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Le
due città possiedono un centro
storico ben circoscritto,
risalente all'epoca medievale o
all'inizio dell'età moderna,
caratterizzato da edifici in
laterizio, tipici della Germania
settentrionale. Questi due
centri storici furono restaurati
in modo esemplare durante gli
anni novanta del XX secolo.
La particolarissima posizione
insulare di Stralsund tra
il braccio di Mar Baltico
Strelasund e i laghetti arginati
nel XIII secolo evidenzia il
carattere medievale del nucleo
cittadino.
Stralsund
venne fondata nel 1234 da coloni
slavi provenienti da Rügen.
Pochi anni dopo arrivarono
commercianti tedeschi e la città
iniziò a svilupparsi. Nel 1249
però Stralsund venne rasa al
suolo da un esercito proveniente
da Lubecca, i cui commerci
venivano ostacolati dalla nuova
città. In seguito a questo
fatto, quando Stralsund venne
ricostruita venne anche
circondata di possenti mura,
dotate di 11 porte d'accesso e
30 torri d'osservazione. Nel
1293 Stralsund entrò a far
parte della Lega Anseatica e nel
XIV secolo 300 imbarcazioni
battenti la bandiera della città
solcavano le acque del Mar
Baltico.
Nel
XVII secolo Stralsund venne
coinvolta nella guerra dei
trent'anni: il generale Albrecht
von Wallenstein la cinse
d'assedio nel 1628, fino a che
non venne liberata da truppe
svedesi. Alla fine della guerra,
con la Pace di Westfalia del
1648, la città passò sotto il
controllo della Svezia insieme a
gran parte della regione
circostante. Durante la Grande
guerra del nord, nel 1715, Carlo
XII di Svezia guidò la difesa
di Stralsund per un anno contro
le truppe dell'Europa centrale.
La città rimase sotto il
controllo svedese fino al 1815,
quando diventò un territorio
prussiano.
Dal
1949 fino alla riunificazione
tedesca del 1990 Stralsund fece
parte della Germania Est.

Uno
schizzo in bianco e nero del
grande pittore romantico Caspar
David Friedrich (1774-1840)
mostra il nitido profilo di
Stralsund osservata dalla vicina
isola di Rügen:
si vede in primo piano lo
Strelasund, il breve braccio di
mare che separa l'isola dalla
città;
appaiono sullo sfondo i tre
campanili della Marienkirche,
della Jacobikirche e della Nikolaikirche
che si ergono sulla sagoma
frastagliata delle basse case, a
loro volta come sospese sopra le
acque. Questa immagine di una
città
che, con le sue chiese gotiche e
i suoi tetti aguzzi, sembra
sorgere dalle onde lungo la
linea dell'orizzonte affascinò
Friedrich al punto che la volle
riprendere in una tela del 1818,
Sul veliero. Qui, un uomo
e una donna, seduti sulla prua
di una grande barca a vela, si
tengono per mano e guardano in
lontananza la città: una sorta
di Stralsund trasfigurata,
coi campanili incredibilmente
alti che emergono dal mare e
dalla foschia, quasi fossero la
visione di una meta paradisiaca
e a lungo sognata.
Sul
veliero è
certo un quadro di grande
fascino. Ma questo fascino
diventa oggi per noi ancora più
intenso quando ci accorgiamo che
il profilo di Stralsund, quasi
duecento anni dopo, è rimasto
identico a quello tanto ammirato
da Friedrich. Certo, dal 1883 un
ponte attraversa lo Strelasund
collegando
la città
a Rügen. Ma una volta giunti
sull'isola, se si va al
porticciolo di Altefahr, proprio
di fronte a Stralsund, possiamo
vedere innalzarsi dalle acque, a
2 km di distanza, la medesima
scena che Friedrich contemplava:
di nuovo i tre svettanti
campanili, di nuovo il profilo
delle antiche case ai loro
piedi, senza che ulteriori
costruzioni siano mai
sopraggiunte ad alterare una
veduta così perfetta.
