Valle dell’Elba a Dresda
Germania

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2004 (CANCELLATO NEL 2009)

 

   

Dresda sorge sul fiume Elba, la cui valle era inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, per poi esserne tolta nel 2009, in seguito alla costruzione del ponte Waldschlösschen, e sul suo affluente, il Weißeritz. Centro d'arte di importanza internazionale, ha subìto durante la seconda guerra mondiale (13-15 febbraio 1945) un terribile bombardamento con migliaia di vittime (le stime ufficiali oscillano fra 18000 e 25000). Dresda è sede di un'università (la Technische Universität Dresden) e di una diocesi cattolica (diocesi di Dresda-Meißen).  

I primi insediamenti nella zona di Dresda risalgono al neolitico. Il guado che attraversava l'Elba, all'altezza dell'odierno centro storico, è probabilmente esistito già nell'antico Medioevo e probabilmente fu la causa dell'iniziale insediamento che, nonostante la favorevole posizione ed i fertili terreni, rimase problematico per via delle estese zone forestali di quei luoghi. La città stessa ha avuto origine dall'unione di un antico insediamento slavo sulla riva settentrionale del fiume con un centro sassone abitato sulla riva meridionale (dove ora si trova il centro dell'attuale Altstadt).

Il primo riferimento documentato sulla città risale al 1206 e si tratta dei protocolli di un procedimento giudiziario riguardante lo smantellamento di un castello medioevale, il Burg Thorun. A quel tempo il nome della città era "Dresdene", probabilmente derivato dal termine slavo "Drežďany" (abitanti della foresta lungo il fiume). Manca anche un documento sull'assegnazione del diritto civico a Dresda, che viene già citata quale città in un altro documento del 1216, mentre dal 1270 è stata la sede dei Langravi di Meißen. Un documento del 1350 definisce per la prima volta la parte di Dresda ubicata sulla sponda destra dell'Elba, l'odierno centro cittadino, quale insediamento autonomo (Antiqua Dressdin), che ottenne il 21 dicembre 1403 il diritto civico da Guglielmo I, il Guercio, margravio di Meißen. Il principe elettore Moritz decise l'unione dei due insediamenti, a destra ed a sinistra dell'Elba, ed assegnò il 29 marzo 1549 alla nuova comunità il diritto civico.

Dal 1485 è stata la sede dei duchi di Sassonia e dal 1547 anche dei principi elettori. Durante la guerra dei trent'anni Dresda non venne mai saccheggiata o devastata, ma peste e indigenza, oltre alla generale stagnazione economica, ne frenarono lo sviluppo. Dopo la conclusione del conflitto la sorte di Dresda fu alquanto altalenante: a periodi di pace, durante i quali sorsero i notissimi edifici e i magnifici parchi, si alternarono altri di devastazione, dovuti alla partecipazione di Dresda a quasi tutte le guerre europee.  

Durante il regno di Augusto II di Polonia e Augusto III di Polonia nel XVIII secolo, Dresda fu la residenza dei re di Polonia. A quel tempo furono creati i famosi monumenti della città, tra cui lo Zwinger, la cattedrale della Santissima Trinità, la Frauenkirche, il Palazzo giapponese e il Palazzo Taschenberg. La prima porcellana europea venne sviluppata a Dresda nel 1710. Dresda era collegata da rotte postali con Varsavia, Breslavia, Poznań e Toruń. La zecca di Dresda produsse monete d'argento polacche.

Con la decisione del re Augusto II, nel 1717 e nel 1720 furono create nuove collezioni museali, nel 1720 un nuovo cimitero cattolico e nel 1709 una scuola latina (oggi St. Benno-Gymnasium). In virtù della decisione del re Augusto II di Polonia del 1729, fu fondata a Dresda la prima scuola degli ufficiali polacchi. Aleksander Jakub Lubomirski ne divenne il comandante. Nel 1730, la scuola fu trasferita a Varsavia. Nel 1747, il re Augusto III di Polonia creò la Gemäldegalerie Alte Meister e nel 1748 aprì la prima scuola di medicina a Dresda. Augusto III morì a Dresda nel 1763 e fu sepolto nella cattedrale della Santissima Trinità come uno dei pochi re polacchi che furono sepolti al di fuori della cattedrale del Wawel a Cracovia. Durante il declino della Polonia, Dresda fu sede di preparativi per l'insurrezione polacca di Kościuszko.

