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In
una cornice idilliaca di grande
suggestione, il Castello
di Augustusburg, sontuosa
residenza dei principi-vescovi di
Colonia, e il padiglione di caccia
di Falkenlust, sono tra i primi
esempi di architettura rococò
nella Germania settecentesca. Gli
edifici si trovano nella città
tedesca di Brühl, nel Nord
Reno-Westfalia.
I
due palazzi, divisi da un ampio
giardino, vennero costruiti agli
inizi del XVIII secolo su ordine
di Clemente Augusto di Baviera,
membro della famiglia Wittelsbach
e principe elettore
dell'Arcivescovato di Colonia. Gli
architetti furono Johann Conrad
Schlaun e François de Cuvilliés,
mentre la monumentale scalinata
del castello di Augustusburg venne
costruita da Johann Balthasar
Neumann.
La
bellezza e la monumentalità del castello
rinascimentale di Augustusburg
hanno fatto sì che gli venisse
attribuito lo pseudonimo di
“Krone des Erzgebirges”
(Corona dei Monti Metalliferi). Clemens
Augustus, arcivescovo e principe
elettore di Cologna, credeva che
una posizione di privilegio
all’interno della società
avesse bisogno di una certa
manifestazione esteriore che ne
riflettesse l’importanza. Ciò
spiega l’imponenza barocca del
castello di Augustusburg che
l’arcivescovo fece costruire a
Bruhl insieme alla residenza di
caccia, il castello di Falkenlust,
entrambi immersi nella cornice di
uno splendido parco.
Castello
e palazzina di caccia, insieme ai
giardini a questi annessi, sono
stati dichiarati Patrimonio
Mondiale dall’UNESCO e
rappresentano uno dei complessi
barocchi più importanti in
Germania.
Durante
la ricerca di uno sito adatto
all’edificazione della nuova
residenza, Clemens Augustus (1700
– 1761) rimase letteralmente
conquistato dalla bellezza di
Bruhl, in Renania, e dalla
predisposizione di quel territorio
all’esercizio della falconeria.
L’arcivescovo non amava affatto
la residenza di Bonn, già
occupata dal suo predecessore, e
soprattutto detestava svolgervi le
attività di governo. Ciò che
desiderava era una corte degna di
un principe, dove potesse
adempiere al ruolo di sovrano e,
allo stesso tempo, dedicarsi alla
sua passione per la campagna e la
falconeria.
L’architetto
Johann Conrad Schlaun progettò un
castello prevedendo un fossato
difensivo intorno alla struttura.
Nel 1725 si diede il via alla
costruzione dell’edificio,
durante la quale si decide di
includere parte delle rovine di
un’antica fortezza. Dopo tre
anni, la parte più consistente
della residenza era pronta.
Dal
1728 intervenne nel cantiere
l'architetto di corte di Monaco, François
de Cuvilliés il Vecchio, che
progettò le facciate e l'infilata
di stanze in stile rococò e
costruì il lato ovest con i
tratti della galleria. Tra il 1740
e il 1746, il grande architetto Balthasar
Neumann realizzò lo scalone
d'onore, considerata una delle
principali creazioni del rococò
tedesco. Johann
Heinrich Roth completò i lavori
interni.
Al
piano terra dell'ala sud si
trovano gli appartamenti del
principe-vescovo, che si aprono
sul giardino alla francese.
Nelle immediate vicinanze sorge la
chiesa di Santa Maria degli
Angeli, originaria del 1493 e
già appartenente a un convento
francescano.
Nel
1735 venne ridisegnata come chiesa
di corte da Balthasar Neumann che
vi realizzò anche l'imponente
altare maggiore, e successivamente
collegata al castello da un lungo
porticato e aranciera.
Il
castello Augustusburg, concepito
come un puro castello di caccia e
residenza estiva, fu abitato come
tale solo dalle quattro alle sei
settimane all'anno dal principe
elettore. Le residenze principali
a quel tempo erano il Palazzo
elettorale e il Castello
di Poppelsdorf a Bonn.
Tra
il 1740 e il 1746, il grande
architetto Balthasar Neumann realizzò
lo scalone d'onore, considerata
una delle principali creazioni del
rococò tedesco. Due sale, una al
pianterreno e una al primo piano
sono collegate da scale e
pianerottoli tutti iscritti
all'interno di un alto e ampio
vano, come nell'esempio del Castello
di Schleißheim
realizzato da Enrico Zuccalli per Massimiliano
II Emanuele di Baviera, padre
dell'arcivescovo Clemente Augusto.
Tutto lo spazio è ornato da
ricchissimi stucchi e marmi gialli
e verdi, colonne di diaspro,
statue e cariatidi.
L'intera
decorazione dello scalone inneggia
alla Gloria della casa
Wittelsbach, culminante con il
grande affresco del soffitto
raffigurante Clemente Augusto
in Gloria, opera di Carlo
Carlone. Gli stucchi si devono a
Giuseppe Artario, Carlo Pietro
Morsegno e Joseph Anton Brillie.
La scala, danneggiata durante la
seconda guerra mondiale, è stata
restaurata con l'aiuto di
restauratori polacchi.
Degno
di nota sono anche il busto dorato
di Clemens Augustus e le iniziali
“CA” incise ovunque. Il
soffitto affrescato che sovrasta
le scale, una finta cupola a
trompe – l’oeil, è opera di
Carlo Carlone e rappresenta alcune
scene che celebrano la grandezza
del principe. Le due rampe di
scale, poste ai lati di un ampio
spazio, portano al primo piano
dove si trovano gli appartamenti
residenziali, nell’ala nord, e
le stanze destinate all’attività
di governo, nell’ala ovest.