Ma
ancor più
sorprendente è che l'aspetto di
Stralsund sia rimasto pressoché
identico nei secoli, da
qualunque altra parte lo si
guardi: non solo da Rügen,
quindi, ma pure dai due laghi,
Knieperteich e Frankenteich, che
delimitano a ovest e a sud-est
la città, facendone quasi
un'isola. E c'è di più: anche
quando ci s'inoltra fra le sue
vie ci si accorge che Stralsund
ha mantenuto integro il proprio
eccezionale impianto
architettonico: onnipresenti
sono le eleganti dimore
medievali e barocche dei ricchi
mercanti, con le loro
multicolori facciate a frontoni;
impressionanti per le dimensioni
colossali
appaiono le tre chiese gotiche
in mattoni rossi, unici edifici
che giganteggiano in altezza su
una città
dove il reticolo delle strade è
rimasto ancora quello del
Trecento...

Questa
straordinaria conservazione del
tessuto urbano è
dovuta a una molteplicità di
fattori che ci rimandano
contemporaneamente alla storia e
alla geografia di Stralsund.
Fondata sulle rive del Baltico,
nella Pomerania occidentale, fra
il XII e il XIII secolo,
la città
viene nominata per la prima
volta in un documento del 1234,
quando è ormai un prospero
centro portuale, dedito ai
traffici marittimi. Pochi
decenni dopo, per contrastare
attacchi via terra, le aree
acquitrinose che delimitavano
l'abitato dalla parte opposta al
mare vennero scavate e
trasformate in due laghi,
rimasti tali fino a oggi. Così,
ritrovandosi quasi interamente
circondata dall'acqua, la parte
antica di Stralsund è rimasta sempre
racchiusa entro i confini che
aveva ai tempi del Medioevo: i
sobborghi costruiti da metà
Ottocento in poi, infatti, si
sono potuti espandere solo nelle
aree al di là dei laghi, senza
intaccare la fisionomia
dell'Altstadt, il centro
storico.
Ma
c'è
una seconda ragione, ancora più
importante, per spiegare una così
perfetta sopravvivenza del
tessuto storico urbano. Grazie
al suo porto ben protetto e alla
collocazione strategica lungo le
rotte commerciali fra la
Germania, la Russia e la
Scandinavia, la città divenne,
già a fine Duecento, uno dei più
fiorenti centri mercantili della
Lega Anseatica. Non sottomessa
al dominio di nobili e
signori locali, vincolata solo
formalmente all'autorità
dell'imperatore, anche Stralsund
- come Lubecca, Amburgo o Brema
- era una "libera città
della Lega Anseatica", e
infatti qui non vi è traccia
del castello feudale la cui
presenza dominante caratterizza
invece tanti antichi borghi
della Germania.

Liberi,
ricchi e orgogliosi, oltre che
dotati di larghe vedute, i
mercanti di Stralsund vollero da
subito sottolineare la loro
prosperità
e indipendenza dando vita a uno
sviluppo edilizio di eccezionale
bellezza, che continuerà per
secoli, e che trovò ben presto
il suo emblema nel Rathaus, il
Municipio trecentesco,
con l'originalissima facciata,
ornata da bifore sottili, lievi
torrette, rosoni traforati che
si stagliano contro il cielo
quasi fossero una filigrana, una
merlettatura, un arazzo di
mattoni rosso-bruniti. Ammirata
per tanta audace novità,
la facciata del Rathaus di
Stralsund fu considerata un
modello architettonico
esemplare, tanto da venire
copiata e ripresa in altre città
della Lega Anseatica, a
cominciare dal ben più noto e
celebrato Rathaus di Lubecca.
Sarà
proprio l'appartenenza all'Hanse
a garantire la conservazione
dell'impianto urbano di
Stralsund. Aderire alla
Lega voleva infatti dire, per
una città,
accettare anche il cosiddetto
Codice architettonico di
Lubecca: un insieme di rigorose
regole urbanistiche che
impedivano ogni disordine
progettuale e stabilivano con
minuzia ampiezza delle vie,
larghezza, altezza e facciata
delle case, proporzioni
armoniose fra chiese, edifici
pubblici, abitazioni. Rispettato
a Stralsund per quattro secoli,
il Codice di Lubecca non venne
manomesso nemmeno dopo la Guerra
dei trent'anni (1618-48), quando
la città - insieme al resto
della Pomerania occidentale -
passò sotto il dominio svedese.