Tra il 1806 ed il 1918 è stata la capitale del regno di Sassonia (che dal 1871 fece parte dell'Impero tedesco), e la popolazione della città si quadruplicò dai 95 000 abitanti del 1849 ai 396 000 del 1900.

La città è stata più volte devastata: dal fuoco nel 1491, dai bombardamenti prussiani nel 1760, durante la repressione di sollevazioni per la richiesta della costituzione nel 1849 e dai bombardamenti aerei degli Alleati sul finire della seconda guerra mondiale.

Nella Seconda guerra mondiale la città di Dresda, divenuta verso la fine del conflitto un importante centro economico, militare e di trasporto, era stata bombardata già dall'agosto del 1944, ma nonostante ciò erano stati creati solo pochi rifugi antiaerei. Fra il 13 e il 15 febbraio 1945 la città subì tre terribili bombardamenti a tappeto ad opera dei bombardieri alleati (Inglesi), che sganciarono sulla città 3900 tonnellate di bombe, di cui molte incendiarie, allo scopo preordinato di sterminare la popolazione, e fu nuovamente bombardata dalla USAAF, con 2700 tonnellate di bombe, il 2 marzo e il 17 aprile del 1945.

Particolarmente danneggiato fu il centro storico della città, con aree completamente rase al suolo. A causa dell'empio uso di ordigni incendiari non si è mai potuto stabilire il numero esatto delle vittime, che secondo le stime più recenti furono fra 18 000 e 25000 persone. Altri osservatori hanno però ipotizzato un numero di vittime molto maggiore. Tutti i numeri proposti, antichi e recenti, tuttavia sono soggetti al dubbio di strumentalizzazioni interessate.  

Dresda è stata uno dei più importanti centri industriali della Repubblica Democratica Tedesca, tra il 1949 ed il 1990, anno della riunificazione tedesca (Wiedervereinigung).

Il 1º gennaio 1999 vennero aggregati alla città di Dresda i comuni di Langebrück e Weixdorf.

Nel 2002, l'Elba ha avuto una piena di altezza superiore a quella del suo precedente record del 1845. L'alluvione ha causato molti danni che in gran parte non sono più visibili per via della rapidità della ricostruzione. È stata effettuata la ricostruzione della Frauenkirche, distrutta durante il bombardamento del 1945. La ricostruita chiesa, uno dei più caratteristici edifici in stile barocco di Dresda, è stata inaugurata il 30 ottobre 2005.

A partire dagli anni Duemila, l'intera piazza del Neumarkt ha visto l'inizio di un importante intervento di recupero e di ricostruzione degli edifici distrutti dai bombardamenti alleati. Il primo edificio ad essere completamente ricostruito fu la Frauenkirche, per gli altri edifici storici più importanti è prevista la ricostruzione fedele rispetto a come erano prima della guerra, mentre per gli edifici residenziali è prevista anche una edificazione in chiave moderna.

Frauenkirche

La Frauenkirche (chiesa di Nostra Signora) è un edificio di culto luterano e uno dei simboli della città.

Fu progettata dall'architetto George Bähr e costruita fra il 1726 ed il 1743. L'edificio è ispirato all'architettura ed alle cupole delle chiese barocche italiane del tempo. La cupola è alta 91 metri e presenta 23 metri di diametro. L'altare maggiore fu realizzato dallo scultore Johann Christian Feige

Fra i più importanti simboli della capitale della Sassonia, è considerata la più bella chiesa luterana della Germania. Dopo la morte del progettista nel 1738, la costruzione venne portata a termine a cura dell'architetto Johann George Schmidt. La cupola in pietra, per la sua slanciata forma venne soprannominata "Die Steinerne Glocke", ossia la "Campana di Pietra". La lanterna della cupola fu realizzata da Johann Gottfried Fehre.

