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Dresda sorge
sul fiume Elba, la cui valle era
inserita nella lista dei patrimoni
dell'umanità dell'UNESCO,
per poi esserne tolta nel 2009,
in seguito alla costruzione del ponte
Waldschlösschen, e sul suo
affluente, il Weißeritz.
Centro d'arte di importanza
internazionale, ha subìto durante
la seconda guerra mondiale (13-15
febbraio 1945) un terribile bombardamento con
migliaia di vittime (le stime
ufficiali oscillano fra 18000 e
25000). Dresda è sede di
un'università (la Technische
Universität Dresden) e di una diocesi cattolica (diocesi
di Dresda-Meißen).
I
primi insediamenti nella zona di
Dresda risalgono al neolitico.
Il guado che
attraversava l'Elba, all'altezza
dell'odierno centro storico, è
probabilmente esistito già
nell'antico Medioevo e
probabilmente fu la causa
dell'iniziale insediamento che,
nonostante la favorevole posizione
ed i fertili terreni, rimase
problematico per via delle estese
zone forestali di quei luoghi. La
città stessa ha avuto origine
dall'unione di un antico
insediamento slavo sulla
riva settentrionale del fiume con
un centro sassone abitato
sulla riva meridionale (dove ora
si trova il centro dell'attuale
Altstadt).
Il
primo riferimento documentato
sulla città risale al 1206 e
si tratta dei protocolli di un
procedimento giudiziario
riguardante lo smantellamento di
un castello medioevale, il Burg
Thorun. A quel tempo il nome della
città era "Dresdene",
probabilmente derivato dal termine slavo "Drežďany"
(abitanti della foresta lungo il
fiume). Manca anche un documento
sull'assegnazione del diritto
civico a Dresda, che viene già
citata quale città in un altro
documento del 1216, mentre
dal 1270 è stata la
sede dei Langravi di Meißen.
Un documento del 1350 definisce
per la prima volta la parte di
Dresda ubicata sulla sponda destra
dell'Elba, l'odierno centro
cittadino, quale insediamento
autonomo (Antiqua Dressdin), che
ottenne il 21 dicembre 1403 il
diritto civico da Guglielmo I, il
Guercio, margravio di Meißen.
Il principe elettore Moritz
decise l'unione dei due
insediamenti, a destra ed a
sinistra dell'Elba, ed assegnò il
29 marzo 1549 alla nuova
comunità il diritto civico.
Dal 1485 è
stata la sede dei duchi di Sassonia e
dal 1547 anche dei principi
elettori. Durante la guerra
dei trent'anni Dresda non
venne mai saccheggiata o
devastata, ma peste e indigenza,
oltre alla generale stagnazione
economica, ne frenarono lo
sviluppo. Dopo la conclusione del
conflitto la sorte di Dresda fu
alquanto altalenante: a periodi di
pace, durante i quali sorsero i
notissimi edifici e i magnifici
parchi, si alternarono altri di
devastazione, dovuti alla
partecipazione di Dresda a quasi
tutte le guerre europee.
Durante
il regno di Augusto II
di Polonia e Augusto III
di Polonia nel XVIII
secolo, Dresda fu la residenza dei
re di Polonia. A quel tempo furono
creati i famosi monumenti della
città, tra cui lo Zwinger,
la cattedrale della
Santissima Trinità, la Frauenkirche,
il Palazzo giapponese e il Palazzo
Taschenberg. La prima porcellana
europea venne sviluppata a Dresda
nel 1710. Dresda era collegata da
rotte postali con Varsavia, Breslavia, Poznań e Toruń.
La zecca di Dresda produsse monete
d'argento polacche.
Con
la decisione del re Augusto II,
nel 1717 e nel 1720 furono create
nuove collezioni museali, nel 1720
un nuovo cimitero cattolico e
nel 1709 una scuola latina (oggi
St. Benno-Gymnasium). In virtù
della decisione del re Augusto II
di Polonia del 1729, fu fondata a
Dresda la prima scuola degli
ufficiali polacchi. Aleksander
Jakub Lubomirski ne divenne il
comandante. Nel 1730, la scuola fu
trasferita a Varsavia. Nel
1747, il re Augusto III di
Polonia creò la Gemäldegalerie
Alte Meister e nel 1748 aprì
la prima scuola di medicina a
Dresda. Augusto III morì a Dresda
nel 1763 e fu sepolto nella cattedrale
della Santissima Trinità come
uno dei pochi re polacchi che
furono sepolti al di fuori della cattedrale
del Wawel a Cracovia.