Gli
Svedesi
infatti arricchirono Stralsund
di fortificazioni ed eleganti
palazzi amministrativi, ma non
alterarono l'aspetto del centro
storico, che si mantenne
sostanzialmente identico anche
dopo il 1815, quando Stralsund
venne a far parte della Prussia
e quindi dell'impero tedesco.
Poco danneggiata dai
bombardamenti della Seconda
guerra mondiale, la città
fu poi incorporata nella ex Ddr,
che - un po' per disinteresse,
un po' per mancanza di fondi -
evitò qualsiasi intervento
nell'Altstadt, per concentrarsi
invece sulla costruzione di
cantieri navali, fabbriche e
complessi condominiali nelle
zone di periferia. Così, una
volta avvenuta l'unificazione
della Germania, tutta la città
vecchia poté essere in breve
tempo recuperata, perfettamente
restaurata e restituita al suo
antico splendore. Tanto che nel
2002 l'Unesco ha dichiarato
Stralsund (insieme alla vicina
Wismar) Patrimonio dell'Umanità,
in quanto "città della
Lega Anseatica fra le meglio
conservate".
Stralsun
- Monumenti e luoghi d'interesse
L'Alter
Markt, l'Antica Piazza del Mercato, cinta dai monumenti principali cittadini e da
antiche abitazioni costruite nel XIV
secolo, fra cui il quartier generale svedese durante il periodo bellico.
Il Municipio, del XIII
secolo, presenta una facciata risalente al 1360-1370. Si tratta di uno dei più
antichi edifici gotici della
Germaniaed è stato usato come
modello per altri municipi
dell'area baltica.
Il
municipio di Stralsund si trova
nella parte meridionale dell'Alter
Markt, di fianco alla chiesa
di San Nicola. L'edificio occupa un'area di 1.410 m².
La
facciata, a sei frontoni, è realizzata nello stile gotico baltico. La facciata è adornata con
rosoni e sette torrette e
presenta, sopra le sei finestre,
gli stemmi delle sei principali
città della Lega
anseatica (oltre
a quello di Stralsund, vi sono
quelli di Amburgo, Greifswald, Lubecca, Rostock e Wismar).
La
facciata "nasconde" la
parte più antica dell'edificio,
rappresentata da una serie di
arcate gotiche del XIII secolo.
Negli
interni, spicca la Löwenscher
Saal, situata nell'ala
settentrionale.

L'edificio
è menzionato per la prima volta
in fonti scritte nel 1271.
In
origine, aveva la funzione sia
di luogo di riunioni che di kophus,
ovvero di edificio usato per gli
scambi commerciali.
Nel
1370, fu firmato nel municipio
di Stralsund il trattato di pace
tra la Lega
anseatica e lo sconfitto re di Danimarca.
Nel
1579, fu realizzata una scala
rinascimentale nelle sale
amministrative.
Nel
1680, il tetto in rame andò
distrutto a causa di un incendio e fu sostituito da un tetto in mattoni.
Nel
1897, crollarono durante alcuni
lavori parti della volta. Le parti pericolanti furono quindi messe in sicurezza nel 1907.
Fino
agli anni novanta del XX secolo,
il municipio di Stralsund fu
utilizzato anche come
ristorante.
In
seguito, il municipio di
Stralsund fu sottoposto a
un'ampia opera di restauro tra il 2001 e il 2011.
La Nikolaikirche, Chiesa
di San Nicola,
è la chiesa parrocchiale più antica di Stralsund.
Sorge
accant o
al municipio, presso l'Alter
Markt, l'antica piazza del
Mercato.
Sorge
sul sito già occupato
precedentemente da una cappella
di legno e venne eretta come
chiesa del Consiglio comunale a
partire dal 1270. Venne consacrata a san
Nicola già
nel 1276, ma la sua costruzione
si protrasse lungo tutto il
secolo successivo. Nel 1300
venne iniziata la torre nord e
il piedicroce fu
eretto entro la Pasqua del 1318.
