DAL 2013 SITO
PATRIMONIO IN PERICOLO - Guerra
civile siriana.
Questa
imponente fortezza si trova a 223 chilometri a nord di Damasco e occupa
un'altura nella zona montuosa prima della costa siriana. Da questa
altura si domina la valle di Bukaia tra la città di Homs e la catena
del Libano. Quindi è una posizione strategica per il controllo di
questo importante territorio.
Si
arriva al Krak tramite una stretta e tortuosa strada che sale il pendio
della collina in cima della quale si trova questa imponente fortezza,
l'ingresso attuale si trova sul lato est ed è stato costruito dopo la
conquisa da parte di Baibars, prova evidente sono le scritte arabe sopra
la porta d'ingresso.
La
fortezza è strutturata in due parti, una parte centrale dove erano
presenti gli alloggi dei cavalieri, dei soldati e i locali di servizio.
La seconda parte, la rocca superiore, era composta dalla spessa cinta di
mura con i vari locali adibiti alla difesa della fortezza. Le due parti
erano divise da un largo fossato.
Questa
divisione non era evidente dall'esterno visto che non esistevano punti
più alti vicino alla fortezza da cui vederne l'interno. Quindi gli
attaccanti che riuscissero a superare la cinta muraria si trovavano
davanti un largo fossato difficile da superare perché esposto al tiro
dei difensori dalla parte più interna della fortezza.
Appena
entrati si percorre una lunga rampa a gradini, al lato della quale si
trova prima un corpo di guardia e successivamente le stalle. Questa zona
era particolarmente delicata perché collegava le mura esterne con la
rocca superiore, per proteggere la parte interna, la rampa d'accesso ha
varie curve e alcuni fori sul soffitto da dove i difensori potevano
scaricare olio e pece bollente contro gli eventuali attaccanti che
avessero superato le prime difese.
Alla
fine della rampa si arriva nell'unico punto dove è visibile ancora il
fossato interno. Da qui si sale sul passaggio sopra le mura esterne sul
lato sud. Camminando lungo questo passaggio si può ammirare lo stupendo
panorama della valle sottostante. Si arriva fino al lato nord delle mura
dove si può vedere l'ingresso originale alla rocca nascosto da una
torre chiamata della figlia del re, alla sommità della quale
attualmente è presente una caffetteria. Questo ingresso era collegato
alle mura esterne da un lungo ponte levatoio ora non più esistente.

Da qui
si scende dalle mura e attraversando la sede dell'originale fossato,
attualmente uno stentato prato, si entra nella rocca superiore. Nella
rocca superiore sono presenti gli alloggi degli abitanti della fortezza
e gran parte dei locali di servizio.
Quando
si arriva al cortile della rocca superiore si nota subito all'estremità
ovest un bel portico in stile gotico francese dietro del quale è
presente la sala dei cavalieri. Una grande sala che prende luce da tre
finestre sopra il portico con soffitto formato da volte a crociera
sostenute da mensole.
Dietro
la sala dei cavalieri si trova la lunga sala questa enorme sala è lunga
120 metri e occupa tutta l'ala ovest della rocca superiore e molto
probabilmente era utilizzata come dormitorio per i soldati.
Nella
parte più a nord del cortile è presente una cappella trasformata
successivamente in moschea con il suo minbar. Sempre nel cortile, sul
lato occidentale, una scala porta al piano alto della rocca superiore.
Da qui si può arrivare alla caffetteria sopra la torre della figlia del
re e all'alloggio del gran maestro all'interno di un torrione
sull'angolo meridionale della rocca superiore. Da questo punto si gode
di una vista stupenda della pianura sottostante.
Il
Krak dei Cavalieri è il castello medievale per eccellenza d'età
crociata. Fu la più importante e più nota costruzione militare
fortificata dell'Ordine militare dei Cavalieri dell'Ospedale di S.
Giovanni di Gerusalemme, più noto come Ordine Ospedaliero prima di
diventare Ordine dei Cavalieri di Rodi e infine Ordine dei Cavalieri di
Malta - oggi S.M.O.M. (Sovrano Militare Ordine di Malta).
Il
Krak rappresenta forse una delle testimonianze del passato medievale più
affascinanti che la cultura cristiana occidentale abbia potuto lasciare
in tutto il Vicino Oriente islamico.
Il
Krak (che deriva dalla parola aramaica karkha, che significa città,
conservatasi nel centro urbano transgiordanico di al-Karak, la biblica
Moab) si trova a metà strada circa tra Aleppo e Damasco, a 60 Km quasi
a SO di Hama.