Durante il declino della
Polonia, Dresda fu sede di
preparativi per l'insurrezione
polacca di Kościuszko.
Tra
il 1806 ed il 1918 è
stata la capitale del regno di Sassonia (che
dal 1871 fece parte
dell'Impero tedesco), e la
popolazione della città si
quadruplicò dai 95 000
abitanti del 1849 ai 396 000
del 1900.
La
città è stata più volte
devastata: dal fuoco nel 1491,
dai bombardamenti prussiani
nel 1760, durante la repressione
di sollevazioni per la richiesta
della costituzione nel 1849 e
dai bombardamenti aerei degli
Alleati sul finire della seconda
guerra mondiale.
Nella
Seconda guerra mondiale la città
di Dresda, divenuta verso la fine
del conflitto un importante centro
economico, militare e di
trasporto, era stata bombardata già
dall'agosto del 1944, ma
nonostante ciò erano stati creati
solo pochi rifugi antiaerei. Fra
il 13 e il 15 febbraio 1945 la
città subì tre terribili
bombardamenti a tappeto ad opera
dei bombardieri alleati (Inglesi),
che sganciarono sulla città 3900
tonnellate di bombe, di cui molte
incendiarie, allo scopo
preordinato di sterminare la
popolazione, e fu nuovamente
bombardata dalla USAAF, con
2700 tonnellate di bombe, il 2
marzo e il 17 aprile del 1945.
Particolarmente
danneggiato fu il centro storico
della città, con aree
completamente rase al suolo. A
causa dell'empio uso di ordigni
incendiari non si è mai potuto
stabilire il numero esatto delle
vittime, che secondo le stime più
recenti furono fra 18 000
e 25000 persone. Altri osservatori
hanno però ipotizzato un numero
di vittime molto maggiore. Tutti i
numeri proposti, antichi e
recenti, tuttavia sono soggetti al
dubbio di strumentalizzazioni
interessate.
Dresda
è stata uno dei più importanti
centri industriali della Repubblica
Democratica Tedesca, tra il 1949
ed il 1990, anno della
riunificazione tedesca (Wiedervereinigung).
Il
1º gennaio 1999 vennero aggregati
alla città di Dresda i comuni di
Langebrück e Weixdorf.
Nel 2002,
l'Elba ha avuto una piena di
altezza superiore a quella del suo
precedente record del 1845.
L'alluvione ha causato molti danni
che in gran parte non sono più
visibili per via della rapidità
della ricostruzione. È stata
effettuata la ricostruzione della
Frauenkirche, distrutta durante il
bombardamento del 1945. La
ricostruita chiesa, uno dei più
caratteristici edifici in stile
barocco di Dresda, è stata
inaugurata il 30 ottobre 2005.
A
partire dagli anni Duemila,
l'intera piazza del Neumarkt ha
visto l'inizio di un importante
intervento di recupero e di
ricostruzione degli edifici
distrutti dai bombardamenti
alleati. Il primo edificio ad
essere completamente ricostruito
fu la Frauenkirche, per gli altri
edifici storici più importanti è
prevista la ricostruzione fedele
rispetto a come erano prima della
guerra, mentre per gli edifici
residenziali è prevista anche una
edificazione in chiave moderna.

Frauenkirche
La Frauenkirche (chiesa
di Nostra Signora) è un edificio
di culto luterano e uno dei simboli della città.
Fu
progettata dall'architetto George
Bähr e costruita fra il 1726 ed il 1743.
L'edificio è ispirato
all'architettura ed alle cupole
delle chiese barocche italiane del tempo. La cupola è alta 91 metri e presenta 23 metri di diametro.
L'altare maggiore fu realizzato
dallo scultore Johann
Christian Feige.
Fra
i più importanti simboli della
capitale della Sassonia, è considerata la più bella chiesa luterana della Germania. Dopo la morte del progettista nel 1738, la costruzione venne portata a
termine a cura dell'architetto Johann
George Schmidt.
La cupola in pietra, per la sua
slanciata forma venne
soprannominata "Die Steinerne
Glocke", ossia la
"Campana di Pietra". La lanterna della
cupola fu realizzata da Johann
Gottfried Fehre.
Il
13 febbraio 1945, durante il brutale bombardamento britannico della RAF, la chiesa non venne
direttamente colpita dalle bombe.
