In
quest’area montuosa situata nella zona centro-occidentale della Corea
del Sud è stato scoperto un sito archeologico composto da 8 strutture
costruite tra il 475 e il 660 dopo Cristo, in una zona appartenente al
regno di Baekje iniziato nel 18 a.C. e uno dei 3 regni in cui era diviso
il paese.
Tra le strutture c’è la fortezza-montagna di Gongsanseong, situata su
un fiume vicino alla città di Gongju, in cui sono stati trovati molti
articoli di ferramenta e maiolica, testimonianze dello stile di vita
della gente di Baekje e la fortezza di Busosanseong posta sulle sommità
del fiume Baengmagang. Ma anche gli edifici amministrativi di
Gwanbuk-ri, il tempio Jeongnimsa, il palazzo reale di Wanggung-ri e il
Tempio Mireuksa a Iksan, situati nella città di sabi.
Paekche
o Baekje fu un regno sorto nel sud ovest della penisola di Corea. Fu uno
dei tre regni di Corea, assieme al regno di Shilla e Koguryŏ. Secondo
alcune fonti, il popolo di Paekche proveniva dall'allora stato di Puyŏ,
l'odierna Manciuria, nel III secolo d.C, durante il periodo della caduta
di Gojoseon. Anche il popolo del regno Koguryŏ rivendica le sue origini
da Puyŏ, che effettivamente conquistò.
In
accordo con quanto scritto nel Samguk Sagi, Baekje fu fondata nel
18 a.C. da Re Onjo, un sovrano che ha guidato il suo popolo da Goguryeo
verso il fiume Han, nella Corea del sud-ovest. Secondo gli annali cinesi
San Guo Zhi, durante il periodo Samhan, uno dei capoluoghi della
confederazione di Mahan sul fiume Han prendeva il nome di Baekje.
Il Samguk
Sagi ci fornisce una dettagliata storia sulla fondazione di Baekje.
Jumong aveva lasciato il territorio di Buyeo al figlio Yuri quando si
stabilì nel nuovo regno di Goguryeo. Qui Jumong divenne Re
Dongmyeongseong, ebbe due figli, Onjo e Biryu, da una nuova regina.
Quando Yuri più tardi giunse a Goguryeo, Jumong prontamente lo nominò
principe ereditario. Rendendosi conto che Yuri sarebbe divenuto il
prossimo Re, Onjo e Biryu decisero di emigrare a sud con il loro popolo
e dieci vassalli.
Onjo si
insediò a Wiryeseong (l'odierna Seul), è chiamò la sua terra Sipje
(significato "Dieci Vassalli"), mentre Biryu si insediò a
Michuhol (l'odierna Incheon), contro il parere dei vassalli. Le acque
salate e le paludi nel Michuhol resero l'insediamento difficile, mentre
le genti di Wiryeseong vivevano prosperosamente. Vergognandosi di ciò,
Biryu si suicidò, ed il suo popolo si spostò a Wiryeseong, dove Re
Onjo dette loro il benvenuto e rinominò la sua terra Baekje
("Cento Vassalli").
Re Onjo
spostò la capitale dal sud al nord del fiume Han, e poi di nuovo a sud,
probabilmente entrambi i luoghi nel territorio dell'odierna Seul, su
pressione degli stati Mahan. Secondo alcune fonti, Re Gaeru spostò la
capitale nella fortezza sulle montagne Bukhan nel 132, probabilmente
l'odierna Gwangju, a sudest di Seul.
Durante
i primi secoli dell'era volgare, nel periodo dei Proto-Tre Regni di
Corea, Baekje gradualmente guadagnò il controllo sulle tribù Mahan.

Durante
il regno di Re Goi (234–286), Baekje divenne un fiorente regno,
continuando a consolidarsi nella confederazione Mahan. Nel 249, come
riportato negli annali giapponesi Nihonshoki, l'espansione di
Baekje raggiunse la confederazione di Gaya ad est, nella valle del fiume
Nakdong. Baekje venne descritto per la prima volta come un vero e
proprio regno negli annali storici cinesi del 345.
