Weimar classica
Germania

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1998

 

   

Weimar, in italiano arcaico Vimaria o “Maimar”, è una città extracircondariale della Turingia. È uno dei maggiori centri culturali della Germania e appartiene al Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO con i siti Weimar classica e Il Bauhaus e i suoi siti a Weimar e Dessau. Nelle sue vicinanze, a circa 8 km, si trovava il campo di concentramento di Buchenwald dove, fra il 1937 e il 1943 furono uccise più di 54 000 persone, ospitante ora un centro di memorie e di documentazione.

Il nome di Weimar è associato anche alla cosiddetta Repubblica di Weimar, nome dato al governo della Germania nel periodo che va dal 1919 al 1933, cioè dalla fine della prima guerra mondiale alla presa del potere da parte dei nazionalsocialisti. Il nome è dovuto al fatto che il Congresso nazionale, per approvare la nuova costituzione della repubblica tedesca, si riunì proprio a Weimar, nel Deutsches Nationaltheater.  

Nella parte settentrionale del territorio di Weimar si trova il colle di Ettersberg, che con i suoi 478 metri s.l.m. di altitudine è il colle più alto nel bacino della Turingia e si estende per circa otto chilometri da Ottstedt am Berge a ovest fino a Schöndorf a est. Il colle di Ettersberg è coperto dai boschi di Buchenwald e Eichenmischwald. Sul lato che guarda verso la città si trova il monumento commemorativo del Campo di concentramento di Buchenwald.

Nella parte meridionale della città si trova il deposito di pietra arenaria di Tannroda. Non lontano passa l'autostrada n. 4, a nord della quale si trova la frazione Gelmeroda e, a sud, i paesi di Legefeld e Possendorf. Il bosco di Belvedere è, dopo quello di Ettersberg, il secondo della città.  

Ricordata dal 975, fu residenza di Ottone II. La città fu fondata, accanto alla rocca, dal conte di Orlamünde, sotto il cui dominio rimase sino al 1372. Passata ai Wettin, nella divisione territoriale del 1485 andò con la Turingia al ramo ernestino. 

Nel 1547, divenne capitale del ducato di Sassonia-Weimar e residenza del duca Giovanni Federico, alla cui morte (1554) divenne sede della linea Weimar risalente a Giovanni Guglielmo I e al figlio Giovanni. Nonostante la guerra dei Trent’anni, nella prima metà del 17° sec. conobbe un notevole sviluppo. Agli inizi del XVIII sec. vi si sviluppò una grande attività edilizia promossa dal duca Ernesto Augusto. La duchessa Anna Amalia, reggente per Carlo Augusto, vi istituì (1758) la «corte delle Muse» (Musenhof), che ebbe sede nel suo palazzo anche quando il figlio assunse il governo (1775). 

Nel 1772 a Weimar fu chiamato C. Wieland come precettore dei principi; nel 1775 vi si trasferì Weimar Goethe e qualche tempo dopo J.G. Herder; nel 1799 vi si stabilì definitivamente J.G.F. Schiller. Schieratosi nel 1806 il duca Carlo Augusto dalla parte della Confederazione del Reno, Weimar fu occupata più volte dai Francesi. La morte del duca Carlo Augusto (1828) e quella di Goethe (1832) segnarono la fine della gloriosa fioritura culturale. Quando fu decisa nel 1920 la fusione degli Stati turingi in uno Stato unitario, Weimar divenne capitale del nuovo Stato di Turingia.

Caduto in Germania l’Impero e proclamata la Repubblica (9 novembre 1918), il potere fu assunto da un Consiglio dei delegati del popolo, composto da socialisti maggioritari e socialisti indipendenti, che con ordinanza del 30 novembre 1918 stabilì l’elezione a suffragio universale (esteso anche alle donne) di un’Assemblea costituente. Le elezioni, che ebbero luogo il 19 gennaio 1919, dopo la repressione della rivolta spartachista, segnarono la sconfitta dei socialisti indipendenti, mentre il successo dei maggioritari non fu tale da consentire loro di governare da soli. Come sede dell’Assemblea costituente fu scelta Weimar. 

Aperta il 6 febbraio 1919, l’assemblea l’11 febbraio elesse presidente provvisorio del Reich il socialista F. Ebert. I cattolici e i democratici entrarono nel gabinetto di coalizione costituito dal socialista maggioritario P. Scheidemann. Fu subito approvato un progetto provvisorio di Costituzione compilato dal ministro degli Interni, il democratico H. Preuss. Aggiornatasi il 30 marzo, l’assemblea si riunì il 12 maggio a Berlino, dove, dopo solenni proteste, approvò il trattato di pace di Versailles; rientrata a Weimar il 31 luglio, votò il progetto di Costituzione elaborato da Preuss. I partiti della coalizione governativa furono da allora indicati come partiti di Weimar

L’assemblea, con la funzione provvisoria di Reichstag, si trasferì il 30 settembre a Berlino. Si sciolse solo dopo il fallito Putsch di Weimar Kapp, il 21 maggio 1920. La Repubblica che ebbe vita tra il 1919 e l’avvento di A. Hitler nel 1933 è così chiamata Repubblica di Weimar.

Weimar fu nel Settecento e nell'Ottocento uno dei maggiori centri della cultura tedesca; vi dimorarono personaggi del calibro di Bach, Goethe, Schopenhauer, Herder, Schiller, Liszt, Wagner, Martersteig e Nietzsche.

Nel 1919 fu sede dell'Assemblea Nazionale, l'assemblea costituente che elaborò la Costituzione tedesca, a impronta democratica.