Prima della guerra gli ampi
finestroni erano stati murati per
preservare l'interno; tuttavia, su
un lato ne vennero lasciati aperti
alcuni. La tempesta di fuoco che
devastava la città spinse il
fuoco anche all'interno della
chiesa. Bruciarono le balconate e
tutti gli arredamenti in legno.
La
chiesa tuttavia rimase in piedi
ancora per due giorni; poi, a
seguito del calare della
temperatura (che era arrivata a
oltre 1000 °C), per effetto del
raffreddamento della pietra
arenaria (e del mutamento della
sua natura, divenuta spugnosa per
l'alta temperatura), uno degli
otto piloni che sorreggevano la
cupola si spostò: questa, venendo
a mancare l'appoggio, crollò su
se stessa trascinando tutto
l'edificio, che rimase allo stato
di rudere per 45 anni.
Si
dovette attendere fino al 1990,
dopo la riunificazione
tedesca,
per un'evoluzione della
situazione, che arrivò con
l'appello di Dresda (Ruf aus
Dresden) del 13 febbraio, in
occasione del 45º anniversario
della distruzione della città.
L'iniziativa,
partita dai cittadini sotto
l'iniziativa del musicista Ludwig
Güttler,
cominciò con 14 membri che dopo
l'appello crebbero a 5000 in più
di venti paesi nel 1991 (Dresden Trust in Gran Bretagna, Friends of Dresden, Inc. negli Stati
Uniti, Association
reconstruction de la Frauenkirche
à Dresde in Francia). Con
esposizioni e concerti, donazioni
private e sovvenzioni il progetto
di restauro riuscì a partire e
venne così fondata la Stiftung
Frauenkirche Dresden, con il
patrocinio del land della Sassonia e della Chiesa
evangelica.
I lavori sono costati circa 125
milioni di euro.
La
prima fase del restauro, fino al 1994,
consistette nello sgombero delle
macerie. Nel 1996 era completata la ricostruzione della volta della cripta, nel 2002 tutti i lavori di assemblaggio, effettuati per lo più con materiali
originali puntualmente
repertoriati, per rendere
all'edificio l'aspetto originario.
Tutti
gli elementi, anche le pitture
murali irrimediabilmente perdute,
sono il più possibile fedeli
all'originale, grazie alle
documentazioni d'epoca. Da notare
è poi la croce dorata che
sovrasta la cupola, finanziata dai
britannici in segno di
riconciliazione.
La
chiesa, terminata, è stata
consacrata il 30 ottobre 2005 per essere completamente visibile ai turisti nel 2006, in occasione dell'800º anniversario della città. Questo edificio, anche
secondo le intenzioni del governo
tedesco, assume così la funzione
di simbolo di pace e
riconciliazione fra i popoli.
Da
quel giorno sono stati più di dieci
milioni i visitatori che
hanno visitato l’edificio, tra
fedeli, amanti della musica e
turisti. Nella facciata muraria
esterna della Fraunkirche sono
evidenti le vecchie pietre di
colorazione più scura,
ricollocate esattamente nella
posizione originale grazie a
sofisticati sistemi di
misurazione.
La
statua di Martin Lutero si
trova davanti all’ingresso
principale nella piazza della
Neumarkt, sopra la cupola brilla
la croce dorata donata dai
britannici in segno di
riconciliazione, mentre
all’interno della Chiesa, sul
soffitto della cupola vicino
all’altare, gli angioletti
affrescati sono stati
appositamente non restaurati,
lasciando aperta una finestra sul
passato.
Cattedrale
della Santissima Trinità
La cattedrale
della Santissima Trinità (Heilig-Dreifaltigkeitskirche),
anche conosciuta con il nome di Katholische
Hofkirche, fu progettata
dall'architetto italiano Gaetano
Chiaveri.
È situata sulla Schloßplatz,
nell'Altstadt al centro di Dresda, in Sassonia,
ed è la cattedrale della diocesi
di Dresda-Meißen.
In
origine chiesa parrocchiale,
venne elevata a cattedrale della diocesi
di Dresda-Meißen nel 1964. Dal 1980 ha il titolo di Kathedrale Sanctissimae Trinitatis (cattedrale
della Santissima Trinità).
Rappresenta uno dei simboli di
Dresda.
La
chiesa venne commissionata dal
principe elettore
di Sassonia e re
di Polonia Federico Augusto
II e
fu costruita dall'architetto Gaetano
Chiaveri tra
il 1738 e il 1751 come
chiesa di corte.
