DAL 2013 SITO
PATRIMONIO IN PERICOLO - Guerra
civile siriana.
Gli
Antichi villaggi della Siria settentrionale sono una serie di piccole
città e villaggi della Siria nord-occidentale. I 40 villaggi
raggruppati in otto parchi sono stati selezionati perché forniscono una
testimonianza della vita rurale nella tarda antichità e nel periodo
bizantino.
I
villaggi furono abbandonati tra VIII ed il X secolo ed hanno un
paesaggio straordinariamente ben conservato con resti architettonici di
abitazioni, templi pagani, chiese, cisterne, stabilimenti balneari ed
altri edifici.
L'ambito
culturale dei villaggi costituisce anche un esempio importante per
ricostruire il passaggio dal mondo antico pagano dell'impero romano al
cristianesimo bizantino. Testimonianze che illustrano le tecniche
idrauliche, le mura di protezione ed anche le tecniche agricole di tale
periodo storico.
Tra i
vari siti spicca sia per importanza che per notorietà Qal'at Sim'an, la
chiesa e gli altri edifici circostanti sorti nel luogo in cui Simeone
Stilita il Vecchio, il primo asceta cristiano, visse e morì nel 459.

Qalb
Lozeh è una delle città morte della Siria nord-occidentale
a circa 50 km da Aleppo, vicino al confine turco. Il villaggio è
caratterizzato dalla antica basilica e dal 2011 è stato inserito nella
lista dei patrimoni dell'umanità gestita dall'Unesco.
La
chiesa di origine paleocristiana, risalente alla metà del V secolo, era
circondata da un alto muro e non apparteneva ad una grande comunità. Si
pensa quindi che il villaggio di Qalb Lozeh fosse un luogo di
tappa per i pellegrini diretti a Qal'at Sim'an, forse legato ad una
reliquia di San Simeone stilita.
La
chiesa, forse di qualche decennio più antica di Qal'at Sim'an, riprende
la tradizione dei templi greci e romani, anche se vi sono già alcuni
simboli che si ritroveranno nella futura architettura romanica
dell'Europa occidentale.
La
facciata è delimitata da due torri a tre piani, collegate da un ampio
arco, che dava accesso al portale interno ed inoltre vi era una terrazza
che connetteva i piani superiori delle due torri.
L'interno
prendeva luce da numerose finestre ed ha tre navate; in quella centrale
vi sono ampi archi su pilastri che conducono al presbitero ed abside
rialzato (bema). Come la chiesa di Qal'at Sim'an l'abside sporge
verso ovest; l'aspetto maestoso è messo in rilievo dal poderoso
basamento, da un doppio ordine di colonne e dal cornicione.
Si
tratta di un villaggio abbandonato a circa 1 km di distanza da Qalb
Lozeh. Vi sono resti di case a più piani, con bassorilievi con motivi
geometrici o vegetali; vi è anche una chiesetta paleocristiana
risalente all'inizio del IV secolo, una delle più antiche di tutta la
Siria.
Nella
vicina località di Behio, anch'essa una delle città morte,
la maggiore attrattiva è costituita dai resti di un frantoio per olio e
vino, oltre alle vestigia di altri edifici sia civili che religiosi. Il
villaggio è una ottima testimonianza delle attività agricole che si
svolgevano nell'area nei secoli tra l'VIII ed il X.

Qal'at
Simān (la Rocca di Simeone) è il primo convento cristiano, con
annesso chiostro, costruito nel nord della Siria di oggi, circa 30
chilometri a nord-ovest della città di Aleppo. È sorto nel luogo in
cui Simeone Stilita il Vecchio, il primo asceta cristiano, visse e morì
nel 459.
È la
più eloquente testimonianza del prestigio monastico bizantino,
caratterizzato da un enorme complesso, costruito, tra il 476 ed il 491,
per iniziativa dell'imperatore Zenone, quale centro di pellegrinaggio,
con l'intento di smorzare il conflitto che opponeva, in quegli anni la
chiesa di Costantinopoli all'eresia monofisita locale, che esprimeva il
malessere dei cristiani di Siria contro il potere centrale. Sulla
collina dove vi era la colonna, alta più di 13 metri, su cui aveva
vissuto il Santo, fu eretta una costruzione a pianta ottagonale, dalla
quale, in direzione dei quattro punti cardinali, livellati
artificialmente con l'aggiunta di un terrazzamento sul lato ovest,
furono costruite quattro basiliche, in modo da formare un complesso a
forma di croce.
Le
basiliche sono a tre navate, lunghe 32 metri e larghe 24. L'abside è
posta in direzione est (da dove sorge il sole) nella basilica est, che
risulta un poco più lunga delle altre tre basiliche. L'ingresso
avveniva attraverso la basilica sud, che presenta una facciata a tre
fornici; dietro la facciata si trova il Nartece, un vestibolo dove si
raccoglievano i neofiti, che non avevano ancora accesso alla chiesa.
Attraversata la basilica sud si arriva all'atrio ottagonale, il cui
punto focale è la colonna dell'asceta. Le colonne che sorreggono gli
archi dei lati dell'ottagono, sia quelle del portale, hanno i capitelli
corinzi.

Già ai
tempi di Simeone molti cristiani cercavano l'asceta per ricevere
consigli e aiuto. Anche dopo la sua morte la colonna su cui visse per 37
anni Simone fu meta di pellegrinaggio. Pochi anni dopo la morte di
Simeone l'imperatore Zenone favorì il pellegrinaggio ai luoghi di
Simeone costruendo, come già detto, la chiesa che divenne un grandioso
centro di culto e a sud della basilica est, vicino alla chiesa, in
quegli stessi anni, venne costruito un convento di grandi dimensioni,
che si collegava alla chiesa con un chiostro.
A sud,
prima dell'ingresso alla chiesa, prima tappa per i conversi che ancora
non avevano accesso alla chiesa, venne costruito il complesso del
Battistero, che comprendeva altre al battistero vero e proprio una
piccola cappella e tre edifici porticati destinati ad accogliere i
pellegrini.
Dopo
che gli arabi avevano conquistato Aleppo, nel 637, la chiesa di san
Simeone si trovò in una zona di confine tra l'impero bizantino e il
califfato degli Omayyadi prima e degli Abbasidi dopo, per cui, tra il IX
e il X secolo, il santuario venne fortificato (da cui il nome Qal'at
Sama'an), per reggere la pressione araba. La definitiva conquista
musulmana avvenne, nel 1164, da parte dell'Atabeg (governatore)
selgiuchide di Aleppo, Norandino (Nur al-Din Zangi), della dinastia
degli Zengidi.

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