Il 13 febbraio 1945, durante il brutale bombardamento britannico della RAF, la chiesa non venne direttamente colpita dalle bombe. Prima della guerra gli ampi finestroni erano stati murati per preservare l'interno; tuttavia, su un lato ne vennero lasciati aperti alcuni. La tempesta di fuoco che devastava la città spinse il fuoco anche all'interno della chiesa. Bruciarono le balconate e tutti gli arredamenti in legno. 

La chiesa tuttavia rimase in piedi ancora per due giorni; poi, a seguito del calare della temperatura (che era arrivata a oltre 1000 °C), per effetto del raffreddamento della pietra arenaria (e del mutamento della sua natura, divenuta spugnosa per l'alta temperatura), uno degli otto piloni che sorreggevano la cupola si spostò: questa, venendo a mancare l'appoggio, crollò su se stessa trascinando tutto l'edificio, che rimase allo stato di rudere per 45 anni.

Si dovette attendere fino al 1990, dopo la riunificazione tedesca, per un'evoluzione della situazione, che arrivò con l'appello di Dresda (Ruf aus Dresden) del 13 febbraio, in occasione del 45º anniversario della distruzione della città.

L'iniziativa, partita dai cittadini sotto l'iniziativa del musicista Ludwig Güttler, cominciò con 14 membri che dopo l'appello crebbero a 5000 in più di venti paesi nel 1991 (Dresden Trust in Gran Bretagna, Friends of Dresden, Inc. negli Stati Uniti, Association reconstruction de la Frauenkirche à Dresde in Francia). Con esposizioni e concerti, donazioni private e sovvenzioni il progetto di restauro riuscì a partire e venne così fondata la Stiftung Frauenkirche Dresden, con il patrocinio del land della Sassonia e della Chiesa evangelica. I lavori sono costati circa 125 milioni di euro.

La prima fase del restauro, fino al 1994, consistette nello sgombero delle macerie. Nel 1996 era completata la ricostruzione della volta della cripta, nel 2002 tutti i lavori di assemblaggio, effettuati per lo più con materiali originali puntualmente repertoriati, per rendere all'edificio l'aspetto originario. 

Tutti gli elementi, anche le pitture murali irrimediabilmente perdute, sono il più possibile fedeli all'originale, grazie alle documentazioni d'epoca. Da notare è poi la croce dorata che sovrasta la cupola, finanziata dai britannici in segno di riconciliazione.

La chiesa, terminata, è stata consacrata il 30 ottobre 2005 per essere completamente visibile ai turisti nel 2006, in occasione dell'800º anniversario della città. Questo edificio, anche secondo le intenzioni del governo tedesco, assume così la funzione di simbolo di pace e riconciliazione fra i popoli.

Da quel giorno sono stati più di dieci milioni i visitatori che hanno visitato l’edificio, tra fedeli, amanti della musica e turisti. Nella facciata muraria esterna della Fraunkirche sono evidenti le vecchie pietre di colorazione più scura, ricollocate esattamente nella posizione originale grazie a sofisticati sistemi di misurazione.

La statua di Martin Lutero si trova davanti all’ingresso principale nella piazza della Neumarkt, sopra la cupola brilla la croce dorata donata dai britannici in segno di riconciliazione, mentre all’interno della Chiesa, sul soffitto della cupola vicino all’altare, gli angioletti affrescati sono stati appositamente non restaurati, lasciando aperta una finestra sul passato.

Cattedrale della Santissima Trinità

La cattedrale della Santissima Trinità (Heilig-Dreifaltigkeitskirche), anche conosciuta con il nome di Katholische Hofkirche, fu progettata dall'architetto italiano Gaetano Chiaveri. È situata sulla Schloßplatz, nell'Altstadt al centro di Dresda, in Sassonia, ed è la cattedrale della diocesi di Dresda-Meißen.

In origine chiesa parrocchiale, venne elevata a cattedrale della diocesi di Dresda-Meißen nel 1964. Dal 1980 ha il titolo di Kathedrale Sanctissimae Trinitatis (cattedrale della Santissima Trinità). Rappresenta uno dei simboli di Dresda.