Nella cripta è
sepolto il cuore del re di Polonia Augusto
il Forte,
l'ultimo re di Sassonia e altri 49
membri della casata
di Wettin con
i relativi consorti, come la
principessa Maria
Carolina di Savoia,
moglie di Antonio
di Sassonia.
La
chiesa è stata gravemente
danneggiata durante la seconda
guerra mondiale ed
è stata restaurata negli anni
ottanta sotto
la DDR.
Custodisce
l'ultimo e il più grande organo
di Gottfried
Silbermann.
Le
dimensioni sono:
-
Lunghezza complessiva 92 m;
larghezza complessiva 54 m.
-
Navata centrale: 52,36 m
(lunghezza) × 17,56 m
(larghezza) × 32,20 m
(altezza).
-
Deambulatorio: 39,20 m
(lunghezza) × 9,52 (larghezza) ×
15,95 m (altezza).
-
Altezza del campanile: 86 m.
-
Superficie: 4800 m².
L'edificio
in stile barocco è
caratterizzato all'esterno da
un'alta facciata a torre. Sulla
facciata e sulle balaustre si
trovano ben 78 statue, realizzate
dallo scultore vicentino Lorenzo
Mattielli, che ne curò
anche l'impostazione, e dagli
scultori di Dresda Paul e Jakob
Mayer. Alla loro impostazione
contribuì anche il gesuita italiano,
confessore della coppia reale Augusto
III di Polonia e Maria Giuseppa
d'Austria, Ignazio
Guarini.
All'interno
la navata centrale è cinta da un deambulatorio: Dresda era una città protestante e le liturgie processionali cattoliche dovevano svolgersi all'interno.
Progettata
come Hofkirche (chiesa
di corte o cappella palatina) è
collegata con il Residenzschloss (il
palazzo) attraverso un passaggio.
Le
proporzioni dell'interno
riprendono la quasi coeva cappella
della reggia
di Versailles, di Robert
de Cotte, ma senza gli
influssi classicisti, e la facciata a torre si ispira a quella del duomo
di San Giorgio a Modica.

Sull'ampia cantoria posta sopra l'ingresso vi è il grande organo
a canne, costruito a partire dal 1750 da Gottfried
Silbermann e, alla sua
morte, dai suo allievi, e
inaugurato nel 1755.
Nel
1944 l'organo fu sistemato nel
chiostro dell'abbazia
di
Marienstern a Panschwitz-Kuckau,
sfuggendo così a distruzione
certa durante il bombardamento
di Dresda. Il 27 gennaio 1978, in onore di questo strumento, è stato emesso dalla Repubblica
Democratica Tedesca un
francobollo che lo ritrae.
A trasmissione
meccanica, lo strumento è
stato più volte rimaneggiato e
ricostruito ed è tuttora accolto
all'interno della ricca cassa
lignea originaria, opera dello
scultore tedesco Johann Joseph
Hackl. La consolle ha tre
tastiere di 51 note ciascuna ed
una pedaliera
tedesca di 30.
La
chiesa possiede un secondo organo
a canne, costruito nel 2000. Lo strumento, a trasmissione
integralmente meccanica, ha
un'unica tastiera di 56 note ed
una pedaliera
concava di 30; dispone
di 10 registri.
Kreuzkirche
La Kreuzkirche (Chiesa
della Santa Croce) è una
chiesa luterana.
Si tratta della chiesa principale
e sede del Landesbischof della Chiesa
evangelica luterana di Sassonia,
e del più grande edificio
religioso della Sassonia.
Vi ha sede il coro di voci bianche Dresdner
Kreuzchor.
Una basilica romanica dedicata
a san
Nicola era presente, nell'angolo sud-est del mercato di Dresda, dagli inizi
del XII
secolo secondo un
documento del 1168. Una cappella
laterale della Croce, dal nome di
una reliquia ereditata dalla margravia
di Meißen Costanza
d'Austria (1212-1243),
viene citata per la prima volta
nel 1319. Nel corso dei decenni
divenne il nome di tutta la
chiesa, che venne ufficialmente
dedicata alla Santa Croce il 10
giugno 1388.
Dal
1401 venne ricostruita come una chiesa
a sala con un prominente westwerk nello stile tedesco Sondergotik. Basata sulle opere architettoniche di Peter
Parler (1330-1399), la costruzione in seguito servì da modello per numerose
chiese in Alta
Sassonia come la
Chiesa di Wolfgang
di Schneeberg
o quella di sant'Anna
di Annaberg-Buchholz.
