Centri storici di Stralsund e Wismar
Germania

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2002

 

   

Le due città possiedono un centro storico ben circoscritto, risalente all'epoca medievale o all'inizio dell'età moderna, caratterizzato da edifici in laterizio, tipici della Germania settentrionale. Questi due centri storici furono restaurati in modo esemplare durante gli anni novanta del XX secolo. 

La particolarissima posizione insulare di Stralsund tra il braccio di Mar Baltico Strelasund e i laghetti arginati nel XIII secolo evidenzia il carattere medievale del nucleo cittadino. 

Stralsund venne fondata nel 1234 da coloni slavi provenienti da Rügen. Pochi anni dopo arrivarono commercianti tedeschi e la città iniziò a svilupparsi. Nel 1249 però Stralsund venne rasa al suolo da un esercito proveniente da Lubecca, i cui commerci venivano ostacolati dalla nuova città. In seguito a questo fatto, quando Stralsund venne ricostruita venne anche circondata di possenti mura, dotate di 11 porte d'accesso e 30 torri d'osservazione. Nel 1293 Stralsund entrò a far parte della Lega Anseatica e nel XIV secolo 300 imbarcazioni battenti la bandiera della città solcavano le acque del Mar Baltico.

Nel XVII secolo Stralsund venne coinvolta nella guerra dei trent'anni: il generale Albrecht von Wallenstein la cinse d'assedio nel 1628, fino a che non venne liberata da truppe svedesi. Alla fine della guerra, con la Pace di Westfalia del 1648, la città passò sotto il controllo della Svezia insieme a gran parte della regione circostante. Durante la Grande guerra del nord, nel 1715, Carlo XII di Svezia guidò la difesa di Stralsund per un anno contro le truppe dell'Europa centrale. La città rimase sotto il controllo svedese fino al 1815, quando diventò un territorio prussiano.

Dal 1949 fino alla riunificazione tedesca del 1990 Stralsund fece parte della Germania Est.

Uno schizzo in bianco e nero del grande pittore romantico Caspar David Friedrich (1774-1840) mostra il nitido profilo di Stralsund osservata dalla vicina isola di Rügen: si vede in primo piano lo Strelasund, il breve braccio di mare che separa l'isola dalla città; appaiono sullo sfondo i tre campanili della Marienkirche, della Jacobikirche e della Nikolaikirche che si ergono sulla sagoma frastagliata delle basse case, a loro volta come sospese sopra le acque. Questa immagine di una città che, con le sue chiese gotiche e i suoi tetti aguzzi, sembra sorgere dalle onde lungo la linea dell'orizzonte affascinò Friedrich al punto che la volle riprendere in una tela del 1818, Sul veliero. Qui, un uomo e una donna, seduti sulla prua di una grande barca a vela, si tengono per mano e guardano in lontananza la città: una sorta di Stralsund trasfigurata, coi campanili incredibilmente alti che emergono dal mare e dalla foschia, quasi fossero la visione di una meta paradisiaca e a lungo sognata.

Sul veliero è certo un quadro di grande fascino. Ma questo fascino diventa oggi per noi ancora più intenso quando ci accorgiamo che il profilo di Stralsund, quasi duecento anni dopo, è rimasto identico a quello tanto ammirato da Friedrich. Certo, dal 1883 un ponte attraversa lo Strelasund collegando la città a Rügen. Ma una volta giunti sull'isola, se si va al porticciolo di Altefahr, proprio di fronte a Stralsund, possiamo vedere innalzarsi dalle acque, a 2 km di distanza, la medesima scena che Friedrich contemplava: di nuovo i tre svettanti campanili, di nuovo il profilo delle antiche case ai loro piedi, senza che ulteriori costruzioni siano mai sopraggiunte ad alterare una veduta così perfetta.

Ma ancor più sorprendente è che l'aspetto di Stralsund sia rimasto pressoché identico nei secoli, da qualunque altra parte lo si guardi: non solo da Rügen, quindi, ma pure dai due laghi, Knieperteich e Frankenteich, che delimitano a ovest e a sud-est la città, facendone quasi un'isola. E c'è di più: anche quando ci s'inoltra fra le sue vie ci si accorge che Stralsund ha mantenuto integro il proprio eccezionale impianto architettonico: onnipresenti sono le eleganti dimore medievali e barocche dei ricchi mercanti, con le loro multicolori facciate a frontoni; impressionanti per le dimensioni colossali appaiono le tre chiese gotiche in mattoni rossi, unici edifici che giganteggiano in altezza su una città dove il reticolo delle strade è rimasto ancora quello del Trecento...