La
sua posizione era al tempo strategica, in quanto controllava il
"Passo di Homs, lo sbocco settentrionale cioè dell'ampia e fertile
pianura della Buqay'a, fra il monte Libano e l'Antilibano, che si
esauriva proprio di fronte all’unico varco possibile (il passo di
Homs) che conduceva verso la costa mediterranea e che permetteva di
raggiungere la città di Tortosa (oggi Tartus), costituendo in
tal modo la difesa più avanzata della Contea di Tripoli.
Oggi
in effetti non si fa più caso alla strategicità di certi passaggi, ma
al tempo in cui le vie di comunicazione erano pressoché obbligate,
controllare il passaggio di Homs voleva dire controllare gran parte
della costa libanese tra Antiochia e Beirut e gran parte
dell’entroterra siriano.
La
collina, su cui il Krak dei Cavalieri è stato costruito, era
originariamente il luogo su cui sorgeva una piccola fortezza chiamata il
«Castello sul pendio» o «Castello Curdo». Fu occupata
nel 1031 circa dall’Emiro di Homs che vi lasciò come presidio soldati
curdi per proteggere i territori interni della Siria dalla minaccia di
potenziali invasori provenienti appunto dalla costa mediterranea.
La
prima conquista del Krak -
Le date in cui svolgono gli avvenimenti relativi alla prima conquista
del Krak dei Cavalieri sono quelle della Prima crociata che videro la
partecipazione di personaggi quali il borgognone Goffredo di Buglione
della Bassa Lorena (Francia settentrionale) e Baldovino di Boulogne suo
fratello, il provenzale Raimondo di Saint-Gilles, conte di Tolosa
(Francia meridionale) e il normanno Boemondo I d'Antiochia e suo nipote
Tancredi. Essi partirono dall’Europa nell'agosto del 1096 e
raggiungono Costantinopoli (via terra) alla fine dello stesso anno. Nel
1097 i crociati conquistano Edessa (Baldovino di Boulogne), poi
Antiochia (Boemondo), fino alla presa finale di Gerusalemme (15 luglio
1099) affidata poi a Goffredo di Buglione, e infine Tripoli (Raimondo di
Tolosa).
Nel
1099, durante il passaggio della Prima crociata che si dirigeva verso
Gerusalemme, Raimondo di Tolosa occupa brevemente l'avamposto, come
racconta lo storico Steven Runciman nel suo libro La Prima crociata.
Secondo il racconto, Raimondo e Goffredo di Buglione, a capo delle
truppe crociate, avevano lasciato Antiochia, dove Boemondo s'era
arrogato il titolo di principe, e proseguivano verso Gerusalemme.
Durante questo tragitto, in cerca di rifornimenti (sempre scarsi) per le
truppe, si imbatterono in questo castello che allora era presidiato da
una guarnigione curda per la maggior parte composta da contadini.
Per
evitare di essere uccisi e nella speranza che i crociati se ne andassero
soddisfatte delle cibarie così ottenute, i Curdi fecero uscire dal
castello delle greggi. I crociati, in numero sembrerebbe abbastanza
limitato, si dispersero per recuperare il bestiame. In quel momento il
presidio curdo, vedendo le truppe crociate separate e quindi
vulnerabili, tentò una sortita e riuscì quasi a catturare Raimondo che
fu soccorso in tempo dalla sua guardia personale. Di notte comunque il
castello fu abbandonato dai Curdi e Raimondo riprese quindi il suo
tragitto alla volta di Gerusalemme. Runciman non spiega se già in
questa data venne lasciato un presidio crociato.
La
prima incursione al Krak dei Cavalieri (gennaio 1099) precedette quindi
la presa di Gerusalemme (15 luglio 1099). Dopo la conquista di
Gerusalemme il destino del Krak dei Cavalieri è legato agli avvenimenti
della contea di Tripoli. Raimondo di Tolosa infatti, nel tentativo di
acquisire una sua area di possedimenti così come avevano fatto prima di
lui Baldovino, Boemondo, Tancredi e Goffredo, tentò di conquistare
Tripoli. Prima prese Tortosa (Tartus) intorno al 1100 e poi tentò più
volte di conquistare sia il Krak che la città di Homs in Siria senza
peraltro riuscirvi. Si concentrò poi su Tripoli dove costruì la sua
fortezza sul Monte Pellegrino a ridosso del porto della città. Morì
tuttavia nel febbraio del 1105.
Nel
1109 la contea di Tripoli passò al cugino di Raimondo,
Guglielmo-Giordano, conte di Cerdagne, ma nella primavera dello stesso
anno arrivò dalla Francia il figlio di Raimondo, Bertrando di
Saint-Gilles, che rivendicava l'eredità. Dopo una iniziale spartizione
in cui la zona a nord di Tripoli finì a Guglielmo-Giordano (vassallo di
Tancredi) e la zona a sud compresa la città di Tripoli a Bertrando,
quest'ultimo prese l'area complessiva a seguito della morte di
Guglielmo-Giordano e divenne pertanto conte di Tripoli con il nome di
Raimondo II (1109-1189). Diverse fonti riportano la data di conquista
del Krak intorno al 1110 e quindi è plausibile che sia stato Raimondo
II ad espugnarla anche se di questo episodio non si ha traccia.
