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Weimar,
in italiano arcaico Vimaria o
“Maimar”, è una città
extracircondariale della Turingia.
È uno dei maggiori centri
culturali della Germania e
appartiene al Patrimonio
dell'umanità dell'UNESCO con
i siti Weimar classica e Il
Bauhaus e i suoi siti a Weimar e
Dessau. Nelle sue vicinanze, a
circa 8 km,
si trovava il campo di
concentramento di Buchenwald dove,
fra il 1937 e il 1943 furono
uccise più di 54 000
persone, ospitante ora un centro
di memorie e di documentazione.
Il
nome di Weimar è associato anche
alla cosiddetta Repubblica di
Weimar, nome dato al governo della Germania nel
periodo che va dal 1919 al 1933,
cioè dalla fine della prima
guerra mondiale alla presa
del potere da parte dei nazionalsocialisti.
Il nome è dovuto al fatto che il
Congresso nazionale, per approvare
la nuova costituzione della
repubblica tedesca, si riunì
proprio a Weimar, nel Deutsches
Nationaltheater.
Nella
parte settentrionale del
territorio di Weimar si trova il
colle di Ettersberg, che con
i suoi 478 metri s.l.m. di
altitudine è il colle più alto
nel bacino della Turingia e si
estende per circa otto chilometri
da Ottstedt am Berge a ovest fino
a Schöndorf a est. Il colle di
Ettersberg è coperto dai boschi
di Buchenwald e Eichenmischwald.
Sul lato che guarda verso la città
si trova il monumento
commemorativo del Campo di
concentramento di Buchenwald.
Nella
parte meridionale della città si
trova il deposito di pietra
arenaria di Tannroda. Non lontano
passa l'autostrada n. 4, a nord
della quale si trova la frazione
Gelmeroda e, a sud, i paesi di
Legefeld e Possendorf. Il bosco di
Belvedere è, dopo quello di
Ettersberg, il secondo della città.

Ricordata
dal 975, fu residenza di Ottone
II. La città fu fondata, accanto
alla rocca, dal conte di Orlamünde,
sotto il cui dominio rimase sino
al 1372. Passata ai Wettin, nella
divisione territoriale del 1485
andò con la Turingia al ramo
ernestino.
Nel
1547, divenne capitale del ducato
di Sassonia-Weimar e residenza del
duca Giovanni Federico, alla cui
morte (1554) divenne sede della
linea Weimar risalente a Giovanni Guglielmo
I e al figlio Giovanni.
Nonostante la guerra dei
Trent’anni, nella prima metà
del 17° sec. conobbe un notevole
sviluppo. Agli inizi del XVIII
sec. vi si sviluppò una grande
attività edilizia promossa dal
duca Ernesto Augusto. La duchessa
Anna Amalia, reggente per Carlo
Augusto, vi istituì (1758) la «corte
delle Muse» (Musenhof),
che ebbe sede nel suo palazzo
anche quando il figlio assunse il
governo (1775).
Nel
1772 a Weimar fu chiamato C.
Wieland come precettore dei
principi; nel 1775 vi si trasferì
Weimar Goethe e qualche tempo dopo
J.G. Herder; nel 1799 vi si
stabilì definitivamente J.G.F.
Schiller. Schieratosi nel 1806 il
duca Carlo Augusto dalla parte
della Confederazione del Reno,
Weimar fu occupata più volte dai
Francesi. La morte del duca Carlo
Augusto (1828) e quella di Goethe
(1832) segnarono la fine della
gloriosa fioritura culturale.
Quando fu decisa nel 1920 la
fusione degli Stati turingi in uno
Stato unitario, Weimar divenne
capitale del nuovo Stato di
Turingia.
Caduto
in Germania l’Impero e
proclamata la Repubblica (9
novembre 1918), il potere fu
assunto da un Consiglio dei
delegati del popolo, composto da
socialisti maggioritari e
socialisti indipendenti, che con
ordinanza del 30 novembre 1918
stabilì l’elezione a suffragio
universale (esteso anche alle
donne) di un’Assemblea
costituente. Le elezioni, che
ebbero luogo il 19 gennaio 1919,
dopo la repressione della rivolta
spartachista, segnarono la
sconfitta dei socialisti
indipendenti, mentre il successo
dei maggioritari non fu tale da
consentire loro di governare da
soli. Come sede dell’Assemblea
costituente fu scelta Weimar.
Aperta
il 6 febbraio 1919, l’assemblea
l’11 febbraio elesse presidente
provvisorio del Reich il
socialista F. Ebert. I
cattolici e i democratici
entrarono nel gabinetto di
coalizione costituito dal
socialista maggioritario P.
Scheidemann. Fu subito approvato
un progetto provvisorio di
Costituzione compilato dal
ministro degli Interni, il
democratico H. Preuss.
Aggiornatasi il 30 marzo,
l’assemblea si riunì il 12
maggio a Berlino, dove, dopo
solenni proteste, approvò il
trattato di pace di Versailles;
rientrata a Weimar il 31 luglio,
votò il progetto di Costituzione
elaborato da Preuss. I partiti
della coalizione governativa
furono da allora indicati come partiti
di Weimar.
L’assemblea,
con la funzione provvisoria di
Reichstag, si trasferì il 30
settembre a Berlino. Si sciolse
solo dopo il fallito Putsch di
Weimar Kapp, il 21 maggio 1920. La
Repubblica che ebbe vita tra il
1919 e l’avvento di A.
Hitler nel 1933 è così
chiamata Repubblica
di Weimar.

Weimar
fu nel Settecento e
nell'Ottocento uno dei
maggiori centri della cultura tedesca;
vi dimorarono personaggi del
calibro di Bach, Goethe, Schopenhauer, Herder, Schiller, Liszt, Wagner, Martersteig e Nietzsche.
Nel 1919 fu
sede dell'Assemblea Nazionale,
l'assemblea costituente che elaborò
la Costituzione tedesca, a
impronta democratica.
