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Il
Paesaggio Culturale di Zagori si trova nella regione montuosa dell'Epiro, nella
Grecia nord-occidentale. Il sito è costituito da un paesaggio rurale in cui
piccoli villaggi, noti come Zagorochoria o villaggi di Zagori,
si estendono lungo le pendici occidentali della parte settentrionale della
catena montuosa del Pindo.
In
quest'area remota caratterizzata da una varietà di formazioni geologiche, flora
e fauna, questi insediamenti tradizionali subirono una trasformazione
influenzata dalle rimesse inviate dagli espatriati per finanziare infrastrutture
private e pubbliche durante il XVIII e il XIX secolo. Un'imponente rete di ponti
ad arco in pietra, sentieri acciottolati in pietra e scalinate in pietra che
collegavano i villaggi dell'attuale Comune di Zagori formava un sistema che
fungeva da unità politica e sociale di collegamento tra le comunità situate
principalmente nel bacino del fiume Voidomatis.
Gli
Zagorochoria sono tipicamente organizzati attorno a una piazza centrale
con un platano. Ogni villaggio presenta sentieri acciottolati in pietra a secco
adattati alla topografia, e alcuni sono ancora circondati da foreste sacre
mantenute dalle comunità locali. La piazza centrale è dedicata alla vita
comunitaria e funge da centro di ritrovo sociale ed eventi religiosi. Combinando
elementi naturali e culturali, Zagorochoria presenta un'architettura
tradizionale in muratura calcarea che persiste, ma è diventata vulnerabile a
causa delle pressioni socio-culturali e ambientali.
Gli
Zagorochoria, i villaggi tradizionali del Paesaggio Culturale di Zagori,
sono un esempio eccezionale di insediamenti umani tradizionali in cui le
caratteristiche della lavorazione della pietra, presenti in edifici
tradizionali, ponti, sentieri e scale in pietra, rappresentano una cultura
distintiva sviluppatasi in una remota regione montuosa. L'architettura
vernacolare, la struttura urbana e le infrastrutture pubbliche dei villaggi sono
state influenzate da uno scambio con altre aree dei Balcani, dell'Europa
centrale, della Russia, dell'Asia Minore e di Costantinopoli, dove gli abitanti
di Zagori praticavano la migrazione temporanea.
Gli
abitanti di Zagori importarono idee e stili nella loro patria e fornirono
investimenti che consentirono lo sviluppo di quest'area isolata della catena
montuosa del Pindo. Gli Zagorochoria sono rappresentativi
dell'eredità comune dell'architettura vernacolare bizantina e ottomana della più
ampia regione balcanica, uno stile che è diventato raro, ma che si riflette
ancora nell'architettura tradizionale in pietra e nella planimetria tradizionale
dei villaggi di Zagori.
Gli
Zagorochoria sono vulnerabili allo spopolamento e devono affrontare la
sfida di preservare le forme tradizionali di architettura e di pratiche
edilizie, soddisfacendo al contempo le moderne esigenze residenziali
(approvvigionamento idrico, drenaggio, accesso veicolare) e l'eventuale sviluppo
del turismo.
L'integrità
del Paesaggio Culturale di Zagori si basa sugli elementi culturali e naturali
che caratterizzano il gruppo di piccoli villaggi tradizionali, che hanno subito
una trasformazione influenzata dalle rimesse inviate dagli espatriati per
finanziare infrastrutture private e pubbliche durante il XVIII e il XIX secolo.
Questi elementi includono l'architettura tradizionale in muratura di pietra
calcarea, una rete di ponti ad arco in pietra, sentieri acciottolati in pietra e
scalinate in pietra che collegano i villaggi, nonché le caratteristiche del
paesaggio montano rurale associato. Anche l'ambiente e la topografia montana,
nonché il rapporto tra questi elementi ambientali e l'ambiente costruito, sono
attributi importanti del sito. Anche le funzioni dinamiche e le relazioni tra
l'architettura, i villaggi e il paesaggio, così come il patrimonio rurale e le
tradizioni a essi associate (muri a secco, transumanza, foreste sacre) sono
necessarie per l'integrità del sito.
