Residenza di Würzburg con i giardini di corte 
e la Piazza della Resistenza
Germania

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1981

 

   

La città di Wùrzburg, in Franconia, regione dell'alta Baviera, è di antica fondazione; viene citata per la prima volta dalle fonti nel 704 col nome di Castellum Virteburch, in relazione al martirio dei santi Kilian, Kolonat e Totnan partiti dall'Irlanda per l'evangelizzazione della Franconia. Dal 742 la città divenne sede vescovile aumentando così il proprio prestigio nel consesso delle altre città tedesche. 

La sua fama crebbe a tal punto che nel 1156 l'imperatore del Sacro Romano Impero Federico I Barbarossa vi celebrò le proprie nozze con Beatrice di Borgogna, elevandola nel 1168 al rango di ducato indipendente. Guidata sempre da vescovi-principi, conobbe momenti di grande splendore dopo la guerra dei Trent'Anni (1618-1648) e l'insediamento della casata dei principi-vescovi Schònborn (1642), i quali dopo la distruzione della città da parte delle truppe svedesi ebbero l'opportunità di trasformare il borgo medievale in una moderna città barocca. 

Proprio nell'ambito di questa grande ricostruzione si colloca l'edificazione della Residenz iniziata nel 1720. Fino all'inizio del XIII secolo i principi vescovi della città risiedevano nella Fortezza di Marienberg. Johann Philipp Franz von Schönborn spostò la sede vescovile in un palazzo eretto fra il 1701 e il 1704, che però non era considerato degno della posizione del regnante. 

Avendo egli vinto una somma di 600.000 fiorini (una vera fortuna per l'epoca) in tribunale proprio nell'anno della sua ascesa al trono, nulla poteva trattenerlo dall'intraprendere la costruzione di un palazzo che doveva dichiarare a tutto il mondo lo status del regno e del suo regnante. Venne in questo appoggiato da due suoi parenti, lo zio Lothar Franz von Schönborn (che era anche principe arcivescovo e principe elettore di Magonza) e il fratello Friedrich Carl von Schönborn, il riformatore della cancelleria imperiale di Vienna. Entrambi fornirono idee e artisti dalle regioni in cui si trovavano.

La costruzione vera e propria del palazzo di Würzburg ebbe inizio con il vescovo Johann Philipp Franz von Schönborn nel 1719, posando la prima pietra il 22 maggio 1720. Il progetto venne affidato all'architetto di corte Balthasar Neumann, uno dei maggiori del suo tempo in Germania. 

Per la realizzazione del progetto furono consultati, per volere del committente, anche gli architetti Robert de Cotte e Germain Boffrand; da Vienna fu chiamato Hildebrandt e non mancò anche l'intervento di Johann Dientzenhofer.

Nella concezione dei nuovi spazi Neumann affrontò tutti i temi architettonici tipici del periodo: la pianta centrale ellittica, il sistema dei pilastri scoperti e la fusione di vari ambienti in spazi unici. 

Il risultato fu un grandioso castello con due ali aggettanti che creavano la grande piazza antistante l'ingresso principale. 

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La facciata è suddivisa in due piani da una grande cornice marcapiano e scandita da lesene entro le quali trovano collocazione le grandi finestre sormontate da frontoni triangolari ornati da statue; su tutta la fabbrica corre una balaustra continua con decorazioni plastiche.  

Johann Philipp, impopolare presso il popolo per via delle alte tasse che imponeva al popolo, morì nel 1724 ed il suo successore, Christian Franz von Hutten, venne incaricato di proseguire il progetto completando l'area a nord, anche se il castello subì un sostanziale periodo di stallo rispetto all'iniziale partenza.

La costruzione riprese a pieno ritmo dopo l'ascesa al trono vescovile di Friedrich Karl von Schönborn-Buchheim, fratello del primo proprietario, il quale fece completare il progetto iniziato quasi dieci anni prima. Subito dopo i progetti si spostarono sulla corte d'onore esterna che venne posta a regime tra il 1732 ed il 1733, per poi concentrarsi sul vero cuore della struttura. La necessità di mostrare la sacralità del palazzo di Wurzburg come residenza di un vescovo cattolico, impose la necessità della creazione di una grande cappella palatina che venne realizzata dal 1735 su progetto di Lucas von Hildebrandt e che venne completata nel 1743 con la consacrazione proprio da parte del vescovo Friedrich Karl von Schönborn-Buchheim.

