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San
Pellegrino Terme è situato lungo le rive
del fiume
Brembo, che divide in due il
paese, ed è situato in una valle naturale,
circondata da rilievi la cui vetta più alta
è rappresentata dal monte
Zucco che raggiunge i 1366 m s.l.m. (detto
più comunemente "Gioco" per
distinguerlo dall'altro Zucco di
1232 metri).
Considerata
la capitale della Valle,
conserva, all'interno dei propri confini,
importanti testimonianze della Belle
Époque in perfetto stile Liberty,
quali il Grand Hotel, il Casinò Municipale
e le Terme.
I
primi ad insediarsi nella zona furono
probabilmente gli Orobi,
popolo di origine celtica, ma il nome San
Pellegrino risale al secolo VIII d.C. quando
i vescovi al servizio di Carlo
Magno consacravano ed
erigevano parrocchie nell'impero. Il centro
abitato venne dedicato a san Pellegrino
vescovo di Auxerre e
martire. La Parrocchia di San Pellegrino
Terme possiede una preziosa reliquia del
Santo.
Mentre
nel resto della Lombardia si
consumano guerre e rivoluzioni, San
Pellegrino rimane pacificamente isolata e
solo con la costruzione della prima rotabile
nel XVI
secolo comincia ad affluirvi
sempre più gente.
Sul
finire del XVIII secolo San Pellegrino si
sviluppa come centro termale, grazie alle
acque solfato-alcaline-terrose che sgorgano
alla temperatura costante di 26 gradi, note
già dal Medioevo.
Nel XX secolo la località si trasforma in
un'elegante stazione termale. Viene creato
lo Stabilimento Termale (appartenente alla Sanpellegrino
S.p.A., nota industria che
produce acqua e bibite gassate che fa capo
alla svizzera Nestlé).
La fama della cittadina accresce con la
costruzione del Casinò Municipale nel 1904 e
del Grand Hotel nel 1905.
Nel 1961 viene costruito lo stabilimento per
l'imbottigliamento dell'acqua minerale S.
Pellegrino e delle altre
bevande di produzione di Sanpellegrino
S.p.A.
Duomo
di San Pellegrino d'Auxerre

La
costruzione dell'attuale chiesa dedicata a
San Pellegrino ha inizio nel 1715 sui resti
della precedente chiesa quattrocentesca,
ormai divenuta insufficiente a contenere
l'accresciuta popolazione dei fedeli e
comunque bisognosa di importanti interventi
di restauro.
Il
nuovo edificio ricorda un poco lo stile dei
Caniana, tranne che nella facciata,
innalzata nel 1825 in stile neoclassico e
rinnovata nel 1941 su disegno dell'architetto Luigi
Angelini.
L'interno
è in stile tardo-barocco del '700.
Ascrivibile all'epoca della costruzione
della Chiesa, l'altare maggiore, sormontato
da una snella bussola, si innalza sul centro
del presbiterio tra i riflessi luminosi
della maiolica bianca e del marmo del
rivestimento. Nell'ancona centrale spicca
l'affresco raffigurante San Pellegrino,
evangelizzatore della Francia e vescovo di
Auxerre, condannato al martirio
dall'imperatore Galieno.
Casinò Municipale

Il
Casinò sorge ad opera dell'architetto
Romolo Squadrelli in prosecuzione dei
porticati della fonte all'inizio del
ventesimo secolo, tra il 1904 ed il 1906, e
viene inaugurato nel luglio 1907. Di
particolare interesse è la facciata con le
due alte torri la cui componente decorativa
comprende, fra l'altro, i portalampade e il
pennone in ferro battuto di Alessandro
Mazzucotelli e gli altorilievi ai lati della
porta centrale in cemento trattato “a
cotto”, il fregio dipinto con il motivo
dei cervi volanti e gli stucchi generalmente
attribuiti a Francesco Malerba e Paolo
Croce.
All'interno
il primo ambiente che si incontra è
l'atrio, caratterizzato da otto colonne di
marmo rosso di Verona, che conduce
direttamente al monumentale scalone,
sovrastato da una vetrata circondata dagli
affreschi dei dodici mesi dell'anno (con i
relativi segni zodiacali) ad opera del
pittore Malerba.
A
livello del primo piano, sopra le due esedre
laterali semicircolari dell'edificio, si
aprono due ampie terrazze.
Il
Casinò funzionò come casa da gioco solo
fino al 1917,
ma ha da sempre ospitato manifestazioni
culturali e teatrali, congressi, sfilate di
moda, esposizioni d'arte e serate di gala.
È
stato completamente restaurato ed ampliato
da un'ala teatro adiacente ad esso, il
complesso è utilizzato per meeting,
congressi e matrimoni. Risulta
visitabile durante la stagione estiva.
Terme
Lo
stabilimento termale di San Pellegrino Terme
era un complesso di edifici Liberty che
nei primi anni del '900 era dotato di
strutture all'avanguardia sotto l'aspetto
medico, impiantistico e organizzativo. Le
proprietà terapeutiche dell'acqua di San
Pellegrino, ricca di sali minerali, sono
state riconosciute dal Ministero della
Sanità nel 1992.
Vi
era un centro di diagnosi e cura delle
sordità rinogena ed un centro di
fisiopatologia respiratoria e motoria,
entrambi indirizzati e diretti da
specialisti di settore di varie Università
che ne garantivano il rigore scientifico e l’efficacia. Le
cure termali sono state chiuse nel 2006 e,
ad oggi, il vecchio edificio è stato
riutilizzato per gallerie d'arte.
Le
nuove terme sono state inaugurate il 18
dicembre 2014 e aperte al pubblico il 19
dicembre 2014. Sono state realizzate
nell'ex hotel Terme-Milano dal gruppo
imprenditoriale-immobiliare Percassi.
Grand Hotel
Il
Grand Hotel è un colosso di sette piani,
anch'esso in stile Liberty,
sormontato da grandi calotte lignee a
dirigibile.
Inaugurato
nell'estate nel 1904 era modernissimo per
l'epoca: era infatti provvisto di ascensori,
luce elettrica, acqua potabile e telefono in
tutte le 250 camere. All'interno
troviamo la hall con un gigantesco
lampadario, stucchi, colonne e decorazioni;
poi uno scalone con decorazioni in cemento e
ferro conduce al piano superiore. L'edificio
è costituito da un corpo centrale coronato
da una cupola e da due imponenti blocchi
laterali.
Il
Grand Hotel era destinato ad una classe
sociale elevata ed
infatti nel suo registro degli ospiti si
trovano i nomi di importanti protagonisti
della storia, della letteratura e della vita
politica: i più prestigiosi sono quelli
della regina Margherita
di Savoia, che vi soggiornò ad
inizio Novecento, e della regina Elena
di Savoia, che fu ospite del
Grand Hotel nel 1925 insieme
al principe Umberto e
alla principessa Maria.
Vi soggiornarono persino due nobel della
letteratura italiana: Eugenio
Montale e Salvatore
Quasimodo e due grandi del
nostro cinema come Ugo
Tognazzi ed Ornella
Muti. Fu ospite di questo Grand
Hotel anche il generale Luigi
Cadorna.
L'hotel
è chiuso dal 1979 per gli elevati costi di
gestione ed è stato utilizzato per alcuni
anni come sede di aste d'arte.
Nel
2009 la facciata del Grand Hotel, lunga 128
metri, è stata completamente ristrutturata.
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