|
Basilica
di San Gereone
Basilica
di San Gereone
(Basilika
Sankt Gereon),
è la chiesa più antica di
Colonia, le cui fondazioni
risalgono al IV
secolo. La chiesa odierna fu realizzata a più riprese dal 1069 fino al 1227.
Presenta una struttura a pianta
centrale decagonale, risalente
alla costruzione romana, e mescola
forme tardo
romaniche e primo-gotiche.
Dal
1920 è basilica
minore.
In
origine era un antico martyrium, sacello cristiano, legato alla storia di Gereone
di Colonia, il Santo a cui
è dedicata la chiesa. Le fonti
raccontano che Gereone fosse un
soldato romano della legione
tebana composta da circa 50 uomini. Rifiutandosi di uccidere dei cristiani, e
quindi disobbedendo agli ordini
dell'imperatore Massimiano, essi furono uccisi.
La
leggenda vuole che il sacello, a
pianta ovale, venne fondato nel IV
secolo da Sant'Elena,
madre di Costantino
il Grande e che faceva
parte del palazzo di Graziano e Valentiniano
II.
La
chiesa fu voluta dal vescovo Anno
nel 1069, che iniziò la trasformazione dell'edificio con la costruzione della parte
orientale, terminata con l'abside
semicircolare stretta fra due
torri, eretta fra il 1156 e li
1191.
Dal
1219 si pose mano al corpo
centrale, ampliando e
sopraelevando fino ai 48 metri
attuali la base decagonale a nove
absidiole di epoca romana. Il
cantiere fu realizzato a più
riprese fino al 1227 e
rappresenta un capolavoro
dell'architettura tardo-romanica.
È considerato il miglior esempio
di costruzione a pianta centrale
dopo la Basilica
di Santa Sofia a Costantinopoli e prima
della Cupola
del Brunelleschi.
L'edificio
è incentrato sul corpo centrale
decagonale dalla copertura conica.
È fiancheggiato da quattro
torrette cilindriche,
probabilmente a sostegno della
navata unica, e spessi
contrafforti con archi
rampanti.
Sul
lato est vi è un lungo presbiterio terminante
con abside semicircolare decorata da due ordini di arcature cieche e coronata da
una galleria. La dominano due
torri quadrate gemelle.
Sul
lato ovest l'ingresso è preceduto
da un nartece.

L'interno
tutto focalizzato sul corpo
centrale, è diviso in quattro
livelli. Sopra le absidiole romane
corre il matroneo con aperture ora a bifore ora a trifore. Più in alto sono due ordini
di finestre con vetri policromi,
più piccole quelle basse,
decisamente più slanciate e
gotiche quelle alte. Anche le
absidiole al piano terra portano
finestre gotiche dalle grate
ferree molto elaborate.
I pilastri
a fascio tra le
absidiole formano alti archi
ogivali al terzo livello, e
salgono fino a raccordarsi ai
costoloni della volta.
La
grande volta costolonata, dipinta
in rosso, presenta la forma
decagonale della pianta ed ha le
dimensioni di 21 metri per 16,9 ed
è alta 34,55 metri. Il colore della pietra è, di base, ocra ma pietre più scure grigie o
rosse sono disseminate su tutte le
superfici, colonne e lesene.
Il
presbiterio, a navata unica
coperta da volte a crociera,
termina nell'abside a due ordini
di arcate cieche. Nel catino è un
affresco raffigurante Cristo
in Maestà e nelle
arcate San Gereone e i
Martiri della Legione tabella,
della seconda metà del XII
secolo.
Sotto
il presbiterio, rialzato, si apre
la cripta divisa in tre navate e due parti distinte che custodisce le reliquie
dei re
Magi. Nella parte orientale, dell'XI secolo, è un pregevole pavimento in
mosaico del XII secolo con scene
della Storia di Sansone e Dalila .
Nel matroneo del corpo decagonale della
chiesa si trova l'organo
a canne Josef Weimbs
Orgelbau opus 277,
costruito nel 2001. A trasmissione
mista, meccanica per i
manuali e il pedale, elettrica per
i registri, ha 36 registri su tre
manuali e pedale.
Un
secondo strumento è collocato
nella terza campata del coro, in
due corpi sovrapposti
aggettanti, opus 1070 della
ditta Klais, risalente al 1954; a trasmissione elettropneumatica, ha 16 registri su due manuali e pedale.