I
valori del bene possono essere percepiti nella loro interezza, mentre le
caratteristiche distintive dei villaggi tradizionali hanno mantenuto la loro
integrità grazie all'isolamento dell'area, alle attività economiche moderate
finora implementate e al quadro di protezione tempestivamente instaurato.
Tuttavia, la progressiva perdita di attività tradizionali, tra cui agricoltura
e allevamento, nonché la riforestazione naturale, hanno avuto un impatto
sull'antico contesto agropastorale e sul paesaggio più ampio dei villaggi di
Zachorochoria.
Zagorochoria costituisce
un raro esempio di insediamenti tradizionali autentici e ben conservati, immersi
in un remoto paesaggio agropastorale e in un ricco ambiente naturale. Il
rigoroso quadro istituzionale per la protezione dei beni culturali, il
mantenimento dell'uso predominante di pietra e legno come materiali da
costruzione, nonché le restrizioni alle normative edilizie hanno contribuito in
modo significativo a preservare il carattere autentico degli insediamenti del
sito. Inoltre, l'artigianato tradizionale e l'uso di tecniche e materiali
autentici non hanno mai cessato di essere implementati, anche nelle costruzioni
moderne, e hanno svolto un ruolo importante nella gestione sostenibile delle
risorse naturali. A causa della vulnerabilità di queste pratiche tradizionali,
è necessario sviluppare una strategia di sostenibilità per le tecniche e le
competenze murarie e costruttive tradizionali, al fine di preservare i villaggi
tradizionali nel lungo termine.

Zagori (o
Zagoria) è uno dei luoghi più magici di tutta la Grecia. I suoi villaggi,
detti appunto Zagorochoria (dal greco χωριό, choriò,
villaggio appunto) sono sicuramente le gemme nascoste di questo angolo di Epiro a
due passi da Ioannina.
La
regione di Zagori fa parte del complesso montuoso del Pindo, un monte che
ne ha viste di cotte e di crude nella storia, anche recentemente durante la
Seconda guerra mondiale (soprattutto da parte dei tedeschi e degli italiani).
I Zagorochoria sono 46
villaggi tradizionali costruiti ad anfiteatro nell’area montuosa di Tymfi
e Pindo e sono caratterizzati da fascino bucolico, montagne e natura selvaggia,
costruzioni in pietra e un vivere lento.
Vitsa
Vitsa
si trova nella regione centrale di Zagori, e si divide nella parte
alta (Ano Vitsa) e parte bassa (Kato Vitsa). La zona più scenografica è
sicuramente Kato Vitsa, la parte bassa del villaggio, che sorge su un
lembo di roccia all’interno di una piccola gola, dove si trova una strada
principale, qualche abitazione e qualche albergo, la piazzetta centrale e
l’enorme platano al centro. Questa sua posizione fa sì che la piazzetta di
Kato Vitsa sia sempre molto ventosa.
Vitsa
è bellissima, con le sue case in pietra e il suo ritmo lento. Da
qui partono diversi sentieri per esplorare le zone circostanti. Noi non siamo
andati per trekking, ma con bambini piccoli qui si può fare un sentiero
relativamente facile, che ci è stato consigliato dalla proprietaria del nostro
hotel, anche lei mamma di due piccoli.
Dal
centro di Kato Vitsa parte il sentiero che porta al Ponte di Misio (in
greco “Γεφύρι
του Μίσιου”), uno dei tanti ponti di pietra che costellano questa zona, incastonato
tra le montagne.
Monodendri
Monodendri è
uno dei borghi famosi di Zagori e appartiene al Comune di Zagori Centrale.
Costruita a 1.060 metri di altitudine, a soli 39 km. dalla città di Ioannina
offre una vista unica sulle piste di Tymfi e Astraka.
Il
suo nome deriva probabilmente da un grande albero che fu nel villaggio fino al
1840. Fino al 1753 era una comunità con tre quartieri (Vitsa, Ano Machalas, St.
George), che in seguito formò il villaggio moderno.