La
scuola d'arte Bauhaus,
fondata con l'intento di creare
una cultura artistica adeguata
alle nuove tecnologie e alle
esigenze degli uomini, fu creata
da Walter Gropius a
Weimar nel 1919, dalla
fusione della Scuola Granducale di
Arti Plastiche e della
Kunstgewerberschule. In questa
scuola è possibile ancora oggi
studiare architettura e design:
alcune delle lezioni si tengono
ancora all'interno degli edifici
storici, patrimonio dell'UNESCO,
ma gli edifici a disposizione
dell'Università adesso
comprendono un gran numero di
laboratori e di blocchi-aule più
vasto persino di allora.
Nel 1999 Weimar
fu capitale europea della
cultura.

La
Weimar "classica" è una
testimonianza straordinaria di
un'epoca culturale passata ma che
fa ancora sentire i suoi effetti
attraverso il classicismo di
Weimar. Proprio qui sono state
create opere letterarie di
inestimabile valore,
caratterizzate dal cosmopolitismo,
dalla rivendicazione universale
del valore della cultura e
dall'aspirazione umanistica.
Qui
sono nate e si sono sviluppate
correnti culturali e artistiche
come il Classicismo di Weimar e il
Bauhaus (la scuola di arte e
design, architettura); qui è nata
la Repubblica di Weimar, un
tentativo non riuscito di fare
della Germania post-bellica (Prima
guerra mondiale) una democrazia
liberale, che venne spazzata via
dall'avvento del nazismo. Ma la
storia di Weimar è anche legata
agli orrori del nazismo e agli
abissi dell'animo umano,
testimoniati dal campo di
concentramento di Buchenwald,
situato a pochi chilometri di
distanza dal centro della città.
Una città che diventò uno dei
primi spettatori delle conseguenze
di quella tragica guerra e
dell'epoca successiva, fino al
crollo del muro di Berlino, quando
le Germanie erano due e Weimar si
posizionava nel territorio della
ex DDR.
Weimar,
oggi patrimonio dell'Unesco, è
una delle prove più evidenti
della rinascita economica e
culturale della Germania unita e
una della mete più interessanti
del Paese, grazie al suo enorme
patrimonio storico ed artistico.
Uno
dei personaggi più importanti per
la storia della città fu la
duchessa Anna Amalia, figlia del
Duca Carlo I. A soli 19 anni
rimasta vedova del consorte, il
Duca di Sassonia Ernst August
Constantin, e alla sua morte
assunse la reggenza del regno per
conto del figlio Carlo Augusto,
che tenne fino al 1775. Grande
amante e conoscitrice delle arti,
pose le basi per il periodo di
grande splendore conosciuto come
il “Classicismo di
Weimar", che si sviluppò
durante il regno del figlio Carlo
Augusto. Come precettori dei due
figli, la Duchessa chiamò a corte
il poeta e professore di filosofia
Christoph Martin Wieland e il
funzionario prussiano Ludwig von
Knebel, che ebbe il grande merito
di presentare Johann Wolfgang von
Goethe a Carlo Augusto. Tra i due
nacque una grande amicizia e
quando Carlo Augusto assunse il
potere nel 1775 chiamò Goethe
come consigliere (carica che
detenne per tantissimi anni).
Di
Goethe a Weimar restano
testimonianze molto importanti. Haus
am Frauenplan 1 fu la
residenza principale di Goethe,
che qui abitò per cinquant'anni.
Si tratta di una grande casa
barocca di ben 18 stanze, che gli
venne donata dal Duca Carlo
Augusto nel 1792 e che Goethe fece
ricostruire nel 1794 secondo i
suoi desideri. Una delle più
importanti modifiche apportate fu
la costruzione di una grande
scalinata con nicchie per
accogliere le sculture e fregi a
stucco. La casa non serviva a
Goethe solo come abitazione, ma
anche come spazio per raccogliere
la sua immensa collezione
artistica.

La
casa conserva tutt'oggi questa
straordinaria collezione oltre ad
oggetti personali dell'artista.
Uno dei punti di maggior interesse
della casa è lo studio di Goethe,
in cui si possono ammirare gli
arredi originali dell'epoca e da
cui si può vedere la libreria
privata, che contiene circa
ottomila volumi disposti nello
stesso ordine in cui li aveva
collocati Goethe. Dietro alla casa
sorge il museo di Goethe,
il più importante museo al mondo
sulla vita dello scrittore e della
sua eredità.
La
Casa di Goethe è uno degli undici
monumenti della città dichiarati
patrimonio dell'Unesco e che
ricordano il periodo del
“Classicismo di Weimar”. Con
questo termine si indica la
corrente culturale nata e
sviluppatasi a Weimar tra il 1772
e il 1805 e i cui principali
esponenti furono Goethe, Schiller,
il teologo e filosofo Johann
Gottfried Herder, Wieland.
Friedrich
Schiller arrivò a Weimar quindici
anni dopo Goethe, nel 1787. Tra i
due si instaurò un legame molto
forte e quando venne rappresentata
per la prima volta la
"Wallenstein", la
tragedia di Schiller, Goethe
partecipò personalmente alle
prove. Anche la casa di
Schiller, nell'omonima via al
numero 12, fa parte dei monumenti
patrimonio dell'Unesco. Schiller
vi trascorse gli ultimi tre anni
della sua vita e per costruirla vi
spese 4200 talleri, tutta la sua
fortuna. La casa contiene alcuni
dei mobili originali dell'epoca.
È in questa casa che sono nate
opere come "La sposa di
Messina" e il "Guglielmo
Tell". Annesso alla casa è
il Museo Schiller, interamente
dedicato alla vita e all'opera di
Schiller.
Tra
gli altri monumenti
dell'itinerario "Classicismo
di Weimar" troviamo la Biblioteca
Storica, una delle più famose
dell'intera Germania. La Duchessa
Anna Amalia fece trasformare il
Palazzo Verde in questa
meravigliosa biblioteca, che
contiene una collezione unica di
libri, opere d'arte e
architettura.