La chiesa venne commissionata dal principe elettore di Sassonia e re di Polonia Federico Augusto II e fu costruita dall'architetto Gaetano Chiaveri tra il 1738 e il 1751 come chiesa di corte.

Nella cripta è sepolto il cuore del re di Polonia Augusto il Forte, l'ultimo re di Sassonia e altri 49 membri della casata di Wettin con i relativi consorti, come la principessa Maria Carolina di Savoia, moglie di Antonio di Sassonia.

La chiesa è stata gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale ed è stata restaurata negli anni ottanta sotto la DDR.

Custodisce l'ultimo e il più grande organo di Gottfried Silbermann.

Le dimensioni sono:

- Lunghezza complessiva 92 m; larghezza complessiva 54 m.

- Navata centrale: 52,36 m (lunghezza) × 17,56 m (larghezza) × 32,20 m (altezza).

- Deambulatorio: 39,20 m (lunghezza) × 9,52 (larghezza) × 15,95 m (altezza).

- Altezza del campanile: 86 m.

- Superficie: 4800 m².  

L'edificio in stile barocco è caratterizzato all'esterno da un'alta facciata a torre. Sulla facciata e sulle balaustre si trovano ben 78 statue, realizzate dallo scultore vicentino Lorenzo Mattielli, che ne curò anche l'impostazione, e dagli scultori di Dresda Paul e Jakob Mayer. Alla loro impostazione contribuì anche il gesuita italiano, confessore della coppia reale Augusto III di Polonia e Maria Giuseppa d'AustriaIgnazio Guarini.

All'interno la navata centrale è cinta da un deambulatorio: Dresda era una città protestante e le liturgie processionali cattoliche dovevano svolgersi all'interno.

Progettata come Hofkirche (chiesa di corte o cappella palatina) è collegata con il Residenzschloss (il palazzo) attraverso un passaggio.

Le proporzioni dell'interno riprendono la quasi coeva cappella della reggia di Versailles, di Robert de Cotte, ma senza gli influssi classicisti, e la facciata a torre si ispira a quella del duomo di San Giorgio a Modica.

Sull'ampia cantoria posta sopra l'ingresso vi è il grande organo a canne, costruito a partire dal 1750 da Gottfried Silbermann e, alla sua morte, dai suo allievi, e inaugurato nel 1755

Nel 1944 l'organo fu sistemato nel chiostro dell'abbazia di Marienstern a Panschwitz-Kuckau, sfuggendo così a distruzione certa durante il bombardamento di Dresda. Il 27 gennaio 1978, in onore di questo strumento, è stato emesso dalla Repubblica Democratica Tedesca un francobollo che lo ritrae.

trasmissione meccanica, lo strumento è stato più volte rimaneggiato e ricostruito ed è tuttora accolto all'interno della ricca cassa lignea originaria, opera dello scultore tedesco Johann Joseph Hackl. La consolle ha tre tastiere di 51 note ciascuna ed una pedaliera tedesca di 30.

La chiesa possiede un secondo organo a canne, costruito nel 2000. Lo strumento, a trasmissione integralmente meccanica, ha un'unica tastiera di 56 note ed una pedaliera concava di 30; dispone di 10 registri.

Kreuzkirche

La Kreuzkirche (Chiesa della Santa Croce) è una chiesa luterana. Si tratta della chiesa principale e sede del Landesbischof della Chiesa evangelica luterana di Sassonia, e del più grande edificio religioso della Sassonia. Vi ha sede il coro di voci bianche Dresdner Kreuzchor.  

Una basilica romanica dedicata a san Nicola era presente, nell'angolo sud-est del mercato di Dresda, dagli inizi del XII secolo secondo un documento del 1168. Una cappella laterale della Croce, dal nome di una reliquia ereditata dalla margravia di Meißen Costanza d'Austria (1212-1243), viene citata per la prima volta nel 1319. Nel corso dei decenni divenne il nome di tutta la chiesa, che venne ufficialmente dedicata alla Santa Croce il 10 giugno 1388.