Re
Geunchogo (346–375) espanse il proprio territorio a nord in seguito ad
una guerra contro Goguryeo, ed annesse i restanti possedimenti Mahan del
sud. In quel periodo, i territori di Baekje includevano la maggior parte
dell'ovest della penisola coreana (eccetto le due province di Pyeongan).
Nel 371, le armate di Re Geunchogo sconfissero quelle di Goguryeo a
Pyongyang. Nel periodo successivo, Baekje continuò gli scambi
commerciali con Goguryeo, e adottò attivamente la cultura e la
tecnologia cinese. Il Buddhismo divenne la religione ufficiale dello
stato nel 384.
Baekje
divenne anche una potenza navale e coltivò relazioni di buona vicinanza
con i regnanti del periodo Yamato del Giappone, a cui trasmisero le
proprie influenze culturali. La lingua cinese scritta, il Buddhismo,
tecniche per la manifattura del vasellame, le cerimonie funebri, e altri
aspetti culturali furono introdotti da aristocratici, artigiani,
studiosi e monaci di Baekje alla corte di Yamato. Durante questo
periodo, il bacino del fiume Han rimase il cuore del paese.
La
capitale dello stato di Baekje fu trasferita ad Ungjin (l'odierna
Gongju), nel periodo che va dal 475 al 538.
Nel V
secolo, Baekje si ritirò a sud dopo aver stipulato un trattato militare
con Goguryeo che, nel 475, conquistò la regione di Seul. Baekje spostò
la propria capitale a sud di Ungjin, in una zona isolata tra le
montagne, al riparo dagli attacchi da nord ma anche scollegata dal resto
del mondo. Era più vicino a Silla di quanto fosse Wiryeseong, tuttavia,
fu forgiata un'alleanza tra Silla e Baekje contro Goguryeo.
La
maggior parte delle mappe del periodo dei Tre Regni mostra che Baekje
occupava le odierne province di Chungcheong e Jeolla, il cuore del paese
nel periodo Ungjin e Sabi.

Nel
538, Re Seong spostò la capitale a Sabi, nell'odierna contea di Buyeo,
ricostruendo il proprio regno e realizzando uno stato più forte. Da
quel tempo, il nome ufficiale del paese fu Nambuyeo ("A Sud di
Buyeo"), in riferimento allo stato di Buyeo dal quale Baekje
tracciava le proprie origini. Il periodo Sabi testimoniò il fiorire
della cultura Baekje, di pari passo con la crescita del Buddhismo.
Seong
cercò di rafforzare le relazioni tra Baekje e la Cina. La posizione di
Sabi, sul fiume navigabile Geum, rese più semplice il contatto con la
Cina, e sia il commercio che la diplomazia fiorirono durante il VI ed il
VII secolo. Questo periodo segnò anche l'inimicizia con Silla.
Nel VII
secolo, con la crescita dell'influenza di Silla nel sud e nel centro
della penisola coreana, Baekje iniziò il proprio declino.
Nel
660, le forze coalizzate di Silla e della dinastia Tang della Cina
attaccarono Baekje. La capitale Sabi cadde e ci fu l'annessione di
Baekje a Silla. Re Uija e suo figlio furono mandati in esilio in Cina,
mentre alcuni membri della famiglia reale trovarono rifugio in Giappone.
Le
forze di Baekje tentarono una breve lotta di restaurazione, ma si
scontrarono contro le forze unite Silla-Tang che contavano 130.000
uomini e si dovettero accontentare dei territori della fortezza di
Churyu, nel sud del paese. Il generale Gwisil Boksin proclamò il
Principe Buyeo Pung nuovo sovrano di Baekje, cui fu dato il nome di Re
Peung. Per liberare il resto del paese, Baekje richiese l'aiuto
giapponese, e il principe reggente Naka no Ōe, che più tardi sarebbe
diventato l'Imperatore Tenji, inviò in Corea una flotta condotta da Abe
no Hirafu. Prima che le navi giapponesi arrivassero, si scontrarono con
un contingente delle forze di Tang nella contea di Ungjin.