Nella
cripta vi è un altro organo,
realizzato nel 1967 da Franz Breil e dotato di 8 registri su due manuali e pedale .
L'organo
è a trasmissione meccanica ed è
collocato a pavimento all'inizio
della navata laterale destra.
Sulla
parete destra del coro si
trova un secondo organo, più
piccolo di quello maggiore,
anch'esso costruito nel 2001 dalla ditta
organaria Josef
Weimbs Orgelbau. A trasmissione
mista, meccanica per i
manuali e il pedale, elettrica per
i registri, ha tre tastiere di 58
note ciascuna ed una pedaliera di
30.
Grande
Chiesa di San Martino

La Grande
Chiesa di San Martino
(Groß
St. Martin) è
una delle dodici grandi chiese
romaniche di Colonia.
Si trova nel centro storico ed è
circondato da edifici residenziali
e commerciali degli anni '70 e
'80. Fino alla secolarizzazione
del 1802 la chiesa era la chiesa dell'omonima abbazia benedettina.
La Basilica a
tre navate con il suo Coro a
forma di trifoglio e la Crociera,
sormontata da una torre quadrata
di con quattro torri angolari è
uno dei punti di riferimento più
suggestivi nel panorama della
città sulla riva sinistra del
Reno.
La
basilica fu costruita nel XII
secolo nella Rheinvorstadt,
un'ex isola del Reno, sulle
fondamenta di edifici romani. Per
diversi secoli è stata la chiesa
abbaziale dell'omonimo
monastero benedettino;
dopo la secolarizzazione del
monastero del 1802, nel XIX secolo e
poi nel XX
secolo, la chiesa venne utilizzata come chiesa parrocchiale.
Gli
attacchi aerei, durante la seconda
guerra mondiale. hanno devastato
la chiesa. La torre è stata
ricostruita fino al 1965.
I lavori di ricostruzione sono
proseguiti fino al 1985.
La chiesa fu consacrata 40
anni dopo la fine della guerra.
Dal 2009, la chiesa, aperto ai credenti e ai visitatori, è stata affidata ad un
nuovo ordine, la Fraternità
monastiche di Gerusalemme, sia maschile che femminile, fondato nel 1975.
La
designazione "grande" di
San Martino la distingue dalla
chiesa del mercato notevolmente
più piccola e forse più antica,
dedicata anche a San
Martino, di cui si è conservata solo la torre e che è conosciuta come
"piccola" San Martino.
Chiesa
di San Pantaleone
La chiesa
di San Pantaleone (Kirche St. Pantaleon) venne
edificata
nella parte meridionale del centro
storico della città.
La
chiesa è una delle dodici grandi
basiliche romaniche della
Città e venne consacrata al
martire greco Pantaleone e
ai santi Cosma
e Damiano. Essa sorgeva fuori dalla Città antica, in un insediamento di periferia.
Resti di edifici romani sono stati
trovati sotto il coro e fuori dal
complesso. Ricerche stratigrafiche
hanno portato alla luce tombe dei
secoli V e VII. Sono state
ritrovate anche tombe trapezoidali
del periodo merovingio.
Le
più antiche testimonianze sulla
presenza di una chiesa in quel
luogo sono dell'866. Nel 957 il
vescovo Bruno
di Colonia, fratello
dell'Imperatore Ottone
I di Sassonia, fondò la
chiesa, a croce greca con abside
rotonda e un'abbazia benedettina
annessa.
Tra
il 966 e il 980 venne aggiunto il
corpo occidentale, capolavoro
dell'Arte
ottoniana, anch'esso a croce greca, con westwerk e una possente torre quadrata sulla crociera.
Con
l'Imperatrice Teofano, moglie di Ottone
II di Sassonia, il westwerk
fu ampliato e fu decorato con
sculture. Il sarcofago contenente
le spoglie dell'Imperatrice è
tuttora esposto nella cappella
nord del westwerk. La chiesa era
terminata nel 1002.
Nel
1237 qua venne composta la Chronica
sancti Pantaleonis.
Altri
interventi furono effettuati nei
secoli successivi. La chiesa che
si ammira oggi è il risultato dei
recenti restauri effettuati a
seguito dei gravi danni subiti
durante la Seconda
guerra mondiale.