La scuola d'arte Bauhaus, fondata con l'intento di creare una cultura artistica adeguata alle nuove tecnologie e alle esigenze degli uomini, fu creata da Walter Gropius a Weimar nel 1919, dalla fusione della Scuola Granducale di Arti Plastiche e della Kunstgewerberschule. In questa scuola è possibile ancora oggi studiare architettura e design: alcune delle lezioni si tengono ancora all'interno degli edifici storici, patrimonio dell'UNESCO, ma gli edifici a disposizione dell'Università adesso comprendono un gran numero di laboratori e di blocchi-aule più vasto persino di allora.

Nel 1999 Weimar fu capitale europea della cultura.    

La Weimar "classica" è una testimonianza straordinaria di un'epoca culturale passata ma che fa ancora sentire i suoi effetti attraverso il classicismo di Weimar. Proprio qui sono state create opere letterarie di inestimabile valore, caratterizzate dal cosmopolitismo, dalla rivendicazione universale del valore della cultura e dall'aspirazione umanistica. 

Qui sono nate e si sono sviluppate correnti culturali e artistiche come il Classicismo di Weimar e il Bauhaus (la scuola di arte e design, architettura); qui è nata la Repubblica di Weimar, un tentativo non riuscito di fare della Germania post-bellica (Prima guerra mondiale) una democrazia liberale, che venne spazzata via dall'avvento del nazismo. Ma la storia di Weimar è anche legata agli orrori del nazismo e agli abissi dell'animo umano, testimoniati dal campo di concentramento di Buchenwald, situato a pochi chilometri di distanza dal centro della città. Una città che diventò uno dei primi spettatori delle conseguenze di quella tragica guerra e dell'epoca successiva, fino al crollo del muro di Berlino, quando le Germanie erano due e Weimar si posizionava nel territorio della ex DDR.

Weimar, oggi patrimonio dell'Unesco, è una delle prove più evidenti della rinascita economica e culturale della Germania unita e una della mete più interessanti del Paese, grazie al suo enorme patrimonio storico ed artistico.

Uno dei personaggi più importanti per la storia della città fu la duchessa Anna Amalia, figlia del Duca Carlo I. A soli 19 anni rimasta vedova del consorte, il Duca di Sassonia Ernst August Constantin, e alla sua morte assunse la reggenza del regno per conto del figlio Carlo Augusto, che tenne fino al 1775. Grande amante e conoscitrice delle arti, pose le basi per il periodo di grande splendore conosciuto come il “Classicismo di Weimar", che si sviluppò durante il regno del figlio Carlo Augusto. Come precettori dei due figli, la Duchessa chiamò a corte il poeta e professore di filosofia Christoph Martin Wieland e il funzionario prussiano Ludwig von Knebel, che ebbe il grande merito di presentare Johann Wolfgang von Goethe a Carlo Augusto. Tra i due nacque una grande amicizia e quando Carlo Augusto assunse il potere nel 1775 chiamò Goethe come consigliere (carica che detenne per tantissimi anni).

Di Goethe a Weimar restano testimonianze molto importanti. Haus am Frauenplan 1 fu la residenza principale di Goethe, che qui abitò per cinquant'anni. Si tratta di una grande casa barocca di ben 18 stanze, che gli venne donata dal Duca Carlo Augusto nel 1792 e che Goethe fece ricostruire nel 1794 secondo i suoi desideri. Una delle più importanti modifiche apportate fu la costruzione di una grande scalinata con nicchie per accogliere le sculture e fregi a stucco. La casa non serviva a Goethe solo come abitazione, ma anche come spazio per raccogliere la sua immensa collezione artistica. 

La casa conserva tutt'oggi questa straordinaria collezione oltre ad oggetti personali dell'artista. Uno dei punti di maggior interesse della casa è lo studio di Goethe, in cui si possono ammirare gli arredi originali dell'epoca e da cui si può vedere la libreria privata, che contiene circa ottomila volumi disposti nello stesso ordine in cui li aveva collocati Goethe. Dietro alla casa sorge il museo di Goethe, il più importante museo al mondo sulla vita dello scrittore e della sua eredità.

La Casa di Goethe è uno degli undici monumenti della città dichiarati patrimonio dell'Unesco e che ricordano il periodo del “Classicismo di Weimar”. Con questo termine si indica la corrente culturale nata e sviluppatasi a Weimar tra il 1772 e il 1805 e i cui principali esponenti furono Goethe, Schiller, il teologo e filosofo Johann Gottfried Herder, Wieland. 

Friedrich Schiller arrivò a Weimar quindici anni dopo Goethe, nel 1787. Tra i due si instaurò un legame molto forte e quando venne rappresentata per la prima volta la "Wallenstein", la tragedia di Schiller, Goethe partecipò personalmente alle prove. Anche la casa di Schiller, nell'omonima via al numero 12, fa parte dei monumenti patrimonio dell'Unesco. Schiller vi trascorse gli ultimi tre anni della sua vita e per costruirla vi spese 4200 talleri, tutta la sua fortuna. La casa contiene alcuni dei mobili originali dell'epoca. È in questa casa che sono nate opere come "La sposa di Messina" e il "Guglielmo Tell". Annesso alla casa è il Museo Schiller, interamente dedicato alla vita e all'opera di Schiller.

Tra gli altri monumenti dell'itinerario "Classicismo di Weimar" troviamo la Biblioteca Storica, una delle più famose dell'intera Germania. La Duchessa Anna Amalia fece trasformare il Palazzo Verde in questa meravigliosa biblioteca, che contiene una collezione unica di libri, opere d'arte e architettura. 