Nel 1737 venne completata la struttura del grande scalone di rappresentanza che consentiva l'accesso agli appartamenti superiori (anche se la volta verrà completata solo nel 1743) e nel 1740 si terminò il giardino frontale alla residenza. Fu sempre il vescovo von Schönborn a predisporre anche i primi stucchi nelle sale, creati dall'italiano Antonio Bossi che si occupò dei lavori anche nella grande Sala dell'Imperatore, la stanza principale del piano nobile.

Alla morte di Friedrich Karl von Schönborn-Buchheim nel 1746, Balthasar Neumann cadde in disgrazia con il nuovo vescovo Anselm Franz von Ingelheim il quale non si interessò particolarmente alla costruzione della residenza, ormai vecchio e malato, e preferì lasciare i lavori in stallo sino al 1749, anno della sua morte.

A lui succedette Karl Philipp von Greiffenklau il quale, riammise alla sua posizione Balthasar Neumann ed i lavori ripresero a ritmo serrato: nel 1751 egli chiamò a corte Giovanni Battista Tiepolo per affrescare la Sala Imperiale e lo scalone principale della residenza, un'immensa opera pittorica di enorme valore e di estrema difficoltà che costituisce oggi uno dei maggiori raggiungimenti dell'arte del Tiepolo esistenti al mondo.

Sotto il vescovo Adam Friedrich von Seinsheim, continuarono i lavori, in particolare quelli di stuccatura nelle sale imperiali e nello scalone, che vennero affidati agli italiani Materno e Ludovico Bossi che lavorarono per tre anni consecutivi, dal 1765 al 1767.

Il principato episcopale di Würzburg venne abolito con la secolarizzazione del Sacro Romano Impero e la conseguente mediatizzazione degli stati che lo componevano. Dopo otto anni di interregno tenuto dal granduca Ferdinando III di Toscana (1806-1814), nel 1814 Würzburg passò al regno di Baviera.

In quest'epoca vennero demoliti i cancelli che un tempo separavano la residenza dalla corte d'onore e vennero rimpiazzati nel 1821 con la costruzione di una fontana rappresentante un'allegoria della Franconia creata da Ferdinand von Miller il Giovane.

Il castello passò così di proprietà ai monarchi bavaresi che lo mantennero sino al 1918 quando la detronizzazione dei principi tedeschi portò alla dissoluzione dell'Impero Tedesco.

Passata quindi al governo repubblicano, la residenza venne aperta al pubblico nel 1921.

Il 16 marzo 1945 la struttura venne devastata da un pesante raid aereo che sviluppò non pochi incendi all'interno della struttura e solo la costruzione centrale (composta dal Vestibolo, dalla Sala del Giardino, dallo Scalone, dalla Sala Bianca e dalla Sala Imperiale) si salvò, anche se i tetti vennero completamente distrutti e le coperture furono oggetto di successivi rifacimenti. Non si danneggiarono gli affreschi e i mobili conservati nelle varie stanze vennero in gran parte salvati perché rimossi per tempo e messi al sicuro, salvandoli dalla distruzione.

Nel 1947 incominciò la ricostruzione della struttura proprio con l'apposizione di nuovi tetti oltre al restauro interno delle sale che si protrasse sino al 1978 quando il castello venne riaperto al pubblico. 

La disposizione interna è articolata in oltre trecento ambienti il cui centro è costituito dall'ottagonale Kaisersaal; a essa si accede dall'atrio basso e scuro - sul quale si affaccia la Gartensaal, riccamente decorata con gli stucchi del maestro luganese Antonio Bossi - tramite il grandioso scalone d'onore, che nella concezione di Neumann si propone come lo spazio più rappresentativo del castello. 

La sua costruzione, dopo l'abbandono e la rettifica di vari progetti, ebbe luogo nel 1737: la soluzione adottata fu quella di inserire nell'ampio vano rettangolare una scala a braccio unico, libera dalle pareti, che una volta raggiunto il pianerottolo si separa con un angolo di 180° in due rampe parallele, generando così uno spazio assai articolato in grado di offrire una serie continua di punti di vista e scorci prospettici. Contemporaneamente procedevano i lavori ai piani superiori dove grazie all'abilità del decoratore Antonio Bossi, coadiuvato da familiari e altri artisti del Nord Italia, si andavano configurando gli ambienti di rappresentanza della reggia. Del 1745 è la sontuosa anticamera della Kaisersaal dove la maestria di Bossi si esprime appieno nel limitato uso del colore e nella fantasia raggiunta nelle creazioni di puro gusto rocaille.