La torre meridionale, coronata
successivamente da un elmo
barocco del 1667 in seguito a un
incendio, venne terminata solo
all'inizio del XV secolo, e
qualche anno dopo anche la torre
nord.
Nel
giugno del 1524 il
predicatore luterano Christian
Ketelhot pronuncia dei sermoni
nel senso della Riforma,
e in autunno il
parroco domenicano Wilhelm Lowe viene espulso dalla chiesa. Nell'aprile del
1525 gli altari e le reliquie
vengono saccheggiati, come
quelli delle chiese vicine.
Ketelhot non riesce a fermare il
saccheggio e il Consiglio
cittadino si volge
definitivamente al nuovo culto.
Il
bombardamento di Stralsund del 6
ottobre 1944, da parte
dell'aviazione americana,
danneggia il tetto e distrugge
le vetrate. Si intraprende
subito un restauro, terminato
nel 1947.
La
chiesa di san Nicola si presenta
come una grande mole dai tipici
mattoni rossi. Di stile gotico,
secondo le influenze baltiche, venne fortemente influenzata dalla Marienkirche di Lubecca, di cui ne ripropone le fattezze dei lati e del coro, rinserrati da archi
rampanti appena sporgenti e dai tetti in rame a forti spioventi. L'interno,
diviso in tre navate da pilastri
ottagonali, è nel genere delle Hallenkirche, di cui le navate appaiono tutte della stessa altezza. Presenta cappelle
laterali e un deambulatorio.
L'interno
è un vero museo d'opere d'arte,
che conserva numerosi dossali
lignei intagliati del XV e XVI
secolo, affreschi
due-trecenteschi, lastre tombali
dal XV al XVIII secolo e molte
altre fra cui spiccano :
stalli del coro del primo XV
secolo, pulpito rinascimentale
del 1611, altar
maggiore di
Andreas Schlüter del 1708,
orologio astronomico del 1394.
La Jacobkirche,
Chiesa di San Giacomo, costruita
a metà del XIV secolo e più
volte distrutta (per esempio nel
corso della Guerra
dei Trent'anni e
della seconda
guerra mondiale).
La Marienkirche,
Chiesa di Santa Maria, è la
chiesa maggiore di Stralsund.
Citata
già in documenti del 1298,
anche se in seguito fu oggetto
di molte e profonde
trasformazioni, rappresenta un
notevole esempio di tarda architettura
gotica,
si compone di una basilica a
tre navate con transetto e
campanile ottagonale coronato da
una lanterna aggiunta
successivamente, nel periodo barocco.
Da questa torre campanaria, alta
104 metri, si gode una notevole
vista sulla città e sul mare.
La
copertura originale del
campanile medievale non era però
la lanterna, ma una guglia ben più alta, completata nel 1478. Essa misurava ben 142 metri di altezza ed era ricoperta in rame. Grazie a questa ardita costruzione, la chiesa si trovò a diventare da un
giorno all'altro l'edificio più
alto del mondo: infatti il
monumento ebbe il primato in
seguito ad un incendio che aveva
danneggiato la torre della chiesa
di Sant'Olav a Tallinn, una costruzione che in origine vantava un'altezza maggiore.
La chiesa tedesca rimase la più alta del mondo fino al 1647, anno in cui toccò più o meno la stessa sorte anche al suo campanile.
La
chiesa conserva un pregevol e
organo monumentale.
Il monastero di Santa Caterina (Katharinenkloster), costruito nel XV
secolo, al cui interno si trovano un museo storico e un museo oceanografico. L'antico refettorio del
monastero è uno dei più famosi
nel suo genere di tutta la
Germania;
Il
monastero francescano, costruito
nel 1254, uno dei più antichi edifici della città.
SETTE
FACCIATE DA COLLEZIONE -
UBICAZIONE DELLE 7 CASE
MERCANTILI PIÙ INTERESSANTI
A-
Monchstrasse 45 Del
1355, è nota come
Burmeisterhaus perché vi nacque
l'esploratore e biologo Hermann
Burmeister (1807-1892). Ospita
la biblioteca del Meeresmuseum.
