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Il
paese, composto da numerose contrade, vanta
una storia millenaria: il primo documento
scritto che ne attesta l'esistenza risale
infatti all'anno 975, e si tratta di un atto
in cui si ribadisce la concessione feudale,
effettuata direttamente dagli imperatori del
Sacro Romano Impero, a favore del vescovo di
Bergamo. Il toponimo, da cui prende il nome
il nobile casato dei Locatelli, dovrebbe
derivare dalla voce leukos, che in celtico
indica un campo circondato da bosco.
L'epoca medievale vide imperversare nella
zona scontri cruenti, molto più che nelle
altre zone della provincia bergamasca, tra
guelfi e ghibellini. Questo per il fatto che
la valle Imagna, prevalentemente guelfa, era
in netta contrapposizione con l'attigua
valle Brembilla, schierata con i ghibellini.
In tutta la zona sorsero numerose
fortificazioni, e Locatello non fu da meno:
nelle cronache viene menzionato un castello
fortificato in località Cà Prospero, di
cui oggi tuttavia non esistono tracce.
Locatello si schierò attivamente con la
fazione guelfa che vinse i primi scontri,
tanto che i ghibellini chiesero aiuto ai
Visconti, signori di Milano. Questi ultimi
riuscirono a sconfiggere gli avversari e ad
estendere il proprio dominio sulle valli
della zona. Il modo con cui infierirono
sugli avversari portò i guelfi a cercare più
volte la vendetta con ulteriori uccisioni.
Dopo continui ribaltamenti di fronte il
dominio dei Visconti e dei ghibellini fu
definitivo, anche se il rancore guelfo dava
spesso seguito a rivolte popolari, avvenute
anche a Locatello tra la fine del XIV e
l'inizio del XV secolo e soffocate con le
armi.
La situazione si rovesciò quando la zona,
nel 1428, passò sotto il controllo della
repubblica di Venezia che, in
contrapposizione con i Visconti, sosteneva
lo schieramento guelfo. Seguirono
distruzioni nei confronti dei possedimenti
ghibellini, mentre i paesi guelfi, in primo
luogo Locatello, ebbero un trattamento di
favore.
I secoli successivi videro pochi fatti di
rilievo coinvolgere la piccola comunità
che, forte del proprio isolamento, seguì le
vicende del resto della provincia senza
parteciparvi in modo diretto.
Inserito
in un contesto montano molto caratteristico,
presenta luoghi di particolare fascino in
stile rustico: ottimo esempio a tal riguardo
sono gli edifici con mura in pietra ed i
tetti con le piode (lastre di
pietra locale), situati in località Disdiroli, Cà
Bustoseta e Cà Prospero. In
località Fucine è invece
presente un esempio di mulino con tanto di
magli, a memoria delle attività di un
tempo.
In
ambito religioso riveste grande importanza
la chiesa parrocchiale, dedicata a Santa
Maria Assunta. Edificata nel corso del XIV
secolo, ma più volte riedificata e
ristrutturata, presenta opere scultoree
lignee di pregevole fattura risalenti al XV
secolo, nonché dipinti di buon pregio.
Infine
merita menzione il piccolo ponte sul
torrente Imagna, di origine medievale.
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