Per decorare ad affresco alcuni degli ambienti del castello venne chiamato da Venezia, probabilmente su suggerimento di Bossi, Giambattista Tiepolo. Nel dicembre del 1750 il pittore, accompagnato dai figli Giandomenico e Lorenzo, raggiunse Wùrzburg con l'incarico affidatogli dal principe-vescovo Karl Philipp von Greiffenklau di decorare la grande sala da pranzo, successivamente chiamata Kaisersaal. All'interno delle elaborate decorazioni a stucco bianco e oro opera di Bossi, Tiepolo raffigurò al centro del soffitto la gran­de scena di Apollo che conduce Beatrice di Borgogna al genio della nazione tedesca; le altre due scene rappresentano Le nozze di Federico I Barbarossa con Beatrice di Borgogna e L'investitura del vescovo Aroldo come duca di Franconia.   

L'intera decorazione della sala terminò nel 1752 con massima soddisfazione da parte del committente. L'ideazione del ciclo decorativo con le Nozze e l'Investitura rientrava nel programma redatto, su richiesta del vescovo, dai padri gesuiti Seyfried e Gilbert nel 1735 per la glorificazione del principe-vescovo. L'arte di Tiepolo si dispiega soprattutto nell'ovale al centro della volta, con il carro di Apollo che appare improvvisamente tra le nubi in una composizione dove figure dipinte e creazioni a stucco si sovrappongono per creare effetti di straordinario illusionismo. L'affresco con Le nozze del Barbarossa è racchiuso entro un sipario mirabilmente realizzato a stucco, che aprendosi svela la scena del matrimonio al pubblico in un gioco di colori luminosi.  

L'inimitabile fantasia creativa di Tiepolo si manifesta ancor di più nella decorazione dell'immensa volta dello scalone, una superficie di oltre seicento metri quadri completamente priva di supporti, che si regge scaricando il proprio peso sulle pareti. Il grandioso affresco venne condotto a termine in circa 218 giornate e raffigura Apollo e i quattro continenti. 

Al centro della volta, circondato dalle divinità olimpiche in un cielo trasparente, Apollo, irradiante luce dorata, esce dal Tempio del Sole del quale si scorge il cornicione e si appresta al suo viaggio quotidiano nei cieli. In una posa derivata dall'Apollo del Belvedere, nella mano sinistra reca la statua della Fortuna. Le Ore con ali di farfalla gli recano i cavalli, mentre dei putti spingono il cocchio. Sulla cornice, in corrispondenza delle pareti, Tiepolo inserì le raffigurazioni simboliche dei continenti desunte in parte dalla celebre Iconologia di Cesare Ripa. 

L'America è rappresentata da una donna pellerossa adorna di piume e seduta sopra un coccodrillo; l'Asia è una donna indiana su un elefante; l'Africa è una principessa nera in groppa a un cammello; l'Europa, che sormonta l'ingresso ai saloni del primo piano, è seduta vicino a un toro e circondata dalle Arti Liberali, secondo il mito greco. 

In questa porzione di affresco Tiepolo introduce i ritratti dei protagonisti della creazione del castello: Balthasar Neumann ritratto come colonnello dell'artiglieria, Antonio Bossi ravvisabile nel personaggio in piedi, ammantato, e infine se stesso e il figlio Giandomenico visibili all'estremità sinistra. Tutti gli artisti sono sovrastati dal ritratto del principe-vescovo inserito in un medaglione dorato, sostenuto dalla Fama e coronato dalla Virtù.  

Completa la costruzione della Residenz la Hofkirche (cappella di corte), posta nell'ala sud del castello. Edificata da Neumann tra il 1733 e il 1735, è sontuosamente ornata da stucchi di Antonio Bossi e affreschi di Johann Rudolf Byss. I due altari laterali sono sormontati da due pale di Giambattista Tiepolo: L'Assunta su quello di destra e La caduta degli angeli ribelli su quello di sinistra; entrambe le tele vennero dipinte dall'artista con la collaborazione del figlio Giandomenico nell'inverno 1751-1752, nella pausa imposta all'esecuzione delle pitture a fresco dalla stagione fredda. 

