Westwerk carolingio e Civitas di Corvey
Germania

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2014

 

   

Il Westwerk, avant-corps o avancorpo è quella costruzione architettonica tipicamente medioevale di epoca carolingia che venne costruita a ridosso delle grandi chiese del Sacro Romano Impero. Westwerk (pl. Westwerke) è una parola tedesca che letteralmente significa opera occidentale, ma anche in altre lingue si usa sia il termine tedesco che il termine francese avent-corps (in inglese si trova anche westwork, avant-corps e forepart).

Si tratta di una costruzione che, data la sua origine, è riscontrabile quasi esclusivamente al centro dell'Impero (Germania, Francia, Svizzera, Austria); quasi del tutto estranea all'architettura italiana, è ravvisabile in alcune abbazie fortemente legate col potere temporale, forse edificata proprio per significare tale legame, come l'Abbazia di Farfa, dove le modifiche successive hanno stravolto la chiesa carolingia, ma hanno risparmiato il corpo centrale, noto come "coro quadrato", integro ed ancora leggibile nelle sue strutture interne.

Altro esempio, ben più nitido ed evidente nella struttura della chiesa, per quanto di dimensioni meno monumentali è quello della basilica di San Salvatore ad Abbadia San Salvatore, in parte ripristinato, presenta una parziale scansione interna degli spazi e le tracce di quello che probabilmente era un balcone da cui, in determinate ricorrenze, si affacciava l'abate.

Il westwerk non è da confondere col westbau, edificio ovest delle chiese romaniche tedesche più generico e diffuso soprattutto in chiese parrocchiali non legate a una sede principesca.  

Il Westwerk si presenta come un grande corpo a più piani protetto ai fianchi da due alte torri (mascherate da campanili). Il complesso veniva aggiunto sul lato ovest di basiliche e cattedrali (spesso superandole in altezza) e fungeva esternamente da ingresso laterale e facciata. Generalmente era costruito a tre livelli: cripta sotterranea, vestibolo (o nartece) d'ingresso alla chiesa, e al livello superiore, non collegato con quelli inferiori, un ambiente a cui si accedeva solo dalle strette scalinate inserite nelle torri laterali. Questo ambiente era costituito da un appartamento, spesso da una cappella dedicata a san Michele (Michaelskapelle), e da un ampio balcone che si apriva per mezzo di arcate sull'interno vero e proprio della chiesa, e che permetteva di assistere alle funzioni senza scendere nella navata.

Questi ambienti, vere e proprie fortificazioni a causa degli angusti accessi, ospitavano l'imperatore e la sua famiglia durante gli spostamenti per l'Impero.

Si potrebbe collegare il Westwerk con la struttura stessa dell'impero medievale: le chiese a doppio coro (o a coro contrapposto), e il concetto di potere religioso / potere temporale.

Abbazia di Corvey

L’abbazia di Corvey è un meraviglioso esempio di architettura religiosa. Quest’ultima si è affermata soprattutto durante l’impero carolingio, con la costruzione di numerose abbazie, veri e propri centri di potere e di diffusione dell’ideologia imperiale (non a caso gli abati stessi venivano scelti direttamente dall’Imperatore). L’abbazia di Corvey deriva da questa tradizione. Si tratta di un ex monastero benedettino situato nella municipalità di Höxter, lungo il fiume Weser, nell’odierna Renania Settentrionale-Vestfalia.

Corvey Cripta.jpg (66922 byte)Con i suoi circa 1200 anni di storia, rappresenta una delle più antiche e importanti abbazie della Germania medievale. Dopo la sua fondazione, avvenuta nel IX secolo d.C., il monastero di Corvey divenne uno dei più influenti dell’Impero carolingio e diede un grande impulso al processo di cristianizzazione in Europa. Trattandosi di un monastero imperiale, le sue funzioni religiose e intellettuali non interessarono solo la conversione della Sassonia, ma influenzarono l’intera Europa. 

Il sito archeologico è stato in gran parte conservato. È possibile osservare i resti del complesso abbaziale, mentre l’originale Westwerk carolingio (costruito nel periodo: 873-885) esiste ancora oggi ed è completamente intatto. 

A partire dal 1999 si era iniziato a discutere sulla volontà di proclamare questo meraviglioso luogo patrimonio dell’UNESCO, ma la domanda ufficiale è stata presentata solo nel febbraio 2013. A settembre dello stesso anno una commissione UNESCO si è recata in visita a Corvey e il 21 giugno 2014 il sito è entrato finalmente a far parte del patrimonio mondiale dell’umanità, con il titolo ufficiale “The Carolingian Westwork and the Civitas Corvey “.