Monodendri
si trova in una posizione di rilievo in quanto ha un facile accesso alla gola di
Vikos e alle torri in pietra di Oxia alla sinistra del villaggio, che compongono
un paesaggio di rara e favolosa bellezza.
Monodendri
conobbe un grande picco economico e commerciale nel 18° e 19° secolo e dai
loro benefattori furono erette molte chiese, scuole e palazzi. Il villaggio è
il luogo di nascita dei benefattori nazionali della Grecia Manthos e Georgios
Rizaris.
I fratelli
Rizari erano mercanti con base in Russia, hanno dato molti soldi nella
lotta di liberazione del paese e hanno fornito le loro proprietà per
l’istituzione e il funzionamento della Rizarios Church School. Con i soldi del
lascito dei fratelli Rizari, oggi gestisce la scuola di artigianato dove si
possono visionare o acquistare splendidi tessuti e ricami.
Monodendri
ha anche il Rizarios Exhibition Center che ospita importanti mostre
d’arte internazionali come Manos, Bresson, Boissonas e altre. Oggi a casa dei
fratelli Rizari, è ospitata la scuola elementare con i busti dei benefattori
che disprezzavano i crinali di Tymfi.
Dal
villaggio di Monodendri proviene il grande maestro della Nazione Athanasios
Psalidas (1767-1829).

Monodendri
è uno dei borghi più belli di Zagori con panorami unici e attrae moltissimi
visitatori ogni anno. Si tratta di uno dei primi e più antichi paesi di Zagori
che si sono sviluppati turisticamente e ora ospita numerose pensioni e hotel di
buon gusto che offrono un servizio di alto livello per un soggiorno confortevole
e piacevole.
Le
caratteristiche strade in pietra, le case e i palazzi in pietra ti
impressioneranno con la loro famosa architettura locale e faranno rivivere i
tempi passati. L’intero villaggio è costruito uniformemente con pietra
grigia. Nelle osterie e nei ristoranti di Monodendri si possono trovare piatti
della tradizione locale e, naturalmente, le famose torte salate.
Da
Monodendri parte il sentiero che, dopo una piacevole escursione, conduce
attraverso la gola di Vikos e le sorgenti di Voidomatis. Il villaggio è il
punto di partenza per la gola di Vikos ma anche per numerosi sentieri
escursionistici e pedonali.
Monodendri
rivendica meritatamente una posizione di uno dei borghi più belli di Zagori e
non ingiustamente, in quanto offre un paesaggio di impareggiabile bellezza
naturale e panorami mozzafiato!
A
Monodendri e in tutti i paesi di Zagori si trovano piatti ricchi e sfiziosi,
piatti della tradizione come le famose torte di Zagori tutti realizzati con
ingredienti freschi del territorio. I sapori tradizionali di Zagori soddisfano
anche il visitatore più esigente.
Papigo
Inutile
nascondere che quando si parla di Zagori e Zagorochoria, Papigo è
probabilmente uno dei villaggi più belli da vedere e da non perdere. Sorge su
una parete del monte Tymfi ed è senza dubbio uno dei villaggi più
scenografici di Zagori. Si divide in Mikro Papigo (“piccolo”) e Megalo
Papigo (“grande”) e sono a distanza di qualche minuti di auto l’uno
dall’altro.
Già solo percorrere i tornanti di Papigo per
arrivare dalla valle fino in cima al villaggio (960 mt di altitudine), vale
tutto il viaggio in auto. Sul tragitto ci sono diverse piazzole dove fermarsi
per fare foto all’ingresso delle gole e in uno scenario di Grecia stupendo.
A
qualche chilometro fuori dal paese si trovano le piscine di Papigo, delle
pozze naturali che sono il risultato dell’erosione dell’acqua nella roccia,
creando così delle sculture di roccia calcarea. Si tratta di piscine naturali,
quindi ad ingresso gratuito e in estate sono un vero e proprio
refrigerio dal caldo.
Vradeto

Il villaggio è piccolissimo, abiteranno forse 15 persone in
totale e neanche tutte in estate.
Tuttavia, Vradeto con i suoi 1.340 metri di altitudine, è il villaggio
più alto dei Zagorochoria.