Queste
sono splendidamente arricchite di
stucchi, marmi, soffitti
affrescati, enormi candelieri,
arazzi, pezzi pregiati
d’arredamento e pavimenti a
parquet di estrema finezza.
Ovunque fanno bella mostra di sé
oggetti e particolari che dovevano
ricreare un ambiente sontuoso,
degno della presenza del principe.
Nell’ampia
sala per i ricevimenti,
l’arcivescovo viene celebrato
dal dio Apollo e dalle Muse, e
viene elevato al sommo della
creazione.
Osservando
gli splendidi giardini barocchi
dalle forme simmetriche e
geometriche, si ha l’impressione
che, attraverso una grandiosa
opera di razionalizzazione,
l’uomo imprima ordine ed
eleganza alla natura. Progettati
da Dominique Girare, allievo del
famoso architetto André Le Nòtre,
furono riadattati nel XIX secolo
al nuovo modello del giardino
all’inglese, da Peter Josef Lenné,
modello che rifletteva
senz’altro il gusto imperante
all’epoca. Tuttavia, in tempi
recenti, sono stati restaurati e
riportati alla loro originaria
struttura rococò che risale al
1750 (solo i padiglioni estivi non
sono stati ricostruiti). Il lungo
viale nel giardino del castello di
Augustusburg conduce direttamente
a quello di Falkenlust.
Oggi lo Schloss
Augustusburg è sede di cinque
musei e numerose mostre
permanenti, tra le quali il
Motorradmuseum (il più grande
museo di motociclette presente in
Europa), il Kutschenmuseum (museo
delle carrozze) e il Jagdtier -
und Vogelkundemuseum (museo della
selvaggina da caccia e da piuma).
Dalla torre panoramica (la quale
ospita una galleria d’arte) è
possibile ammirare un’inebriante
vista sul paesaggio dei Monti
Metalliferi, mentre una visita
guidata vi svelerà tutti gli
affascinanti segreti che si celano
dietro le porte situate lungo i
misteriosi corridoi del castello.
Degne di nota sono anche
la Schlosskirche
, la chiesa del castello con un
famoso altare di Lucas Cranach, e
la fontana del castello, profonda
130,6 metri
.

Il
castello di Falkenlust
venne
costruito come casino di caccia
col falcone, fra il 1729 e il 1740
da François de Cuvilliés il
Vecchio in contemporanea
dell'Amalienburg di Monaco
di Baviera, con il quale presenta
diverse affinità fra cui la
planimetria.
Il
padiglione si erge su due piani
con tetto mansardato al di sopra
del quale si apre una terrazza di
osservazione. Sulla facciata verso
il viale che lo unisce a
Augustusburg, è fiancheggiato da
due annessi più bassi. Una
griglia di ferro battuto separa il
complesso dal paesaggio aperto. La
facciata posteriore, con erker
centrale, dava sull'area di caccia
originariamente non ordinata.
Oggi, questa visione è cambiata a
causa delle costruzione e dalla
coltura dei seminativi.
All'interno
lo spazio è incentrato sull'asse
centrale, ove si trova
un'anticamera che conduce a un
salone. Nella parte meridionale
del castello c'è la tromba delle
scale, decorata con maioliche
olandesi; al soffitto è
l'affresco con Scene di
Falconeria opera del francese
Stephan Laurent Delarocque
(1645-1742). Nella sala da pranzo
sopra il camino si trova il
ritratto a grandezza naturale del
principe elettore Carlo VII
di Baviera, il fratello di
Clemente Augusto e futuro imperatore
del Sacro Romano Impero.
Non
meno interessante è il Museo
della Falconeria, situato in una
delle ali laterali del castello.
Nel
1735, il principe elettore fece
riadattare completamente
l’antica chiesa conventuale dei
Francescani, risalente al 1493.
Per collegare l’edificio a
navata singola con il palazzo,
furono costruiti un oratorio a due
piani e un coro tripartito.
Splendidamente decorato,
quest’ultimo è affiancato da
cappelle laterali e archi a sesto
acuto al di sotto di volte a
costoloni.
L’altare
in stucco dall’effetto marmoreo
è un capolavoro di Balthazar
Neumann (1745) e occupa tutta
l’altezza del coro fino alla
volta. Le sculture sono opera di
Johann Wolfgang von der Auvera.
Il
castello appartenne dal 1832 al
1960 alla famiglia imprenditoriale
locale dei Giesler.
Successivamente, divenne proprietà
dello stato della Renania
Settentrionale-Vestfalia.

Il
giardino barocco venne progettato
nel 1728 da Dominique Girard,
allievo del grande André Le
Nôtre, sui modelli classici del
giardino alla francese. Grazie ad
un accurato restauro e cura oggi
è uno dei giardini più autentici
del XVIII secolo in Europa.
Tuttavia
i giardini non si sviluppano, come
sovente, nel senso assiale della
facciata principale est-ovest, ma
perpendicolare, davanti al fronte
sud. Qui la prospettiva inizia con
due parterre simmetrici
attraversano un grande specchio
d'acqua, un bacino e terminano
verso la foresta. Tutt'intorno si
aprono diversi boschetti
triangolari e di fronte
all'orangerie, un Giardino
Segreto.
Nella
zona della foresta del parco del
castello, c'era un esotico
padiglione cinese eretto nel 1747;
dovette essere demolito nel 1822,
quando il giardino barocco venne
ridisegnato in un giardino
all'inglese da Peter
Joseph Lenné.
I
tentativi di ricostruzione della
pianta originale furono difficili
ma il parterre principale venne
ricostruito negli anni 1933-35
sotto la direzione di Georg
Potente che si rifece ai
piani originali del 1728.
Ulteriori restauri e lavori di
ricostruzione si sono attuati dopo
la seconda guerra mondiale, in
particolare a partire dal 1983.
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