Gli abati di Corbie (Adelardo e Wala) fondarono l’abbazia nell’822 per volontà dell’Imperatore Ludovico il Pio. Il suo nome deriva dal latino Corbeia Nova, ossia Nuova Corbie. 

Nell’823, prima di diventare arcivescovo di Brema e di Amburgo, Anscario (conosciuto anche come Oscar di Brema), fondò la scuola dell’abbazia. Essa divenne uno dei principali centri culturali d’Europa dei secoli IX-X. In questa scuola si formarono molti studiosi, che giocarono un ruolo chiave nella cristianizzazione dell’Europa. 

Nell’826 il monastero venne dedicato a Santo Stefano. Le reliquie di San Vito e Stefano furono trasferite nell’abbazia dieci anni dopo. Da quel momento in poi, accolse molti pellegrini. 

Nell’833 ottenne il diritto di conio nel Ducato di Franconia. L’abbazia di Corvey costituiva il centro religioso della regione e ben presto vennero fondate molte abbazie sussidiarie. Ebbe un ruolo molto importante nelle controversie religiose. Infatti, nella lotta per le investiture, l’abate di Corvey si schierò contro l’imperatore Enrico IV. Il monastero partecipò ai tentativi di riforma della Chiesa cattolica durante l’XI secolo. 

A partire dal 1203, l’abate di Corvey ottenne il titolo di Principe del Sacro Romano Impero. 

Verso la metà del XII secolo una città medievale sorse intorno all’abbazia. La città prese il nome di Corvey. Purtroppo, a causa di gelosie da parte della rivale Höxter, le truppe la distrussero e danneggiarono il monastero. Questo evento segnò l’inizio del declino dell’abbazia di Corvey. 

In seguito, la Guerra dei Trent’anni fu la causa della distruzione di gran parte della struttura medievale. Ci sono voluti molti anni perché l’area locale si riprendesse dalla devastazione generata dal conflitto. La ricostruzione dell’abbazia medievale iniziò solo nel 1665, quando Christoph Bernhard von Galen, vescovo di Münster divenne Principe e amministratore dell’abbazia. La chiesa fu sostituita da un edificio in stile gotico. Il Westwerk carolingio originale venne conservato. 

Nel 1792 Corvey cessò di essere un’abbazia benedettina e fu eretto a vescovato da Papa Pio IV. In seguito, il principato vescovile fu secolarizzato (1803) e divenne parte del brevissimo Principato d’Orange-Nassau. 

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Nel 1807 fu annesso al Regno di Vestfalia, governato dal fratello di Napoleone I, Girolamo Bonaparte. Dopo il Congresso di Vienna, il Langravio Vittorio Amedeo d’Assia ottenne come ricompensa l’Abbazia di Corvey e il Ducato di Ratibor. 

Il Langravio diede vita allo Schloss Corvey, ricostruendo gli edifici dell’abbazia. Per questa ragione, a partire dalla secolarizzazione, Corvey divenne proprietà dei duchi di Ratibor e dei principi di Corvey. La famiglia è responsabile del complesso monastico, ad eccezione della chiesa abbaziale. 

La casa ducale fu fondata nel 1840 per decreto del re di Prussia. 

Dopo la fine della monarchia (1918), lo Schloss divenne la residenza estiva della famiglia Ratibor. Durante la Seconda Guerra Mondiale tutti i possedimenti della famiglia finirono nelle mani dello Stato polacco. Così, essa si rifugiò a Corvey, dove stabilì la residenza e l’amministrazione centrale degli altri possedimenti. 

Negli anni travagliati del dopoguerra, il duca Franz Albrecht ha trasformato la residenza in un centro che attira visitatori da ogni dove. Questo fu possibile grazie all’aiuto di numerose istituzioni, per lo più pubbliche, attraverso ampi lavori di ristrutturazione volti alla conservazione dei monumenti e della storia dell’architettura. Dopo la morte di suo padre, il duca Viktor III, rilevò l’azienda di famiglia. 

Oggi le redini sono state prese dal figlio Viktor, V Duca di Ratibor e Principe di Corvey. I visitatori potranno ripercorrere la storia di Corvey nel museo, viaggiando attraverso le tre tappe principali che l’hanno segnata: medioevo – barocco – era Biedermeier.