Nel 2004 un incendio devastante si sviluppò nella biblioteca e il terzo piano dell'edificio e l'attico vennero completamente distrutti. L'intervento durante la notte e nei giorni successivi di oltre novecento volontari permise di mettere in salvo decine di migliaia di libri e di opere d'arte, così che gran parte della collezione poté essere salvata, ma purtroppo circa cinquantamila volumi andarono distrutti. 

Lo splendido Palazzo Belvedere, con il suo parco di 43 ettari e l'Orangerie, si trova su una collina nella parte sud di Weimar. Costruito tra il 1724 e il 1748, venne inizialmente utilizzato come padiglione per la caccia. Alla morte del Duca Ernst August nel 1748 il parco venne lasciato in uno stato di semi-abbandono, e fu la Duchessa Anna Amalia a riportarlo al suo antico splendore, facendone la propria residenza estiva. Salito al potere nel 1775 il Duca Carlo Augusto vi condusse, insieme a Goethe degli studi botanici e nel 1820 il parco comprendeva un giardino botanico con circa 7900 piante provenienti sia dalla Germania che dall'estero. 

Tra i siti che sono entrati a far parte del Patrimonio dell'Unesco, ci sono anche quelli riconducibili al movimento "Bauhaus". La scuola Bauhaus fu una rinomata scuola di architettura, arte e design, che rivoluzionò i canoni classici dell'architettura e dell'estetica tra il 1919 e il 1933, dapprima a Weimar fino al 1925 e successivamente a Dessau, prima che venisse chiusa dai nazionalsocialisti nel 1933. Il termine, ideato dall'architetto e urbanista Walter Gropius, derivava dal termine medioevale Bauhütte, con cui si indicava la loggia dei muratori. Gli insegnanti della scuola appartenevano a nazionalità diverse e si battevano per la semplicità delle forme, perseguendo l'obiettivo di conciliare l'arte con la componente tecnica e funzionale. Obiettivo della scuola Bauhaus era quello di formare dei designer e architetti in grado di progettare prototipi che potevano essere riprodotti in serie. Tra gli edifici riconducibili alla Bauhaus ci sono l'Università Bauhaus, la Scuola di Arte e Artigianato e la Casa am Horn. Weimar ospita anche il Museo della Bauhaus, in cui sono esposti lavori del fondatore della Bauhaus (Walter Gropius), nonché di esponenti come Paul Klee, Lyonel Feininger e Johannes Itten, oltre a numerosi lavori degli studenti.

15 luglio 1937: i primi prigionieri arrivano al campo di concentramento di Buchenwald

11 aprile 1945: l'esercito americano entra nel campo di concentramento di Buchenwald. Tra queste due date c'è tutta l'aberrazione di cui è stato capace il regime nazista: oltre 250.000 persone imprigionate, 56.000 prigionieri uccisi, morti per tortura, esperimenti medici o per sfinimento, 8.000 prigionieri di guerra sovietici fucilati. Condizioni di vita durissime sotto il regime sadico delle SS. A proposito delle sensazioni provate una volta giunto a Buchenwald, il Comandante Supremo delle Forze Alleate, Dwight D. Eisenhower scrisse: "Nulla mi ha mai scioccato cosi tanto come quella vista". Oltre a quattro diverse esposizioni sulla storia del campo, i visitatori possono vedere i luoghi in cui sorgeva, le celle di detenzione, le torrette di guardia, i forni crematori e il quartier generale della SS. Una tappa certamente non piacevole ma una doverosa presa di coscienza di ciò che l'uomo ha voluto e saputo perpetrare a pochi chilometri di distanza da quei luoghi, che invece dell'animo umano con Bach, Liszt, Goethe e Schiller avevano visto l'aspetto più nobile.

Decisamente più leggiadra l'atmosfera che si respira nella casa di Liszt. L'edificio classico che si trova all'inizio del viale che conduce al Palazzo Belvedere è stata, dal 1869 al 1886, l'abitazione del famoso compositore e pianista che nel XIX secolo rivoluzionò la tecnica pianistica. Al piano terra si può visitare un'esposizione permanente, mentre al piano superiore si trovano le stanze private. Da aprile a luglio, ogni primo lunedì del mese, tra le 12:00 e le 13:00, gli studenti della scuola superiore di musica di Weimar tengono un concerto sul pianoforte Bechstein-Flügel originale di Liszt.

Il legame di Weimar con la musica era iniziato molto tempo prima. Qui Johann Sebastian Bach ottenne nel 1708 il ruolo di organista di corte e maestro di concerto durante il Ducato di Guglielmo Ernesto di Sassonia e vi si trattenne fino al 1717. Risale al periodo di Weimar la creazione di gran parte delle sue famose fughe. Il luogo dove sorgeva la casa di Bach venne purtroppo distrutto nel 1945 e a ricordarlo oggi si trova una targa. 

Casa di Goethe

La casa di Goethe a Weimar è una delle residenze della vita di Goethe. È quella dove visse più a lungo (1782-1832) e la più visitata poiché ospita il Goethe Nationalmuseum. Essa è parte del patrimonio dell'umanità UNESCO denominato "Weimar classica".

L'edificio venne eretto tra il 1708 e il 1709 dal Kammerkommissar del duca Carlo Augusto di Sassonia-Weimar-Eisenach, Georg Caspar Helmershausen e ospitava in origine salotti rappresentativi.