Questa straordinaria conservazione del tessuto urbano è dovuta a una molteplicità di fattori che ci rimandano contemporaneamente alla storia e alla geografia di Stralsund. Fondata sulle rive del Baltico, nella Pomerania occidentale, fra il XII e il XIII secolo, la città viene nominata per la prima volta in un documento del 1234, quando è ormai un prospero centro portuale, dedito ai traffici marittimi. Pochi decenni dopo, per contrastare attacchi via terra, le aree acquitrinose che delimitavano l'abitato dalla parte opposta al mare vennero scavate e trasformate in due laghi, rimasti tali fino a oggi. Così, ritrovandosi quasi interamente circondata dall'acqua, la parte antica di Stralsund è rimasta sempre racchiusa entro i confini che aveva ai tempi del Medioevo: i sobborghi costruiti da metà Ottocento in poi, infatti, si sono potuti espandere solo nelle aree al di là dei laghi, senza intaccare la fisionomia dell'Altstadt, il centro storico.

Ma c'è una seconda ragione, ancora più importante, per spiegare una così perfetta sopravvivenza del tessuto storico urbano. Grazie al suo porto ben protetto e alla collocazione strategica lungo le rotte commerciali fra la Germania, la Russia e la Scandinavia, la città divenne, già a fine Duecento, uno dei più fiorenti centri mercantili della Lega Anseatica. Non sottomessa al dominio di nobili e signori locali, vincolata solo formalmente all'autorità dell'imperatore, anche Stralsund - come Lubecca, Amburgo o Brema - era una "libera città della Lega Anseatica", e infatti qui non vi è traccia del castello feudale la cui presenza dominante caratterizza invece tanti antichi borghi della Germania.

Liberi, ricchi e orgogliosi, oltre che dotati di larghe vedute, i mercanti di Stralsund vollero da subito sottolineare la loro prosperità e indipendenza dando vita a uno sviluppo edilizio di eccezionale bellezza, che continuerà per secoli, e che trovò ben presto il suo emblema nel Rathaus, il Municipio trecentesco, con l'originalissima facciata, ornata da bifore sottili, lievi torrette, rosoni traforati che si stagliano contro il cielo quasi fossero una filigrana, una merlettatura, un arazzo di mattoni rosso-bruniti. Ammirata per tanta audace novità, la facciata del Rathaus di Stralsund fu considerata un modello architettonico esemplare, tanto da venire copiata e ripresa in altre città della Lega Anseatica, a cominciare dal ben più noto e celebrato Rathaus di Lubecca.

Sarà proprio l'appartenenza all'Hanse a garantire la conservazione dell'impianto urbano di Stralsund. Aderire alla Lega voleva infatti dire, per una città, accettare anche il cosiddetto Codice architettonico di Lubecca: un insieme di rigorose regole urbanistiche che impedivano ogni disordine progettuale e stabilivano con minuzia ampiezza delle vie, larghezza, altezza e facciata delle case, proporzioni armoniose fra chiese, edifici pubblici, abitazioni. Rispettato a Stralsund per quattro secoli, il Codice di Lubecca non venne manomesso nemmeno dopo la Guerra dei trent'anni (1618-48), quando la città - insieme al resto della Pomerania occidentale - passò sotto il dominio svedese. 

Gli Svedesi infatti arricchirono Stralsund di fortificazioni ed eleganti palazzi amministrativi, ma non alterarono l'aspetto del centro storico, che si mantenne sostanzialmente identico anche dopo il 1815, quando Stralsund venne a far parte della Prussia e quindi dell'impero tedesco. Poco danneggiata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, la città fu poi incorporata nella ex Ddr, che - un po' per disinteresse, un po' per mancanza di fondi - evitò qualsiasi intervento nell'Altstadt, per concentrarsi invece sulla costruzione di cantieri navali, fabbriche e complessi condominiali nelle zone di periferia. Così, una volta avvenuta l'unificazione della Germania, tutta la città vecchia poté essere in breve tempo recuperata, perfettamente restaurata e restituita al suo antico splendore. Tanto che nel 2002 l'Unesco ha dichiarato Stralsund (insieme alla vicina Wismar) Patrimonio dell'Umanità, in quanto "città della Lega Anseatica fra le meglio conservate". 

Stralsun - Monumenti e luoghi d'interesse

L'Alter Markt, l'Antica Piazza del Mercato, cinta dai monumenti principali cittadini e da antiche abitazioni costruite nel XIV secolo, fra cui il quartier generale svedese durante il periodo bellico.

Stralsund_Rathaus_PortaleOvest.jpg (130595 byte)Il Municipio, del XIII secolo, presenta una facciata risalente al 1360-1370. Si tratta di uno dei più antichi edifici gotici della Germaniaed è stato usato come modello per altri municipi dell'area baltica.