Nel
2004 un incendio devastante si
sviluppò nella biblioteca e il
terzo piano dell'edificio e
l'attico vennero completamente
distrutti. L'intervento durante la
notte e nei giorni successivi di
oltre novecento volontari permise
di mettere in salvo decine di
migliaia di libri e di opere
d'arte, così che gran parte della
collezione poté essere salvata,
ma purtroppo circa cinquantamila
volumi andarono distrutti.
Lo
splendido Palazzo Belvedere,
con il suo parco di 43 ettari e
l'Orangerie, si trova su una
collina nella parte sud di Weimar.
Costruito tra il 1724 e il 1748,
venne inizialmente utilizzato come
padiglione per la caccia. Alla
morte del Duca Ernst August nel
1748 il parco venne lasciato in
uno stato di semi-abbandono, e fu
la Duchessa Anna Amalia a
riportarlo al suo antico
splendore, facendone la propria
residenza estiva. Salito al potere
nel 1775 il Duca Carlo Augusto vi
condusse, insieme a Goethe degli
studi botanici e nel 1820 il parco
comprendeva un giardino botanico
con circa 7900 piante provenienti
sia dalla Germania che
dall'estero.
Tra
i siti che sono entrati a far
parte del Patrimonio dell'Unesco,
ci sono anche quelli riconducibili
al movimento
"Bauhaus". La scuola
Bauhaus fu una rinomata scuola di
architettura, arte e design, che
rivoluzionò i canoni classici
dell'architettura e dell'estetica
tra il 1919 e il 1933, dapprima a
Weimar fino al 1925 e
successivamente a Dessau, prima
che venisse chiusa dai
nazionalsocialisti nel 1933. Il
termine, ideato dall'architetto e
urbanista Walter Gropius, derivava
dal termine medioevale Bauhütte,
con cui si indicava la loggia dei
muratori. Gli insegnanti della
scuola appartenevano a nazionalità
diverse e si battevano per la
semplicità delle forme,
perseguendo l'obiettivo di
conciliare l'arte con la
componente tecnica e funzionale.
Obiettivo della scuola Bauhaus era
quello di formare dei designer e
architetti in grado di progettare
prototipi che potevano essere
riprodotti in serie. Tra gli
edifici riconducibili alla Bauhaus
ci sono l'Università Bauhaus, la
Scuola di Arte e Artigianato e la
Casa am Horn. Weimar ospita anche
il Museo della Bauhaus, in cui
sono esposti lavori del fondatore
della Bauhaus (Walter Gropius),
nonché di esponenti come Paul
Klee, Lyonel Feininger e Johannes
Itten, oltre a numerosi lavori
degli studenti.
15
luglio 1937: i primi prigionieri
arrivano al campo di
concentramento di Buchenwald.
11
aprile 1945: l'esercito americano
entra nel campo di concentramento
di Buchenwald. Tra queste due date
c'è tutta l'aberrazione di cui è
stato capace il regime nazista:
oltre 250.000 persone
imprigionate, 56.000 prigionieri
uccisi, morti per tortura,
esperimenti medici o per
sfinimento, 8.000 prigionieri di
guerra sovietici fucilati.
Condizioni di vita durissime sotto
il regime sadico delle SS. A
proposito delle sensazioni provate
una volta giunto a Buchenwald, il
Comandante Supremo delle Forze
Alleate, Dwight D. Eisenhower
scrisse: "Nulla mi ha mai
scioccato cosi tanto come quella
vista". Oltre a quattro
diverse esposizioni sulla storia
del campo, i visitatori possono
vedere i luoghi in cui sorgeva, le
celle di detenzione, le torrette
di guardia, i forni crematori e il
quartier generale della SS. Una
tappa certamente non piacevole ma
una doverosa presa di coscienza di
ciò che l'uomo ha voluto e saputo
perpetrare a pochi chilometri di
distanza da quei luoghi, che
invece dell'animo umano con Bach,
Liszt, Goethe e Schiller avevano
visto l'aspetto più nobile.
Decisamente
più leggiadra l'atmosfera che si
respira nella casa di Liszt.
L'edificio classico che si trova
all'inizio del viale che conduce
al Palazzo Belvedere è stata, dal
1869 al 1886, l'abitazione del
famoso compositore e pianista che
nel XIX secolo rivoluzionò la
tecnica pianistica. Al piano terra
si può visitare un'esposizione
permanente, mentre al piano
superiore si trovano le stanze
private. Da aprile a luglio, ogni
primo lunedì del mese, tra le
12:00 e le 13:00, gli studenti
della scuola superiore di musica
di Weimar tengono un concerto sul
pianoforte Bechstein-Flügel
originale di Liszt.
Il
legame di Weimar con la musica era
iniziato molto tempo prima. Qui
Johann Sebastian Bach ottenne nel
1708 il ruolo di organista di
corte e maestro di concerto
durante il Ducato di Guglielmo
Ernesto di Sassonia e vi si
trattenne fino al 1717. Risale al
periodo di Weimar la creazione di
gran parte delle sue famose fughe.
Il luogo dove sorgeva la casa di
Bach venne purtroppo distrutto nel
1945 e a ricordarlo oggi si trova
una targa.
Casa
di Goethe
La casa
di Goethe a Weimar è
una delle residenze della vita di Goethe.
È quella dove visse più a lungo
(1782-1832) e la più visitata
poiché ospita il Goethe
Nationalmuseum. Essa è parte del patrimonio
dell'umanità UNESCO denominato
"Weimar classica".
L'edificio
venne eretto tra il 1708 e
il 1709 dal Kammerkommissar del
duca Carlo Augusto di
Sassonia-Weimar-Eisenach, Georg
Caspar Helmershausen e ospitava in
origine salotti rappresentativi.
