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Il Westwerk, avant-corps o avancorpo è
quella costruzione architettonica tipicamente medioevale di
epoca carolingia che venne costruita a ridosso delle grandi chiese del Sacro
Romano Impero. Westwerk (pl. Westwerke) è una parola tedesca che
letteralmente significa opera occidentale, ma anche in altre lingue si usa
sia il termine tedesco che il termine francese avent-corps (in inglese si
trova anche westwork, avant-corps e forepart).
Si tratta di
una costruzione che, data la sua origine, è riscontrabile quasi esclusivamente
al centro dell'Impero (Germania, Francia, Svizzera, Austria); quasi del
tutto estranea all'architettura italiana, è ravvisabile in alcune abbazie
fortemente legate col potere temporale, forse edificata proprio per significare
tale legame, come l'Abbazia di Farfa, dove le modifiche successive hanno
stravolto la chiesa carolingia, ma hanno risparmiato il corpo centrale, noto
come "coro quadrato", integro ed ancora leggibile nelle sue strutture
interne.
Altro esempio,
ben più nitido ed evidente nella struttura della chiesa, per quanto di
dimensioni meno monumentali è quello della basilica di San Salvatore ad Abbadia
San Salvatore, in parte ripristinato, presenta una parziale scansione interna
degli spazi e le tracce di quello che probabilmente era un balcone da cui, in
determinate ricorrenze, si affacciava l'abate.
Il westwerk non
è da confondere col westbau, edificio ovest delle chiese romaniche
tedesche più generico e diffuso soprattutto in chiese parrocchiali non legate a
una sede principesca.
Il Westwerk si
presenta come un grande corpo a più piani protetto ai fianchi da due alte torri (mascherate
da campanili). Il complesso veniva aggiunto sul lato ovest di basiliche e
cattedrali (spesso superandole in altezza) e fungeva esternamente da ingresso
laterale e facciata. Generalmente era costruito a tre livelli: cripta sotterranea, vestibolo (o nartece)
d'ingresso alla chiesa, e al livello superiore, non collegato con quelli
inferiori, un ambiente a cui si accedeva solo dalle strette scalinate inserite
nelle torri laterali. Questo ambiente era costituito da un appartamento, spesso
da una cappella dedicata a san Michele (Michaelskapelle), e
da un ampio balcone che si apriva per mezzo di arcate sull'interno vero e
proprio della chiesa, e che permetteva di assistere alle funzioni senza scendere
nella navata.
Questi
ambienti, vere e proprie fortificazioni a causa degli angusti accessi,
ospitavano l'imperatore e la sua famiglia durante gli spostamenti per l'Impero.
Si potrebbe
collegare il Westwerk con la struttura stessa dell'impero medievale: le chiese a
doppio coro (o a coro contrapposto), e il concetto di potere religioso / potere
temporale.

Abbazia
di Corvey
L’abbazia di
Corvey è un meraviglioso esempio di architettura religiosa. Quest’ultima si
è affermata soprattutto durante l’impero carolingio, con la costruzione di
numerose abbazie, veri e propri centri di potere e di diffusione
dell’ideologia imperiale (non a caso gli abati stessi venivano scelti
direttamente dall’Imperatore). L’abbazia di Corvey deriva da questa
tradizione. Si tratta di un ex monastero benedettino situato nella municipalità
di Höxter, lungo il fiume Weser, nell’odierna Renania
Settentrionale-Vestfalia.
Con
i suoi circa 1200 anni di storia, rappresenta una delle più antiche e
importanti abbazie della Germania medievale. Dopo la sua fondazione, avvenuta
nel IX secolo d.C., il monastero di Corvey divenne uno dei più influenti
dell’Impero carolingio e diede un grande impulso al processo di
cristianizzazione in Europa. Trattandosi di un monastero imperiale, le sue
funzioni religiose e intellettuali non interessarono solo la conversione della
Sassonia, ma influenzarono l’intera Europa.
Il sito
archeologico è stato in gran parte conservato. È possibile osservare i resti
del complesso abbaziale, mentre l’originale Westwerk carolingio (costruito nel
periodo: 873-885) esiste ancora oggi ed è completamente intatto.
A partire dal
1999 si era iniziato a discutere sulla volontà di proclamare questo
meraviglioso luogo patrimonio dell’UNESCO, ma la domanda ufficiale è stata
presentata solo nel febbraio 2013. A settembre dello stesso anno una commissione
UNESCO si è recata in visita a Corvey e il 21 giugno 2014 il sito è entrato
finalmente a far parte del patrimonio mondiale dell’umanità, con il titolo
ufficiale “The
Carolingian Westwork and the Civitas Corvey “.