Il municipio di Stralsund si trova nella parte meridionale dell'Alter Markt, di fianco alla chiesa di San Nicola. L'edificio occupa un'area di 1.410 m².

La facciata, a sei frontoni, è realizzata nello stile gotico baltico. La facciata è adornata con rosoni e sette torrette e presenta, sopra le sei finestre, gli stemmi delle sei principali città della Lega anseatica (oltre a quello di Stralsund, vi sono quelli di AmburgoGreifswaldLubeccaRostock e Wismar).

La facciata "nasconde" la parte più antica dell'edificio, rappresentata da una serie di arcate gotiche del XIII secolo.

Negli interni, spicca la Löwenscher Saal, situata nell'ala settentrionale.

L'edificio è menzionato per la prima volta in fonti scritte nel 1271.

In origine, aveva la funzione sia di luogo di riunioni che di kophus, ovvero di edificio usato per gli scambi commerciali.

Nel 1370, fu firmato nel municipio di Stralsund il trattato di pace tra la Lega anseatica e lo sconfitto re di Danimarca.

Nel 1579, fu realizzata una scala rinascimentale nelle sale amministrative.

Nel 1680, il tetto in rame andò distrutto a causa di un incendio e fu sostituito da un tetto in mattoni.

Nel 1897, crollarono durante alcuni lavori parti della volta. Le parti pericolanti furono quindi messe in sicurezza nel 1907.

Fino agli anni novanta del XX secolo, il municipio di Stralsund fu utilizzato anche come ristorante.

In seguito, il municipio di Stralsund fu sottoposto a un'ampia opera di restauro tra il 2001 e il 2011.

La Nikolaikirche, Chiesa di San Nicola, è la chiesa parrocchiale più antica di Stralsund.

Sorge accanto al municipio, presso l'Alter Markt, l'antica piazza del Mercato.

Sorge sul sito già occupato precedentemente da una cappella di legno e venne eretta come chiesa del Consiglio comunale a partire dal 1270. Venne consacrata a san Nicola già nel 1276, ma la sua costruzione si protrasse lungo tutto il secolo successivo. Nel 1300 venne iniziata la torre nord e il piedicroce fu eretto entro la Pasqua del 1318. La torre meridionale, coronata successivamente da un elmo barocco del 1667 in seguito a un incendio, venne terminata solo all'inizio del XV secolo, e qualche anno dopo anche la torre nord.

Nel giugno del 1524 il predicatore luterano Christian Ketelhot pronuncia dei sermoni nel senso della Riforma, e in autunno il parroco domenicano Wilhelm Lowe viene espulso dalla chiesa. Nell'aprile del 1525 gli altari e le reliquie vengono saccheggiati, come quelli delle chiese vicine. Ketelhot non riesce a fermare il saccheggio e il Consiglio cittadino si volge definitivamente al nuovo culto.

Il bombardamento di Stralsund del 6 ottobre 1944, da parte dell'aviazione americana, danneggia il tetto e distrugge le vetrate. Si intraprende subito un restauro, terminato nel 1947.  

La chiesa di san Nicola si presenta come una grande mole dai tipici mattoni rossi. Di stile gotico, secondo le influenze baltiche, venne fortemente influenzata dalla Marienkirche di Lubecca, di cui ne ripropone le fattezze dei lati e del coro, rinserrati da archi rampanti appena sporgenti e dai tetti in rame a forti spioventi. L'interno, diviso in tre navate da pilastri ottagonali, è nel genere delle Hallenkirche, di cui le navate appaiono tutte della stessa altezza. Presenta cappelle laterali e un deambulatorio.

L'interno è un vero museo d'opere d'arte, che conserva numerosi dossali lignei intagliati del XV e XVI secolo, affreschi due-trecenteschi, lastre tombali dal XV al XVIII secolo e molte altre fra cui spiccano: stalli del coro del primo XV secolo, pulpito rinascimentale del 1611, altar maggiore di Andreas Schlüter del 1708, orologio astronomico del 1394.

La Jacobkirche, Chiesa di San Giacomo, costruita a metà del XIV secolo e più volte distrutta (per esempio nel corso della Guerra dei Trent'anni e della seconda guerra mondiale).

La Marienkirche, Chiesa di Santa Maria, è la chiesa maggiore di Stralsund.

Citata già in documenti del 1298, anche se in seguito fu oggetto di molte e profonde trasformazioni, rappresenta un notevole esempio di tarda architettura gotica, si compone di una basilica a tre navate con transetto e campanile ottagonale coronato da una lanterna aggiunta successivamente, nel periodo barocco. Da questa torre campanaria, alta 104 metri, si gode una notevole vista sulla città e sul mare.