Il westwerk si compone di una struttura trasversale, specie di transetto occidentale, con due torri
scalarie a base ottagonale e cilindriche nella parte superiore. Al centro, vi
è una torre quadrata molto
grande, che occupa tutto lo spazio
tra le due torri scalarie. I
bracci dei transetti si
presentano, all'esterno, come cubi
compatti, conferendo alla
struttura essenzialità e
stabilità.
L'interno,
con pianta a croce latina, è
diviso in tre navate. Sono da
notare il matroneo o
tribuna, del corpo occidentale, in
passato utilizzata anche come
corte di giustizia e aula
imperiale, e il ricco tramezzo in stile gotico
fiammeggiante del
primo '500 che separa la navata
centrale dal coro. Il soffitto è
a cassettoni dipinti con colori vivaci. Le pareti spoglie della navata centrale
hanno come decorazione archetti
abbozzati sono sopra le arcate.
Pilastri, semplici verso la navata
centrale, e sporgenti con
semicolonne verso le navate
laterali, reggono gli archi. Le
strutture portanti, pilastri ed
archi, sono in pietra grigia, il
resto intonacato bianco. La
tribuna sul lato occidentale è in
pietra bicolore beige e rossa con
un bellissimo matroneo su tre
lati, molto profondo.
Sopra
lo jubé gotico,
che separa la navata dal presbiterio,
si trova l'organo a canne della
chiesa, costruito nel 1963 dalla
Johannes Klais Orgelbau (opus
1241). Lo strumento ha 35
registri; la sua consolle dispone
di tre tastiere di 58 note
ciascuna ed una pedaliera di 30.
Chiesa
del Corpus Domini
Le suore
orsoline giunsero a Colonia, provenienti
da Liegi, nel 1639 e nel 1671 acquistarono,
nella Machabäerstraße un
terreno, sul quale dal 1673 al
1676 eressero il loro convento così come
dal 1693 al 1695 fecero
erigere una scuola per giovani
fanciulle.
La
chiesa del convento venne
costruita dal 1709 al 1712 su
progetto dell'architetto italiano Matteo Alberti e
il 16 ottobre 1712 essa fu
consacrata dal
vescovo di Colonia Johann
Werner de Veyder.
La
sede delle Orsoline venne
distrutta nel corso della seconda
guerra mondiale. Convento,
pensionato ed edificio scolastico
vennero
in seguito ricostruiti.
Nell'interno
della chiesa del Corpus
Domini dell'iniziale ricco e storico arredo barocco sono rimasti solo i
rilevi a stucco dell'arco
trionfale, mentre il rimanente è
moderno. Una radicale
ristrutturazione dell'interno ebbe
luogo nel 1997/98.
Nel 2003 venne installato nella chiesa l'altar e
maggiore barocco (1703)
dell'antica chiesa di Santa
Colomba. Il 19 gennaio 2007 venne consacrato il nuovo altare per le celebrazioni, più semplice, da parte
dell'arcivescovo di
Colonia, cardinale Joachim
Meisner.
La
chiesa funge attualmente chiesa
delle scuole orsoline di Colonia e
come spazio per concerti e per
esercitazioni musicali da parte
della vicina Scuola di Musica di
Colonia.
L'esterno
della chiesa del Corpus Domini è
caratterizzato
dalla facciata. Essa è affiancata dai due campanili ottagonali,
con alta copertura
in ardesia terminante con una lanterna sormontata da una croce in ferro
battuto. Il prospetto termina con un frontone semicircolare,
sorretto idealmente da un
cornicione poggiante su
quattro lesene ioniche lisce.
Al centro, vi è il portale, sormontato da una nicchia all'interno della quale si trova una scultura
raffigurante un ostensorio;
in ciascuna delle due nicchie
laterali, si trova un angelo in
adorazione dell'Eucaristia.
All'interno,
la chiesa il modello delle
chiese veneziane a navata unica del XVII
secolo. Esso si compone di una breve navata terminante con
un'abside semicircolare di
sezione minore. La navata è
coperta con volta
a botte lunettata e in
ciascuna delle due pareti laterali
si aprono due grandi monofore a tutto sesto strombate intervallate da coppie
di lesene ioniche;
a metà della parete di destra si
trova il pregevole pulpito ligneo,
mentre sulla parete opposta vi è
una statua della Madonna
col Bambino.
Nell'abside, alle spalle del moderno altare post-conciliare, vi è quello barocco,
proveniente dall'antica chiesa di
Santa Colomba. Esso, privato della
mensa, è in marmo bianco e nero,
con ciborio sorretto da otto colonne corinzie con
i capitelli dorati. Al centro, vi
è il tabernacolo,
affiancato da due angeli in
adorazione.