La casa possedeva numerose stanze in affitto fino al 1771. Nel 1782 Goethe affittò l'ala ovest della casa. Dopo il viaggio in Italia dal 1786 al 1788 visse in queste stanze. Tuttavia Goethe, non ancora sposato con Christiane Vulpius, alloggiava spesso sulla Marienstraße.

L'intero edificio fu donato poi dal duca nel 1807 a Goethe e alla sua famiglia che vi visse dopo la sua morte (1832). 

Nel 1885 quando morì l'ultimo nipote di Goethe, Walther von Goethe, egli la lasciò in testamento alla città di Weimar. Oggi la casa, il giardino posteriore e le dépendance sono sede del Goethe Nationalmuseum.

Casa di Schiller

La casa di Schiller (Schillerhaus) è un museo gestito dalla Klassik Stiftung Weimar nell'ex casa di Friedrich Schiller (1759-1805) a Weimar. Nel 1988 è stato costruito il nuovo Museo Schiller dietro la casa, ora utilizzato per mostre speciali e temporanee dalla Klassik Stiftung Weimar. Dal 1998 fa parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO come parte dell'insieme di edifici facenti parte della Weimar classica.  

La casa fu originariamente costruita per un commerciante nel 1777 da Anton Georg Hauptmann (1735-1803). Gli annessi esistenti sono stati integrati in data posteriore. Il termine "Münze" usato per indicare questi vecchi annessi è dovuto al fatto che, sul terreno della casa, esisteva una zecca del principato.

La casa si trova nell'odierna Schillerstraße 12, l'antica Esplanade, costruita tra il 1760 e il 1765 dopo lo smantellamento delle antiche fortificazioni della città. Nel 1801 la casa fu acquistata dallo scrittore e traduttore inglese Charles Mellish di Blyth, che la vendette a Schiller nel marzo 1802. Schiller e la sua famiglia vi si trasferirono il 29 aprile 1802. In precedenza, dal 3 dicembre del 1799, la famiglia Schiller, che si trasferì da Jena a Weimar, viveva in un appartamento in affitto a Windischengasse. Non trovando adeguata la sistemazione, approfittò di una opportunità, prese in prestito 4200 Reichstaler e acquistò la casa.

Schiller eseguì numerosi lavori di ristrutturazione, compreso lo spostamento della tromba delle scale dall'edificio anteriore all'area tra questo e quello posteriore. Gli alloggi della famiglia e le camere da letto della moglie e delle loro figlie furono sistemate al primo piano. Lo studio e il soggiorno di Schiller furono allestiti al secondo piano, nella mansarda.

All'epoca di Schiller, la casa era dipinta di grigio con la struttura color ocra. La vernice gialla di oggi, con struttura blu-verde, corrisponde alla combinazione di colori originale.

Friedrich von Schiller morì la sera del 9 maggio 1805 nella sua casa. La moglie, Charlotte, continuò a vivere lì con i quattro figli, e più tardi, quando questi lasciarono la casa, affittò singole stanze. Il 9 luglio 1826 morì anche Charlotte ed i figli vendettero la casa, nel 1827, all'ispettore orticolo Johann Christoph Gottlob Weise, che la affidò a sua moglie. Parti della struttura vennero messe all'asta.

Nel 1847 la proprietà fu acquisita dalla città di Weimar che vi allestì un memoriale di Schiller cercando di arredarla con mobili dell'epoca, in particolare lo studio di Schiller e la stanza in cui morì. Negli anni seguenti, al piano terra c'era un piccolo negozio d'arte, che esistette fino al 1905. A volte nel periodo successivo al 1847, le stanze degli edifici anteriore e posteriore erano utilizzate dalla Fondazione Schiller e dalle società Goethe e Shakespeare e/o affittate come abitazioni.

Nel 1945, il centro cittadino fu gravemente colpito dalle incursioni aeree su Weimar, che lasciarono il segno anche sulla casa di Schiller. Tuttavia, la casa venne riaperta nel novembre del 1946 dopo estesi interventi di ristrutturazione da parte della città di Weimar.

La casa di Schiller è stata ampiamente restaurata negli anni '80. Durante questo periodo, è stato costruito il nuovo museo Schiller dietro la casa. Oggi la casa, compreso il museo annesso, fa parte dell'inventario amministrativo della Klassik Stiftung Weimar.

Il museo Schiller è stato costruito dal 1984 al 1988 ed è collegato alla casa storica originariamente dedicata alla vita e al lavoro di Schiller. Era l'unico nuovo edificio di un museo della letteratura nella DDR. Mostre speciali e temporanee della Klassik Stiftung Weimar vengono organizzate nelle tre grandi sale espositive.

Biblioteca Anna Amalia

La Biblioteca della Duchessa Anna Amalia di Weimar (Herzogin-Anna-Amalia-Bibliothek, in breve HAAB) fu fondata come biblioteca di corte dal duca Guglielmo Ernesto di Sassonia-Weimar. In occasione del terzo centenario, nel 1991, la biblioteca ha assunto l'attuale denominazione in onore della duchessa Anna Amalia di Sassonia-Weimar-Eisenach, che fu la più grande sostenitrice della biblioteca. La biblioteca è famosa, tra le altre cose, per la sua Sala Rococò di forma ovale su tre livelli. Oggi è un centro di ricerca per storici della letteratura, soprattutto tedesca, e dell'arte.

Nel 1998 è stata incluso nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell'UNESCO come parte degli edifici denominati Weimar classica.  