La copertura originale del campanile medievale non era però la lanterna, ma una guglia ben più alta, completata nel 1478. Essa misurava ben 142 metri di altezza ed era ricoperta in rame. Grazie a questa ardita costruzione, la chiesa si trovò a diventare da un giorno all'altro l'edificio più alto del mondo: infatti il monumento ebbe il primato in seguito ad un incendio che aveva danneggiato la torre della chiesa di Sant'Olav a Tallinn, una costruzione che in origine vantava un'altezza maggiore. 

La chiesa tedesca rimase la più alta del mondo fino al 1647, anno in cui toccò più o meno la stessa sorte anche al suo campanile.  

La chiesa conserva un pregevole organo monumentale. 

Il monastero di Santa Caterina (Katharinenkloster), costruito nel XV secolo, al cui interno si trovano un museo storico e un museo oceanografico. L'antico refettorio del monastero è uno dei più famosi nel suo genere di tutta la Germania;

Il monastero francescano, costruito nel 1254, uno dei più antichi edifici della città.

SETTE FACCIATE DA COLLEZIONE - UBICAZIONE DELLE 7 CASE MERCANTILI PIÙ INTERESSANTI

A- Monchstrasse 45 Del 1355, è nota come Burmeisterhaus perché vi nacque l'esploratore e biologo Hermann Burmeister (1807-1892). Ospita la biblioteca del Meeresmuseum. 

B- Ossenreyerstrasse 14 Fu trasformata nel '6oo, ma conserva la cantina del 1258.

C- Alter Markt 5 Del 1358, è la più nota Giebelhaus di Stralsund, per il frontone a pinnacoli volutamente simile all'antistante facciata de! Rathaus; detta Wulflamhaus dal nome del borgomastro che la fece costruire, ospita un ristorante. 

D- Kulpstrasse 5 Del XIV secolo, ha il frontone rifatto nel Seicento. 

E- Fàhrstrasse 23 Del tardo Rinascimento, è detta Scheelehaus, perché vi nacque Cari Scheele (1742-1786), il farmacista che scoprì l'ossigeno. 

F- Mùhlenstrasse 1 Costruita nel 1320, è la più antica Giebelhaus di Stralsund. Ospita abitazioni e uffici. 

G- Franken-strasse 28 Del tardo Trecento, oggi privata, nel salone d'ingresso espone una collezione di ambra. 

DIELENHAUS: ANATOMIA DELLA CASA MULTIFUNZIONE DEI MERCANTI ANSEATICI

Accuratamente restaurate negli ultimi anni, centinaia di case mercantili costruite fra il Trecento e il Settecento costellano il centro storico di Stralsund. Chiamata Giebelhaus ("casa con frontone") o Dielenhaus ("casa con salone d'ingresso"), la tipica dimora mercantile ha un'ampia facciata, spesso a gradoni, dietro cui si cela un ripido tetto a due spioventi. Questo modello architettonico era predominante nelle città della Lega Anseatica. Nata come associazione di mercanti della Germania del Nord che operavano all'estero, la Hanse si trasformò ben presto in una potente alleanza di città mercantili che, dal tardo Medioevo fino all'inizio dell'età moderna, mantennero il monopolio dei commerci su gran parte dell'Europa settentrionale e del Baltico. Ne facevano parte circa 200 città piccole e grandi, con Lubecca, Amburgo, Brenta e la stessa Stralsund in posizione eminente. Utilizzata dai mercanti della Lega Anseatica non solo come abitazione, ma anche come magazzino e luogo di rappresentanza, la Dielenhaus era concepita per svolgere più funzioni. La facciata era elegante e a volte sontuosa, ma mai molto larga, in quanto la casa si sviluppava in lunghezza sul retro. Adiacenti l'una all'altra, le case mercantili si adeguavano tutte a questo modello di base, definito nel Duecento dal Codice architettonico di Lubecca: un vero e proprio piano regolatore, che fu rispettato per secoli e che ha permesso a Stralsund di mantenere pressoché intatto il suo aspetto, con l'infilata di dimore che si susseguono quasi senza interruzione sui due lati delle vie principali.

