Le
Fortificazioni di Vauban
sono 12 gruppi di edifici
fortificati lungo le
frontiere occidentale,
settentrionale e orientale
della Francia, progettate da
Sébastien Le Prestre de
Vauban (1633–1707) e
aggiunte nel 2008 alla lista
dei Patrimoni dell'Umanità
UNESCO.
Ingegnere
militare tra i più famosi
d’Europa, attivo durante
il regno di Luigi XIV, ha
lasciato al suo paese uno
straordinario patrimonio
architettonico che è «la
testimonianza concreta
dell’organizzazione
militare dello spazio».
Investito dal re del compito
di commissario generale
delle fortificazioni,
percorse la Francia ed i
suoi confini in lungo e in
largo (per 180.000
chilometri, si dice).
Teorizzando, e poi
traducendo in pratica, il
concetto del “Pré Carré”:
un insieme di fortezze,
regolarmente spaziate fra di
loro e adattate alla
morfologia del territorio di
cui avrebbe garantito la
difesa, al quale viene
attribuito un ruolo
geo-politico di primaria
importanza.
Così,
per controllare i punti
strategici del territorio
(in particolare strade e
colli) l’ingegner Vauban
progettò o ristrutturò per
esigenze militari numerosi
siti di montagna, costruendo
un vasto sistema che include
150 piazzeforti e città
fortificate oltre ad
innumerevoli grandi opere
civili (come il Canale del
Midi).
Da
un forte ad un altro, da un
assedio all’altro, Vauban
acquisì la meritata fama di
“conquistatore di città”.
Sempre cercando di mettere
in pratica i principi in cui
credeva, e perciò per
esempio studiando sempre con
grande attenzione il modo di
risparmiare il maggior
numero possibile di vite
umane.
Del resto la sua opera e i
suoi numerosi scritti
sottolineano il pragmatismo,
l’approccio scientifico,
in breve il «genio
poliedrico» di
quest’ingegnere che «si
interessa al progresso umano
in tutti i campi e
attribuisce un posto
importante alla tecnica,
anticipando di fatto gli
Illuministi».
Vauban
mise in piedi l’intero
sistema difensivo dei
confini francesi nelle Alpi
del Sud (Alpi di Alta
Provenza, Hautes-Alpes,
Alpi-Marittime) e partecipò
a più di cinquanta assedi
(la sua prima vittoria
strategica risale al 1667
con la presa di Tournai,
Douai e Lille).
Ma
le opere di questo «costruttore
infaticabile» sono
disseminate in poco meno di
150 città, 40 dipartimenti
e 16 regioni francesi. Per
la maggior parte inserite in
una cornice naturale e
paesaggistica eccezionale e
varia dal punto di vista
geografico (se ne trovano
sul litorale, in pianura e
in montagna), formano una
dote straordinaria che il
governo francese chiede
all’Unesco di inserire
nella lista dei beni
appartenenti al Patrimonio
mondiale dell’umanità (14
le “città Vauban”
selezionate per illustrare
tutte le sfaccettature della
sua attività).
Nelle
Hautes-Alpes i visitatori
possono ammirare in
qualsiasi stagione, oltre a
tante altre fortificazioni
militari, le opere del
sistema difensivo di Vauban.