La biblioteca fu fondata nel 1691 quando il duca Guglielmo Enersto decise di dare pubblico accesso alla sua collezione di libri, che all'epoca comprendeva 1400 volumi. Nei trent'anni successivi la consistenza della biblioteca raggiunse quota 11.000. 

Fino al 1766 la biblioteca si trovava nello Stadtschloss. In seguito fu trasferita nel cosiddetto Grünes Schloss, che era stato costruito tra il 1562 e il 1569 come residenza privata per il duca Giovanni Guglielmo, sotto la direzione di Nikolaus Gromann. 

Il nome Grünes Schloss (letteralmente castello verde) si deve probabilmente al colore del tetto. Nel 1706 il duca Guglielmo Ernesto nominò primo direttore della biblioteca Konrad Samuel Schurzfleisch.  

Il nome Anna Amalia fu dato alla biblioteca solo nel 1991 in onore della duchessa Anna Amalia (1739- 1807), durante il cui governo la biblioteca fu spostata, nell'anno 1766 nel Grünes Schloss, dove tuttora si trova. Con il raggiungimento della maggiore età, il duca Carlo Augusto di Sassonia-Weimar- Eisenach, figlio di Anna Amalia, subentrò alla madre nel governo del ducato e commissionò l'ampliamento della biblioteca.  

Il duca Carlo Augusto dette nel 1797 la direzione della biblioteca a Johann Wolfgang von Goethe e a Christian Gottlob Voigt. Goethe restò direttore della biblioteca per trentacinque anni ininterrotti, fino alla sua morte. Durante la sua direzione la consistenza della biblioteca, che diventò una delle più importanti della Germania, arrivò a 80.000 volumi. Sotto la direzione di Clemens Wenzeslaus Coudray, la torre della biblioteca venne ristrutturata e ingrandita tra il 1821 e il 1825. Nel 1849, in occasione del centenario della nascita di Goethe, l'edificio subì ulteriori interventi di ristrutturazione e ampliamento. A questi lavori si deve l'aspetto attuale del Grünes Schloss.

La notte del 2 settembre 2004 un incendio divampato nella parte principale dell'edificio (il palazzo verde) ha distrutto 50.000 volumi, 12.500 dei quali sono andati irrimediabilmente perduti. La maggior parte degli esemplari più preziosi, come una Bibbia di Lutero del 1534 e la collezione degli scritti di Alexander von Humboldt, si sono salvati. In totale, grazie al lavoro di numerosi volontari, sono stati recuperati circa 62.000 volumi. Sono stati distrutti dal fuoco anche 37 dipinti del XVI-XVIII secolo.

Alcuni dei volumi danneggiati dall'acqua e dalla schiuma utilizzate per spegnere l'incendio sono stati congelati e inviati al Centro per la conservazione dei libri di Lipsia.

L'edificio è stato riaperto al pubblico nell'ottobre del 2007 con una collezione arricchita anche da donazioni di privati e di altre biblioteche. Tutti i volumi gravemente danneggiati sono elencati in un database online finalizzato al reperimento di nuove copie che possano sostituirli.

Castello di Belvedere

Il castello di Belvedere (in tedesco Schloss Belvedere) è una residenza estiva nei pressi della città tedesca di Weimar. L'intera struttura, compreso il grande parco circostante, è stata dichiarata nel 1998, in quanto parte del complesso Weimar classica, patrimonio dell'umanità.  

Il castello e gli altri edifici circostanti si trovano su un'altura a sud della città di Weimar, a circa quattro chilometri dal centro storico, in fondo al viale Belvederer Allee.  

Il complesso architettonico che costituisce il castello fu costruito tra il 1724 e il 1744 dagli architetti Johann Adolph Richter e Gottfried Heinrich Krohne come residenza estiva per il duca Ernesto Augusto I di Sassonia-Weimar. Modello per l'edificio fu il castello del Belvedere di Vienna. Esso comprende un fabbricato centrale con una piccola torre di vedetta e due padiglioni laterali sormontati da cupole. È situato sul lato sud di uno spiazzo con al centro una grande fontana, intorno al quale troviamo, disposte simmetricamente, le case dei cavalieri. Queste case sono oggi chiamate rispettivamente Beethovenhaus e Bachhaus (lato est) e Mozarthaus e Haydnhaus (lato ovest).

Dal 1756 fino al passaggio della proprietà al Land Turingia nell'anno 1921, il castello fu adibito a usi differenti.

Dal 1806 al 1853/59 fu utilizzato dalla famiglia dei duchi (Granduca Carlo Federico di Sassonia-Weimar-Eisenach e Granduchessa Maria Pavlovna) come residenza estiva di rappresentanza. Già dall'inizio del Ottocento alcune parti del complesso vennero affittate a una scuola privata.

Dopo imponenti lavori di ristrutturazione, oggi gli edifici del castello sono adibiti a museo e ospitano collezioni di ceramiche e porcellane di epoca rococò. Le sale nelle case dei cavalieri sono in gran parte utilizzate dal conservatorio di musica Franz Liszt come sale di prova per cantanti e musicisti.  

Il Parco di Belvedere si estende per 43 ettari. All'epoca del duca Ernesto I, tra il 1728 e il 1748, il parco fu realizzato secondo i canoni dei giardini barocchi in stile francese. Dietro il castello si trovava un giardino zoologico a forma di stella e sul lato est del parco fu costruita una limonaia (Orangerie) su progetto dell'architetto Johann Adolph Richter. Nel 1760 e nel 1808 la limonaia subì consistenti lavori di ampliamento.