Dal 1401 venne ricostruita come una chiesa a sala con un prominente westwerk nello stile tedesco Sondergotik. Basata sulle opere architettoniche di Peter Parler (1330-1399), la costruzione in seguito servì da modello per numerose chiese in Alta Sassonia come la Chiesa di Wolfgang di Schneeberg o quella di sant'Anna di Annaberg-Buchholz

Terminata intorno al 1447-1449, la chiesa venne distrutta da un incendio nel 1491, il primo di una serie di cinque occorsi nei successivi secoli. L'esponente della Casa di Wettin, elettore di Sassonia, residente a Dresda dal 1464, fece ricostruire la sala gotica, dal 1499, sotto la direzione di Conrad Pflüger. Dal 1579 fino a 1584 il westwerk è stato restaurato in stile rinascimentale.  

La chiesa venne fortemente danneggiata dalle cannonate dell'esercito prussiano nel corso della guerra dei sette anni, riportando la quasi completa distruzione del coro tardo gotico. Dopo la fine della guerra, il capomastro Johann George Schmidt (1707 - 1774) mise a punto un progetto per la ricostruzione in stile barocco, al quale si oppose l'architetto contemporaneo neoclassico Zacharias Longuelune (1669-1748). 

Il principe Francesco Saverio di Sassonia sostenne il progetto di Schmidt e pose la prima pietra nel 1764, tuttavia, dopo il crollo del westwerk del 1765, Schmidt dovette accettare come consigliere il capo architetto neoclassico Friedrich August Krubsacius (1718 - 1789). Il coro e il campanile vennero completati nel 1788 e la nuova chiesa fu consacrata nel 1792 mentre i lavori vennero terminati nel 1800.  

Dopo che l'edificio venne notevolmente danneggiato da un incendio nel 1897, l'interno della chiesa fu rimodellato in stile art Nouveau con elementi (Jugendstil) secondo il progetto dello studio di Dresda Schilling & Graebner con opere di Hans Hartmann-MacLean. La Chiesa della Santa Croce subì un nuovo incendio durante il bombardamento di Dresda del 13 febbraio 1945. Nella sua forma attuale con il suo sobrio interno, è stata riaperta nel 1955. Nel corso della ricostruzione della vicina Frauenkirche sorse un dibattito sulla ricostruzione secondo il disegno pre guerra, tuttavia nel periodo 2000-2004, l'interno è stato rinnovato nella sua situazione del 1955.

Il direttore del coro è noto come Kreuzkantor. Roderich Kreile è il ventottesimo Kreuzkantor dalla riforma protestante.

Sophienkirche

La Sophienkirche (chiesa di santa Sofia) era una chiesa di Dresda. Si trovava all'angolo nord-est della Postplatz (piazza dell'ufficio postale) nella città vecchia prima che fosse gravemente danneggiata, nel 1945, dal bombardamento di Dresda della seconda guerra mondiale e successivamente demolita, nel 1962, dal partito e governo della RDT. Era l'unica chiesa gotica in città.

Nel 1250 l'ordine dei frati minori francescani, costruì un monastero e una chiesetta nella posizione della futura Sophienkirche - questo era noto come il Franziskanerkloster. A partire dal 1331 la struttura originale fu demolita e iniziò la costruzione di una chiesa più grande con due navate di uguale dimensione. Intorno al 1400, all'angolo sud-est della chiesa, fu aggiunta la Busmannkapelle, una cappella privata per la famiglia patrizia Busmann a cui apparteneva il sindaco di Dresda, all'epoca Lorenz Busmann, e dove fu successivamente sepolto.

Il monastero francescano fu abolito durante la Riforma protestante.

Il convento francescano rimase vuoto per decenni prima di essere restaurato, nel 1610, da Sofia di Brandeburgo e riaperto come chiesa luterana dedicata a Santa Sofia in suo onore. Nel 1737 divenne Hofkirche (chiesa di corte dell'Elettorato di Sassonia) della Chiesa evangelico-luterana di Sassonia (da non confondere con la Hofkirche cattolica romana che l'Elettore iniziò a costruire allo stesso tempo).

Nel periodo 1718-1720 il famoso organaro Gottfried Silbermann vi installò una dei suoi cinquanta organi realizzati nella sua carriera, noto per il suo temperamento mesotonicoJohann Sebastian Bach eseguì dei concerti su questo strumento nel 1725 e 1747.