-
- LISTA
DEI SITI
-
- -
Arras, Passo di
Calais: cittadella
- -
Besançon, Doubs:
cittadella, mura e
Fort Griffon
- -
Blaye-Cussac-Fort-Médoc,
Gironda:
cittadella di
Blaye, mura, Fort
Paté e Fort Médoc
- -
Briançon, Alte
Alpi: mura,
Redoute des
Salettes, Fort des
Trois-Têtes, Fort
du Randouillet, ouvrage
de la
communication Y e
Ponte Asfeld
- -
Camaret-sur-Mer,
Finistère: Tour
dorée detta Tour
Vauban
- -
Longwy, Meurthe e
Mosella: ville
neuve
- -
Mont-Dauphin, Alte
Alpi: place
forte
- -
Mont-Louis,
Pirenei Orientali:
cittadella e mura
- -
Neuf-Brisach, Alto
Reno: ville
neuve/Breisach
(Germania): porta
del Reno
- -
Saint-Martin-de-Ré,
Charente
Marittima: mura e
cittadella
- -
Saint-Vaast-la-Hougue/Tatihou,
Manica: torri
d'avvistamento
- -
Villefranche-de-Conflent,
Pirenei Orientali:
mura, Fort Libéria
e Cova Bastera
-
- Due
siti inizialmente
considerati, sono
poi stati rimossi
dalla lista
finale:
-
- -
Bazoches, Nièvre:
castello
- -Belle-Île-en-Mer,
Morbihan:
cittadella e mura
intorno a Le
Palais
|

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Vero
e proprio fiore
all’occhiello
dell’intero sistema è Briançon,
un’antica città ricca
d’arte e di storia e il
capolavoro delle
fortificazioni alpine
realizzate da Vauban. Nel
corso dei secoli il suo
castello, abitato e
fortificato dai Celti,
diventò una magnifica
piazzaforte. Verso la fine
del XVII° secolo i lavori
di fortificazione si
intensificarono, in seguito
all’invasione
dell’Alto-Delfinato da
parte del Duca di Savoia.
Ma
in tempo di guerra la città
era una facile preda, posta
com’è in posizione aperta
all’incrocio di diverse
valli delle Hautes-Alpes.
Perciò Vauban - giunto a
Briançon nell’autunno
1692 - immaginò un sistema
difensivo appoggiato su mura
bastionate e su diversi
forti, in posizione
dominante sulle alture,
all’intersezione delle
cinque valli alpine disposte
a stella.
Il
più importante tra tutti
quelli che proteggono Briançon
è il Forte de Têtes,
costruito sotto il regno di
Luigi XV tra il 1721 e il
1734, che ben rispecchia
“lo stile Vauban” e
fornisce un’idea del
sistema difensivo militare
disposto intorno alla città.
Scendendo
verso sud, un esempio
significativo e molto
interessante
dell’organizzazione
militare di una città in
epoca classica è la
piazzaforte di montagna che
Vauban fece costruire ex
novo a Mont-Dauphin
dal 1693, su un rilievo che
domina la confluenza tra il
Guil e la Durance, tra la
valle del Queyras e il Colle
del Vars.
Città
incompiuta e straordinaria
fortezza circondata dalle
cime dei monti, è un
insieme architettonico
davvero imponente (e ben
conservato) che costituisce
«l’archetipo della
piazzaforte alpina», col
suo arsenale (ora sede di
mostre temporanee), i due
depositi di munizioni, le
caserme (attualmente la
caserma Campana ospita
laboratori di arte e di
artigianato), i bastioni e
la chiesa rimasta
incompiuta.
Affascinante
è anche Forte-Queyras,
bastione medievale
ristrutturato da Vauban,
considerato un esempio
imponente di architettura
militare. Costruito a 1.400
m di altitudine su una
roccia dalla quale domina la
valle del Guil, nel cuore
del Queyras, il forte era un
avamposto con il compito di
fermare il nemico per
permettere alle piazzeforti
di Mont-Dauphin e di Briançon
di organizzare la difesa.
Dal 1692 Vauban prese a
rinforzarlo, creando un muro
di cinta avanzato sul lato
nord e prevedendo
un’estensione del forte
anche verso ovest; nel 1700,
infine, progettò un nuovo
muro di cinta verso est
(lavori, questi, poi
effettuati nel XVIII e XIX
sec.).
Villaggi
fortificati nelle Alpi
dell’Alta Provenza - Nelle
Alpi dell’Alta Provenza va
senz’altro citato il
villaggio fortificato di Colmars-les-Alpes,
gioiello incastonato tra la
valle e le cime
dell’Alto-Verdon. Nel 1381
e nel 1599 l’Alta valle
del Verdon si staccò due
volte dalla Francia, a
beneficio della Savoia, e
così Colmars diventò «una
città di confine a difesa
della sicurezza della
Provenza».
