Ha
il corpo curvo, privo di pinna dorsale, e sulla testa, ricoperta a
chiazze di incrostazioni di cheratina, si aprono i due sfiatatoi da cui
viene espulso il caratteristico soffio di vapore. Un esemplare adulto può
raggiungere i 13 metri di lunghezza e 40 tonnellate di peso.
Appartiene
al sottordine dei Misticeti, e nel linguaggio scientifico è Eubcdaena
australis, la balena franca del Sud: uno dei mammiferi più affascinanti
e minacciati del pianeta, tanto che il Congresso argentino, nel 1985,
l'ha dichiarata monumento nazionale. Sebbene sia protetta fin dal 1936,
infatti, come molti altri grandi cetacei è stata sottoposta a una
caccia spietata, e solo in anni recenti si è riscontrato un
significativo aumento del numero di esemplari. Oggi se ne contano circa
3000, di cui 500 vanno a riprodursi nelle acque tranquille del Golfo
Nuevo e del Golfo de San José, due profonde insenature della Peninsula
Valdés. Arrivano all'inizio della stagione invernale, e tra giugno e
settembre le femmine partoriscono, dopo 12 mesi di gestazione, una solo
balenottera, della lunghezza di cinque metri.
Scoperta
nel 1779 da Juan de la Piedra, Peninsula Valdés deve il suo nome alla
riconoscenza dell'italiano Antonio Malaspina, che visitò la regione tra
il 1789 e il 1794, chiamandola così in onore di Antonio Valdés, il
ministro spagnolo della Marina che aveva patrocinato la spedizione.
Unita al continente da un istmo lungo 35 chilometri, la penisola occupa
circa 4000 chilometri quadrati e si affaccia sull'oceano con un cordone
di golfi, baie e scogliere formati da sedimenti marini di origine
miocenica, dove non è difficile trovare tracce di fauna marina fossile.

Sebbene
sul finire dell'Ottocento abbia avuto un fugace momento di gloria per lo
sfruttamento dei depositi di sale di Salina Grande, oggi la penisola
conta appena 220 abitanti, che vivono dell'allevamento ovino. Dal 1983,
però, anno in cui l'intera penisola fu designata riserva naturale, il
progressivo aumento dei visitatori ha favorito lo sviluppo di
un'economia di tipo turistico che non sembra, per il momento, disturbare
gli equilibri ambientali.
Esposta
ai gelidi venti atlantici, Peninsula Valdés è caratterizzata dalla
vegetazione a basso fusto della steppa desertica patagonica, nella quale
sono state censite 18 differenti comunità di arbusti e piante erbacee.
Uno degli angoli più interessanti sotto il profilo della conservazione
è la Reserva Natural Isla de los Pàjaros, creata nel 1967 per
proteggere i luoghi di nidificazione degli uccelli marini. Al riparo
dalla presenza umana - dal 1975 è vietato l'ingresso ai turisti -181
specie di uccelli hanno il loro habitat ideale in questo isolotto, dove
si trovano gabbiani, cormorani, egrette e rondini di mare, oltre a una
colonia di pinguini di Magellano, in cui sono stati contati oltre 40.000
nidi attivi.
Le
acque poco profonde delle insenature e le spiagge della penisola offrono
riparo ad altri mammiferi marini. Tra essi, l'elefante marino e il leone
marino o lobo marino de un pelo. I leoni marini arrivano per la
riproduzione tra dicembre e febbraio, stabilendosi ai piedi di
promontori protetti da alte scogliere che impediscono l'accesso ai
predatori terrestri. La minaccia più seria per questi animali, in ogni
caso, continua a essere l'uomo, minaccia che non si manifesta più con
la feroce caccia praticata dal XVI secolo fino a pochi anni fa, quanto
piuttosto con la progressiva occupazione dei loro habitat da parte degli
insediamenti umani.


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