Castello di Weimar

Il castello di Weimar (Weimarer Stadtschloß o Residenzschloß) si trova nel centro della città, nella parte settentrionale del cosiddetto Parco di Goethe. Il castello è parte della Weimar classica, patrimonio dell'umanità e dalla fine del 2008 è proprietà della fondazione Klassik Stiftung Weimar.

Hus tu Wymar - Assai probabilmente, già all'inizio del sesto secolo nel luogo dove oggi si trova il castello si trovava la corte dei re turingi. Il nome più antico a noi pervenuto è quello del conte Guglielmo di Weimar, padrone di casa di un Conventus magnus sotto il regno di Ottone II. A partire dal decimo secolo è documentata l'esistenza di una fortificazione circondata da un fossato, che serviva da sede per i conti di Weimar-Orlamünde.

La fortificazione fu distrutta nel 1299 da un incendio. Il borgo passò successivamente nella proprietà della casata di Wettin, che commissionò la costruzione di un nuovo castello.

In un incendio del 1424, che distrusse gran parte della città di Weimar, il borgo fu distrutto per la seconda volta. Guglielmo III di Sassonia, primo esponente della casa di Wettin a mantenere per lungo tempo la sede della corte a Weimar, commissionò la ricostruzione del castello, che tornò ad essere abitato dal 1439. A quest'epoca risalgono la torre di vedetta, tuttora esistente, e gli edifici ad essa adiacenti, che successivamente presero a essere chiamati "Bastiglia" dalle dame che colà dimoravano.  

Hornstein - Nel 1485, in seguito alla divisione del Principato di Sassonia, Weimar e il territorio corrispondente grosso modo all'attuale Turingia caddero sotto il dominio della linea ernestina della casata di Wettin, che aveva la sua residenza a Torgau e nella città di Wittenberg. Federico il Saggio, il più famoso esponente della casa di Wettin, soggiornò spesso a Weimar. A partire dal 1513 il castello di Weimar, che in quest'epoca portava il nome di Hornstein, divenne una delle residenze principali della dinastia ernestina.  

Dal 1535, per volontà di Giovanni Federico I di Sassonia, il castello fu ristrutturato. I lavori di ristrutturazione furono diretti da Konrad Krebs e Nicolaus Grohmann e terminarono nel 1604 con la costruzione del Grünes Haus (casa verde). Il nuovo castello, in stile rinascimentale, era di forma ovale ed era circondato da fossati, alimentati dal vicino fiume Ilm.

Al tempo del duca Giovanni di Sassonia-Weimar e di sua moglie Dorotea Maria di Anhalt la piccola città di Weimar divenne un centro culturale di livello europeo. Lo storico Friedrich Hortleder fu chiamato qui come precettore di corte e Melchior Vulpius, antenato di Christiane Vulpius, moglie di Goethe, fu musicista di corte. Il pedagogo illuminato Wolfgang Ratke fondò qui nel 1612 una Scuola tedesca e il 24 agosto 1617 fu fondata qui anche la cosiddetta Società dei Carpofori. 

Il 2 agosto 1618 - contemporaneamente all'inizio della Guerra dei Trent'anni - un incendio distrusse metà del castello.

Il duca Giovanni Ernesto I di Sassonia-Weimar incaricò della ricostruzione l'architetto italiano Giovanni Bonalino. Nel 1619 ebbero inizio i lavori. Il castello di Hornstein, che continuava ad avere l'aspetto di un borgo, avrebbe dovuto trasformarsi in un grande palazzo di rappresentanza con tre pani e quattro ali, con al centro un grande cortile interno. A causa della guerra i lavori furono però interrotti nel 1630. L'unico edificio ad essere completato fu la cappella, dove circa ottant'anni dopo, il giovane Johann Sebastian Bach, organista di corte dal 1708 al 1717, avrebbe composto alcune cantate dedicate a questo luogo. Nell'incendio del 6 maggio 1774 la cappella del castello sarebbe stata interamente distrutta.  

Wilhelmsburg - Nel 1626 il governo di Weimar passò nelle mani del duca Guglielmo di Sassonia-Weimar, il quale, nel 1651, dette incarico di dirigere i lavori per la ricostruzione del castello all'architetto turingio Johann Moritz Richter. Questi immaginò un castello a tre ali, aperto verso un parco. Il parco fu realizzato in stile italiano e francese. 

I lavori di costruzione furono però interrotti per mancanza di fondi. Alla morte del duca Guglielmo nel 1662, i lavori furono interrotti definitivamente. In questo periodo il nome del castello fu Wilhelmsburg.  

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Il 6 maggio 1774 il Wilhelmsburg fu completamente distrutto da un incendio. Rendendosi necessari dal 1788 misure di sicurezza sempre più cari per la salvaguardia delle rovine del castello, nel 1788, il duca Carlo Augusto cominciò a prendere in considerazione l'ipotesi della costruzione di un nuovo castello. Nel marzo 1789, il duca istituì una commissione all'uopo, in cui ebbe sin dall'inizio un ruolo attivo Johann Wolfgang von Goethe. Goethe incaricò l'architetto amburghese Johann August Arens, che aveva conosciuto a Roma nel 1787. Arens perse però ben presto interesse all'incarico a causa della dissestata situazione economica del ducato di Weimar. La direzione dei lavori passò così nelle mani dello stesso Goethe. Nel 1796 fu festeggiata la fine dei lavori. Il castello così come appariva alla fine del diciottesimo secolo non aveva più l'aspetto di una fortezza, ma quello di un palazzo a tre ali, aperto verso sud. Per gli interni del castello, Goethe incaricò Nikolaus Friedrich von Thouret di Ludwigsburg, il quale, in collaborazione con lo stuccatore Friedrich Tieck realizzò varie sale, tuttora esistenti, in stile neoclassico. Nel 1800 a Thouret, che lasciò Weimar, succedette Heinrich Gentz.  

