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Il
paese vanta una storia millenaria. Risalgono
approssimativamente all'anno 1000 le origini
di questo borgo posto a mezza costa sul
monte Albenza, anche se è presumibile che
vi fossero insediamenti umani già molti
secoli prima di questa data, come si evince
da alcuni ritrovamenti avvenuti nella grotta
denominata Buco del Corno, dove sono stati
portati alla luce frammenti di ceramica.
Si presume inoltre che già in epoca
longobarda fossero presenti piccoli
agglomerati, tanto che il paese
originariamente veniva chiamato con il nome
di San Michil, in onore al santo venerato
dai Longobardi stessi e che tutt'ora è il
patrono della parrocchia.
E' comunque in epoca medievale che il paese
comincia ad assumere una fisionomia ben
precisa, tanto da essere citato in documenti
ufficiali per la prima volta nell'anno 1219.
La tradizione vuole che il toponimo prenda
spunto dal contesto naturalistico, un grande
bosco di betulle (appunto beduletas), che
avvolgeva il paese.
L'epoca
medievale vide imperversare nella zona
scontri cruenti, molto più che nelle altre
zone della provincia bergamasca, tra guelfi
e ghibellini. Questo per il fatto che la
valle Imagna, prevalentemente guelfa, era in
netta contrapposizione con l'attigua valle
Brembilla, schierata con i ghibellini. In
tutta la zona sorsero castelli e
fortificazioni, e Bedulita non fu da meno: a
tal riguardo esistono alcuni resti di
costruzioni, tra le quali spicca il
campanile dell'attuale chiesa, sorto appunto
su una torre utilizzata a scopi difensivi
risalente ad un periodo compreso tra il XII
ed il XIII secolo.
I
primi scontri videro prevalere i guelfi,
tanto che i ghibellini chiesero aiuto ai
Visconti, signori di Milano. Questi
riuscirono a sconfiggere gli avversari e ad
estendere il proprio dominio sulle valli
della zona. Il modo con cui infierirono
sugli avversari portò i guelfi a cercare più
volte la vendetta con ulteriori uccisioni.
Dopo continui ribaltamenti di fronte il
dominio dei Visconti e dei ghibellini fu
definitivo, anche se il rancore guelfo dava
spesso seguito a rivolte popolari, avvenute
anche a Bedulita nel 1363, nel 1376 e nel
1407, e soffocate con le armi.
La situazione si rovesciò quando la zona
passò sotto il controllo della repubblica
di Venezia che, in contrapposizione con i
Visconti, sosteneva lo schieramento guelfo.
Seguirono distruzioni nei confronti dei
possedimenti ghibellini, mentre i paesi
guelfi, tra cui Bedulita, ebbero un
trattamento di favore.
Nel corso degli anni andò acquisendo sempre
maggiore prestigio la locale famiglia dei
Personeni, che annoverò tra le sue fila
illustri personaggi, tra cui spiccano
Aurelio, cognato di Papa Clemente VIII, e
Cinzio, elevato al porporato.
Un fatto curioso vide protagonista l'intera
comunità nel 1756: in epoca illuminista, il
ruolo centrale della chiesa cattolica era
messo in discussione dalle teorie del tempo,
divulgate nella zona da numerosi adepti. Gli
abitanti si riunirono così presso il Ponte
Giurino dove giurarono fedeltà alla chiesa
romana.
I secoli successivi videro pochi fatti di
rilievo coinvolgere la piccola comunità
che, forte del proprio isolamento, seguì le
vicende del resto della provincia senza
parteciparvi in modo diretto.
Chiesa
di San Michele

La
chiesa dedicata al culto dell'arcangelo
Michele sorge su un piccolo terrazzo in
posizione isolata dai nuclei abitati. Fu
costruita nel 1859 sui resti di una
preesistente chiesa e rinnovata
completamente nel 1906.
All'esterno
è circondata da un porticato a tre arcate
con affreschi, tra i quali un San Bernardino
del 1400.
All'interno
sono presenti tracce di affreschi
antichissimi e una pala della Natività di
Gesù attribuito al Romanino. Degno di nota
è l'affresco raffigurante il
"Crocifisso e Santa Maria
Maddalena" di Vincenzo Orelli (1797)
sito nella prima cappella di sinistra.
Il campanile è discosto rispetto la chiesa
ed si imposta forse sui resti di un'antica
torre difensiva del secolo XII-XIII secolo.
Grotta
Europa
La
grotta Europa è una delle più belle grotte
della bergamasca con una varietà di
concrezioni che la rendono interessantissima
sotto il profilo geo-morfologico. Fu
scoperta nel 1986 dal Gruppo Speleologico di
Bergamo.
Passato
il varco si trova una sala enorme ricca di
concrezioni, cannule, drappi e colonne, con
al centro una cascata perenne.
Quota d'ingresso 755 metri.
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