La
casa possedeva numerose stanze in
affitto fino al 1771. Nel 1782
Goethe affittò l'ala ovest della
casa. Dopo il viaggio in Italia
dal 1786 al 1788 visse in queste
stanze. Tuttavia Goethe, non
ancora sposato con Christiane
Vulpius, alloggiava spesso sulla
Marienstraße.
L'intero
edificio fu donato poi dal duca
nel 1807 a Goethe e alla sua
famiglia che vi visse dopo la sua
morte (1832).
Nel
1885 quando morì l'ultimo nipote
di Goethe, Walther von
Goethe, egli la lasciò in
testamento alla città di Weimar.
Oggi la casa, il giardino
posteriore e le dépendance sono
sede del Goethe Nationalmuseum.

Casa
di Schiller
La casa
di Schiller (Schillerhaus) è
un museo gestito dalla Klassik
Stiftung Weimar nell'ex casa
di Friedrich Schiller (1759-1805)
a Weimar. Nel 1988 è stato
costruito il nuovo Museo
Schiller dietro la casa, ora
utilizzato per mostre speciali e
temporanee dalla Klassik Stiftung
Weimar. Dal 1998 fa parte del patrimonio
mondiale dell'UNESCO come
parte dell'insieme di edifici
facenti parte della Weimar
classica.
La
casa fu originariamente costruita
per un commerciante nel 1777 da
Anton Georg Hauptmann (1735-1803).
Gli annessi esistenti sono stati
integrati in data posteriore. Il
termine "Münze" usato
per indicare questi vecchi annessi
è dovuto al fatto che, sul
terreno della casa, esisteva una zecca del
principato.
La
casa si trova nell'odierna
Schillerstraße 12, l'antica Esplanade,
costruita tra il 1760 e il 1765
dopo lo smantellamento delle
antiche fortificazioni della
città. Nel 1801 la casa fu
acquistata dallo scrittore e
traduttore inglese Charles Mellish
di Blyth, che la vendette a
Schiller nel marzo 1802. Schiller
e la sua famiglia vi si
trasferirono il 29 aprile 1802. In
precedenza, dal 3 dicembre del
1799, la famiglia Schiller, che si
trasferì da Jena a
Weimar, viveva in un appartamento
in affitto a Windischengasse. Non
trovando adeguata la sistemazione,
approfittò di una opportunità,
prese in prestito 4200 Reichstaler e
acquistò la casa.
Schiller
eseguì numerosi lavori di
ristrutturazione, compreso lo
spostamento della tromba delle
scale dall'edificio anteriore
all'area tra questo e quello
posteriore. Gli alloggi della
famiglia e le camere da letto
della moglie e delle loro figlie
furono sistemate al primo piano.
Lo studio e il soggiorno di
Schiller furono allestiti al
secondo piano, nella mansarda.
All'epoca
di Schiller, la casa era dipinta
di grigio con la struttura color
ocra. La vernice gialla di oggi,
con struttura blu-verde,
corrisponde alla combinazione di
colori originale.
Friedrich
von Schiller morì la sera del 9
maggio 1805 nella sua casa. La
moglie, Charlotte, continuò a
vivere lì con i quattro figli, e
più tardi, quando questi
lasciarono la casa, affittò
singole stanze. Il 9 luglio 1826
morì anche Charlotte ed i figli
vendettero la casa, nel 1827,
all'ispettore orticolo Johann
Christoph Gottlob Weise, che la
affidò a sua moglie. Parti della
struttura vennero messe all'asta.
Nel
1847 la proprietà fu acquisita
dalla città di Weimar che vi
allestì un memoriale di
Schiller cercando di arredarla con
mobili dell'epoca, in particolare
lo studio di Schiller e la stanza
in cui morì. Negli anni seguenti,
al piano terra c'era un piccolo
negozio d'arte, che esistette fino
al 1905. A volte nel periodo
successivo al 1847, le stanze
degli edifici anteriore e
posteriore erano utilizzate dalla
Fondazione Schiller e dalle
società Goethe e Shakespeare e/o
affittate come abitazioni.
Nel
1945, il centro cittadino fu
gravemente colpito dalle
incursioni aeree su Weimar, che
lasciarono il segno anche sulla
casa di Schiller. Tuttavia, la
casa venne riaperta nel novembre
del 1946 dopo estesi interventi di
ristrutturazione da parte della
città di Weimar.
La
casa di Schiller è stata
ampiamente restaurata negli anni
'80. Durante questo periodo, è
stato costruito il nuovo museo
Schiller dietro la casa. Oggi
la casa, compreso il museo
annesso, fa parte dell'inventario
amministrativo della Klassik
Stiftung Weimar.
Il
museo Schiller è stato costruito
dal 1984 al 1988 ed è collegato
alla casa storica originariamente
dedicata alla vita e al lavoro di
Schiller. Era l'unico nuovo
edificio di un museo della
letteratura nella DDR. Mostre
speciali e temporanee della
Klassik Stiftung Weimar vengono
organizzate nelle tre grandi sale
espositive.
Biblioteca
Anna Amalia
La Biblioteca
della Duchessa Anna Amalia di Weimar (Herzogin-Anna-Amalia-Bibliothek,
in breve HAAB) fu fondata come
biblioteca di corte dal duca Guglielmo
Ernesto di Sassonia-Weimar. In
occasione del terzo centenario,
nel 1991, la biblioteca ha
assunto l'attuale denominazione in
onore della duchessa Anna
Amalia di
Sassonia-Weimar-Eisenach, che fu
la più grande sostenitrice della
biblioteca. La biblioteca è
famosa, tra le altre cose, per la
sua Sala Rococò di
forma ovale su tre livelli. Oggi
è un centro di ricerca per
storici della letteratura,
soprattutto tedesca, e dell'arte.
Nel
1998 è stata incluso nella lista
dei Patrimoni dell’umanità dell'UNESCO come
parte degli edifici denominati Weimar
classica.