B-
Ossenreyerstrasse 14 Fu
trasformata nel '6oo, ma
conserva la cantina del 1258.
C-
Alter Markt 5 Del
1358, è la più nota Giebelhaus
di Stralsund, per il frontone a
pinnacoli volutamente simile
all'antistante facciata de!
Rathaus; detta Wulflamhaus dal
nome del borgomastro che la fece
costruire, ospita un ristorante.
D-
Kulpstrasse 5 Del
XIV secolo, ha il frontone
rifatto nel Seicento.
E-
Fàhrstrasse 23 Del
tardo Rinascimento, è detta
Scheelehaus, perché vi nacque
Cari Scheele (1742-1786), il
farmacista che scoprì
l'ossigeno.
F-
Mùhlenstrasse 1 Costruita
nel 1320, è la più antica
Giebelhaus di Stralsund. Ospita
abitazioni e uffici.
G-
Franken-strasse 28 Del
tardo Trecento, oggi privata,
nel salone d'ingresso espone una
collezione di ambra.

DIELENHAUS:
ANATOMIA DELLA CASA
MULTIFUNZIONE DEI MERCANTI
ANSEATICI
Accuratamente
restaurate negli ultimi anni,
centinaia di case mercantili
costruite fra il Trecento e il
Settecento costellano il centro
storico di Stralsund. Chiamata
Giebelhaus ("casa con
frontone") o Dielenhaus
("casa con salone
d'ingresso"), la tipica
dimora mercantile ha un'ampia
facciata, spesso a gradoni,
dietro cui si cela un ripido
tetto a due spioventi. Questo
modello architettonico era
predominante nelle città
della Lega Anseatica. Nata come
associazione di mercanti della
Germania del Nord che operavano
all'estero, la Hanse si trasformò
ben presto in una potente
alleanza di città mercantili
che, dal tardo Medioevo fino
all'inizio dell'età moderna,
mantennero il monopolio dei
commerci su gran parte
dell'Europa settentrionale e del
Baltico. Ne facevano parte circa
200 città piccole e grandi, con
Lubecca, Amburgo, Brenta e la
stessa Stralsund in posizione
eminente. Utilizzata dai
mercanti della Lega Anseatica
non solo come abitazione, ma
anche come magazzino e luogo di
rappresentanza, la Dielenhaus
era concepita per svolgere più
funzioni. La facciata era
elegante e a volte sontuosa, ma
mai molto larga, in quanto la
casa si sviluppava in lunghezza
sul retro. Adiacenti l'una
all'altra, le case mercantili si
adeguavano tutte a questo
modello di base, definito nel
Duecento dal Codice
architettonico di Lubecca: un
vero e proprio piano regolatore,
che fu rispettato per secoli e
che ha permesso a Stralsund di
mantenere pressoché intatto il
suo aspetto, con l'infilata di
dimore che si susseguono quasi
senza interruzione sui due lati
delle vie principali.
Un
modello ideale di questo genere
di abitazione è
la Dielenhaus in Mùhlenstrasse
3, (H). Eretta nel Quattrocento,
è oggi sede di mostre e si può
quindi visitare anche
all'interno. l'ingresso (1) è
preceduto da alcuni gradini. Due
grandi vetrate (2) illuminano la
Diele (3), la vasta sala
vestibolare che da il nome a
questa tipologia architettonica:
estesa su tutto il piano terra,
raggiunge un'altezza di 5 metri.
Nella Diele si viveva, si
lavorava, si esponeva la mercé,
si concludevano transazioni
commerciali. L'alto frontone (4)
presenta un profilo a gradoni,
tipico del periodo gotico: la
sua funzione era di proclamare
la ricchezza della casa e delle
merci che custodiva. Le merci più
pesanti potevano essere
sistemate nel sotterraneo (5)
grazie a una rampa. Invece un
montacarichi collegava in
verticale il salone coi piani
superiori (6), tutti adibiti a
magazzino: attraverso grandi
botole quadrate (7) aperte nel
pavimento le merci venivano
issate per mezzo di una poderosa
carrucola (8) ancorata alle
travi della soffitta. Il salone
è a doppia altezza grazie al
ballatoio (9) che ne percorre le
pareti; un'altra grande
finestra, situata sul retro,
serve a dare maggior luce
all'ambiente. Gli appartamenti
(10) della famiglia del
proprietario, insieme alle
stanze detta servitù e alla
stalla, si trovano in un altro
edificio più basso, sempre
posto sul retro della casa (per
essere al riparo dai rumori
della strada) e dotato di tre
ali (Kemladen) costruite intorno
a una piccola corte.