Terminata
intorno al 1447-1449, la chiesa
venne distrutta da un incendio nel
1491, il primo di una serie di
cinque occorsi nei successivi
secoli. L'esponente della Casa
di Wettin, elettore di
Sassonia,
residente a Dresda dal 1464, fece
ricostruire la sala gotica, dal
1499, sotto la direzione di Conrad
Pflüger. Dal 1579 fino a
1584 il westwerk è
stato restaurato in stile
rinascimentale.
La
chiesa venne fortemente
danneggiata dalle cannonate dell'esercito
prussiano nel corso
della guerra
dei sette anni, riportando
la quasi completa distruzione del coro tardo
gotico. Dopo la fine della guerra, il capomastro Johann
George
Schmidt (1707 - 1774)
mise a punto un progetto per la
ricostruzione in stile barocco,
al quale si oppose l'architetto
contemporaneo neoclassico Zacharias
Longuelune (1669-1748).
Il
principe Francesco
Saverio di Sassonia sostenne
il progetto di Schmidt e pose la
prima pietra nel 1764, tuttavia,
dopo il crollo del westwerk del
1765, Schmidt dovette accettare
come consigliere il capo
architetto neoclassico Friedrich
August
Krubsacius (1718
- 1789). Il coro e il campanile
vennero completati nel 1788 e la
nuova chiesa fu consacrata nel
1792 mentre i lavori vennero
terminati nel 1800.
Dopo
che l'edificio venne notevolmente
danneggiato da un incendio nel
1897, l'interno della chiesa fu
rimodellato in stile art
Nouveau
con elementi (Jugendstil) secondo il progetto dello studio di Dresda Schilling & Graebner con
opere di Hans
Hartmann-MacLean. La Chiesa
della Santa Croce subì un nuovo
incendio durante il bombardamento
di Dresda del 13
febbraio 1945. Nella sua forma
attuale con il suo sobrio interno,
è stata riaperta nel 1955. Nel
corso della ricostruzione della
vicina Frauenkirche sorse
un dibattito sulla ricostruzione
secondo il disegno pre guerra,
tuttavia nel periodo 2000-2004,
l'interno è stato rinnovato nella
sua situazione del 1955.
Il
direttore del coro è noto come Kreuzkantor. Roderich
Kreile è il
ventottesimo Kreuzkantor dalla riforma
protestante.
Sophienkirche
La Sophienkirche (chiesa
di santa Sofia) era una chiesa di Dresda. Si trovava all'angolo nord-est della Postplatz (piazza dell'ufficio
postale) nella città vecchia
prima che fosse gravemente
danneggiata, nel 1945, dal bombardamento
di Dresda della seconda guerra
mondiale e
successivamente demolita, nel
1962, dal partito e governo della RDT.
Era l'unica chiesa gotica in
città.
Nel
1250 l'ordine
dei frati minori francescani,
costruì un monastero e una
chiesetta nella posizione della
futura Sophienkirche - questo era
noto come il Franziskanerkloster.
A partire dal 1331 la struttura
originale fu demolita e iniziò la
costruzione di una chiesa più
grande con due navate di
uguale dimensione. Intorno al
1400, all'angolo sud-est della
chiesa, fu aggiunta
la Busmannkapelle,
una cappella privata per la
famiglia patrizia Busmann a cui
apparteneva il sindaco di Dresda,
all'epoca Lorenz Busmann, e dove
fu successivamente sepolto.
Il
monastero francescano fu abolito
durante la Riforma
protestante.
Il
convento francescano rimase vuoto
per decenni prima di essere
restaurato, nel 1610, da Sofia
di Brandeburgo e
riaperto come chiesa luterana dedicata a Santa
Sofia in suo onore.
Nel 1737 divenne Hofkirche (chiesa
di corte dell'Elettorato
di Sassonia) della Chiesa
evangelico-luterana di Sassonia
(da non confondere con la Hofkirche
cattolica romana che
l'Elettore iniziò a costruire
allo stesso tempo).
Nel
periodo 1718-1720 il famoso organaro Gottfried
Silbermann vi installò
una dei suoi cinquanta organi
realizzati nella sua carriera,
noto per il suo temperamento
mesotonico. Johann
Sebastian Bach eseguì
dei concerti su questo strumento
nel 1725 e 1747.
