Maison Carrée di Nĩmes
Francia

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2023
  Video -   Video 2

 

   

Già classificata come monumento storico dalla Francia nel 1840, la Maison Carrée di Nîmes è stata inserita nella lista del Patrimonio mondiale dell'Unesco. Il tempio dell'ex colonia romana nel sud dell’Esagono era in attesa da molti anni e ha finalmente ottenuto il riconoscimento del suo eccezionale valore.

La Maison Carrée di Nîmes è uno dei templi romani meglio conservati al mondo, ed è il più antico esempio superstite dell'ordine corinzio augusteo e l’unico con tutta la sua decorazione intatta. Costruito durante la vita dell'imperatore Augusto nel I secolo d.C., l’edificio non è solo un monumento di notevole qualità architettonica. È la testimonianza della pax romana (o pax augustea), quella condizione descrivibile come stabilità politica e assenza di guerre di ampie proporzioni – che l'Impero Romano promosse e cercò di garantire, nei suoi primi due secoli, nelle regioni e nelle città che ne facevano parte.

All’epoca della costruzione del tempio, Nîmes, che era già un importante crocevia commerciale e culturale, raggiunse il suo apogeo. Oltre alla Maison Carrée, la città conserva altri imponenti edifici antichi – tra cui l'arena, tuttora sede di spettacoli e concerti, e la Tour Magne, nel punto più alto dei Jardins de la Fontaine – e una quantità considerevole di reperti, custoditi nel modernissimo Musée de la Romanité.

Venne costruito tra il 19 e il 16 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa e venne dedicato ai figli dello stesso Agrippa e di Giulia, figlia di Augusto, Gaio e Lucio Cesare, adottati dal nonno come propri eredi e che morirono entrambi in giovane età. Il testo dell'iscrizione di dedica venne ricostruito dallo studioso locale Jean-François Séguier nel 1758 sulla base dei fori lasciati dalle originarie lettere in bronzo, asportate in epoca medioevale. La dedica era: «A Gaio Cesare, figlio di Augusto, console; a Lucio Cesare, figlio di Augusto, console designato; ai principi della gioventù». Marco Vipsanio Agrippa venne influenzato dalle opere già realizzate a Roma, come il tempio di Apollo sotto il Campidoglio.

La Maison Carrée si trovava originariamente sul foro romano, al centro di una spianata circondata da portici oggi scomparsi, e dal suo piedistallo dominava l'ambiente circostante.

Nel corso dei secoli l’edificio cambiò più volte funzione: alla fine del Medioevo era il corpo principale di una residenza privata; a fine 1600 accolse la chiesa conventuale dei monaci agostiniani ed è a partire da questa fase che venne sottoposta alle prime campagne di restauro – tra il 1683 e il 1691, e tra il 1778 e il 1781. 

Dopo la Rivoluzione francese, tra il 1820 e il 1821, la Maison Carrée fu riportata a un ipotetico stato primigenio e recuperò alcune delle sue caratteristiche originali, in particolare il basamento in pietra; nel 1824, fu trasformata nel primo museo e museo archeologico di Nîmes e da allora è utilizzata come centro espositivo e mediatico.

Dal 2006 la Maison Carrée è gestita dalla società Culturespaces, la quale ha trasformato la sala interna in una sala di proiezioni cinematografiche. Attualmente viene trasmesso quotidianamente un film in stile docu-fiction dal titolo Nemausus sulla storia della città di Nîmes.

Nel maggio 1993 è stato inaugurato, nel piazzale antistante il tempio, il Carré d'Art, museo di arte contemporanea progettato dell'architetto britannico Norman Foster.

Il suo nome in francese (letteralmente "Casa quadrata") è dovuto all'utilizzo arcaico del termine carré con il significato di "quadrangolare", in questo caso "rettangolo", in riferimento alla pianta dell'edificio. Le dimensioni sono 26 m di lunghezza, 15 m di larghezza e 17 m di altezza.