Nel
663, le forze terrestri di Baekje e la flotta navale giapponese unirono
i loro sforzi per rompere l'assedio a cui le forze di Silla avevano
sottoposto la fortezza di Churyu. La flotta giapponese si scontrò con
quella cinese nella battaglia di Baekgang. La dinastia Tang mandò 7000
soldati e 170 navi, mentre i giapponesi potevano contare su una forza
molto maggiore. Dopo cinque confronti navali che ebbero luogo
nell'agosto del 663 vicino a Baekgang, la flotta dei Tang emerse
vittoriosa, approfittando di essersi attestata alle foci del fiume Geum.
Protetti dalla terraferma i cinesi approfittarono dello sbandamento del
nemico, sfiancato dai ripetuti infruttuosi attacchi, e sbaragliarono le
forze giapponesi. Le forze di Silla ebbero la meglio su quelle di
Baekje, uscite dalla fortezza per sostenere l'attacco giapponese.
Questo
evento pose fine al regno di Baekje ed alle mire espansionistiche
giapponesi sulla penisola. Fu la più grande disfatta dei giapponesi di
quell'era, e dimostrò l'impreparazione strategica e tecnica dei suoi
comandanti militari.

Baekje,
ai tempi del regno di Re Goi era diventato uno stato centralizzato, il
primo, probabilmente a stabilire la successione al trono patrilineare.
Come la maggior parte delle monarchie, gran parte del potere era nelle
mani dell'aristocrazia. Re Seong, per esempio, verso la metà del VI
secolo, accrebbe il potere regale, ma dopo che fu sconfitto in una
disastrosa campagna contro Silla, i nobili tolsero molto di quel potere
a suo figlio.
Il clan
degli Hae e quello dei Jin ebbero grande influenza sulla corte sin dalla
fondazione di Baekje, generarono molte delle regine e si alternarono al
potere per diverse generazioni. Gli Hae furono rimpiazzati dai Buyeo, e
si ipotizza che entrambi i clan fossero discendenti delle dinastie reali
dello stato di Buyeo e dello stato di Goguryeo. Gli otto clan, Sa, Yeon,
Hyeop, Hae, Jin, Guk, Mok, e Baek, furono potenti nobili nell'era Sabi,
e furono registrati negli annali cinesi come i Tongjeon.
Gli
ufficiali del governo centrale erano divisi in sedici ranghi, i sei
membri del rango principale formavano una sorta di gabinetto, il cui
presidente veniva eletto ogni tre anni. Nel rango Sol, il primo (Jwapyeong)
fino al sesto (Naesol) ufficiale erano comandanti politici,
amministrativi e militari. Nel rango Deok, dal settimo (Jangdeok)
fino all'undicesimo (Daedeok) ufficiale potevano aver comandi
negli altri campi della vita sociale. Gli ufficiali Mundok, Mudok,
Jwagun, Jinmu e Geuku, dal dodicesimo al sedicesimo
rango, potevano accedere agli impieghi dell'amministrazione militare.
Gli ufficiali nel rango Sol si vestivano di viola, quelli del
rango Deok in rosso, e quelli del Mundok e minori
vestivano in blu.
Secondo
il Samguk Yusa, durante il periodo Sabi, il primo ministro (Jaesang)
di Baekje veniva scelto con un metodo singolare. I nomi dei candidati
venivano posti sotto una roccia (Cheonjeongdae) vicino al tempio di
Hoamsa, e dopo alcuni giorni la roccia veniva mossa e il candidato il
cui nome aveva un certo marchio veniva scelto come nuovo capo dei
ministri. Dette fonti non precisano se questa fosse una selezione tra
molti o solo tra una ristretta cerchia di candidati.

Baekje
fu fondato da immigrati di Goguryeo che parlavano una lingua Buyeo, un
ipotetico gruppo che legava le lingue di Gojoseon, Buyeo, Goguryeo,
Baekje, e il primo giapponese. Gli indigeni Samhan, immigrati in
un'ondata primitiva dalla stessa regione, probabilmente parlavano una
varietà di dialetti della stessa lingua.