La biblioteca fu
fondata nel 1691 quando
il duca Guglielmo Enersto decise
di dare pubblico accesso alla sua
collezione di libri, che all'epoca
comprendeva 1400 volumi. Nei
trent'anni successivi la
consistenza della biblioteca
raggiunse quota 11.000.
Fino
al 1766 la biblioteca si
trovava nello Stadtschloss. In
seguito fu trasferita nel
cosiddetto Grünes Schloss,
che era stato costruito tra il 1562 e
il 1569 come residenza
privata per il duca Giovanni
Guglielmo, sotto la direzione di Nikolaus
Gromann.
Il
nome Grünes Schloss (letteralmente castello
verde) si deve probabilmente al
colore del tetto. Nel 1706 il
duca Guglielmo Ernesto nominò
primo direttore della biblioteca Konrad
Samuel Schurzfleisch.
Il
nome Anna Amalia fu dato
alla biblioteca solo nel 1991 in
onore della duchessa Anna
Amalia (1739- 1807), durante il
cui governo la biblioteca fu
spostata, nell'anno 1766 nel Grünes
Schloss, dove tuttora si trova.
Con il raggiungimento della
maggiore età, il duca Carlo
Augusto di Sassonia-Weimar-
Eisenach, figlio di Anna Amalia,
subentrò alla madre nel governo
del ducato e commissionò
l'ampliamento della biblioteca.
Il
duca Carlo Augusto dette nel 1797 la
direzione della biblioteca a Johann
Wolfgang von Goethe e a Christian
Gottlob Voigt. Goethe restò
direttore della biblioteca per
trentacinque anni ininterrotti,
fino alla sua morte. Durante la
sua direzione la consistenza della
biblioteca, che diventò una delle
più importanti della Germania,
arrivò a 80.000 volumi. Sotto la
direzione di Clemens
Wenzeslaus Coudray, la torre della
biblioteca venne ristrutturata e
ingrandita tra il 1821 e
il 1825. Nel 1849, in
occasione del centenario della
nascita di Goethe, l'edificio subì
ulteriori interventi di
ristrutturazione e ampliamento. A
questi lavori si deve l'aspetto
attuale del Grünes Schloss.

La
notte del 2 settembre 2004 un
incendio divampato nella parte
principale dell'edificio (il
palazzo verde) ha distrutto 50.000
volumi, 12.500 dei quali sono
andati irrimediabilmente perduti.
La maggior parte degli esemplari
più preziosi, come una Bibbia
di Lutero del 1534 e la
collezione degli scritti di Alexander
von Humboldt, si sono salvati. In
totale, grazie al lavoro di
numerosi volontari, sono stati
recuperati circa 62.000 volumi.
Sono stati distrutti dal fuoco
anche 37 dipinti del XVI-XVIII
secolo.
Alcuni
dei volumi danneggiati dall'acqua
e dalla schiuma utilizzate per
spegnere l'incendio sono stati
congelati e inviati al Centro per
la conservazione dei libri di
Lipsia.
L'edificio
è stato riaperto al pubblico
nell'ottobre del 2007 con una
collezione arricchita anche da
donazioni di privati e di altre
biblioteche. Tutti i volumi
gravemente danneggiati sono
elencati in un database online
finalizzato al reperimento di
nuove copie che possano
sostituirli.
Castello
di Belvedere

Il castello
di Belvedere (in tedesco Schloss
Belvedere) è una residenza estiva
nei pressi della città tedesca di Weimar.
L'intera struttura, compreso il
grande parco circostante, è stata
dichiarata nel 1998, in
quanto parte del complesso Weimar
classica, patrimonio
dell'umanità.
Il
castello e gli altri edifici
circostanti si trovano su
un'altura a sud della città di
Weimar, a circa quattro chilometri dal centro
storico, in fondo al viale
Belvederer Allee.
Il
complesso architettonico che
costituisce il castello fu
costruito tra il 1724 e
il 1744 dagli architetti Johann
Adolph Richter e Gottfried
Heinrich Krohne come
residenza estiva per il duca Ernesto
Augusto I di Sassonia-Weimar.
Modello per l'edificio fu il
castello del Belvedere di Vienna.
Esso comprende un fabbricato
centrale con una piccola torre di
vedetta e due padiglioni laterali
sormontati da cupole. È
situato sul lato sud di uno
spiazzo con al centro una grande
fontana, intorno al quale
troviamo, disposte
simmetricamente, le case dei
cavalieri. Queste case sono oggi
chiamate rispettivamente
Beethovenhaus e Bachhaus (lato
est) e Mozarthaus e Haydnhaus
(lato ovest).
Dal 1756 fino
al passaggio della proprietà al
Land Turingia nell'anno 1921,
il castello fu adibito a usi
differenti.
Dal 1806 al 1853/59 fu
utilizzato dalla famiglia dei
duchi (Granduca Carlo
Federico di
Sassonia-Weimar-Eisenach e
Granduchessa Maria Pavlovna) come
residenza estiva di
rappresentanza. Già dall'inizio
del Ottocento alcune
parti del complesso vennero
affittate a una scuola privata.
Dopo
imponenti lavori di
ristrutturazione, oggi gli edifici
del castello sono adibiti a museo
e ospitano collezioni di ceramiche
e porcellane di epoca rococò.
Le sale nelle case dei cavalieri
sono in gran parte utilizzate dal conservatorio
di musica Franz Liszt come sale di
prova per cantanti e musicisti.
Il
Parco di Belvedere si estende per
43 ettari. All'epoca del duca Ernesto
I, tra il 1728 e il 1748,
il parco fu realizzato secondo i
canoni dei giardini barocchi in
stile francese. Dietro il castello
si trovava un giardino
zoologico a forma di stella e
sul lato est del parco fu
costruita una limonaia (Orangerie)
su progetto dell'architetto Johann
Adolph Richter. Nel 1760 e
nel 1808 la limonaia subì
consistenti lavori di ampliamento.