Gli abati di
Corbie (Adelardo e Wala) fondarono l’abbazia nell’822 per volontà
dell’Imperatore Ludovico il Pio. Il suo nome deriva dal latino Corbeia
Nova, ossia Nuova Corbie.
Nell’823,
prima di diventare arcivescovo di Brema e di Amburgo, Anscario (conosciuto anche
come Oscar di Brema), fondò la scuola dell’abbazia. Essa divenne uno dei
principali centri culturali d’Europa dei secoli IX-X. In questa scuola si
formarono molti studiosi, che giocarono un ruolo chiave nella cristianizzazione
dell’Europa.
Nell’826 il
monastero venne dedicato a Santo Stefano. Le reliquie di San Vito e Stefano
furono trasferite nell’abbazia dieci anni dopo. Da quel momento in poi,
accolse molti pellegrini.
Nell’833
ottenne il diritto di conio nel Ducato di Franconia. L’abbazia di Corvey
costituiva il centro religioso della regione e ben presto vennero fondate molte
abbazie sussidiarie. Ebbe un ruolo molto importante nelle controversie
religiose. Infatti, nella lotta per le investiture, l’abate di Corvey si
schierò contro l’imperatore Enrico IV. Il monastero partecipò ai tentativi
di riforma della Chiesa cattolica durante l’XI secolo.
A partire dal
1203, l’abate di Corvey ottenne il titolo di Principe del Sacro Romano Impero.
Verso la metà
del XII secolo una città medievale sorse intorno all’abbazia. La città prese
il nome di Corvey. Purtroppo, a causa di gelosie da parte della rivale Höxter,
le truppe la distrussero e danneggiarono il monastero. Questo evento segnò
l’inizio del declino dell’abbazia di Corvey.
In seguito, la
Guerra dei Trent’anni fu la causa della distruzione di gran parte della
struttura medievale. Ci sono voluti molti anni perché l’area locale si
riprendesse dalla devastazione generata dal conflitto. La ricostruzione
dell’abbazia medievale iniziò solo nel 1665, quando Christoph Bernhard von
Galen, vescovo di Münster divenne Principe e amministratore dell’abbazia. La
chiesa fu sostituita da un edificio in stile gotico. Il Westwerk carolingio
originale venne conservato.
Nel 1792 Corvey
cessò di essere un’abbazia benedettina e fu eretto a vescovato da Papa Pio
IV. In seguito, il principato vescovile fu secolarizzato (1803) e divenne parte
del brevissimo Principato d’Orange-Nassau.

Nel 1807 fu
annesso al Regno di Vestfalia, governato dal fratello di Napoleone I, Girolamo
Bonaparte. Dopo il Congresso di Vienna, il Langravio Vittorio Amedeo d’Assia
ottenne come ricompensa l’Abbazia di Corvey e il Ducato di Ratibor.
Il Langravio
diede vita allo Schloss
Corvey, ricostruendo gli edifici dell’abbazia. Per questa ragione,
a partire dalla secolarizzazione, Corvey divenne proprietà dei duchi di Ratibor
e dei principi di Corvey. La famiglia è responsabile del complesso monastico,
ad eccezione della chiesa abbaziale.
La casa ducale
fu fondata nel 1840 per decreto del re di Prussia.
Dopo la fine
della monarchia (1918), lo Schloss divenne
la residenza estiva della famiglia Ratibor. Durante la Seconda Guerra Mondiale
tutti i possedimenti della famiglia finirono nelle mani dello Stato polacco. Così,
essa si rifugiò a Corvey, dove stabilì la residenza e l’amministrazione
centrale degli altri possedimenti.
Negli anni
travagliati del dopoguerra, il duca Franz Albrecht ha trasformato la residenza
in un centro che attira visitatori da ogni dove. Questo fu possibile grazie
all’aiuto di numerose istituzioni, per lo più pubbliche, attraverso ampi
lavori di ristrutturazione volti alla conservazione dei monumenti e della storia
dell’architettura. Dopo la morte di suo padre, il duca Viktor III, rilevò
l’azienda di famiglia.
Oggi le
redini sono state prese dal figlio Viktor, V Duca di Ratibor e Principe di
Corvey. I visitatori potranno ripercorrere la storia di Corvey nel museo,
viaggiando attraverso le tre tappe principali che l’hanno segnata: medioevo
– barocco – era Biedermeier.
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