Gli
Ospedalieri (Ospitalieri) -
Questo periodo storico vede la nascita di importanti ordini religiosi
cavallereschi quali quello dei Cavalieri templari (1119) e quello dei
Cavalieri dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme. La missione di
questi ultimi era quella di rendere sicure le vie della costa e di
curare i malati. Entrambe erano ordini militari ed ebbero un ruolo
importante nelle guerre in oriente.
Il
Krak dei Cavalieri, insieme ad altri castelli, fu donato agli
Ospedalieri da Raimondo II di Tripoli nel 1144 che da allora
continuarono a presidiarlo per difendersi dalle incursioni musulmane.
Il
Krak poteva ospitare fino a 2.000 tra soldati e cavalieri, anche se
alcuni parlano di 4.000, e la guarnigione crociata costruì
fortificazioni in aggiunta a quelle originarie lungo tutto il periodo
della loro permanenza e ogni qualvolta le circostanze lo richiedevano.
Difficile pensare che il Krak abbia mai ospitato così tanti cavalieri
in quanto gli storici sono abbastanza conservativi sulla numerosità dei
cavalieri crociati presenti in questo periodo in oriente che si ritiene
potessero essere in tutto un migliaio scarso.
La
presenza dei crociati nella zona, negli anni seguenti, non fu mai
tranquilla e fu sempre soggetta alle incursioni delle popolazioni
musulmane di confine. Il Krak dei Cavalieri, rispetto ad altre
fortificazioni, era in una posizione geografica favorevole in quanto in
quel periodo le principali zone su cui concentravano i maggiori sforzi
di difesa o attacco erano Gerusalemme (Israele), Damietta (Egitto),
Edessa (Armenia), Costantinopoli (Turchia), Aleppo e Damasco (Siria)
tutte abbastanza lontane dal Krak. Forse è questa la ragione per cui il
Krak non ha subito nel corso del tempo pesanti distruzioni e si è
mantenuto in questo stato fino ad oggi.
Il
Krak durante le altre crociate - Nel 1144 il Sultano di Damasco, Nūr
al-Dīn ibn Zankī (Norandino), conquistò Edessa sconfiggendo
Baldovino. Questo segnò un duro colpo ai crociati in oriente che ebbe
notevoli ripercussioni anche in occidente. Venne lanciata una Seconda
crociata (1148-1149) che, malgrado la presenza dei re di Francia (Luigi
VII con la regina Eleonora di Aquitania) e Germania (Corrado III),
risultò fallimentare. Il percorso seguì quello della prima crociata,
da Costantinopoli ad Antiochia a Gerusalemme. Tentarono la conquista di
Damasco, ma inutilmente.
Il
Krak fu attaccato nel 1163 sempre da Nūr al-Dīn le cui truppe si
scontrarono con quelle dei crociati nella valle di Buqay’a nelle
vicinanze del castello. I crociati in quella occasione ebbero la meglio
e mantennero il presidio della zona e del castello.
Nel
1170 muore Nūr al-Dīn e il suo regno fu preso progressivamente dal suo
sottoposto curdo Salāh al-Dīn ibn Ayyūb (Saladino) che, di fatto,
durante il suo regno riesce ad accerchiare in una stretta morsa tutti i
regni crociati, dall'Armenia fino all’Egitto. Saladino, anche se
sembra che non abbia posto mai sotto assedio diretto il Krak, intorno al
1180 fece comunque diverse incursioni nella zona della Contea di
Tripoli, ma rinunciò sempre ai piani di conquista diretti perché
probabilmente ritenne le difese troppo difficili da scardinare.
Questo
conferma che il Krak aveva certo un ruolo importante di difesa delle
posizioni costiere della zona ma che nell'ambito più generale dello
scontro non era tra le priorità di riconquista da parte dei musulmani.
La
data più importante del periodo è il 4 luglio 1187, data in cui
Saladino sconfisse i crociati molto più a sud nella battaglia di Hattin
tra Gerusalemme e il lago di Tiberiade. La sconfitta fu pesantissima per
i crociati perché portò da lì a breve alla nuova caduta di
Gerusalemme nelle mani musulmane.