Francesco
I rinforzò le difese già
esistenti con muri
fiancheggiati da torri
quadrate che inglobano la
chiesa parrocchiale. Nel
1690 le truppe piemontesi,
dopo avere invaso la valle
di Barcelonnette e
dell’Alto-Verdon, furono
respinte dalla guarnigione
di Colmars. Per prevenire un
nuovo attacco, fin da 1690
l’ingegner Niquet
(direttore delle
fortificazioni della
Provenza), progettò la
costruzione di due forti.
Nel
1693 intervenne Vauban, che
progettò due “ridotte a
caditoia” affidandone
l’esecuzione a Richerand
(direttore delle
fortificazioni del
Delfinato), il quale dal
1693 al 1696 fece costruire
a a Colmars due forti fra
cui quello di Saint-Martin
(che a metà del
diciottesimo secolo si
chiama “forte della
Savoia” e dal 1887 diventa
“forte Desaix”).
Si
trova alle porte della valle
dell’Ubaye Saint
Vincent-Les-Forts. E’
un piccolo villaggio
arroccato che sorge su un
crocevia, quasi a guardia
delle Valli della Blanche e
dell’Ubaye, un “luogo
magico” che merita un
viaggio anche perché regala
una magnifica veduta
panoramica del gran lago di
Serre-Ponçon dalle acque
cristalline.
L’ingegner Vauban studiò
e visionò Saint Vincent due
volte, nel 1692 prevedendo
la costruzione di una
“ridotta a caditoia” e
successivamente, nel 1700,
elaborando un secondo
progetto. Nel 1722 furono
costruite tre torri
d’avvistamento e apportate
una serie di ulteriori
modifiche, nel 1873
(nell’ambito della
ristrutturazione generale
del sistema di difesa dei
confini) forte Saint-Vincent
fu allargato fino ad
inglobare la catena del
Tournoux, dal 1879 al 1887
il sito fu trasformato in un
primo esempio di forte
“distaccato”.
Da
non mancare, poi, una tappa
a Sisteron, la
cittadella della valle della
Durance. La rocca è stata
fortificata fin
dall’antichità, a causa
della sua posizione ideale
(su questo promontorio,
infatti, sorsero dapprima un
oppidum celto-ligure,
poi un castrum romano
e, nell’alto Medioevo, un
fortino di legno).
L’attuale cittadella è un
insieme architettonico che
risale ad epoche diverse: il
cammino di ronda e il
potente torrione sono stati
costruiti nel XIII° secolo,
mentre le mura bastionate
risalgono alle guerre di
religione e alle successive
modifiche apportate da
Vauban.
Arrivato
a Sisteron nel gennaio del
1692, Vauban progettò una
serie di opere per difendere
da subito i viali della
piazza e le altezze
dominanti; innalzò le
cortine della fortezza,
rinforzò le porte di
accesso e fece costruire una
Polveriera al riparo dai
tiri spioventi.
Quest’ultima, l’unica
struttura che esiste ancora
e che si è conservata in
modo straordinario, è un
quadrilatero costituito di
due frontoni sotto un tetto
a spiovente con le volte a
botte. Le volte sono cinte a
nord e a sud da muri
traforati a tre feritoie
ognuno, che conferiscono
alla Polveriera l’aspetto
di un vero e proprio forte.
All’interno della
cittadella c’è anche la
cappella di Nostre-Dame del
Castello, che risale al XV°
secolo.
La
cittadella di Seyne-Les-Alpes,
il «villaggio di carattere»
fortificato da Vauban,
domina invece la valle della
Blanche che fino al XV°
secolo segnava il confine
tra la Francia e la Savoia.
La situazione cambiò, in
peggio, dopo la revoca
(1685) dell’Editto di
Nantes con cui Enrico IV
aveva messo fine alle guerre
di religione. Così in
Francia fu nuovamente negata
la libertà di culto ai
protestanti, e Luigi XIV
esortò il duca di Savoia a
prendere la stessa
decisione.
Nell’aprile
del 1686, davanti alle
esitazioni di Vittorio
Amedeo, Luigi XIV inviò uno
dei suoi generali nelle Alpi
savoiarde per distruggere
tutto ciò che vi era di
“eretico”. Per tutta
risposta, in luglio Vittorio
Amedeo aderì alla “Lega
di Ausbourg” e per
conseguenza Luigi XIV
incaricò Vauban di
innalzare una torre-bastione
al confine con le Alpi.