Gli
artisti Baekje adottarono molte influenze cinesi e le sintetizzarono in
un'unica tradizione. I temi Buddhisti sono estremamente importanti
nell'arte Baekje. Il caratteristico "Sorriso di Baekje",
raffigurato in molte delle sculture Buddiste ritrovate nella zona,
esprime il calore tipico dell'arte locale. In altri ritrovamenti sono
evidenti anche l'influenza Taoista ed altre di provenienza cinese.
Artigiani cinesi furono inviati nel regno dalla dinastia Liang nel 541,
e questo accrebbe l'influenza cinese nel periodo Sabi.
La
tomba di Re Muryeong (501 – 523), la cui architettura prende a
modello quella delle tombe cinesi in mattoni ed è considerata tipica
del periodo Ungjin, contiene alcuni oggetti importati dalla Cina ed
altri paramenti funerari della tradizione di Baekje, come corone,
cinture ed orecchini d'oro ed altri ornamenti. Le cerimonie funerarie e
le tombe furono eseguite secondo un modello sviluppato da Baekje.
I
delicati disegni a forma di fior di loto delle tegole del tetto,
intricati incroci di mattoni, lo stile della curvatura del vasellame, e
lo scorrevole carattere della scrittura degli epitaffi caratterizzano la
cultura Baekje. Le sculture Buddiste e la raffinata pagoda riflettono la
creatività ispirata dalla religione. Una splendida teca in bronzo dove
veniva bruciato l'incenso, ritrovata negli scavi di un antico tempio
buddista a Neungsan-ri, nell'odierna zona della contea di Buyeo, denota
la bellezza dell'arte di Baekje.
Poco si
conosce della musica di Baekje, se non che alcuni musicisti locali
furono mandati come tributo in missione in Cina nel corso del VII
secolo, a promuovere una distinta tradizione musicale.
Nel
372, Re Geunchogo pagò un tributo alla dinastia cinese di Jìn,
localizzata nel bacino del fiume Yangtze. Dopo la caduta della dinastia
Jin e lo stabilirsi al potere della dinastia Liu Song nel 420, Baekje
mandò inviati alla ricerca di novità culturali e tecnologiche.
Nel
472, Baekje mandò per la prima volta un inviato anche alle dinastie del
Nord, e Re Gaero chiese aiuto militare per attaccare Goguryeo. I re
Muryeong e Seong mandarono inviati alla dinastia di Liang diverse volte
e ricevettero in cambio titoli nobiliari che riconoscevano loro lo
status di monarchi. La Tomba del Re Muryeong è costruita con mattoni
come quelle in stile Liang.

Per
proteggersi dalla pressione militare di Goguryeo e Silla, Baekje stabilì
strette relazioni con il regno giapponese di Wa. Stando agli annali
coreani Samguk Sagi, nel 397 Re Asin mandò suo figlio Jeonji come
ostaggio in Giappone, che in cambio offrì aiuto militare. Le Cronache
dei tre regni e gli Eventi memorabili dei tre regni citano i
regali di Baekje ai sovrani Yamato e definiscono i nobili del regno
coreano come influenti dignitari alla corte di Wa, in grado di
diffondere l'influenza del regno di Baekje sul Giappone assicurando la
continuazione dell'alleanza tra i due paesi. Al tempo dell'Imperatore
Yomei, fu l'impresa Kongō Gumi di Baekje a costruire il tempio buddista
di Hōryū-ji. Si sa anche che Muryeng, il venticinquesimo re di Baekje,
nacque in Giappone.
L'influenza
di Baekje sulla cultura giapponese durante il periodo Yamato fu
argomento di controversia tra gli storiografi dei due paesi. Secondo
alcune fonti coreane, pare che Yamato fosse una colonia di Baekje,
mentre altre fonti giapponesi affermano il contrario.