Sulla cantoria in controfacciata,
si trova l'organo
a canne Ahrend opus
161, costruito nel 2002. Lo strumento è a trasmissione
meccanica ed ha
una consolle a
finestra con due tastiere di 53
note ciascuna ed una pedaliera di 29 note. L'organo è racchiuso all'interno di una cassa lignea
geometrica, con mostra in più
campi composta da canne di principale.
Chiesa
dell'Assunta
La Chiesa
dell'Assunta (St. Mariä Himmelfahrtskirche) è una parrocchiale cattolica di Colonia.
Unico
edificio controriformista in
città, è la chiesa più
importante di Colonia dopo
il Duomo. Sorge su Marzellenstraße, nei pressi della Stazione centrale.
Il
pulpito del 1634.
La
chiesa, dedicata all'Assunta venne
eretta per l'annesso
Collegio gesuitico.
La costruzione iniziò a partire
dal 1618 su progetto
dell'architetto Christoph Wamser,
che la concepì in uno stile
ancora goticizzante.
Nel 1623 gli successe Valentin
Boltz che si occuperà
dell'interno. Venne consacrata
già nel 1629 e terminata solo nel
1678.
Nel
1715 venne rifatto il Collegio
gesuitico annesso.
Nel
1794 viene secolarizzata dai rivoluzionari francesi,
che la trasformano in Tempio
della Decade. Salvata dalla distruzione da un gruppo di cittadini al seguito del
consigliere municipale Laurenz
Fürth, dopo il Concordato
del 1801 la chiesa
viene di nuovo consacrata e aperta
al culto cattolico; e nel 1803
venne elevata a parrocchiale.
Soffrì
molto durante i bombardamenti
della Seconda guerra mondiale, e
venne restaurata fra il 1949 e il
1979. Il Collegio gesuitico è
sede del Vicariato generale dell'Arcidiocesi
di Colonia.

Pur
essendo costruita nel XVII secolo,
in piena Controriforma, dove dominava lo stile barocco,
la chiesa si presenta in un ibridi
stile gotico, con elementi
romanici e influssi barocchi. La
grande facciata ne è l'esempio:
chiusa fra due torri romaniche,
aperta da un grande polifora
gotica e sormontata da un timpano
barocco. All'estremità orientale,
addossata all'abside, è il
massiccio campanile di stile
romanico con copertura barocca.
L'interno
è a pianta basilicale con
profondo coro, e si presenta
diviso in tre navate da alti
arconi ogivali su pilastri
cilindrici nei quali, a
mezz'altezza, sono ricavati
i matronei. Chiudono l'ambiente elaborate volte gotiche reticolate.
Se
l'architettura ha un carattere
gotico, l'arredamento è
fastosamente barocco. Ai pilastri
della navata centrale sono poste
le statue degli Apostoli, e fra esse spicca il ricchissimo pulpito del 1634.
L'altar
maggiore, in legno dorato, venne
eseguito nel 1628 per volere del
principe-arcivescovo Ferdinando
di Baviera, e realizzato a
Colonia dal laboratorio di
Valentin Boltz. Composto su tre
livelli, è alto ben 22,5 metri e
si ispira a quello della
gesuitica Chiesa
di San Michele di Monaco
di Baviera. Fra statue di
Santi, profeti e angeli termina
col gruppo della Madonna
in
Gloria fra Mosè ed Aronne.
Dietro
l'altare, una struttura su tre
piani permette di scambiare le
tele in funzione della liturgia.
Pregevole anche il tabernacolo,
quasi tutto originale, a forma di
tempietto con colonne tortili e
cupola, dotato dell'Expositorium.
A forma di rullo centrale un
meccanismo a manovella lo fa
ruotare per mostrare il Santissimo
Sacramento contenuto
all'interno e sormontato dal
gruppo di Dio padre fra
le nuvole. Contemporaneamente il
movimento sposta i due
angeli-candelabri frontali.

Sinagoga
Roonstrasse di Colonia
Sinagoga
Roonstrasse di Colonia.
Imponente costruzione in stile
neobizantino. Inaugurata
nel 1899, è una delle pochissime
sinagoghe monumentali della
Germania ad essere sopravvissuta
alle distruzioni del periodo
nazista e il centro della
rinata comunità
ebraica della città.