Un modello ideale di questo genere di abitazione è la Dielenhaus in Mùhlenstrasse 3, (H). Eretta nel Quattrocento, è oggi sede di mostre e si può quindi visitare anche all'interno. l'ingresso (1) è preceduto da alcuni gradini. Due grandi vetrate (2) illuminano la Diele (3), la vasta sala vestibolare che da il nome a questa tipologia architettonica: estesa su tutto il piano terra, raggiunge un'altezza di 5 metri. Nella Diele si viveva, si lavorava, si esponeva la mercé, si concludevano transazioni commerciali. L'alto frontone (4) presenta un profilo a gradoni, tipico del periodo gotico: la sua funzione era di proclamare la ricchezza della casa e delle merci che custodiva. Le merci più pesanti potevano essere sistemate nel sotterraneo (5) grazie a una rampa. Invece un montacarichi collegava in verticale il salone coi piani superiori (6), tutti adibiti a magazzino: attraverso grandi botole quadrate (7) aperte nel pavimento le merci venivano issate per mezzo di una poderosa carrucola (8) ancorata alle travi della soffitta. Il salone è a doppia altezza grazie al ballatoio (9) che ne percorre le pareti; un'altra grande finestra, situata sul retro, serve a dare maggior luce all'ambiente. Gli appartamenti (10) della famiglia del proprietario, insieme alle stanze detta servitù e alla stalla, si trovano in un altro edificio più basso, sempre posto sul retro della casa (per essere al riparo dai rumori della strada) e dotato di tre ali (Kemladen) costruite intorno a una piccola corte.

Wismar

Probabilmente Wismar ricevette la qualifica di città nel 1229. Nel 1259 strinse un'alleanza con Lubecca e Rostock per una comune difesa contro i pirati che in quell'epoca infestavano le acque baltiche, patto che più tardi si sviluppò nella Lega Anseatica. 

Nel corso del XIII e XIV secolo la città divenne sempre più fiorente, con importanti traffici commerciali e industrie legate alla produzione della lana. Nel 1301 entrò in possesso del Meclenburgo e, nonostante un'epidemia di peste che uccise circa 10.000 persone nel 1376, la città restò prospera fino al XVI secolo.

Nel 1648, in seguito alla Pace di Westfalia, Wismar passò alla Svezia. Nel 1803 la città venne venduta al Meclenburgo, con la possibilità però da parte svedese di rientrare in possesso del territorio dopo 100 anni. Questa clausola è la ragione per cui Wismar non è entrata a far parte della Dieta dello Stato fino al 1897. 

Nel 1903, allo scadere del secolo pattuito, la Svezia rinunciò definitivamente alla possibilità che si era riservata. Wismar conserva ancora alcune tracce del suo passato di città libera, per esempio il diritto di possedere ed esporre una propria bandiera.

Fu pesantemente bombardata dall'aviazione alleata durante la seconda guerra mondiale. Fu conquistata dai britannici della 6th Airborne Division e dai canadesi del 1º battaglione paracadutisti il 2 maggio 1945 con l'obbiettivo di frenare l'avanzata sovietica verso la Germania settentrionale e la Danimarca. Nel dopoguerra, in base agli accordi di Yalta, fu inclusa nella zona di occupazione sovietica. 

Dal 1949 al 1990 fece parte della Repubblica Democratica Tedesca, della quale divenne il secondo porto per importanza dopo Rostock. 

Nei decenni successivi fu sviluppata l'industria cantieristica, mentre il centro storico, duramente colpito dai bombardamenti, fu parzialmente ricostruito.

Il centro storico della città è segnato dall'antica piazza del mercato, la più grande della Germania con i suoi 10.000 metri quadrati e su cui si affacciano edifici costruiti in epoche diversissime fra loro, dal XIV al XIX secolo. 

Il punto focale della piazza è determinato dalla Wasserkunst, una fontana in ferro battuto importata dall'Olanda nel 1602. Il lato settentrionale della piazza è occupato dal municipio, costruito in stile neoclassico fra il 1817 e il 1819. 

Un altro notevole edificio fra quelli che si affacciano sulla piazza è il cosiddetto Alter Schwede ("Vecchio Svedese"), eretto intorno al 1380.

La chiesa principale di Wismar era la Marienkirche, eretta nel XIII secolo. Fu distrutta nel corso della seconda guerra mondiale, e le rovine abbattute nel 1960. Resta oggi la torre campanaria, alta 80 metri.

Un altro edificio religioso di Wismar, risalente agli inizi del XIII secolo, è la St Georgen-Kirche, distrutta durante la seconda guerra mondiale e ricostruita nel 1990, dopo la riunificazione tedesca.

Fra il 1552 e il 1565 venne costruito il Fürstenhof, in origine la residenza del Duca e in seguito delle autorità municipali, restaurato nel 1877 - 1879.

Nel porto vecchio, a nord-ovest del centro storico, si è conservata la Wassertor, una porta tardogotica appartenente al sistema di fortificazioni civili.