Il Kyrie e Gloria dalla Messa in Si minore di Bach vennero composti nel 1733, forse il primo come lamento per la morte dell'Elettore Augusto II il Forte (che era morto il 1º febbraio 1733) e il secondo per celebrare l'adesione del suo successore l'Elettore sassone e successivamente re Augusto III di Polonia, che si convertì al Cattolicesimo per ascendere al trono di Polonia. Nella speranza di ottenere il titolo di "Compositore della corte elettorale sassone", Bach li presentò ad Augusto come un insieme di parti per la Messa Kyrie–GloriaBWV 232 I (prima versione). I pezzi vennero eseguiti nel 1733, non in presenza del sovrano a cui erano dedicati, forse alla Sophienkirche dove il figlio di Bach Wilhelm Friedemann Bach era organista da giugno. Tuttavia, nel 1734, Bach eseguì una cantata profana, un dramma per musica, BWV 215, in onore di Augusto, in presenza del Re e della Regina, il cui primo movimento fu poi adattato nell'Hosanna della Messa in Si minore.

La Sophienkirche fu ridisegnata a metà del XIX secolo e prese la sua forma finale, con le guglie gemelle neogotiche in sostituzione della vecchia torre barocca, la nuova navata e facciata, tra il 1864 e il 1868. Dopo la Rivoluzione tedesca del 1918-19, la Sophienkirche cessò di essere la chiesa di corte e, sette anni dopo, divenne sede del vescovo della Chiesa evangelica luterana di Sassonia.

Nel 1933 le torri furono semplificate (gli elementi gotici furono rimossi e le guglie coperte in rame) perché si stavano deteriorando e stavano diventando pericolose. Questa doveva essere una soluzione temporanea prima di ripristinare i dettagli neogotici.  

Con il bombardamento di Dresda della seconda guerra mondiale, nel febbraio del 1945, la Sophienkirche fu bruciata dal fuoco e l'organo Silbermann completamente distrutto. Il soffitto e le pareti rimasero intatti fino al 1946 quando il soffitto a volta, senza il supporto delle colonne interne distrutte dal fuoco, crollò lasciando in piedi solo le guglie meridionali. Queste furono poi intenzionalmente demolite, nel 1950, per recuperare il rame per la Kreuzkirche.

A poco a poco le rovine intorno alla chiesa distrutta furono cancellate. Una ricostruzione sarebbe stata possibile ma un commento di Walter Ulbricht, il capo del partito SED, "... una città socialista non ha bisogno di chiese gotiche", condannò la Chiesa.

Nonostante le forti proteste di conservatori, architetti e cittadini di Dresda, le rovine della chiesa furono demolite, nel 1962, a seguito di una risoluzione del partito e del governo della Repubblica Democratica Tedesca. Prima di allora, gli altari di Nosseni e della Sagrestia erano stati recuperati e ora sono visibili nella Loschwitzer Kirche (a Dresda) e nella Friedenskirche a Löbtau, rispettivamente.

Il 1º maggio 1963 scomparvero le ultime parti della più antica chiesa di Dresda - ad eccezione di una struttura di finestre in arenaria parzialmente distrutta, che furono conservate nelle catacombe sotto la Brühlsche Terrasse.  

A partire dal 2009 è stato costruito un monumento, che incorpora frammenti originali della cappella di Busmann, nella posizione originale della cappella, come memoriale della Sophienkirche e un promemoria degli orrori della guerra e dell'abuso di potere da parte dei dittatori. Ha lo scopo di racchiudere il monumento in un cubo di vetro in modo che possa essere utilizzato per delle mostre.

Chiesa russa ortodossa di San Simeone

La Chiesa russa ortodossa di San Simeone (Russisch-Orthodoxe Kirche des Heiligen Simeon vom wunderbaren Berge), è una chiesa ortodossa russa, progettata da Harald Julius von Bosse e Karl Weißbach. Fu costruita dal 1872 al 1874 ed è dedicata a Simeone Stilita il Giovane.

Durante il bombardamento della città nel febbraio del 1945, la chiesa fu l'unico edificio in una vasta area che rimase relativamente intatto.