Residenzschloss - Dal 1º agosto 1803 l'ala est del castello fu occupata dal duca Carlo Augusto e dalla sua famiglia, ma solo dopo le guerre napoleoniche fu possibile pensare a un ulteriore ampliamento dell'edificio. A questi anni risale la denominazione "Residenzschloss". Alla granduchessa Marja Pavlovna, nuora di Carlo Augusto, si deve l'idea di dedicare tre sale del castello ai più importanti letterati di Weimar; per la realizzazione di tali sale furono incaricati alcuni tra i pittori più famosi dell'epoca: Friedrich Preller decorò la sala di Wieland; Bernhard von Neher si occupò delle sale dedicate a Goethe e a Schiller; alla decorazione di quest'ultima sala contribuì anche Woldemar Hermann nel 1837/1838.

Negli anni tra il 1844 e il 1847, fu interamente ristrutturata in stile bizantino la cappella del castello e fu creata una galleria dedicata a Goethe, su progetto di Karl Friedrich Schinkel. Nel 1913/1914 l'edificio a tre ali, aperto verso il parco e verso la città, venne chiuso attraverso la costruzione di una quarta ala.

Il 9 novembre 1918 il duca Guglielmo Ernesto firmò nel castello il suo atto di abdicazione. Solo poche settimane dopo, nelle stesse stanze, si costituì il primo governo repubblicano: era la nascita della cosiddetta Repubblica di Weimar. Dal 1923 il castello è diventato un museo.  

Casa Romana

La Casa romana (Römisches Haus) è un edificio ai margini del cosiddetto Parco di Goethe a Weimar e dal 1998 è parte dell'ensemble Weimar classica, patrimonio dell'Umanità.

Fu costruita tra il 1791 e il 1798 come casa di campagna del duca Carlo Augusto. Ispirata agli antichi templi romani, è un esempio di neoclassicismo tedesco. Lo spunto per la costruzione della casa fu data al duca dall'amico Goethe, di ritorno dal suo famoso viaggio in Italia. Grazie alla sua posizione elevata all'interno del parco, offre un'ampia vista sulla valle del fiume Ilm.

Il progetto dell'edificio si deve all'architetto amburghese Johann August Arens, conosciuto da Goethe in Italia. Gli interni si devono invece all'architetto Christian Friedrich Schuricht di Dresda, mentre le decorazioni e gli affreschi sono opera del pittore Johann Heinrich Meyer. Dopo la morte di Carlo Augusto nel 1828 la Casa romana, fino ad allora residenza estiva preferita del duca, cessò di essere abitata.

Nel 1922 la casa diventò proprietà del land della Turingia, e nel 1954 passò sotto la proprietà della Klassik Stiftung Weimar, che fu promotrice di importanti lavori di ristrutturazione all'interno e all'esterno dell'edificio. Attualmente la Casa romana fa parte dei musei della Klassik Stiftung Weimar e come tale è aperta al pubblico. Essa ospita inoltre una mostra permanente sulla storia del parco di Weimar.

Municipio

Il municipio di Weimar (Weimarer Rathaus) si trova nel centro di Weimar sul lato ovest della piazza del Mercato che misura 60 metri per 60. L'edificio, a tre piani, in stile neogotico, con balcone e campanile, è uno dei punti di riferimento della città.  

Il primo municipio in questa posizione era già menzionato nel 1396. Tuttavia, questo venne distrutto dal grande incendio della città del 1424. Nel 1431 fu ricostruito e poi modificato, nel 1560/83, in stile rinascimentale. L'edificio era nell'angolo nord del lato ovest della piazza del mercato. Lo stemma cittadino e due portali in pietra di questo edificio sono stati conservati. Questi si trovano all'interno del municipio di oggi e uno reca la scritta: „HAT IMANT EIN AMBT, DAS WARTE ER MIT VLEIS“ und die Anmerkung „VOLBRACHT WORDEN ANNO 1583 IST DIESER BAW“.

A quel tempo Jacob Schröter era sindaco di Weimar, era stato responsabile delle fortune della città per 41 anni e aveva costruito la sua casa sul mercato (in seguito conosciuta come Hofapotheke). Intorno al 1590 Schröter fu anche il promotore della costruzione di una fontana sul mercato.

L'edificio del municipio del 1583, che Carlo Augusto, Goethe e Schiller conoscevano, adornava la piazza del mercato fino al 1837. Il 30 novembre 1837 l'edificio andò a fuoco.

L'edificio del terzo municipio di oggi risale al 1841 ed è stato costruito in stile neogotico basato sul municipio di Hofer. Heinrich Hess (1794–1865), allora granduca di Sassonia-Weimar, consigliò il progetto per il nuovo edificio a tre piani e una torre centrale a più livelli, nonché un portico con balcone al piano superiore.

Dell'edificio bruciato rimasero solo lo stemma della città e due portali in pietra, che furono integrati nel municipio di oggi. Una vecchia iscrizione al piano superiore testimonia l'anno di inaugurazione del 1583 dell'edificio precedente. Nonostante la sua storia, il municipio è uno degli edifici più recenti sulla piazza del mercato di Weimar. Un passaggio sotterraneo conduce alla Weimarer Stadthaus di fronte.

