roncisvalle. Quest'ultima è quella maggiormente frequentata,
con la maggior parte dei pellegrini che considerano come punto di inizio del
cammino francese la città di Saint-Jean-Pied-de-Port; da qui a
Santiago, passando per Leon, sono circa 800 km. I due percorsi
confluiscono a Puente la Reina, che rappresenta il punto di raccolta
dei pellegrini. Il tragitto da Sarria a Santiago (111 km) è la
distanza minima da percorrere per ottenere la "compostela" (un
riconoscimento religioso)
- Il Camino
Primitivo: è il più antico percorso di pellegrinaggio a Santiago di
Compostela. Utilizzato per la prima volta nel IX secolo, inizia a Oviedo nelle Asturie ed
è lungo 319 km.
- Il Camino
Portugués: il secondo percorso più popolare. Ha inizio dalla Chiesa di
San Giacomo a Lisbona (610 km in totale) oppure dalla Cattedrale
di Porto (227 km in totale) e attraversa il confine con la Galizia a Tui.
- Il Camino
Inglés, percorso da pellegrini provenienti dall'Inghilterra nei secoli
XI-XIII, ha inizio da Ferrol sulla costa nord-occidentale della
Galizia; seguendo l'insenatura atlantica denominata Ría de Ferrol, prosegue
per Neda, si addentra fino a Miño e Betanzos (Spagna) (sul Ría de
Betanzos) per lasciare definitivamente la costa fino a Bruma, Sigüeiro e
Santiago. In totale è lungo 113 km ed è caratterizzato da ardue
salite.
- Il Camino
del Norte: ha inizio nella città basca di Irun al
confine con la Francia. Il percorso segue la costa della baia di
Biscaglia attraversando i Paesi Baschi (San Sebastián e Bilbao),
la Cantabria (Santander), le Asturie (Gijón e Avilés)
e la Galizia. È piuttosto impegnativo a causa dei forti dislivelli
lungo le pendici della cordigliera Cantabrica.
- La Via
de la Plata: ha inizio a Siviglia, in Andalusia, e sale verso
Santiago attraversando l'Estremadura e la Castiglia.