Castello
di Weimar
Il castello di Weimar (Weimarer
Stadtschloß o Residenzschloß)
si trova nel centro della città,
nella parte settentrionale del
cosiddetto Parco di Goethe.
Il castello è parte della Weimar
classica, patrimonio dell'umanità
e dalla fine del 2008 è proprietà
della fondazione Klassik
Stiftung Weimar.
Hus
tu Wymar
-
Assai probabilmente, già
all'inizio del sesto secolo nel
luogo dove oggi si trova il
castello si trovava la corte dei
re turingi. Il nome più
antico a noi pervenuto è quello
del conte Guglielmo di
Weimar, padrone di casa di un Conventus
magnus sotto il regno di Ottone
II. A partire dal decimo
secolo è documentata
l'esistenza di una fortificazione
circondata da un fossato, che
serviva da sede per i conti
di Weimar-Orlamünde.
La
fortificazione fu distrutta nel 1299 da
un incendio. Il borgo passò
successivamente nella proprietà
della casata di Wettin, che
commissionò la costruzione di un
nuovo castello.
In
un incendio del 1424, che
distrusse gran parte della città
di Weimar, il borgo fu distrutto
per la seconda volta. Guglielmo
III di Sassonia, primo esponente
della casa di Wettin a
mantenere per lungo tempo la sede
della corte a Weimar, commissionò
la ricostruzione del castello, che
tornò ad essere abitato dal 1439.
A quest'epoca risalgono la torre
di vedetta, tuttora esistente, e
gli edifici ad essa adiacenti, che
successivamente presero a essere
chiamati "Bastiglia"
dalle dame che colà dimoravano.
Hornstein
- Nel 1485,
in seguito alla divisione del Principato
di Sassonia, Weimar e il
territorio corrispondente grosso
modo all'attuale Turingia caddero
sotto il dominio della linea
ernestina della casata
di Wettin, che aveva la sua
residenza a Torgau e
nella città di Wittenberg. Federico
il Saggio, il più famoso
esponente della casa di Wettin,
soggiornò spesso a Weimar. A
partire dal 1513 il castello di
Weimar, che in quest'epoca portava
il nome di Hornstein, divenne
una delle residenze principali
della dinastia ernestina.
Dal
1535, per volontà di Giovanni
Federico I di Sassonia, il
castello fu ristrutturato. I
lavori di ristrutturazione furono
diretti da Konrad Krebs e Nicolaus
Grohmann e terminarono nel
1604 con la costruzione del Grünes
Haus (casa verde). Il nuovo
castello, in stile rinascimentale,
era di forma ovale ed era
circondato da fossati, alimentati
dal vicino fiume Ilm.
Al
tempo del duca Giovanni di
Sassonia-Weimar e di sua
moglie Dorotea Maria di
Anhalt la piccola città di
Weimar divenne un centro culturale
di livello europeo. Lo storico Friedrich
Hortleder fu chiamato qui
come precettore di corte e Melchior
Vulpius, antenato di Christiane
Vulpius, moglie di Goethe, fu
musicista di corte. Il pedagogo
illuminato Wolfgang Ratke fondò
qui nel 1612 una Scuola
tedesca e il 24 agosto 1617 fu
fondata qui anche la cosiddetta Società
dei Carpofori.
Il
2 agosto 1618 -
contemporaneamente all'inizio
della Guerra dei Trent'anni -
un incendio distrusse
metà del castello.
Il
duca Giovanni Ernesto I di
Sassonia-Weimar incaricò
della ricostruzione l'architetto
italiano Giovanni Bonalino.
Nel 1619 ebbero inizio i
lavori. Il castello di Hornstein,
che continuava ad avere l'aspetto
di un borgo, avrebbe dovuto
trasformarsi in un grande palazzo
di rappresentanza con tre pani e
quattro ali, con al centro un
grande cortile interno. A causa
della guerra i lavori furono però
interrotti nel 1630. L'unico
edificio ad essere completato fu
la cappella, dove circa
ottant'anni dopo, il giovane Johann
Sebastian Bach, organista di corte
dal 1708 al 1717,
avrebbe composto alcune cantate
dedicate a questo luogo.
Nell'incendio del 6 maggio 1774 la
cappella del castello sarebbe
stata interamente distrutta.
Wilhelmsburg
- Nel 1626 il
governo di Weimar passò nelle
mani del duca Guglielmo di
Sassonia-Weimar, il quale, nel 1651,
dette incarico di dirigere i
lavori per la ricostruzione del
castello all'architetto turingio Johann
Moritz Richter. Questi immaginò
un castello a tre ali, aperto
verso un parco. Il parco fu
realizzato in stile italiano e
francese.
I
lavori di costruzione furono però
interrotti per mancanza di fondi.
Alla morte del duca Guglielmo nel 1662,
i lavori furono interrotti
definitivamente. In questo periodo
il nome del castello fu Wilhelmsburg.
Il
6 maggio 1774 il
Wilhelmsburg fu completamente
distrutto da un incendio.
Rendendosi necessari dal 1788 misure
di sicurezza sempre più cari per
la salvaguardia delle rovine del
castello, nel 1788, il duca Carlo
Augusto cominciò a prendere
in considerazione l'ipotesi della
costruzione di un nuovo castello.
Nel marzo 1789, il duca
istituì una commissione all'uopo,
in cui ebbe sin dall'inizio un
ruolo attivo Johann Wolfgang
von Goethe. Goethe incaricò
l'architetto amburghese Johann
August Arens, che aveva conosciuto
a Roma nel 1787. Arens perse
però ben presto interesse
all'incarico a causa della
dissestata situazione economica
del ducato di Weimar. La direzione
dei lavori passò così nelle mani
dello stesso Goethe. Nel 1796 fu
festeggiata la fine dei lavori. Il
castello così come appariva alla
fine del diciottesimo secolo non
aveva più l'aspetto di una
fortezza, ma quello di un palazzo
a tre ali, aperto verso sud. Per
gli interni del castello, Goethe
incaricò Nikolaus Friedrich
von Thouret di Ludwigsburg,
il quale, in collaborazione con lo stuccatore Friedrich
Tieck realizzò varie sale,
tuttora esistenti, in stile neoclassico.