La
comunità ebraica di Colonia,
cresciuta rapidamente
nell'Ottocento, disponeva nel
periodo pre-nazista di 7
sinagoghe. La sinagoga
Roonstrasse, completata nel 1899
in stile neoromanico, era la più
imponente e monumentale, superando
nelle sue dimensioni la Sinagoga
Glockengasse, inaugurata
nel 1861 in stile moresco.
Tutte
le sinagoghe di Colonia e della
Germania intera furono devastate e
incendiate dalle milizie naziste
nella notte
dei
cristalli del 1938. Anche la Sinagoga Roonstrasse subì danni ingenti, ma non fu demolita.
Nel 1945, al termine della guerra, si trovò così ad essere una delle poche
sinagoghe monumentali della
Germania ad essere sopravvissuta
alle distruzioni del periodo
nazista, assieme alla Sinagoga
Rykestrasse di Berlino,
alla Sinagoga
Westend o alla Sinagoga
di Augusta.
Dopo
un lungo periodo di abbandono, la
sinagoga Roonstrasse fu
ricostruita nelle sue forme
originarie tra il 1957 e il 1959.
Oggi (conosciuta semplicemente
come la sinagoga di Colonia) è il
centro della vita della
ricostruita comunità ebraica di
Colonia, ospitandone anche gli
uffici comunitari e un ristorante
kosher.
Il
19 agosto 2005, la sinagoga
accolse la visita di Papa
Benedetto XVI. Fu la
seconda sinagoga ad essere
visitata da un Papa dopo la
storica visita di Papa
Giovanni Paolo II al Tempio
Maggiore di Roma del
13 aprile 1986.
Chiesa
di Sant'Engelberto
Vierscheibenhaus
Chiesa
di Sant'Andrea,
è un esempio di chiesa tardo
romanica con vari elementi gotici.
Nella chiesa è presente il
sarcofago di Sant'Alberto Magno,
maestro di San Tommaso d'Aquino.
Chiesa
dei Santi Apostoli,
è stata fondata nell'XI
secolo, la basilica possiede 3 navate ed è stata ampliata nel 1200 a seguito di
un incendio. Nella chiesa sono
presenti molte opere d'arte dei
secoli successivi.
Chiesa
di Santa Cecilia risale
al IX
secolo ed è sede del museo Schnütgen, che ospita un'importante collezione
di arte medievale.
Pretorio
Romano -
Si trova nel centro storico sotto
un palazzo spagnolo, fu scoperto
dopo la seconda guerra mondiale.
Si possono visitare i resti del
palazzo del pretorio e un tratto
del sistema fognario romano, oltre
a vari reperti ritrovati nella
zona
Varie
rovine romane sono presenti
nella città: tratti di mura,
pezzi di acquedotti e rovine, una
torre del I
secolo d.C., i resti
della porta davanti al duomo e una
palestra sotto la chiesa di Gross
St. Martin.
Municipio
Il municipio
di Colonia (Kölner Rathaus) è un edificio storico della città che
sorge nel quartiere di Innenstadt,
e si affaccia su uno slargo
della Bürgerstrasse,
la Rathausplatz (Piazza
del Comune), vicino all'Alter
Markt (Piazza del Mercato
Vecchio).
Ospita
parte del governo della città,
tra cui il consiglio comunale e
l'ufficio del sindaco. Costituisce
il più antico municipio della
Germania, con una storia
documentata lungo circa 900 anni.
La storia del suo consiglio nel
corso dell'XI secolo è un esempio
importante per l'acquisizione
delle autonomie comunali delle
città medievali.
Oggi
si presenta come un grande
complesso di edifici costituito da
varie strutture aggiunte
progressivamente in diversi stili
architettonici in un lasso di
tempo compreso fra il XIV e il
XVII secolo, con l'aggiunta
moderna dell'ala del XX secolo.
Venne in gran parte ricostruito
dopo la guerra.

Il
municipio si trova sul sito
dell'antico Pretorio romano, che fino al 475 fu sede del governatore
romano della Germania
Inferiore. In seguito il
pretorio divenne la residenza dei
Re merovingi fino
754, ma l'edificio venne infine
distrutto da un terremoto nel
tardo VIII secolo. Nel 795, sotto il vescovo Ildeboldo (784-818), Colonia venne elevata
ad Arcidiocesi,
e nella zona intorno al vecchio
pretorio si insediarono
ricchi mercanti
patrizi e la comunità
ebraica di Colonia, molti dei
quali sotto immunità del re.