Credenziale
- La maggior parte
dei pellegrini si munisce di un documento chiamato credencial,
che è una sorta di passaporto e permette di avere accesso agli albergue durante
il percorso. La credenziale viene timbrata in tutti i posti in cui il
pellegrino ha mangiato o dormito e occorre mostrarla all'Oficina del
Peregrino a Santiago, sia come prova di aver compiuto il viaggio
secondo un percorso ufficiale, sia di avere i requisiti per ricevere la compostela.
Al giorno
d'oggi esiste un modello ufficiale di credenziale, che viene rilasciata
dall'Oficina del Peregrino della Diocesi di Santiago di
Compostela. Si può ottenere richiedendola presso le istituzioni autorizzate
alla distribuzione, come parrocchie, associazioni o confraternite. In Italia,
ad esempio, viene rilasciata dalla Confraternita di San Jacopo di
Compostella, con sede a Perugia.
Ostelli
- In Spagna, Francia e Portogallo,
gli ostelli con dormitori provvedono al pernottamento dei pellegrini che
sono in possesso della credenziale. In Spagna, questo tipo di
sistemazione viene chiamata "albergue". Questi ostelli
possono essere parrocchiali, municipali, privati oppure di associazioni di
pellegrini. Occasionalmente sono situati all'interno di monasteri, come
quello di Samos in Galizia, gestito da monaci, oppure quello di
Cornellana nelle Asturie.
In passato,
l'ostello finale era il famoso Hostal dos Reis Católicos, fatto
costruire nel 1509 da Ferdinando e Isabella nella Praza
do Obradoiro e che oggi è stato trasformato in un Parador a 5
stelle.
La
conchiglia - Il più
famoso dei simboli del cammino di Santiago è sicuramente la conchiglia (concha).
Si tratta di Pecten jacobaeus, normalmente conosciuta come
capasanta, un mollusco bivalve molto diffuso sulle coste
atlantiche della Galizia. Tale icona, di cui si ha la prima testimonianza
attorno al 1125 nel convento di Santa Marta di Tera, nel comune di Camarzana,
ha sempre accompagnato i pellegrini che erano soliti portarla addosso,
appesa al collo oppure cucita sul cappello o sull'abito.
Il suo
utilizzo deriva da una leggenda secondo la quale la barca che stava
trasportando i resti dell'apostolo dalla Palestina alla Galizia fu
colpita da una tempesta e rimase alla deriva mentre si stava avvicinando
alla costa, rischiando il naufragio; in quel momento stava avendo luogo
un matrimonio sulla spiaggia e lo sposo, vedendo il pericolo, decise di
entrare in mare col suo cavallo per offrire il proprio aiuto, ma fu travolto
da un'onda gigantesca che lo portò in profondità. Allora pregò e sentì
una strana forza trascinarlo verso la riva: cavallo e cavaliere emersero
dalle acque proprio mentre la barca che trasportava i resti dell'apostolo
raggiungeva la spiaggia e tutti notarono che erano entrambi completamente
coperti di conchiglie. Tutti considerarono la salvezza come un miracolo
dovuto all'intercessione del corpo trasportato nella barca e quindi
l'immagine di Santiago fu unita per sempre con la conchiglia.
Dal punto
di vista simbolico la conchiglia ha numerosi significati: può essere
associato all'esecuzione di opere buone per la sua somiglianza con le dita
di una mano aperta, alla rinascita personale come rappresentato da Botticelli nella Nascita
di Venere, all'inizio di un percorso per la sua somiglianza con una
zampa d'oca.
In realtà,
la ragione più probabile del fatto che il guscio di capasanta sia diventato
un emblema dei pellegrini per Compostela non è altro che l'abbondanza di
questo mollusco sulle coste galiziane (analogamente al ramo di
palma, comune in Terra Santa, è diventato il simbolo di coloro che
avevano compiuto un pellegrinaggio a Gerusalemme). La conchiglia
serviva a identificare coloro che avevano fatto il pellegrinaggio a Santiago
quando tornavano nelle loro terre, a volte molto lontane.
Papa
Benedetto XVI fece inserire la conchiglia sul suo stemma
pontificio. Essa è anche il simbolo presente nello stemma dell'antico
monastero di Schotten, presso Ratisbona in Baviera, cui
Joseph Ratzinger si sentiva spiritualmente molto legato.
Compostela
- La compostela è
un certificato che viene conferito ai pellegrini che completano il Cammino.
Viene rilasciata dall'Oficina del Peregrino a coloro che sono in
possesso dei seguenti tre requisiti: 1) aver percorso il Cammino con una
motivazione religiosa o spirituale; 2) aver percorso almeno gli ultimi 100 km
a piedi o a cavallo, oppure 200 km in bicicletta. In pratica il primo
punto di partenza riconosciuto valido sul Camino Francés è la
città di Sarria, dalla quale parte il 27,7% dei pellegrini; 3) aver
raccolto sulla credenziale almeno due timbri al giorno, nei luoghi
attraversati durante il Cammino (preferibilmente di chiese, albergues,
monasteri, cattedrali e altri luoghi legati al Cammino).
Nel 1122 il papa
Callisto II accordò alla diocesi di Santiago il privilegio
di concedere l'indulgenza plenaria a tutti coloro che ricevevano la compostela in
un anno in cui la festa del Santo (25 luglio) cadeva di domenica. Ancora
oggi questo avviene durante il cosiddetto "Anno Santo
Compostelano"; l'ultimo che si è celebrato è stato il 2021, il
prossimo sarà il 2027.

Finisterre
- Dopo aver
raggiunto la Cattedrale di Santiago di Compostela, alcuni pellegrini
decidono di proseguire il Cammino per altri 87 km (di solito compiuti
in tre giorni) raggiungendo Finisterre, che un tempo era considerato il
termine delle terre conosciute. La tradizione vuole che i pellegrini qui
compiano un bagno nell'oceano in segno di purificazione, brucino un
indumento indossato durante il cammino e infine raccolgano una delle
conchiglie che si trovano sulla spiaggia, a prova dell'avvenuto
pellegrinaggio. Presso il faro è presente il cippo con
il chilometro zero del Cammino di Santiago, simbolo
frequentemente fotografato da turisti e pellegrini, nonché la croce sul
mare presso cui è d'uso lasciare una pietra come ricordo del passaggio.
Aggiungendo
un ulteriore giorno di cammino si possono coprire gli ultimi 33 km
arrivando fino a Muxía, sulla Costa da Morte, legata al culto
Jacobeo dal Santuario della Virxe da Barca o Nosa
Señora da Barca, posta nel capo vicino al paese. Secondo la tradizione,
la Vergine arrivò a Muxia su una nave di pietra per incoraggiare
l’Apostolo Giacomo a compiere la sua predicazione nel nord della penisola
iberica. La chiesa sorge di fronte a un celebre luogo di culto megalitico,
centrato sulla Pedra de Abalar ("la pietra
oscillante"), che i pellegrini fanno oscillare in cerca del suo punto
di equilibrio.

Collegamenti:
Fonte:
Dimore eterne -
Alberto Siliotti
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