Nel 1800 a Thouret, che
lasciò Weimar, succedette Heinrich
Gentz.
Residenzschloss
- Dal 1º agosto 1803 l'ala
est del castello fu occupata dal
duca Carlo Augusto e dalla sua
famiglia, ma solo dopo le guerre
napoleoniche fu possibile pensare
a un ulteriore ampliamento
dell'edificio. A questi anni
risale la denominazione
"Residenzschloss". Alla
granduchessa Marja Pavlovna,
nuora di Carlo Augusto, si deve
l'idea di dedicare tre sale del
castello ai più importanti
letterati di Weimar; per la
realizzazione di tali sale furono
incaricati alcuni tra i pittori più
famosi dell'epoca: Friedrich
Preller decorò la sala di Wieland; Bernhard
von Neher si occupò delle
sale dedicate a Goethe e a Schiller;
alla decorazione di quest'ultima
sala contribuì anche Woldemar
Hermann nel 1837/1838.
Negli
anni tra il 1844 e il 1847,
fu interamente ristrutturata in
stile bizantino la cappella del
castello e fu creata una galleria
dedicata a Goethe, su progetto di Karl
Friedrich Schinkel. Nel 1913/1914 l'edificio
a tre ali, aperto verso il parco e
verso la città, venne chiuso
attraverso la costruzione di una
quarta ala.
Il
9 novembre 1918 il duca Guglielmo
Ernesto firmò nel castello
il suo atto di abdicazione. Solo
poche settimane dopo, nelle stesse
stanze, si costituì il primo
governo repubblicano: era la
nascita della cosiddetta Repubblica
di Weimar. Dal 1923 il
castello è diventato un museo.

Casa
Romana
La Casa
romana (Römisches Haus) è
un edificio ai margini del
cosiddetto Parco di Goethe a Weimar e
dal 1998 è parte dell'ensemble Weimar
classica, patrimonio
dell'Umanità.
Fu
costruita tra il 1791 e
il 1798 come casa di
campagna del duca Carlo
Augusto. Ispirata agli antichi templi romani,
è un esempio di neoclassicismo tedesco.
Lo spunto per la costruzione della
casa fu data al duca dall'amico Goethe,
di ritorno dal suo famoso viaggio
in Italia. Grazie alla sua
posizione elevata all'interno del
parco, offre un'ampia vista sulla
valle del fiume Ilm.
Il
progetto dell'edificio si deve
all'architetto amburghese Johann
August Arens, conosciuto da Goethe
in Italia. Gli interni si devono
invece all'architetto Christian
Friedrich Schuricht di Dresda,
mentre le decorazioni e gli
affreschi sono opera del pittore Johann
Heinrich Meyer. Dopo la morte di
Carlo Augusto nel 1828 la
Casa romana, fino ad allora
residenza estiva preferita del
duca, cessò di essere abitata.
Nel 1922 la
casa diventò proprietà del land
della Turingia, e nel 1954 passò
sotto la proprietà della Klassik
Stiftung Weimar, che fu promotrice
di importanti lavori di
ristrutturazione all'interno e
all'esterno dell'edificio.
Attualmente la Casa romana fa
parte dei musei della Klassik
Stiftung Weimar e come tale è
aperta al pubblico. Essa ospita
inoltre una mostra permanente
sulla storia del parco di Weimar.
Municipio
Il municipio
di Weimar (Weimarer Rathaus)
si trova nel centro di Weimar sul
lato ovest della piazza del
Mercato che misura 60 metri per
60. L'edificio, a tre piani, in stile
neogotico, con balcone e
campanile, è uno dei punti di
riferimento della città.
Il
primo municipio in questa
posizione era già menzionato nel
1396. Tuttavia, questo venne
distrutto dal grande incendio
della città del 1424. Nel 1431 fu
ricostruito e poi modificato, nel
1560/83, in stile rinascimentale.
L'edificio era nell'angolo nord
del lato ovest della piazza del
mercato. Lo stemma cittadino e due
portali in pietra di questo
edificio sono stati conservati.
Questi si trovano all'interno del
municipio di oggi e uno reca la
scritta: „HAT IMANT EIN AMBT,
DAS WARTE ER MIT VLEIS“ und die
Anmerkung „VOLBRACHT WORDEN ANNO
1583 IST DIESER BAW“.
A
quel tempo Jacob Schröter era
sindaco di Weimar, era stato
responsabile delle fortune della
città per 41 anni e aveva
costruito la sua casa sul mercato
(in seguito conosciuta come
Hofapotheke). Intorno al 1590 Schröter
fu anche il promotore della
costruzione di una fontana sul
mercato.
L'edificio
del municipio del 1583, che Carlo
Augusto, Goethe e Schiller conoscevano,
adornava la piazza del mercato
fino al 1837. Il 30 novembre 1837
l'edificio andò a fuoco.
L'edificio
del terzo municipio di oggi risale
al 1841 ed è stato costruito in
stile neogotico basato
sul municipio di Hofer. Heinrich
Hess (1794–1865), allora
granduca di Sassonia-Weimar,
consigliò il progetto per il
nuovo edificio a tre piani e una
torre centrale a più livelli,
nonché un portico con balcone al
piano superiore.
Dell'edificio
bruciato rimasero solo lo stemma
della città e due portali in
pietra, che furono integrati nel
municipio di oggi. Una vecchia
iscrizione al piano superiore
testimonia l'anno di inaugurazione
del 1583 dell'edificio precedente.
Nonostante la sua storia, il
municipio è uno degli edifici più
recenti sulla piazza del mercato
di Weimar. Un passaggio
sotterraneo conduce alla Weimarer
Stadthaus di fronte.