Qui sorge il kafeneio più alto di
tutto Zagori a due passi dalla piazzetta centrale. A Vradeto si arriva
tranquillamente in auto, ma se avete voglia di fare un trekking ci si può
avventurare verso la “Scala di Vradeto“, un percorso a
piedi che collega il villaggio di Kapesovo con Vradeto. Si lascia l’auto a
Kapesovo e da qui si seguono le indicazioni ben segnalate per la “scala di
Vradeto”, una scalinata di circa trecento gradini, prima in discesa e poi in
salita, costruita proprio per collegare i due villaggi.
La scalinata si trova
all’interno della gola di Vikos e offre uno dei panorami più suggestivi in
zona. Alla fine del percorso della scala di
Vradeto si arriva nella piazza centrale di Vradeto.
Da
Vradeto si può raggiungere uno dei due spot panoramici più scenografici sulle
gole di Vikos. Si tratta di Beloi, punto panoramico sulle gole che si
raggiunge con circa mezz’ora di camminata da Vradeto.
Kipoi
Un
altro villaggio da non perdere, senza fare troppa strada da Vitsa, è Kipoi. Il
villaggiо
fа
parte dеl
gruppο
Zаgοroсhοria
e si trovа
a 37 km dаlla
città di Ioаnnina.
Kipoi
è uno tra i villaggi più scenografici perché ci sono tanti giardini (e infatti il suo nome
deriva proprio dal greco κήπος – kipos = “giardino”) e le tipiche costruzioni
in pietra di Zagori.
Le сase
di Кipοi
sonо
costruitе
su una ripida сοllina
е
quasi tutte lе
pensioni hаnnο
una bеlla
vista. Nоnοstantе
il villaggio sеmbri
piccоlο,
ha unа
sceltа
di pοsti
dovе
stare е
un piccоlο
museо
del folкlοre.
Vicinо
a Kipоi
puοi
vedеre
i due pоnti
più fοtogrаfati
di Zаgοri
- Kоκori
е
Κalоgerikо,
e la mаggiοr
partе
dei ponti di piеtra
dellа
zοna
sоnο
cоncentrаti
prοprio
qui. Un famоsο
sentiеrο
esсursiοnisticо
lungο
il fiume Vоidοmatis
сοllegа
Κipoi
сοn
il villaggiо.
Aristi
Qui
ci siamo fermati di passaggio per andare a Papigo e ne ho approfittato per
prendere un caffè frappè prima di continuare la strada. Piccolina, ma colpisce
soprattutto per la piazzetta centrale sovrastata da un grande platano. Anche qui
vale la pena fermarsi per godere di un’atmosfera lenta e genuina.
Gole
di Vikos
La
gola di Vikos o Vikos Canyon è una gola nei Monti Pindo della Grecia
nordoccidentale. Si trova sulle pendici meridionali del Monte Tymphe con una
lunghezza di circa 32 km, profondità che va da 120 a 1350 m e una larghezza che
va da 2500 m a pochi metri nella sua parte più stretta. Vikos è elencato come
la gola “più profonda relativa alla sua larghezza” del mondo dal Guinness
dei primati.
La
gola si trova nella zona centrale del Parco Nazionale Vikos-Aoös, nella regione
di Zagori. Vikos è anche un sito di grande interesse scientifico, perché
è in condizioni quasi vergini, è un paradiso per le specie in via di
estinzione e contiene molti e vari ecosistemi. Il paesaggio della gola lunga 32
km è caratterizzato da bruschi cambiamenti altitudinali. Ripidi pendii e
scogliere rocciose, numerosi burroni, il luogo è stato scolpito per
milioni di anni dal torrente Vikos e dalla sua continuazione, il fiume
Voidomatis. È stata descritta come il “Grand Canyon della Grecia” ed è
stata inclusa nella rete europea e globale dei geoparchi dell’UNESCO, mentre
il fiume Voidomatis che la attraversa è considerato uno dei fiumi più puliti
d’Europa.