Tra
il 1187 e il 1271, anno in cui i crociati sono costretti ad abbandonare
il Krak dei Cavalieri, si susseguirono numerosi avvenimenti tra cui:
-
la Terza crociata intorno al 1197 che vide la partecipazione di Federico
I di Germania Barbarossa (che perì in Asia Minore), Filippo di Francia
(che arrivò fino ad Acri e tornò indietro) e Riccardo Cuor di Leone
che proseguì fino a Gerusalemme, la mise sotto assedio e concordò con
Saladino un libero accesso alla Città Santa.
-
la Quarta crociata intorno al 1202 portò al saccheggio di
Costantinopoli da parte dei crociati che posero sul trono Baldovino di
Fiandra. In teoria, come le altre crociate, l’intento proclamato era
quello di liberare la Terra Santa, tuttavia gli interessi che man mano
si addensarono verso la Grecia e il regno di Costantinopoli furono tali
da portare a questo sciagurato evento.


-
la Quinta crociata 1218-1221 vide un cambiamento di strategia e i
crociati dalla base di Cipro puntarono direttamente al cuore del regno
di Egitto che in quel momento rappresentava la fonte di ogni minaccia
per gli insediamenti latini di oriente cercando di conquistare la città
di Damietta senza successo.
-
la Sesta crociata intorno al 1229 si svolse quando in Italia era in
pieno atto la lotta tra guelfi (papato) e ghibellini (impero). Federico
II passò da Cipro, Acri e scese verso Gerusalemme dove concordò con i
musulmani una tregua di 10 anni riconquistando la Città Santa e
facendosi proclamare re. Essendo Federico II scomunicato, l'evento non
fu accolto da gran entusiasmo in Occidente. Alla fine dei 10 anni (1244)
Gerusalemme fu di nuovo saccheggiata e riconquistata dai musulmani
d’Egitto del regno ayyubide.
-
la Settima crociata e Ottava crociata dal 1250 al 1270 circa videro
all’opera il Re di Francia Luigi IX. Dopo alcuni successi in Egitto
incappò in una disfatta a Damietta in Egitto come la Quinta crociata.
La spedizione perse ogni velleità di ristabilire un dominio
significativo nell’area. Nel 1270 Luigi ci riprovò sbarcando in
Tunisia, con l'intento di colpire da ovest i possedimenti egiziani,
rettamente considerati il punto strategico su cui operare il massimo
sforzo militare, ma morì per un'epidemia che colpì il suo esercito
durante l'assedio alla capitale tunisina.
Nell'ultimo
periodo l’avanzata dei Mongoli, la forza dei musulmani d’Egitto,
l'incapacità da parte dei signori cristiani occidentali di concludere
un'accettabile alleanza con i Bizantini, le rivalità interne di
Outremer fecero sì che alla fine del XIII secolo la presenza dei
crociati nella zona che va dall’Armenia all’Egitto si riducesse
drasticamente, scomparendo gradualmente negli anni a venire.

La
fine del Krak dei Cavalieri - Il
Krak dei Cavalieri seguì quindi questi eventi che lo videro testimone
quasi per intero della presenza dei crociati cristiani nel Vicino
Oriente per quasi 200 anni. Fu infatti durante l’inverno del 1271 che
al-Malik al-Zāhir Baybars, sultano mamelucco d’Egitto, nella sua
progressiva riconquista di quelli che erano stati gli insediamenti
latini, «assediò il castello per vari giorni (3 marzo – 8
aprile), colpendolo con i proiettili delle sue catapulte prima che le
sue truppe cominciassero l’attacco finale per occupare il castello,
porta a porta, torre a torre».
La
conquista finale del castello da parte di Baybars, detto la pantera,
ha un finale non chiaro su quale sia stata la sorte dei cavalieri
crociati che al momento dell'assalto non erano più di 200. Alcuni
sostengono che i soldati sconfitti furono lasciati liberi di raggiungere
la costa e di lì proseguire per i loro destini, altri invece che furono
uccisi subito dopo la battaglia.
Un'altra
storia racconta che gli Arabi, evitando l'attacco alla porta principale
di Krak dei Cavalieri che avrebbe condotto a una serie di passaggi più
stretti, attaccarono il muro meridionale scavando gallerie sotto la
grande torre dell'angolo di sud-ovest e in questo modo superarono le
mura esterne. Prima di sferrare l'attacco al posto di guardia centrale,
ancora più difeso, tentarono uno stratagemma.
Un
piccione viaggiatore fu inviato al castello con un messaggio del Gran
Maestro degli Ospedalieri, in cui veniva ordinato alla guarnigione di
arrendersi. In numero inferiore e senza speranza di salvezza, i
difensori fecero quanto loro ordinato e, pur comprendendo che si
trattava di un messaggio di un impostore, cedettero il grande castello
con onore. Baybars ad ogni modo, in seguito alla conquista, restaurò le
parti danneggiate e costruì nuove torri e la fortezza mantenne intatta
la sua importanza sotto il dominio degli arabi.