Il nome
del "grande ministro giapponese" Soga no Koma ha in comune il
carattere cinese con il regno di Goguryeo. Suo figlio, il potente Ōomi
Soga no Iname fu il responsabile dell'adozione come religione del
Buddhismo alla corte di Yamato, giunto nel paese soprattutto da Baekje.
Il nome di Koma potrebbe anche essere un riferimento ai reali dei
castelli di Baekje, chiamati "Goma" o Koma. Il padre di Soga
no Koma fu Soga no Karako, in cui l'ideogramma Kara viene tuttora usato
per indicare la Corea. Altri nomi dei membri del clan Soga implicano
origini coreane, tra i quali quello dello zio di Karako, Kose no O Kara
Sukune, in cui O-Kara significa Re della Corea in giapponese. Soga no
Emishi, nipote di Soga no Koma, provò a prendere il trono imperiale, ma
fu assassinato nel 645.
I
Kojiki, i più antichi testi sulla storia del Giappone, risalgono al 680
e furono tratti dai racconti orali del Kujiki, che furono
distrutti dal fuoco, e la cui prefazione era stata scritta da Soga no
Umako nel 620. È ipotizzabile che gli autori del fatto siano stati
membri del clan Nakatomi, i tradizionalisti giapponesi che sostituirono
i Soga al vertice della gerarchia nobiliare, e che volessero così
"pulire la storia" cancellando l'origine coreana dei Soga e la
loro parentela con gli imperatori. Dall'attentato del 645 alla caduta di
Baekje nel 660 passarono solo 15 anni, e il rapporto tra i due paesi
ebbe così un tracollo molto rapido.

Studenti
giapponesi andarono a Bekje per apprendere l'educazione e la cultura,
mentre architetti, scultori, artigiani vasai e altri immigranti
provenienti da Baekje andarono in Giappone e contribuirono allo sviluppo
della cultura locale, della religione e della tecnologia. Aiutarono a
diffondere la scrittura con i caratteri cinesi, che in Giappone sono
chiamati kanji.
Alcuni
membri della nobiltà di Baekje scapparono in Giappone anche prima che
il loro regno fosse sconfitto. Secondo lo Shoku Nihongi, Takano
no Niigasa, la madre dell'Imperatore Kammu del Giappone, apparteneva
alla stirpe di Muryeong di Baekje (462 – 523).
Nel
663, dopo la caduta di Baekje, il Giappone mandò il generale Abe no
Hirafu con ventimila uomini di truppa e mille navi a riprendere Baekje
con Buyeo Pung (conosciuto in giapponese come Hōshō), un figlio di
Uija di Baekje che era stato nominato nuovo sovrano dai rivoltosi di
baekje e che era rifugiato in Giappone. Verso l'agosto del 661, 10.000
soldati e 170 navi, comandate da Abe no Hirafu, arrivarono. Flotte
addizionali di rinforzo dal Giappone, una che contava su 27.000 soldati
comandata da Kamitsukeno no Kimi Wakako e una con 10.00 soldati condotta
da Iohara no Kimi, arrivarono a Baekje nel 662. Si giunse allo scontro
con la flotta cinese nella battaglia di Baekgang, che segnò la
sconfitta più schiacciante dell'antico Giappone. Solo la metà delle
truppe fu in grado di tornare e, secondo il Nihonshoki, 400 navi
giapponesi furono perse in battaglia. L'armata giapponese si ritirò
portando con sé molti profughi di Baekje, tra i quali il fratello più
giovane di Buyeo Pung, Zenkō al quale fu dato il nome giapponese Kudara
no Konikishi dall'Imperatore del Giappone.
Baekje
fu brevemente rifondato, col nome di Hubaekje (Baekje posteriore) nel
periodo detto dei tre Regni Posteriori di Corea, dopo il crollo del
regno di Silla. Istituito nell'892 dal generale Gyeon Hwon nel Wansan,
l'odierno Jeonju, Hubaekje fu smantellato nel 936 dal Re Taejo di
Goryeo.