Tra
i fiori che crescono nella gola di Vikos ci sono i gigli selvatici appartenenti
al genere Lillium, il Narcissus poeticus, la genziana primaverile, mentre le
orchidee selvatiche spiccano in modo evidente. Nelle gole crescono anche un gran
numero di piante aromatiche.
La
gola di Vikos e l’intera area del Parco Nazionale sono anche una riserva
naturale di fauna selvatica. La fauna è di grande interesse in termini di
specie che incontriamo. Come esempio, la capra selvatica, mentre il numero di
caprioli e cinghiali che vivono nella zona è significativo. Molte specie di
predatori, come l’aquila reale, l’avvoltoio egiziano, l’aquila minore, il
falco pellegrino e il falco lanario.
I
depositi alluvionali più interni sono costituiti da materiale
derivato dal calcare, trasportato dal fiume Voidomatis da altitudini più
elevate dall’azione glaciale circa 30.000 anni fa, il bacino di Voidomatis
contiene prove di tre fasi principali della glaciazione. Durante il IX-IV secolo
a.C., esisteva un piccolo insediamento molossiano tra cui case in pietra e due
cimiteri che hanno prodotto importanti scoperte. Vikos è un luogo di pace e di
silenzio tra paesi di montagna suggestivi, l’ideale per chi ama il trekking e
la meditazione.
Se non siete escursionisti, ci sono due punti panoramici per
osservare le Gole di Vikos:
Oxia
View Point: dal villaggio di Monodendri si percorre la via per Oxia (ben
segnalata sulla strada). Parcheggiata l’auto, si cammina un paio di minuti
prima di trovarsi davanti allo spettacolo delle gole.
Beloi: il
secondo balcone sulle gole di Vikos, con una vista ancora più spettacolare
perché più “dritta” sulla gola. Si parte dal villaggio di Vradeto con un
sentiero di circa mezz’ora a piedi, in salita prima di arrivare al balcone.
Zagori
e i ponti di pietra
La
regione di Zagori è caratterizzata dalla presenza di fiumi, torrenti d’acqua
e, storicamente, anche da ponti in pietra che definiscono la
fisionomia di questo territorio. Ce ne sono ovunque, di più grandi e di più
piccoli, e si potrebbe passare ore ad osservarli, fotografarli e camminarci
sopra.
Iniziamo
con il ponte di Kokkori, la cui costruzione risale al 1750 e si trova tra i
villaggi di Koukouli, Dilofo e Kipoi. Il ponte è raggiungibile con diversi
sentieri; ce n’è uno che parte dal villaggio di Kipoi, e un altro che arriva
fin qui dalla “scala di Vitsa”, ma si raggiunge anche comodamente in auto
dove potete lasciarla proprio di fronte al ponte.
Il
secondo ponte è il ponte
di Misio nel villaggio di Vitsa. Più piccolino e più incastonato tra le
montagne, questo ponte è davvero scenografico.
Infine,
non perdete il ponte di Kalogeriko (chiamato anche Plakida) nel
villaggio di Kipoi. Questo ponte è davvero unico perché uno dei pochi a tre
archi. Si trova all’ingresso del villaggio di Kipoi e si raggiunge comodamente
in auto.
Fiume
Voidomatis
Tra
le cose imperdibili da vedere in viaggio tra i Zagorochoria vi è
sicuramente il fiume Voidomatis. Si trova nel Parco Nazionale di
Vikos Aoös, nel cuore della regione di Zagori ed è uno dei fiumi più
puliti d’Europa. É un luogo ideale per gli amanti di trekking e natura.
Le sue acque, oltre ad essere pure, sono anche fresche e rigeneranti, quindi un
perfetto rifugio dalla calura estiva. Noi abbiamo fatto un veloce
passaggio quando siamo andati a vedere Papigo, ed è davvero spettacolare come
colori e come natura. Inoltre, proprio qui vengono organizzate molte attività
di rafting, camminate a cavallo ed escursioni a piedi.
Sul
fiume Voidomatis si trova anche uno dei ponti più noti di Zagori, il ponte
Kleidonià, uno degli unici sotto cui scorre acqua tutto l’anno.
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