Casa di Quart
(Aosta)

    

Imponente e severo, arroccato a strapiombo in bella posizione a fronte delle ridenti dorsali di Brissogne e delle cime del gruppo del monte Emilius, dominante da nord-est Villefranche e la pianura verso Aosta, è l'emblema stesso dell'omonima signoria.

Venne eretto dal capostipite della signoria dei Quart ovvero Jacques de la Porte de Saint Ours nel 1185, subendo molte modifiche nei secoli successivi.

I signori de la Porte de Saint Ours vivevano alla Porta Praetoria, nella torre nord della porta di accesso orientale della città di Aosta dove riscuotevano pedaggi. A Quart avevano dei possedimenti e sicuramente già una torre difensiva. Dopo la morte dell’ultimo erede della dinastia dei Quart (XIV secolo), il castello passò ai Savoia per poi essere infeudato nel 1550. Nel 1610 venne venduto al Conte Coardo che lo vendette a sua volta alla famiglia dei Perrone di San Martino che lo mantennero fino al 1800 quando fu venduto al comune di Quart. In seguito il castello fu venduto ad una famiglia privata che nel 1951 lo rivendette alla Regione Autonoma Valle d’Aosta che ne è l’attuale proprietaria.  

Una volta superato il rivellino d’ingresso che guarda verso il fondovalle, si accede alla corte interna, Sulla destra notiamo un edificio, le scuderie, poco oltre la cappella. La cappella è una vera sorpresa ricca di stucchi realizzati nel 1606 da Giovanni Gabuti dove il candore del bianco la fa da padrone. Gli interni sono un trionfo di modanature, girali e angioletti!

La parte più antica del castello è costituita dalla torre trapezoidale, ovvero l’antico mastio simbolo del potere feudale risalente al XII secolo. Al suo interno recenti restauri hanno messo in luce pregevoli affreschi raffiguranti Alessandro Magno, fiero condottiero macedone affiancato da Sansone. Alessandro Magno è a cavallo e si dirige verso un albero dal cui tronco spuntano delle insolite teste. Molte le interpretazioni legate a questo albero insolito. Sansone è raffigurato nella classica scena in cui assale il leone, simbolo del bene che domina il male.

Chi conosce Aosta non può non pensare subito al bel mosaico pavimentale della Collegiata di Sant’Orso risalente al XII secolo e raffigurante la stessa scena: Sansone che uccide il leone.

Le pareti sono inoltre arricchite da immagini raffiguranti l’anno con i mesi e i mestieri che ci ricorda il celebre mosaico pavimentale della Cattedrale di Aosta. Del ciclo dei mesi si possono ancora riconoscere gennaio bifronte, febbraio e poi la fine dell’anno con ottobre, novembre e dicembre.

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Il castello, ancora in restauro, non è visitabile. Al termine dei lavori ospiterà il Museo Etnografico Valdostano. Il suo stesso nome (QUART) è legato al capoluogo e significa "ad quartum lapidem", cioè posto alla quarta pietra miliare a partire da Aosta. A Vollein, caratteristico villaggio della collina di Quart, nel 1968 si scoprirono i resti di una necropoli di epoca neolitica che rappresentano, secondo gli archeologi, le prime tracce di insediamenti umani in Valle d'Aosta.

Interessanti affreschi trecenteschi scoperti nel donjon sono in corso di restauro con la tecnica del laser. Quasi terminato, invece, il recupero degli eleganti stucchi della cappella, realizzati nel 1606 dal ticinese Giovanni Gabuto. Ciò che conferisce grande fascino a questo sito è la sua perfetta integrazione nel selvaggio ambiente circostante, in una conca soleggiata, allo sbocco dello stretto vallone scavato dal torrente di Quart. 

Il fantasma del castello di Quart - In questo castello isolato e abbandonato si possono udire rumori di passi tra le stanze e vedere porte e finestre spalancarsi da soli. Si narra inoltre che nel castello di Quart, nel Cinquecento sia stata giustiziata una donna per un reato, ma che costei fosse innocente e sul patibolo abbia promesso vendetta! Il castello ospiterebbe il fantasma della donna giustiziata e si dice che costei appaia la notte da una delle finestre del castello.