Architetture civili

- Gemäldegalerie, una delle maggiori pinacoteche del mondo; conserva opere di maestri italiani (San Sebastiano di Antonello da Messina, Madonna Sistina di Raffaello, Venere di Giorgione, vedute di Venezia e Dresda di Bellotto, Il tributo della moneta di Tiziano, Correggio, Veronese, Guido Reni), spagnoli (Diego Velázquez, Murillo, El Greco), francesi (Impero di Flora di Poussin), fiamminghi, olandesi.  

- Semperoper, uno dei teatri d'opera più importanti del mondo, per tradizione e acustica  

- Brühlsche Terrasse Questa magnifica terrazza, dalla quale è possibile ammirare il paesaggio dell'Elba fino ai colli Loschwitz, venne decantata da Johann Goethe quale "Balcone d'Europa". Nel passato era stata una fortificazione che il Principe elettore Federico Augusto II cedette al conte Heinrich von Brühl (dal quale deriva il nome). Il conte dette l'incarico ad artisti di Dresda di costruire dei sontuosi palazzi e un parco su quello che era praticamente un terrapieno che si estendeva per circa 500 m di lunghezza e 200 m di larghezza. Nessuna delle costruzioni di allora è rimasta in quel luogo, eccettuata la Fontana dei Delfini progettata dall'architetto Pierre Coudray e costruita fra il 1747 e il 1749. Gli edifici ora visibili sono prevalentemente opere del XIX secolo. Alla terrazza conduce un'ampia scalinata, che nel 1868 è stata arricchita con i gruppi scultorei Le quattro ore del giorno. Le originali figure in pietra arenaria vennero sostituite in un secondo tempo da riproduzioni in bronzo. Sull'estremità orientale della terrazza si estende il Brühlsche Garten (Parco Brühl).

- Kunstakademie. Importante complesso di edifici sede dell'Accademia di belle arti di Dresda.

- Landhaus, sede del Museo della città di Dresda e della Galleria d'arte della città di Dresda.

- La Schwebebahn, è una tramvia pensile e un mezzo di trasporto di Dresda che unisce i quartieri di Loschwitz e Oberloschwitz. La linea tramviaria, che ha una lunghezza complessiva di 274 m e supera un'altezza di circa 84 m, venne inaugurata il 6 maggio 1901. Si tratta di una tramvia simile a quella famosa di Wuppertal, costruita secondo il cosiddetto sistema di Eugen Langen, poggiando su 33 piloni in acciaio di supporto. Quella di Dresda è la più antica tranvia pensile montana del mondo ancora in funzione. La tranvia pensile di Dresda non corre su una fune, bensì su una rotaia d'acciaio. Al contrario di quella di Wuppertal le vetture non dispongono di un proprio sistema di propulsione, ma vengono mosse da una fune traente, azionata da un motore operante nella stazione a monte. Questa straordinaria tranvia pensile non venne minimamente danneggiata dagli eventi bellici della Seconda guerra mondiale. Fu però messa temporaneamente fuori servizio dal 1984 fino al 1992 a causa di un completo risanamento tecnico e costruttivo.

- Standseilbahn

- Erlweinspeicher

- Blaues Wunder (Meraviglia o Miracolo blu, il nome ufficiale è però Loschwitzer Brücke, cioè "ponte di Loschwitz") è considerato popolarmente il ponte più famoso di Dresda. Costruito fra il 1891 ed il 1893, questo ponte in acciaio ha una lunghezza di 141,5 m. L'inusitato nome è dovuto al fatto che venne inizialmente pitturato in verde, ma dopo poco tempo era diventato inspiegabilmente blu. Ciò, unitamente all'eccezionalità della costruzione, gli meritò il nome di "Meraviglia blu" o anche "Miracolo blu", dato che il lemma Wunder ha in tedesco ambedue i significati. Il nome è diventato proverbiale in Germania ed è entrato a far parte della lingua tedesca, con il significato di qualcosa di straordinario.

- Yenidze  

- Krematorium Tolkewitz

- Kulturpalast

- Fürstenzug  

- La Pfunds Molkerei (latteria Pfund), che viene ritenuta la più bella latteria del mondo, tanto da venire citata nel 1998 nel libro Guinness World Records.