Nello stesso anno Vauban
ordinò di costruire a Seyne
una Cittadella comprendente
una grande Torre Medievale
ed estesa dentro le mura
della città, costituendo
così una seconda linea di
difesa. I lavori, cominciati
nel 1693, terminarono nel
1699.
Una
nicchia del Var, nel Verdon,
accoglie Entrevaux,
fino al 1860 considerata -
insieme alla Contea di Nizza
- una città di confine.
Dopo l’invasione
piemontese del 1690 fu
fortificata da Niquet,
secondo le istruzioni
ricevute da Vauban che in
seguito (1704) dopo avere
visionato Entrevaux corresse
il primo progetto e apportò
importanti modifiche per la
cittadella.
Sfruttando
le straordinarie potenzialità
della roccia che protegge il
Var, Vauban rinforzò prima
il passaggio di Puget-Théniers,
poi completò l’insieme
con due torri bastionate e
successivamente rinforzò
l’area difensiva con due
batterie di cannoni,
collocate a mezza altezza
sulla strada che conduce al
castello. Altri parapetti
rocciosi proteggevano dai
tiri di rimbalzo,
conferendole un aspetto
imponente, l’intera
struttura che ancor oggi
conserva le sue tre porte,
con i loro ponti-levatoi, la
cattedrale e la maggior
parte delle stradine che
risalgono al XVII° secolo.
Nelle
Alpi-Marittime e fra altri
“siti Vauban” - Arriviamo
nella Alpi-Marittime, per
fare un cenno almeno ad
Antibes Juan-les Pins e alla
sua fortezza di una certa
importanza.
Quando
Vauban arrivò a Antibes,
Forte Carré (costruito
durante il regno di Enrico
II) esisteva da più di
cento anni. Vauban non ne
cambiò la struttura, ma
fece eseguire importanti
modifiche all’interno
dell’edificio, per offrire
un maggiore comfort
alle truppe reali.
Riorganizzò anche le difese
esterne, allargò le bocche
da fuoco, posizionò i
cannoni (18 elementi),
sostituì la pietra (che
esplodeva sotto l’impatto
delle palle e feriva
gravemente i soldati) con
pietra da macina e con
mattoni (che si sgretolano e
si sbriciolano), infine
cambiò l’inclinazione dei
muri dei bastioni per
evitare il rimbalzo delle
palle dei cannoni.
Fra
i tanti che ancora
potrebbero essere
menzionati, sparsi in tutta
la Francia, segnaliamo
almeno altri tre “siti
Vauban”: Besançon,
Camaret-sur-mer e
Neuf-Brisach. La famosa
cittadella di Besançon,
posta su uno spuntone
roccioso, è forse la
realizzazione più
impressionante di Vauban. La
sua costruzione, conclusa
nel 1693, costò talmente
cara al tesoro della corona
che a quanto Luigi XIV
domandò se fosse stata
costruita in oro… La
Cittadella, le torri
bastionate e il Forte
Griffon illustrano assai
bene il modo in cui Vauban
ottimizzò il sistema di
difesa naturale di Besançon.
A
Camaret-sur-Mer, la
mirabilmente costruita Tour
Vauban che veglia sulla rada
di Brest rimane il prototipo
e uno dei migliori esempi di
architettura militare
“marina” di Vauban.
Ancora incompiuta, la
“Torre Dorata” (di
mattoni) ebbe il battesimo
del fuoco il 18 giugno 1694,
quando bloccò un assalto di
147 vascelli anglo-olandesi
che tentavano di sbarcare.
Neuf-Brisach,
nella piana d’Alsazia, fa
parte delle città nuove. Fu
costruita ex nihilo
nel 1697, dopo la perdita di
Vieux Brisach al di là del
Reno, e fu Luigi XIV in
persona a scegliere - fra i
tre progetti sottopostigli
da Vauban — la magnifica
pianta ottagonale giunta
intatta fino ai giorni
nostri.

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