Nel vestibolo del
municipio si trova la scultura "Dea
della primavera", creata
dallo scultore di corte Martin
Gottlieb Klauer, che nel 1774 creò
anche la scultura del dio del mare
della fontana di Nettuno di fronte
alla farmacia nella piazza del
mercato.
Nel
1921, il fonditore di campane
Heinrich Ulrich, che viveva a
Weimar e lavorava ad Apolda, due
anni dopo aver fuso la campana
Peters da 24.000 chilogrammi della Cattedrale
di Colonia, creò la campana
del municipio di Weimar, che fu
fusa per recuperare il metallo a
scopi bellici durante la seconda
guerra mondiale.
Il
30 aprile 1987 nella torre del
municipio è stato inserito un gioco
di campane di Porcellana
di Meissen, in precedenza sito nel
giardini d'inverno di Weimar dal
1929. Il suono delle 35 campane si
sente quattro volte al giorno
sulla piazza del mercato (alle 10,
12, 15 e 17, e da metà giugno a
novembre anche alle 18) e suona,
ad esempio, la melodia „Sah
ein Knab’ ein Röslein
steh’n“.
Le
campane, sensibili al freddo, non
vengono suonate durante l'inverno.
Per
l'annuale mercatino di Natale di
dicembre, il lato est del
municipio, con le sue 24 finestre,
si trasforma in un enorme calendario
dell'Avvento illuminato a
festa, su cui Babbo Natale e
i bambini aprono una finestra ogni
giorno.
Stadthaus
La Stadthaus è
un edificio rinascimentale bianco
e verde del XV secolo, sito
sul lato est della piazza del
Mercato.
L'edificio
venne fatto costruire dal langravio Friedrich,
nel 1432, e da allora è rimasto
di proprietà della città. A quel
tempo era il palazzo di città con
una taverna nel seminterrato.
Negli
anni dal 1526 al 1547 fu
utilizzato come sede del consiglio
e per uso commerciale. Al piano
terra c'erano panetterie,
macellerie e calzolai. Al tempo di Goethe fu
trasformato in una Stadthaus e
qui si tenevano balli in maschera,
concerti e conferenze.
Uomini
importanti come Franz Liszt, Hoffmann
von Fallersleben, Hector
Berlioz o Ernst Rietschel furono
ospiti in questo edificio.
Una
decorazione in pietra, a motivi
geometrici, si trova sulle
finestre e sulle pareti del
frontone rinascimentale. Durante
la seconda guerra mondiale fu
distrutto da un attentato
dinamitardo, il 9 febbraio 1945, e
le rovine rimosse nel 1956.
Durante
la ricostruzione nel 1968-1971, la facciata storica
fu restaurata alla versione
precedente, ma l'interno è stato
modernizzato. Un passaggio
sotterraneo conduceva al municipio,
sito dall'altro lato della piazza,
ed è ancora visibile dal
ristorante Ratskeller.
Oggi
l'edificio ospita un ristorante
(Ratskeller), un ufficio
informazioni turistiche,
un'agenzia di viaggi e diversi
appartamenti.

Herderkirche
La chiesa
dei Santi Pietro e Paolo,
comunemente nota come Herderkirche (letteralmente
"chiesa di Herder", dal
nome del poeta Johann
Gottfried Herder che ne fu
parroco dal 1778 al 1803),
oppure come Stadtkirche
("chiesa della città"),
è la chiesa principale della città.
Essa
è parte del patrimonio
dell'umanità UNESCO denominato
"Weimar classica".
Fondata
intorno al 1250, si presenta
oggi nello stile tardogotico assunto
durante la ricostruzione del
1432-1500.
Nel 1745 venne
trasformata in stile barocco.
La
chiesa fu fortemente danneggiata
nel 1945 dai bombardamenti; la
ricostruzione si concluse nel 1953.
Si
tratta di una chiesa a pianta
basilicale a tre navate,
con facciata posta sul
lato occidentale e coro poligonale
sul lato orientale.
Al
centro della facciata si erge una torre sormontata
da una guglia.
All'interno
si conserva un altare, opera
di Lucas Cranach e figlio,
risalente al 1552-55.
Wittumspalais
Il Wittumspalais (letteralmente Palazzo
della vedovanza) fu costruito tra
il 1767 e il 1769 per
incarico di Jakob Friedrich
von Fritsch, Ministro di Weimar,
sull'area di un preesistente
convento di francescani.
Il terreno si trovava nella
cosiddetta Esplanade,
l'attuale Schillerstraße. Dopo
l'incendio del Castello di
Weimar del 1774 si
trasferì nel Wittumspalais la
duchessa Anna Amalia di
Sassonia-Weimar-Eisenach, che
comprò il palazzo nel 1775 per
la somma di 20.100 talleri.
Anna Amalia abitò nel
Wittumspalais fino alla sua morte,
avvenuta nel 1807. Essa è
parte del patrimonio
dell'umanità UNESCO denominato
"Weimar classica".
La
realizzazione degli interni
cominciò nel 1775. I dipinti
del soffitto sono opera di Adam
Friedrich Oeser. Dopo il 1807 il
palazzo fu amministrato dal
maresciallo di corte. Dal 1808 al 1848 si
riunì lì la loggia massonica Amalia.
Poi dal 1833 al 1848 nel
salone delle feste si tennero le
sedute del consiglio regionale
(Landtages). Nel 1848 fu
trasferita nel palazzo la
biblioteca del Lesemuseum. A
partire dal 1858 lo
stesso salone delle feste fu usato
come atelier dal pittore Leopold
Graf von Kalckreuth e poi,
dal 1864 al 1868,
da Friedrich Preller per il suo Ciclo
di Ulisse.
Nel 1870/71 il
granduca Carlo Alessandro commissionò
importanti lavori di
ristrutturazione. Nel 1919 il
Wittumspalais fu acquisito dal
Goethe-Nationalmuseum. Fortemente
danneggiato durante la Seconda
guerra mondiale, fu riaperto come
museo solo nel 1949.
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