Il tempio è innalzato su un podio di 2,85 m di altezza (26,42 x 13,54 m), dominando l'antica piazza del Foro cittadino. Al podio si accedeva per mezzo di una scalinata di 15 gradini, ricostituita con alcuni degli elementi antichi. È un tempio pseudoperiptero esastilo, con pronao particolarmente profondo (circa un terzo della lunghezza complessiva); presenta sei colonne in facciata e tre colonne libere sui fianchi, che proseguono con otto semicolonne sui lati e sul retro della cella.

Edificato tra il 10 a.C. e l'inizio del I secolo d.C., il tempio è costituito da trenta colonne alte nove metri, venti delle quali racchiudono la cella, preceduta da un pronao al quale si accede percorrendo una scala di 15 gradini. Un numero, quest’ultimo, non casuale: era molto importante che i gradini per raggiungere il tempio fossero dispari, in modo da poter salire il primo e arrivare in cima con il piede destro, perché quello sinistro era considerato di cattivo augurio.

Sulla facciata la cornice forma un frontone e l'iscrizione dedicatoria con lettere in bronzo occupava lo spazio di fregio e architrave. Un ampio portale (6,87 m di altezza e 3,27 m di larghezza), con mensole decorative sui lati, permette di accedere all'interno della cella, in origine rivestita da lastre di marmo.

Il tempio di Nîmes fu costruito – con la pietra calcarea proveniente dai boschi della vicina Lens – con la partecipazione degli artigiani e della popolazione locale, che volevano dimostrare il proprio sostegno al nuovo regime e il proprio attaccamento ad Augusto e alla sua famiglia. Attestano questa intenzione la simbologia che si legge nelle volute di foglie d'acanto e nelle raffigurazioni di uccelli (che trasmettono l'idea di abbondanza promossa e garantita dalla pax augustea), e in modo più palese l’iscrizione sul frontespizio: "A Caio Cesare console e Lucio Cesare console designato, figli di Augusto, principi della giovinezza". I consoli e capi militari Lucio Cesare e Caio Giulio Cesare, figli di Agrippa, morto prematuramente, erano i nipoti di Augusto, ma anche i suoi e figli adottivi e, con ogni probabilità, i suoi eredi.

L'edificio ha subito nel corso dei secoli ampie trasformazioni e fino al XIX secolo era inglobato in un più ampio complesso di edifici tra loro adiacenti, che furono demoliti quando il tempio venne trasformato in museo, ripristinando l'aspetto dell'edificio in epoca romana. Questo restauro venne ricordato in un'iscrizione incisa sul fianco ovest in latino. Il pronao venne restaurato agli inizi del secolo e venne rifatto il tetto; nel 1824 venne inoltre eseguita l'attuale porta.

Un ampio restauro venne condotto negli anni 1988-1992: in tale occasione venne nuovamente rifatto il tetto e la piazza antistante venne liberata dalle costruzioni successive, permettendo di rivelare i contorni della piazza del Foro. Sul lato della piazza venne costruita ad opera di Norman Foster una galleria d'arte, conosciuta come "Carré d'Art", in netto contrasto stilistico con l'edificio romano, ma riprendendone alcuni elementi, come il pronao e le colonne, realizzate tuttavia in vetro e acciaio.

In questo tempio si fondono in una concezione unitaria i modelli provenienti dalla grande architettura augustea di Roma con alcune particolarità dovute alle maestranze locali. L'edificio è concepito ad imitazione del tempio di Apollo in Circo, ma subisce anche l'influenza della decorazione del successivo tempio di Marte Ultore nel Foro di Augusto, nella quale si era tradotta simbolicamente l'ideologia del nuovo principato augusteo e che venne quindi esportata nelle realizzazioni delle province. Nei capitelli e nella trabeazione alcuni particolari testimoniando l'opera di maestranze locali.

La Maison Carrée ha ispirato la neoclassica Chiesa della Madeleine, a Parigi.