Valle dell'Elba

Il paesaggio culturale della valle dell'Elba a Dresda sorto tra il Settecento e l'Ottocento si sviluppa lungo circa 20 chilometri, tra il castello Übigau a nord-ovest e il castello Pillnitz e l'isola dell'Elba a sud-est. Il suo fulcro è il centro di Dresda con l'affascinante profilo della città vecchia. 

La valle dell'Elba di Dresda (Dresdner Elbtal) fonde armoniosamente natura e architettura, città e paesaggio. Lungo il fiume è un susseguirsi di fortificazioni rinascimentali e ville risalenti agli anni successivi al 1870, in seguito all'unificazione tedesca. Castelli e parchi si inseriscono armoniosamente nel paesaggio costituito prevalentemente dai famosi vigneti della valle dell'Elba. 

Dresda conobbe un sensibile sviluppo all'epoca di Augusto il Forte (1694-1733), raggiungendo il rango di grande capitale europea. Nei dintorni della città il principe elettore fece costruire castelli in posizione ben raggiungibile dal fiume, ispirandosi a Venezia e alla zona del Brenta, luoghi che ebbe modo di conoscere durante un viaggio di formazione in Europa. Così le ampie pianure dell'Elba fornirono la cornice ideale per la costruzione di castelli, come quello di Pillnitz e di Ùbigau. 

A sud-est il castello di Pillnitz, un "palazzo di delizie in stile indiano", con tetti a pagoda, sfingi e cascate a scala, è il primo di una serie di palazzi con parchi, boschi e declivi coltivati a vigneti. 

Oltre Pillnitz, verso occidente, sorge il centro storico di Dresda. L'eredità architettonica della città è costituita principalmente dalla città vecchia con il castello di residenza, la chiesa di corte (Hofkirche) e la chiesa Frauenkirche, appena ricostruita. 

Il teatro dell'opera Semperoper, orientato stilisticamente al tardo Rinascimento italiano, è tra le strutture teatrali più rappresentative del XIX secolo. 

Lo Zwinger è invece uno dei complessi più importanti del tardo Barocco in Europa. La sontuosa promenade con la terrazza di Brühl (Brühlsche Terrasse) è il risultato della riconversione barocca delle possenti fortificazioni lungo le sponde del centro storico.

Al patrimonio dell'umanità appartengono anche opere tecnologiche, come il Blaues Wunder, uno storico ponte sospeso tra i quartieri di Blasewitz e Loschwitz. Il castello barocco di Ùbigau chiude l'area protetta dall'UNESCO.

Nel 2009 il Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO World Heritage List ha preso la dolorosissima decisone di rimuovere la città tedesca di Dresda, ed in particolare i paesaggi della valle dell'Elba, a causa della costruzione di un ponte a quattro corsie. La contestata scelta di costruire un’opera moderna nel cuore del paesaggio culturale, ha fatto sì che la proprietà non mantenesse il suo "valore universale eccezionale” come era stato scritto nella motivazione originale. Dresda era stata iscritta come paesaggio culturale nel 2004.

Il paesaggio culturale della valle dell'Elba a Dresda, di età compresa tra il 18° e 19° secolo, si estende per circa 18 km lungo il fiume che va dal palazzo Übigau e i campi di Ostragehege, nel nord-ovest, verso il Palazzo di Pillnitz e l'isola del fiume Elba nel sud-est

È caratterizzato da bassi prati ed è coronato dal Palazzo Pillnitz e dal centro di Dresda con i suoi numerosi monumenti e parchi dal XVI al XX secolo. Il paesaggio presenta anche ville e giardini suburbani del XIX e XX secolo e preziose caratteristiche naturali. Alcuni pendii terrazzati lungo il fiume sono ancora utilizzati per la viticoltura e alcuni antichi borghi hanno conservato la loro struttura storica e gli elementi della rivoluzione industriale, in particolare il ponte in acciaio Blue Wonder di 147 m (1891–93), la funivia sospesa a binario unico ( 1898–1901) e la funicolare (1894–95).