Wismar
Probabilmente
Wismar ricevette la qualifica di
città nel 1229. Nel 1259
strinse un'alleanza con Lubecca
e Rostock per una comune difesa
contro i pirati che in
quell'epoca infestavano le acque
baltiche, patto che più tardi
si sviluppò nella Lega
Anseatica.
Nel
corso del XIII e XIV secolo la
città divenne sempre più
fiorente, con importanti
traffici commerciali e industrie
legate alla produzione della
lana. Nel 1301 entrò in
possesso del Meclenburgo e,
nonostante un'epidemia di peste
che uccise circa 10.000 persone
nel 1376, la città restò
prospera fino al XVI secolo.
Nel
1648, in seguito alla Pace di
Westfalia, Wismar passò alla
Svezia. Nel 1803 la città venne
venduta al Meclenburgo, con la
possibilità però da parte
svedese di rientrare in possesso
del territorio dopo 100 anni.
Questa clausola è la ragione
per cui Wismar non è entrata a
far parte della Dieta dello
Stato fino al 1897.
Nel
1903, allo scadere del secolo
pattuito, la Svezia rinunciò
definitivamente alla possibilità
che si era riservata. Wismar
conserva ancora alcune tracce
del suo passato di città
libera, per esempio il diritto
di possedere ed esporre una
propria bandiera.
Fu
pesantemente bombardata
dall'aviazione alleata durante
la seconda guerra mondiale.
Fu conquistata dai britannici
della 6th Airborne Division e
dai canadesi del 1º battaglione
paracadutisti il 2 maggio 1945 con
l'obbiettivo di frenare
l'avanzata sovietica verso la
Germania settentrionale e la
Danimarca. Nel dopoguerra, in
base agli accordi di Yalta,
fu inclusa nella zona di
occupazione sovietica.
Dal 1949 al 1990 fece
parte della Repubblica
Democratica Tedesca, della quale
divenne il secondo porto per
importanza dopo Rostock.
Nei
decenni successivi fu sviluppata
l'industria cantieristica,
mentre il centro storico,
duramente colpito dai
bombardamenti, fu parzialmente
ricostruito.

Il
centro storico della città è
segnato dall'antica piazza del
mercato, la più grande della
Germania con i suoi 10.000 metri
quadrati e su cui si affacciano
edifici costruiti in epoche
diversissime fra loro, dal XIV
al XIX secolo.
Il
punto focale della piazza è
determinato dalla Wasserkunst,
una fontana in ferro battuto
importata dall'Olanda nel 1602.
Il lato settentrionale della
piazza è occupato dal
municipio, costruito in stile
neoclassico fra il 1817 e il
1819.
Un
altro notevole edificio fra
quelli che si affacciano sulla
piazza è il cosiddetto Alter
Schwede ("Vecchio
Svedese"), eretto intorno
al 1380.
La
chiesa principale di Wismar era
la Marienkirche, eretta
nel XIII secolo. Fu distrutta
nel corso della seconda guerra
mondiale, e le rovine abbattute
nel 1960. Resta oggi la torre
campanaria, alta 80 metri.
Un
altro edificio religioso di
Wismar, risalente agli inizi del
XIII secolo, è la St
Georgen-Kirche, distrutta
durante la seconda guerra
mondiale e ricostruita nel 1990,
dopo la riunificazione tedesca.
Fra
il 1552 e il 1565 venne
costruito il Fürstenhof,
in origine la residenza del Duca
e in seguito delle autorità
municipali, restaurato nel 1877
- 1879.
Nel porto vecchio, a
nord-ovest del centro storico,
si è conservata la Wassertor,
una porta tardogotica
appartenente al sistema di
fortificazioni civili.
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