Vestibolo - La caratteristica dominante di questa sala è il contrasto che, entrando, si osserva immediatamente con il suo soffitto il quale è di molto ribassato rispetto alle altre stanze per dare ampio spazio alla sala sovrastante. La volta è un vero capolavoro di ingegneria in quanto essa non poggia su altri pilastri se non quelli perimetrali e si articola su una vasta superficie. L'area del vestibolo venne creata per l'ingresso delle carrozze e conduceva direttamente con lo scalone ai piani superiori della costruzione.

Le decorazioni neoclassiche vennero aggiunte in seguito e i lavori di stucco vennero creati da Ludovico Bossi tra il 1765 ed il 1766 oltre ad alcune grisaille a trompe l'oeil disegnate da Franz Anton Ermeltraut (le fatiche di Ercole). Qui si trovano anche due statue marmoree raffiguranti Minerva e Bellona poste in due nicchie ad opera di Johann Peter Wagner (1779).

Scalone d'onore - Lo scalone d'onore della residenza Würzburg è indubbiamente uno degli esempi più magnificenti del rococò tedesco. Lo scalone ha la funzione di condurre verso i piani superiori e si articola in un grande spazio di 18 x 30 metri per un'altezza massima di 23 metri, il tutto progettato dall'architetto di corte, Balthasar Neumann. Una rampa centrale dal basso conduce ad un pianerottolo, dal quale poi si diramano due scalinate parallele che portano al piano superiore. 

Il soffitto venne decorato da Giovanni Battista Tiepolo il quale fu chiamato appositamente da Venezia per svolgere i lavori tra il 1752 ed il 1753. Con grande sapienza artistica egli dipinse le allegorie dei quattro continenti allora conosciuti America, Asia e Africa, mentre l'Europa è glorificata al centro assieme alla diocesi di Würzburg come centro di tutte le arti. Il dipinto copre una superficie totale di quasi 670 metri quadrati (è il più grande affresco da soffitto al mondo) ed il tutto si fonde in un unico cielo popolato di dei dell'antichità e figure allegoriche.

Sala Bianca - La Sala Bianca, in stile neoclassico, è dominata integralmente dagli stucchi di Antonio Bossi. Gli stucchi sono di colore bianco su uno sfondo grigio chiaro e sono composti in gran parte da rocailles, un tipico esempio di decorazione in stile barocco, con immagine miste a oggetti reali, specialmente trionfi militari.

Sala Imperiale - La Sala Imperiale è una delle più grandi sale di tutto il palazzo e certamente una delle più riccamente decorate. Le pareti sono ricoperte di preziosi stucchi dai toni rossi, bianchi e gialli. Nella cupola della sala prevale il colore bianco, con stucchi dorati e con dipinti di Giovanni Battista Tiepolo che illustrano la storia della diocesi di Würzburg. Uno dei dipinti raffigura il matrimonio fra l'imperatore Federico Barbarossa e la principessa Beatrice di Borgogna celebrato dal vescovo di Würzburg. Nella parte opposta della sala si trova la rappresentazione dell'imperatore Federico II mentre attribuisce al vescovo di Würzburg il titolo di duca di Franconia.

Gli appartamenti di stato - L'impatto che si ha visitando le file di appartamenti posti lateralmente al corpo centrale è quello di una lunga infilata di sale. La più ricca di queste sale è il Gabinetto degli Specchi, le cui mura sono composte interamente da pannelli di vetro decorati con lievi pitture di ispirazione cinese.

La Cappella di Corte (Hofkirche) - La cappella di corte del palazzo di Würzburg costituisce uno dei primi esempi in Germania dello stile barocco utilizzato per opere sacre. La struttura venne iniziata nel 1735 e terminata nel 1743 su progetto dell'architetto Lucas von Hildebrandt, rivale di Balthasar Neumann. L'interno è dominato da muri curvi e volte con tre intergradienti ovali, oltre alla forte presenza di stucchi bianchi e dorati di Antonio Bossi che, unitamente agli affreschi di Rudolph Byss e della sua scuola, rendono il luogo molto maestoso. I dipinti dei due altari laterali rappresentano "La caduta degli angeli" e "l'Assunzione", entrambi eseguiti da Giovanni Battista Tiepolo nel 1752.