Nell'attuale
Corea del sud-ovest, i siti di Baekje sono spesso simbolo della cultura
locale, specialmente nelle province di Chungnam e Jeolla. L'Urna
brucia-incenso in bronzo è il simbolo della contea di Buyeo, mentre la
scultura buddista su roccia del periodo Baekje di Seosan
Maaesamjonbulsang è un simbolo importante di Seosan.

Un gran
numero di reperti del tardo regno di Baekje, comprese armature di
acciaio, spade e punte di freccia, sono stati recentemente rinvenuti
presso il sito della fortezza di Gongsanseong a Gongju, nel
Chungcheongnam-do. È in questa fortezza che Baekje ha lottato fino alla
fine contro le forze combinate del regno di Silla (57 a.C.-935 d.C.) e
la dinastia Tang (618-907), durante le guerre del VII secolo. I
manufatti sono considerati importanti indizi che possono raccontare
quello che è successo circa 1400 anni fa.
In uno
dei serbatoi d’acqua della fortezza gli archeologi hanno trovato una
serie di armature in acciaio su cui è chiaramente scritto l'anno
corrispondente al 645 d.C. Secondo quanto ha comunicato il 23 settembre
2014 l’Amministrazione dei Beni Culturali, c'era anche un’armatura
laccata per un cavallo, una maschera che copre il muso di un cavallo e
una campanella che sarebbe stata fissata a un cavallo.
Gli
archeologi hanno anche scoperto una spada, un pugnale decorato, un casco
d'acciaio, un certo numero di punte di freccia e vari tipi di oggetti di
legno. Considerando che il pugnale, la spada, l'armatura in acciaio e
l'armatura del cavallo sono stati sepolti in un ambiente formale, gli
storici ritengono che i militari di Baekje abbiano tenuto qui una sorta
di rito o cerimonia, con la risoluzione di non ritirarsi mai dalla
battaglia. Inoltre, i ricercatori hanno rinvenuto pezzi di armature
laccate con caratteri cinesi scritti su di esse.
È
stato anche trovato un cranio con entrambi i lati della testa infranti.
Considerando che la maggior parte degli edifici vicino al serbatoio
dell'acqua sono stati distrutti da un incendio di grandi dimensioni, è
molto probabile che una battaglia tra le truppe di Baekje e quelle
combinate di Silla e Tang abbia avuto luogo nei pressi della Fortezza
Gongsanseong circa nell'anno 660.
Per la
prima volta tra tutti i siti storici di Baekje, gli archeologi hanno
anche trovato un pennone attaccato al posteriore di una sella. In
passato, i ricercatori sono stati solo in grado di controllare la forma
di un pennone di Baekje da una terracotta scavata a Seosan, nel
Chungcheongnam-do.
Con la
scoperta di un vero e proprio pennone, tuttavia, gli storici saranno ora
in grado di capire meglio come i soldati di Baekje cavalcassero.
I
ricercatori hanno anche scoperto un grande recipiente di legno
sottoterra, presumibilmente utilizzato come area di stoccaggio. Il foro
è di 3.2 metri di larghezza, 3,5 metri di lunghezza per 2,6 metri di
profondità e i pannelli di legno hanno uno spessore che va da 20
centimetri a 30 centimetri. I pannelli di legno sono montati con
precisione lungo i pilastri, e il pavimento e le pareti superiori sono
ancora nella loro forma originale con poco o nessun decadimento.
Nella
zona di stoccaggio, i ricercatori hanno trovato cereali, tra cui semi di
pesca, semi di zucca e frutti di mare, così come articoli per la casa,
pesi di bilancia, oggetti di legno e un martello di legno. Insieme con
l'area di stoccaggio di legno, gli archeologi hanno anche trovato i
resti di strade, fognature e argini, che potrebbero aiutare a far luce
sulle condizioni di vita e le modalità di costruzione del popolo di
Baekje.
Il sito
dello scavo è considerato come una capsula del tempo, in quanto vi si
sono scoperti molti articoli di ferramenta e maiolica, testimonianze
dello stile di vita della gente di Baekje.