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La
Chiesa del pellegrinaggio di Wies
è una chiesa di forma ovale che
si trova a Wies, ai piedi delle
Alpi tedesche, in Baviera. Venne
costruita in stile rococò sul
finire degli anni '40 del XVIII
secolo da Dominikus Zimmermann,
che visse qui gli ultimi undici
anni della sua vita.
Il
piccolo santuario in der Wies (letteralmente "nel
prato") trae il proprio nome
dall'ubicazione isolata al centro
di una radura circondata da
boschi. Le tipologie
tardo-barocche ben si adattavano
alle necessità di riaffermazione
della validità del cattolicesimo
e di esaltazione della Chiesa di
Roma; la Baviera è infatti una
regione cattolica in uno Stato
protestante, e questi santuari che
si andavano erigendo in tutto il
territorio dovevano rappresentare
una sorta di baluardo della fede
contro la diffusione delle
dottrine riformate, facendo leva
su eventi miracolosi di facile
presa sui fedeli.

La scelta del luogo per
l'edificazione del santuario
sarebbe in effetti legata, secondo
la leggenda, a un avvenimento
prodigioso: una contadina del
luogo trovò nell'abbazia di
Steingaden una statua dell'Ecce
Homo, realizzata per la
processione del venerdì santo del
1730 ma presto messa in disparte
per il crudo realismo considerato
traumatizzante per i fedeli, e la
trasportò nella sua masseria.
Il 14 giugno 1738 la statua iniziò a
lacrimare, e tale e tanta fu l'eco
di questo miracolo da suscitare un
pellegrinaggio devozionale da ogni
parte d'Europa; l'entità del
movimento di fedeli verso la
località bavarese spinse l'abate
di Steingaden a far erigere il
santuario. Del progetto venne
incaricato Dominikus Zimmermann
(1685-1766) che dal 1745 al 1757,
con l'aiuto del fratello Johann
Baptist (1680-1758) per la
decorazione, ne curò la
realizzazione, costruendo inoltre
alle spalle dell'edificio
religioso la casa che abitò fino
alla morte.
L'edificio, di linee semplici, presenta una facciata di
forma convessa con tre ingressi,
scandita da semicolonne che
reggono l'alto frontone
polilobato. Lungo le pareti,
semplicemente intonacate, si
aprono numerose alte finestre;
alle spalle dell'abside si eleva
il campanile. La composizione dei
volumi del santuario è la massima
espressione dell'opera di
Zimmermann, che coniuga lo schema
della Hallenkirche gotica (una
chiesa-sala nella quale la navata
centrale e quelle laterali hanno
la stessa altezza, così da
ottenere un ambiente unitario e
molto luminoso) con la pianta
ellittica cara alla poetica
tardobarocca.
La semplicità dell'esterno è
posta in contrapposizione alla
ricchezza e sovrabbondanza di
decorazione dell'interno.
L'ambiente risulta luminoso per il
predominio delle pareti bianche
sulle quali gli stucchi dorati e
gli affreschi sono rischiarati
dalle finestre delle navate.
Il tema che domina tutto l'apparato
iconografico del santuario è
l'adorazione del Cristo
flagellato: la statua diviene in
questo modo fulcro dello spazio
interno della chiesa, collocata
sull'altare maggiore circondato da
un'abside dove predominano il
rosso, legato alla simbologia
della Passione, e il blu, con
riferimento alla Grazia.
La ricca decorazione plastica con la
raffigurazione dei Profeti e degli
Evangelisti è opera dello
scultore tedesco Egidius Verhelst
il Vecchio; la volta del
presbiterio è ornata dal
grandioso affresco di Johann
Baptist Zimmermann Gli angeli
presentano a Dio gli strumenti
della Passione.
Il santuario, come meta di
pellegrinaggio, è ricolmo di ex
voto raccolti nei passaggi
laterali della chiesa; in uno di
questi si raffigurò, nel 1757,
anche Dominikus Zimmermann in
segno di ringraziamento per
l'ultimazione dell'edificio. Nella
navata, tra le colonne binate,
sono poste le monumentali statue
dei padri della Chiesa, opera
dello scultore Anton Sturm.
La volta è decorata da una complessa
macchina scenica che coinvolge sia
la pittura sia la decorazione a
stucco, con il risultato di
accentuare l'elevazione del
soffitto che nella realtà si
presenta quasi piatto.
L'affresco, anch'esso opera di Johann
Baptist Zimmermann, raffigura il
Cristo risorto in gloria posto
alla sommità di un arcobaleno,
circondato dalle schiere celesti,
dalla Vergine e dagli apostoli;
nella zona più alta dell'affresco
è posto il trono del Giudizio
Universale, mentre sul lato
opposto, in corrispondenza
dell'ingresso, un cartiglio pone
l'accento sulla necessità di una
vita morigerata con le parole:
"non vi sarà più
tempo".
Rientra nel concetto di
ornamentazione totale anche il
pulpito ligneo, con una
ricchissima decorazione a stucco
dove trovano posto le
raffigurazioni simboliche dello
Spirito Santo, con la colomba
posta al centro del baldacchino
sopra il leggio, della Fede,
rappresentata dal cuore e dalla
croce, e della Speranza, incarnata
dall'ancora.

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