Il giardino - Quando i lavori alla costruzione della residenza vennero completati, vennero iniziati quelli per i giardini per opera del vescovo di Würzburg, Adam Friedrich von Seinsheim (regnante 1755-1779). Seinsheim richiese l'intervento del progettista di giardini boemo Johann Prokop Mayer (1735-1804) per la realizzazione di questo ambizioso progetto.

Mayer decise di suddividere il terreno destinato ad accogliere il parco del palazzo in una serie di aree suddivise che risultarono in numero di tre grandi aree che presero il nome di Giardino Orientale, Giardino Meridionale ed il restante venne adibito a piccolo giardino. Mayer riempì il parco di molte piante da frutta unitamente a lunghi filari di bosso e pergolati.

Giambattista Tiepolo 

All'inizio della sua attività frequenta la bottega del pittore veneziano Gregorio Lazzarini. I suoi dipinti giovanili, quali il Sacrificio di Isacco (Venezia, chiesa dell'Ospedaletto), il Martirio di san Bartolomeo (Venezia, San Stae) e la Madonna del Carmelo (Milano, Pinacoteca di Brera) sono caratterizzati da un'intensa gamma cromatica e da forti effetti chiaroscurali che Tiepolo abbandonerà nelle opere della maturità. Già negli affreschi dell'arcivescovado di Udine, considerati il capolavoro dei suoi anni giovanili, si constata che l'artista ha acquisito una maggior libertà e scioltezza nella costruzione spaziale, ha schiarito i colori in gamme più delicate e luminose e ha arricchito la composizione di figure dinamiche ed eteree.

Nel 1731 Tiepolo si reca a Milano dove porta a compimento alcune opere di indubbio valore a soggetto mitologico (soffitti di Palazzo Archinto, distrutti durante la seconda guerra mondiale; Allegoria della Magnanimità, Palazzo Dugnani). 

Nel 1739 la congregazione del Carmine a Venezia gli affida l'incarico di decorare i soffitti della propria scuola. 

L'esecuzione di quest'opera tiene impegnato Tiepolo fino al 1743 e suscita in lui un immenso entusiasmo. Prima di terminarla, si reca nuovamente a Milano dove decora il soffitto di Palazzo Clerici con La corsa del carro del Sole. In quest'opera, costruita secondo un gusto essenzialmente scenografico, prevale l'intensa luminosità del cielo che filtra attraverso le nubi e avvolge gruppi e figure con una luce magica. 

HofkircheTiepolo2.jpg (89503 byte)AffrescoTiepolo.jpg (122628 byte)A questi stessi anni appartengono le Storie di Antonio e Cleopatra affrescate a Palazzo Labia a Venezia. 

Nel 1750 l'artista si trasferisce a Wurzburg con i figli Giandomenico e Lorenzo che affiancano il padre nella realizzazione delle sue grandi opere. 

AffrescoTiepolo3.jpg (126081 byte)Tornato in Italia, esegue numerosi altri affreschi, tra cui quelli della Villa Valmarana e l'Apoteosi della famiglia Pisani nella Villa Nazionale di Stra. 

Nel 1762, sempre accompagnato dai due figli, Tiepolo parte per Madrid e si mette al servizio del re Carlo III di Borbone, il quale affida al celebre pittore l'incarico di decorare tre sale di Palazzo Reale. 

L'artista ha ormai sessantasei anni, ma intraprende con l'abituale slancio questa opera colossale. Nascono così la Gloria di Spagna, l'Apoteosi della monarchia spagnola e l'Apoteosi di Enea che, nonostante la loro solennità, sono totalmente pervase da quella atmosfera leggera, quasi incantata, che sempre caratterizza la pittura di Tiepolo.  

Piazza della Resistenza

La piazza della Residenza è una piazza rappresentativa ai margini del centro storico di Würzburg. La piazza è delimitata a est dalla Residenza di Würzburg e ad ovest dalla Passeggiata Balthasar Neumann. Fa parte della zona centrale del patrimonio mondiale dell'UNESCO "Residenza di Würzburg con giardino di corte e Residenzplatz".

Ci sono parcheggi sui lati nord e sud; il parcheggio è vietato al centro. La piazza è raggiungibile con i mezzi pubblici tramite l'omonima fermata dell'autobus. È la sede di numerosi concerti ed è stata la location per il film d'avventura del 2010 I tre moschettieri. Il 28 giugno 2011, migliaia di fan vi hanno festeggiato il giocatore di basket Dirk Nowitzki dopo aver vinto il campionato di basket nordamericano NBA con i Dallas Mavericks.