Nel vestibolo del municipio si trova la scultura "Dea della primavera", creata dallo scultore di corte Martin Gottlieb Klauer, che nel 1774 creò anche la scultura del dio del mare della fontana di Nettuno di fronte alla farmacia nella piazza del mercato.

Nel 1921, il fonditore di campane Heinrich Ulrich, che viveva a Weimar e lavorava ad Apolda, due anni dopo aver fuso la campana Peters da 24.000 chilogrammi della Cattedrale di Colonia, creò la campana del municipio di Weimar, che fu fusa per recuperare il metallo a scopi bellici durante la seconda guerra mondiale.

Il 30 aprile 1987 nella torre del municipio è stato inserito un gioco di campane di Porcellana di Meissen, in precedenza sito nel giardini d'inverno di Weimar dal 1929. Il suono delle 35 campane si sente quattro volte al giorno sulla piazza del mercato (alle 10, 12, 15 e 17, e da metà giugno a novembre anche alle 18) e suona, ad esempio, la melodia „Sah ein Knab’ ein Röslein steh’n“. 

Le campane, sensibili al freddo, non vengono suonate durante l'inverno. 

Per l'annuale mercatino di Natale di dicembre, il lato est del municipio, con le sue 24 finestre, si trasforma in un enorme calendario dell'Avvento illuminato a festa, su cui Babbo Natale e i bambini aprono una finestra ogni giorno.

Stadthaus

La Stadthaus è un edificio rinascimentale bianco e verde del XV secolo, sito sul lato est della piazza del Mercato.

L'edificio venne fatto costruire dal langravio Friedrich, nel 1432, e da allora è rimasto di proprietà della città. A quel tempo era il palazzo di città con una taverna nel seminterrato. 

Negli anni dal 1526 al 1547 fu utilizzato come sede del consiglio e per uso commerciale. Al piano terra c'erano panetterie, macellerie e calzolai. Al tempo di Goethe fu trasformato in una Stadthaus e qui si tenevano balli in maschera, concerti e conferenze. 

Uomini importanti come Franz Liszt, Hoffmann von Fallersleben, Hector Berlioz o Ernst Rietschel furono ospiti in questo edificio.

Una decorazione in pietra, a motivi geometrici, si trova sulle finestre e sulle pareti del frontone rinascimentale. Durante la seconda guerra mondiale fu distrutto da un attentato dinamitardo, il 9 febbraio 1945, e le rovine rimosse nel 1956. 

Durante la ricostruzione nel 1968-1971, la facciata storica fu restaurata alla versione precedente, ma l'interno è stato modernizzato. Un passaggio sotterraneo conduceva al municipio, sito dall'altro lato della piazza, ed è ancora visibile dal ristorante Ratskeller.

Oggi l'edificio ospita un ristorante (Ratskeller), un ufficio informazioni turistiche, un'agenzia di viaggi e diversi appartamenti.

Herderkirche

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo, comunemente nota come Herderkirche (letteralmente "chiesa di Herder", dal nome del poeta Johann Gottfried Herder che ne fu parroco dal 1778 al 1803), oppure come Stadtkirche ("chiesa della città"), è la chiesa principale della città.

Essa è parte del patrimonio dell'umanità UNESCO denominato "Weimar classica".  

Fondata intorno al 1250, si presenta oggi nello stile tardogotico assunto durante la ricostruzione del 1432-1500.

Nel 1745 venne trasformata in stile barocco.

La chiesa fu fortemente danneggiata nel 1945 dai bombardamenti; la ricostruzione si concluse nel 1953.  

Si tratta di una chiesa a pianta basilicale a tre navate, con facciata posta sul lato occidentale e coro poligonale sul lato orientale. 

Al centro della facciata si erge una torre sormontata da una guglia.

All'interno si conserva un altare, opera di Lucas Cranach e figlio, risalente al 1552-55.

Wittumspalais

Il Wittumspalais (letteralmente Palazzo della vedovanza) fu costruito tra il 1767 e il 1769 per incarico di Jakob Friedrich von Fritsch, Ministro di Weimar, sull'area di un preesistente convento di francescani. Il terreno si trovava nella cosiddetta Esplanade, l'attuale Schillerstraße. Dopo l'incendio del Castello di Weimar del 1774 si trasferì nel Wittumspalais la duchessa Anna Amalia di Sassonia-Weimar-Eisenach, che comprò il palazzo nel 1775 per la somma di 20.100 talleri. Anna Amalia abitò nel Wittumspalais fino alla sua morte, avvenuta nel 1807. Essa è parte del patrimonio dell'umanità UNESCO denominato "Weimar classica".

La realizzazione degli interni cominciò nel 1775. I dipinti del soffitto sono opera di Adam Friedrich Oeser. Dopo il 1807 il palazzo fu amministrato dal maresciallo di corte. Dal 1808 al 1848 si riunì lì la loggia massonica Amalia. Poi dal 1833 al 1848 nel salone delle feste si tennero le sedute del consiglio regionale (Landtages). Nel 1848 fu trasferita nel palazzo la biblioteca del Lesemuseum. A partire dal 1858 lo stesso salone delle feste fu usato come atelier dal pittore Leopold Graf von Kalckreuth e poi, dal 1864 al 1868, da Friedrich Preller per il suo Ciclo di Ulisse.

Nel 1870/71 il granduca Carlo Alessandro commissionò importanti lavori di ristrutturazione. Nel 1919 il Wittumspalais fu acquisito dal Goethe-Nationalmuseum. Fortemente danneggiato durante la Seconda guerra mondiale, fu riaperto come museo solo nel 1949.