Il
Kyrie e Gloria dalla Messa
in Si minore di Bach vennero
composti nel 1733, forse il primo
come lamento per la morte
dell'Elettore Augusto
II il Forte (che era
morto il 1º febbraio 1733) e il
secondo per celebrare l'adesione
del suo successore l'Elettore sassone e successivamente re Augusto
III di Polonia, che si
convertì al Cattolicesimo per
ascendere al trono di Polonia.
Nella speranza di ottenere il
titolo di "Compositore della
corte elettorale sassone",
Bach li presentò ad Augusto come
un insieme di parti per la Messa
Kyrie–Gloria, BWV
232 I (prima
versione). I pezzi vennero eseguiti nel 1733, non in presenza del sovrano a cui
erano dedicati, forse alla
Sophienkirche dove il figlio di
Bach Wilhelm
Friedemann Bach era
organista da giugno. Tuttavia, nel 1734, Bach eseguì una cantata
profana, un dramma per musica, BWV 215, in onore di Augusto, in presenza del Re e della Regina, il cui primo
movimento fu poi adattato
nell'Hosanna della Messa
in Si minore.
La
Sophienkirche fu ridisegnata a metà
del XIX
secolo e prese la sua forma finale, con le guglie gemelle neogotiche in
sostituzione della vecchia torre
barocca, la nuova navata e
facciata, tra il 1864 e il 1868.
Dopo la Rivoluzione
tedesca del 1918-19, la
Sophienkirche cessò di essere la
chiesa di corte e, sette anni
dopo, divenne sede del vescovo
della Chiesa
evangelica luterana di Sassonia.
Nel
1933 le torri furono semplificate
(gli elementi gotici furono
rimossi e le guglie coperte in rame) perché si stavano deteriorando e stavano diventando pericolose. Questa
doveva essere una soluzione
temporanea prima di ripristinare i
dettagli neogotici.
Con
il bombardamento
di Dresda della seconda
guerra mondiale, nel
febbraio del 1945, la
Sophienkirche fu bruciata dal
fuoco e l'organo Silbermann
completamente distrutto. Il
soffitto e le pareti rimasero
intatti fino al 1946 quando il
soffitto a volta, senza il
supporto delle colonne interne
distrutte dal fuoco, crollò
lasciando in piedi solo le guglie
meridionali. Queste furono poi
intenzionalmente demolite, nel
1950, per recuperare il rame per
la Kreuzkirche.
A
poco a poco le rovine intorno alla
chiesa distrutta furono
cancellate. Una ricostruzione
sarebbe stata possibile ma un
commento di Walter
Ulbricht, il capo del partito SED, "... una città socialista non ha bisogno di chiese gotiche",
condannò la Chiesa.
Nonostante
le forti proteste di conservatori,
architetti e cittadini di Dresda,
le rovine della chiesa furono
demolite, nel 1962, a seguito di
una risoluzione del partito e del
governo
della Repubblica
Democratica Tedesca. Prima di allora, gli altari di Nosseni e della Sagrestia erano stati
recuperati e ora sono visibili
nella Loschwitzer Kirche (a Dresda) e nella Friedenskirche
a Löbtau,
rispettivamente.
Il
1º maggio 1963 scomparvero le
ultime parti della più antica
chiesa di Dresda - ad eccezione di
una struttura di finestre in
arenaria parzialmente distrutta,
che furono conservate
nelle catacombe sotto
la Brühlsche
Terrasse.
A
partire dal 2009 è stato
costruito un monumento, che
incorpora frammenti originali
della cappella di Busmann, nella
posizione originale della
cappella, come memoriale della Sophienkirche e
un promemoria degli orrori della
guerra e dell'abuso di potere da
parte dei dittatori. Ha lo scopo
di racchiudere il monumento in un
cubo di vetro in modo che possa
essere utilizzato per delle
mostre.
Chiesa
russa ortodossa di San Simeone
La Chiesa
russa ortodossa di San Simeone (Russisch-Orthodoxe
Kirche des Heiligen Simeon vom
wunderbaren Berge), è una chiesa
ortodossa russa ,
progettata
da Harald Julius von Bosse e Karl
Weißbach. Fu costruita dal 1872
al 1874 ed è dedicata a Simeone
Stilita il Giovane.
Durante
il bombardamento della città nel
febbraio del 1945, la chiesa fu
l'unico edificio in una vasta area
che rimase relativamente intatto.