Nel
953 Bruno
il Grande (poi San
Bruno), fratello minore
dell'imperatore Ottone
I di Sassonia diventa
arcivescovo di Colonia. Con lui,
la dinastia ottoniana mise a capo
del governo laico cittadino un
ecclesiastico. Ma questo potere
entrò in diretto conflitto con la
classe borghese emergente: i
conflitti armati nel 1074 e del
1096 portarono alla formazione di
un Comune e delle prime strutture comunali, base per l'autonomia urbana. Al fine
di consolidare i loro diritti
economici e politici, i borghesi
di Colonia si costituirono
in Corporazioni,
in particolare il Richerzeche.
Nella guerra di successione del
1106 tra l'imperatore Enrico
V di Franconia e suo
padre l'imperatore Enrico
IV, questi ultimi si
opposero deliberatamente
all'arcivescovo, guadagnando
vantaggi sull'espansione
territoriale della città nel
corso degli anni successivi.
Colonia era all'epoca una delle
maggiori città commerciali
d'Europa e la più grande città
della Germania, la sua popolazione
passò gradualmente da una
società prevalentemente feudale a
quella di liberi cittadini. I
documenti degli anni 1135 e 1152,
hanno registrato una domus
in quam cives conveniunt,
"una casa in cui i cittadini
si riuniscono", riferendosi
alla prima sala del consiglio
istituito, presso la sede odierna
del municipio.
Entro
il 1180, i cittadini di Colonia
vinsero un'altra battaglia legale
contro l'arcivescovo Filippo von
Heinsberg, per un'ulteriore
estensione delle mura civiche.
Inoltre con la Battaglia
di Worringen del
1288, Colonia divenne indipendente
dagli arcivescovi elettori guadagnandosi
l'Immediatezza
imperiale, e si resse
ufficialmente a città
libera dell'Impero il
9 settembre 1475.
Nel
1388 Papa
Urbano VI, firmò la Carta per la fondazione dell'Università
di Colonia, la prima
università d'Europa stabilita
dalla cittadinanza. Il 14
settembre 1396 entrò in vigore
la Costituzione di Colonia dove
le corporazioni cittadine (Gaffeln
e Zünfte) assunsero il potere nel
consiglio. Seguendo la tradizione
di consoli romani, il Consiglio
era guidato da due borgomastri
eletti (sindaci). Questa forma
governativa continuò fino al
1797, quando il Consiglio e la
costituzione vennero sostituiti
col Codice
Napoleonico prima, e
il codice civile poi. Dal 1815 il
consiglio comunale è guidato da
un Oberbürgermeister.

Il
primo municipio venne eretto nel
1135 in stile romanico.
A partire dal 1330 l'edificio
venne interamente rifatto in
stile gotico,
poi ampliato, modificato e
ricostruito dopo la Seconda
guerra mondiale.
La
parte più antica dell'odierno
municipio è il cosiddetto Saalbau,
"edificio della sala",
risalente all'epoca gotica. Prende
il nome dalla Hansasaal,
il grande salone che occupa
l'intero piano superiore.
Il Salone
dell'Ansa
(Hansasaal),
con volta
lignea a carena di nave misura
30 metri di lunghezza, 7,6 di
larghezza e 9,58 di altezza. In
origine detta "Langer
Saal" (Sala lunga), venne
ribattezzata "Hansasaal"
in occasione di un'importante
riunione delle città confederate
della Lega
Anseatica, che vi si tenne il 19 novembre 1367. In quell'occasione si prese la
decisione di ribellarsi ed entrare
in guerra contro le mire
espansionistiche del re
danese Valdemaro
IV. La guerra portò alla
vittoria del 1370 e al
conseguente Trattato di
Stralsund che sancì la
fine del predominio danese sulle
regioni del Baltico. Si accede alla
Hansassal
attraverso un bel portale intarsiato del 1600 opera di Melchior von Reidt. All'interno
della sala, notevoli sono le
statue di pietra dei Nove
Prodi poste sulla parete di fondo nord; opera del 1410. Originariamente,
alla parete di fondo sud, erano
poste le otto statue dei Profeti,
coeve ai prodi, oggi conservate
nell'adiacente Ratskapelle,
cappella del 1426. Il salone e la
cappella andarono completamente
bruciati durante la guerra e
ricostruiti fedelmente.
