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I
petroglifi lungo il fiume Bangucheon si trovano in Corea del Sud, vicino
alla città di Ulsan.
La
proprietà si trova lungo il torrente Bangucheon, sulla costa
sud-orientale della Repubblica di Corea, e si estende per circa tre
chilometri attraverso un paesaggio di scogliere stratificate. Ospita due
importanti siti di arte rupestre: i petroglifi di Daegok-ri e
Cheonjeon-ri.
Questi
petroglifi, che includono immagini di balene, animali e figure umane,
sono stati creati da diverse generazioni e datano tra il 5000 a.C. e
il IX secolo d.C. Scolpiti con strumenti in pietra e metallo, i
petroglifi raffigurano un'ampia gamma di immagini e riflettono
espressioni culturali sia preistoriche che storiche.
Le
incisioni rupestri offrono uno straordinario sguardo sulla vita, la
religione e la visione del mondo degli antichi abitanti della penisola
coreana. Le figure rappresentate includono esseri umani, cervi,
cinghiali, tartarughe, e soprattutto balene. È proprio la presenza
delle balene — rare nell’arte rupestre asiatica — a rendere
Bangucheon unico. Le balene sono raffigurate in scene di caccia
marittima organizzata, con uomini in barche muniti di arpioni,
suggerendo che le popolazioni costiere dell’epoca avessero già
sviluppato una conoscenza avanzata della pesca e del mare.
La
varietà e il dettaglio delle incisioni rivelano anche aspetti rituali e
mitologici. Alcuni studiosi ritengono che i petroglifi avessero una
funzione sciamanica o propiziatoria, forse legata alla caccia o alla
fertilità, mentre altri li interpretano come forme di narrazione
storica o calendari legati ai cicli naturali.
Scoperti
ufficialmente nel 1971, i petroglifi di Bangucheon hanno affrontato nel
tempo problemi di conservazione, specialmente a causa delle periodiche
inondazioni provocate da una vicina diga. Questo ha suscitato accesi
dibattiti sul bilanciamento tra sviluppo economico e protezione del
patrimonio culturale.
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