Il Tempio di
Mahabodhi è un tempio buddhista a Bodh Gaya, dove Siddhartha Gautama, il
Buddha, ottenne l'illuminazione. Bodh Gaya si trova a circa 96 km da Patna,
Bihar, India. Accanto al tempio sorge il sacro Sri Maha Bodhi, nato dall'albero di Bodhi,
l’esemplare di Ficus religiosa sotto il quale stava meditando il Buddha
quando fu colto dall’illuminazione.
Secondo
la tradizione, intorno al 530 a.C., Siddhartha Gautama, viaggiando come
monaco, giunse sulle verdi sponde del fiume Falgu, vicino Gaya, in India; lì
sedette in meditazione sotto una Ficus religiosa che in seguito avrebbe preso
il nome di albero di Bodhi. Secondo le scritture buddhiste, dopo tre giorni e
tre notti Siddhartha ottenne l’illuminazione (bodhi) e le risposte che aveva
a lungo cercato; il Tempio di Mahabodhi fu costruito esattamente in quel punto
per celebrare l’evento.
Il Buddha poi
trascorse le successive sette settimane in sette differenti luoghi nelle
vicinanze meditando e ponderando la sua esperienza: questi sette particolari
punto sono ora tutti luoghi di culto nel Tempio di Mahabodhi.
La
prima settimana la trascorse sotto l'albero di Bodhi.
Durante
la seconda, Buddha rimase in piedi a fissare senza sosta l'albero di Bodhi: in
questo punto sorge ora l'Animeshlocha Stupa, cioè lo stupa "senza
battito di ciglia", e si trova nel nord-est del Tempio di Mahabodhi. Lì
c'è anche una statua di Buddha con gli occhi fissi verso l'albero di Bodhi.
Si
dice che il Buddha abbia camminato spesso tra il luogo in cui sorge l'Animeshlocha
Stupa e l'albero di Bodhi: secondo la leggenda, sul suo cammino spuntarono
fiori di loto, ed è ora chiamato Ratnachakarma, o "sentiero dei
gioielli".


Intorno
al
250 a
.C., circa 250 anni dopo l'illuminazione del Buddha, l
'
imperatore buddhista Ashoka visitò Bodh Gaya con l'intenzione di edificarvi
un monastero e un altare; come parte del tempio, fece costruire un trono di
diamanti (chiamato Vajrasana), nel punto supposto dell'illuminazione.
Ashoka è considerato il fondatore del Tempio di Mahabodhi.
Il
buddhismo declinò insieme alle dinastie che lo supportavano, dopo l'invasione
degli unni bianchi e le invasioni islamiche dell'India come quella di Muhammad
bin Qasim. Un forte revival ebbe luogo durante l'impero Pala nel nord-est del
subcontinente (dove il tempio è collocato).
Il
buddhismo Mahayana fiorì sotto i Pala tra l'VIII e il XII secolo ma, dopo la
sconfitta dei Pala da parte della dinastia Sena, induista e anti-buddhista, il
buddhismo ricominciò a perdere terreno e giunse in prossimità dell'estinzione.
Durante
il XII secolo, Bodh Gaya e le regioni circostanti furono invase dai musulmani;
in questo periodo, il Tempio di Mahabodhi cadde in rovina e fu pressoché
abbandonato. Durante il XVI secolo, un monastero induista sorse vicino Bodh
Gaya: nei secoli successivi, il capo del monastero o mahant divenne il
principale proprietario terriero della zona, e avanzò pretese sul terreno su
cui sorge il Tempio di Mahabodhi.
Negli
anni 1880, il governo britannico dell'India cominciò a ristrutturare il
Tempio di Mahabodhi sotto la direzione di Sir Alexander Cunningham. Poco tempo
dopo, nel 1891, il leader buddhista dello Sri Lanka Anagarika Dharmapala lanciò
una campagna per ottenere che il controllo del tempio tornasse ai buddhisti,
sfidando apertamente il mahant; la campagna ebbe un primo parziale successo
nel 1949, quando il controllo passò dal mahant indù al governo dello stato
di Bihar, che istituì un comitato per la gestione del tempio: il comitato
aveva però nove membri di cui la maggioranza, compreso il presidente, indù
per legge. Il primo capo dei monaci sotto il comitato di gestione fu Anagarika
Munindra, un bengalese che era stato membro attivo della Maha Bodhi Society.
Il
Tempio di Mahabodhi è costruito in mattoni ed è la più antica struttura in
mattoni sopravvissuta in India orientale; è considerato un ottimo esempio di
architettura indiana, ed ebbe ampia influenza sullo sviluppo delle tradizioni
architetturali successive. Secondo l'UNESCO, “il tempio attuale è una delle
più antiche ed imponenti strutture costruite interamente in mattoni della
tarda epoca Gupta”.
La
torre centrale del Tempio di Mahabodhi è alta 55 metri, e fu ampiamente
rinnovata nel XIX secolo; è circondata da quattro torri più piccole,
costruite nello stesso stile.
Il
Tempio di Mahabodhi è circondato su tutti i lati da ringhiere di pietra, alte
circa due metri; di queste ce ne sono due tipi, sia per stile sia per
materiale. Le più antiche, fatte di arenaria, risalgono al
150 a.C. circa, e le altre, di granito grezzo, risalgono all'epoca Gupta
(300–600). Le ringhiere antiche presentano scene come Lakshmi, dea indù
dell'abbondanza, che si fa il bagno con gli elefanti, e Surya, dio indù del
sole, che conduce un cocchio condotto da quattro cavalli; quelle più recenti
hanno figure di stupa (altari reliquiari) e garuda (aquile divine); sono
frequenti anche immagini di fiori di loto.
Il
tempio di Mahabodhi è sotto l'autorità del governo dello stato indiano di
Bihar; in base al Bodh Gaya Temple Act del 1949, il governo dello stato
è responsabile della tutela, gestione e controllo del tempio e delle sue
proprietà. L'atto dà anche disposizioni per i membri del Comitato di
Gestione del Tempio, insieme ad un collegio di consiglieri, di cui fanno parte
il governatore del Bihar e un numero variabile (da
20 a
25) di altri membri, metà dei quali da Paesi buddhisti stranieri.
Il
Comitato di Gestione del Tempio è l'autorità esecutiva per la gestione del
Tempio di Mahabodhi e aree adiacenti; lavora sotto la supervisione, direzione,
e controllo del governo dello stato di Bihar.
Tutti
i reperti religiosi nell'area sono legalmente protetti dal Treasure Trove
Act del 1878.

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