Sotto
la torre civica si apre la Senatssaal (Sala
del Senato) dal soffitto ligneo
seicentesco. Pregevoli sono un
portale e i banconi lignei, opere
a intarsio eseguite fra la fine del XVI secolo e il 1602 dal mastro scultore
Melchior von Reidt (o Raedt)
da Magonza.
Fra
il lato posteriore (orientale) del
municipio e la torre civica si
apre il grazioso Löwenhof,
"Cortile del Leone",
costruito nel 1540-41 da Laurenz
von Kronenberg. Il nome ricorda la
leggendaria battaglia del sindaco
Gryn contro un leone,
manifestazione allegorica
della Forza del Consiglio che
simbolicamente fa riferimento agli
scontri tra le parti rivali del
governo cittadino:
Curia/Arcivescovo e
cittadinanza/Consiglio. Le logge
presentano volte crociate
gotico-rinascimentali e i
parapetti sono ornati da
altorilievi in pietra con teste di
imperatori e figure mitiche fra
fogliami. Sotto il portico del
lato occidentale è la Petersbrunnen,
fontana in alabastro del 1622.
La
costruzione della Ratsturm,
(Torre del Consiglio) venne
commissionata dalle corporazioni
di Colonia il 19 agosto 1406, e
venne eretta in stile gotico fra
il 1407 e il 1414. Si compone di
cinque piani, di cui i primi tre a
pianta quadrata e gli ultimi due
ottagonali. Con l'appuntito tetto
raggiunge un'altezza di 61 metri,
e all'ultimo piano vi era il Kure,
il posto di guardia della
sentinella del fuoco. Nelle sue
fondamenta è ricavata la
cosiddetta Ratskeller
(cantina del Consiglio). Aveva
principalmente lo scopo di
archivio, ma in uno dei piani più
bassi ospita anche la Senatssaal (Sala
del Senato).
La
ricca decorazione esterna presenta
belle finestre gotiche, pinnacoli
e una serie di 124 statue di
personaggi storici. Esposte per
secoli agli agenti atmosferici,
nel 1800 gran parte della
statuaria era andata quasi
completamente perduta. Circa
un'ottantina vennero sostituite
nei primi anni del '900; ma ancora
una volta andarono distrutte in
gran parte dai bombardamenti della
guerra. Tra il 1988 e il 1995 la
torre civica venne completamente
restaurata. Dal 1958 la torre del
municipio è stata dotata di un
carillon di 45 campane che suona
quattro volte al giorno.
La Rathauslaube (Loggia
rinascimentale) venne
eretta in
stile rinascimentale, a
sostituzione del precedente
portico medievale, tra il 1569 e
il 1573. Il progetto si deve a
Wilhelm
Vernukken da Kalkar, che si ispirò al celebre architetto e scultore Cornelis
Floris de Vriendt di Anversa.
È
alta 15 metri e si erge su due
piani composti in cinque campate.
Il livello inferiore funge da
ingresso e scalone al municipio, e
la loggia come balcone per la sala
principale del Consiglio (Hansasaal),
al piano superiore.
Dal
balcone il Consiglio annunciava
quotidianamente le sue decisioni
nel cosiddetto Morgenansprachen,
il "Discorso del
mattino".
Addossate
ai pilastri dei cinque archi, sia
nel portico terreno che nella
loggia superiore, vi sono delle
colonne corinzie. Sopra il portico
un fregio porta i medaglioni con
teste di imperatori romani. Le
decorazioni del parapetto del
primo piano mostrano riferimenti
alla leggendaria battaglia del
sindaco Hermann Gryn contro un
leone.
Nell'edicola dell'attico
vi è la statua della Giustizia.
La
loggia venne fedelmente
ricostruita dopo i gravi danni
subiti durante la seconda
guerra mondiale.
Di
fronte al palazzo comunale, sul
lato nord-occidentale della
Rathausplatz, il consiglio
comunale volle erigere un edificio
in stile rinascimentale olandese
destinato a riunioni e feste. I
lavori si svolsero fra il 1608 e
il 1615. Assunse il nome odierno
di Spanischer Bau (Edificio
spagnolo) nel 1623, quando divenne
sede della Lega spagnola durante il periodo della guerra
dei Trent'anni. Dopo essere
stato pesantemente danneggiato nel
1942, l'edificio è stato
completamente ricostruito nel
1953.

Pag.
1 
|