Architetture
civili
-
Gemäldegalerie, una delle
maggiori pinacoteche del mondo;
conserva opere di maestri italiani
(San Sebastiano di Antonello
da Messina, Madonna Sistina di Raffaello, Venere di Giorgione,
vedute di Venezia e Dresda di Bellotto, Il
tributo della moneta di Tiziano, Correggio, Veronese, Guido
Reni), spagnoli (Diego Velázquez, Murillo, El
Greco), francesi (Impero di Flora di Poussin),
fiamminghi, olandesi.
-
Semperoper, uno dei teatri
d'opera più importanti del mondo,
per tradizione e acustica
-
Brühlsche Terrasse Questa
magnifica terrazza, dalla quale è
possibile ammirare il paesaggio
dell'Elba fino ai colli Loschwitz,
venne decantata da Johann
Goethe quale "Balcone
d'Europa". Nel passato era
stata una fortificazione che il Principe
elettore Federico Augusto II cedette
al conte Heinrich von Brühl (dal
quale deriva il nome). Il conte
dette l'incarico ad artisti di
Dresda di costruire dei sontuosi
palazzi e un parco su quello che
era praticamente un terrapieno che
si estendeva per circa 500 m di
lunghezza e 200 m di larghezza.
Nessuna delle costruzioni di
allora è rimasta in quel luogo,
eccettuata la Fontana dei
Delfini progettata dall'architetto
Pierre Coudray e costruita fra il 1747 e
il 1749. Gli edifici ora
visibili sono prevalentemente
opere del XIX secolo. Alla
terrazza conduce un'ampia
scalinata, che nel 1868 è
stata arricchita con i gruppi
scultorei Le quattro ore del
giorno. Le originali figure in pietra
arenaria vennero sostituite
in un secondo tempo da
riproduzioni in bronzo.
Sull'estremità orientale della
terrazza si estende il Brühlsche
Garten (Parco Brühl).
-
Kunstakademie. Importante
complesso di edifici sede
dell'Accademia di belle arti di
Dresda.
-
Landhaus, sede del Museo
della città di Dresda e della
Galleria d'arte della città di
Dresda.

-
La Schwebebahn, è una
tramvia pensile e un mezzo di
trasporto di Dresda che unisce i
quartieri di Loschwitz e Oberloschwitz.
La linea tramviaria, che ha una
lunghezza complessiva di 274 m e
supera un'altezza di circa 84 m,
venne inaugurata il 6 maggio 1901.
Si tratta di una tramvia simile a
quella famosa di Wuppertal,
costruita secondo il cosiddetto
sistema di Eugen Langen,
poggiando su 33 piloni in acciaio
di supporto. Quella di Dresda è
la più antica tranvia pensile
montana del mondo ancora in
funzione. La tranvia pensile di
Dresda non corre su una fune, bensì
su una rotaia d'acciaio. Al
contrario di quella di Wuppertal le
vetture non dispongono di un
proprio sistema di propulsione, ma
vengono mosse da una fune traente,
azionata da un motore operante
nella stazione a monte. Questa
straordinaria tranvia pensile non
venne minimamente danneggiata
dagli eventi bellici della Seconda
guerra mondiale. Fu però messa
temporaneamente fuori servizio dal 1984 fino
al 1992 a causa di un
completo risanamento tecnico e
costruttivo.
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Standseilbahn
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Erlweinspeicher
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Blaues Wunder (Meraviglia
o Miracolo blu, il nome ufficiale
è però Loschwitzer Brücke,
cioè "ponte di
Loschwitz") è considerato
popolarmente il ponte più famoso
di Dresda. Costruito fra il 1891 ed
il 1893, questo ponte in
acciaio ha una lunghezza di 141,5
m. L'inusitato nome è dovuto al
fatto che venne inizialmente
pitturato in verde, ma dopo poco
tempo era diventato
inspiegabilmente blu. Ciò,
unitamente all'eccezionalità
della costruzione, gli meritò il
nome di "Meraviglia blu"
o anche "Miracolo blu",
dato che il lemma Wunder ha
in tedesco ambedue i significati.
Il nome è diventato proverbiale
in Germania ed è entrato a far
parte della lingua tedesca,
con il significato di qualcosa di
straordinario.
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Yenidze
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Krematorium Tolkewitz
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Kulturpalast
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Fürstenzug
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La Pfunds Molkerei (latteria
Pfund), che viene ritenuta la più
bella latteria del mondo, tanto da
venire citata nel 1998 nel
libro Guinness World Records.
Valle
dell'Elba

Il paesaggio culturale della
valle dell'Elba a Dresda sorto tra
il Settecento e l'Ottocento si
sviluppa lungo circa 20
chilometri, tra il castello Übigau
a nord-ovest e il castello
Pillnitz e l'isola dell'Elba a
sud-est. Il suo fulcro è il
centro di Dresda con
l'affascinante profilo della città
vecchia.
La valle dell'Elba di Dresda (Dresdner Elbtal)
fonde armoniosamente natura e
architettura, città e paesaggio.
Lungo il fiume è un susseguirsi
di fortificazioni rinascimentali e
ville risalenti agli anni
successivi al 1870, in seguito
all'unificazione tedesca. Castelli
e parchi si inseriscono
armoniosamente nel paesaggio
costituito prevalentemente dai
famosi vigneti della valle
dell'Elba.
Dresda
conobbe un sensibile sviluppo
all'epoca di Augusto il Forte
(1694-1733), raggiungendo il rango
di grande capitale europea. Nei
dintorni della città il principe
elettore fece costruire castelli
in posizione ben raggiungibile dal
fiume, ispirandosi a Venezia e
alla zona del Brenta, luoghi che
ebbe modo di conoscere durante un
viaggio di formazione in Europa.
Così le ampie pianure dell'Elba
fornirono la cornice ideale per la
costruzione di castelli, come
quello di Pillnitz e di Ùbigau.
A
sud-est il castello di Pillnitz,
un "palazzo di delizie in
stile indiano", con tetti a
pagoda, sfingi e cascate a scala,
è il primo di una serie di
palazzi con parchi, boschi e
declivi coltivati a vigneti.
Oltre
Pillnitz, verso occidente, sorge
il centro storico di Dresda. L'eredità architettonica della città è costituita principalmente dalla
città vecchia con il castello di
residenza, la chiesa di corte
(Hofkirche) e la chiesa
Frauenkirche, appena ricostruita.
Il teatro dell'opera
Semperoper, orientato
stilisticamente al tardo
Rinascimento italiano, è tra le
strutture teatrali più
rappresentative del XIX secolo.
Lo Zwinger è invece uno dei
complessi più importanti del
tardo Barocco in Europa. La
sontuosa promenade con la terrazza
di Brühl (Brühlsche Terrasse) è
il risultato della riconversione
barocca delle possenti
fortificazioni lungo le sponde del
centro storico.
Al
patrimonio dell'umanità
appartengono anche opere
tecnologiche, come il Blaues
Wunder, uno storico ponte sospeso
tra i quartieri di Blasewitz e
Loschwitz. Il castello barocco di
Ùbigau chiude l'area protetta
dall'UNESCO.

Nel
2009 il Comitato del Patrimonio
Mondiale UNESCO World Heritage
List ha preso la dolorosissima
decisone di rimuovere la città
tedesca di Dresda, ed in
particolare i paesaggi
della valle dell'Elba, a
causa della costruzione di un
ponte a quattro corsie. La
contestata scelta di costruire
un’opera moderna nel cuore del
paesaggio culturale, ha fatto sì
che la proprietà non mantenesse
il suo "valore universale
eccezionale” come era stato
scritto nella motivazione
originale. Dresda era stata
iscritta come paesaggio culturale
nel 2004.
Il
paesaggio culturale della valle
dell'Elba a Dresda, di età compresa
tra il 18° e 19° secolo,
si estende per circa 18
km lungo il fiume che va
dal palazzo Übigau e i campi di
Ostragehege, nel nord-ovest, verso
il Palazzo di Pillnitz e l'isola
del fiume Elba nel sud-est
È
caratterizzato da bassi prati ed
è coronato dal Palazzo Pillnitz e
dal centro di Dresda con i suoi
numerosi monumenti e parchi dal
XVI al XX secolo. Il
paesaggio presenta anche ville e
giardini suburbani del XIX e XX
secolo e preziose caratteristiche
naturali. Alcuni pendii
terrazzati lungo il fiume sono
ancora utilizzati per la
viticoltura e alcuni antichi
borghi hanno conservato la loro
struttura storica e gli elementi
della rivoluzione industriale, in
particolare il ponte in acciaio
Blue Wonder di 147 m (1891–93),
la funivia sospesa a binario unico
( 1898–1901) e la funicolare
(1894–95).

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