Il castello
di Bramafam,
comunemente
chiamato torre
di Bramafam e
raramente castello
dei Visconti
di Aosta,
si trova nella
città di Aosta,
all'angolo tra via
Bramafam e viale
Carducci, lungo la cinta
muraria di epoca
romana.
Quest'opera è
conosciuta anche
con il nome di
torre Biatrix,
prendendo di fatto
nome della porta
che la
fiancheggia.
Il
nome Bramafam
deriva dal termine
“bramé la
fam” ossia
gridare per la
fame. Questa
accezione del nome
della torre è
spiegabile dal
fatto che in
seguito alle
tremende carestie
medievali, la
gente si
raggruppava
davanti al
castello per
reclamare la
distribuzione del
cibo.
Una
leggenda del luogo
racconta, invece,
che le urla per la
fame, sarebbero
quelle della
moglie infedele di
uno di Challant,
il quale la fece
rinchiudere nelle
mura per farla
morire di fame.

Il
castello composto
da un grande
edificio
parallelepipedo,
un tempo adibito
ad abitazione, e
dall'adiacente
torre cilindrica,
la quale si
innalzava sul
bastione della
"porta
principale
destra"
(porta principalis
dextera) della
cinta muraria
romana. In alcuni
punti alla base
della torre è
ancora visibile il
muro romano
originale, mentre
sul lato
meridionale è ben
leggibile la
scarpata di epoca
medievale. La
torre è
completata da una merlatura
guelfa e
presenta alcune
strette feritoie.
Il
fabbricato
principale
esibisce una serie
di finestre a bifora sul
lato
settentrionale, la
cui fattura
ricorda le bifore
del castello
di Ussel.
L'edificio rivela
la presenza di due
accessi: dal lato
occidentale,
l'accesso
principale si apre
con una porta ad
arco e un tempo
era corredato da
un ponte
levatoio,
mente dal lato
orientale si
apriva un secondo
accesso.
Particolarità
del castello di
Bramafam era la
cisterna
dell'acqua,
addossata al lato
sud dell'edificio
principale e non
interrata come
negli altri
castelli della
Valle. Torre e
fabbricato sono
entrambi ridotti
in rovina da
secoli.
Il
castello di
Bramafam, secondo
Bruno Orlandoni,
porta chiari i
segni di una
tradizione di
progettazione e
tecnica
architettonica che
deriverebbe dallo stile
gotico internazionale:
in particolare, in
epoca medievale
egli riscontra un
"proporzionamento
di tipo aureo",
ossia non l'uso
vero e proprio
della sezione
aurea, ma
piuttosto una
proporzione di
riferimento ad
essa molto vicina.
La mancanza di
rilievi e di studi
più approfonditi
impedisce di
valutarne appieno
le implicazioni.

I
ruderi del
castello attuale
sono probabilmente
databili intorno
alla seconda metà
del XIII
secolo, ma
la presenza di una
torre in loco è
precedente. In
origine vi si
trovava una torre
la cui presenza è
testimoniata in
alcuni documenti
del 1212 - 1214:
era detta torre
Beatrice (tour Béatrix),
dal nome che
assunse anche la porta
principalis
dextera allorché Beatrice
di Ginevra volle
convolare a nozze
con Gotofredo
I di Challant,
nel 1223. Sede
del viscontato
di Aosta,
il castello fu
riadattato a
castello in epoca
medievale per
volere della
nobile famiglia
degli Challant.
In
mano agli
Challant, che
avevano il
controllo su tutta
la cinta
sud-occidentale
delle mura, il
castello di
Bramafam subì il
saccheggio di Giacomo
di Quart nel 1253.
Nel 1295 venne
ceduto da Ebalo
I di Challant al
conte di Savoia Amedeo
V, in
occasione della
cessione del
Viscontato e in
cambio del feudo
di Monjovet.
Tuttavia, alla
famiglia Challant
restò ancora
qualche diritto
sul castello di
Bramafam, dato che
nel XVIII
secolo ne
affittava le
rovine.
L'edificio
cambiò molti
proprietari nel
corso dei secoli e
fu spesso conteso
tra le varie
famiglie della
zona. Versò
presto in stato di
degrado, perdendo
importanza
politica e
amministrativa:
nel XVI
secolo -
quando la
Cancelleria, le
compravendite
basate sulle Carte
Augustane,
la stipula di atti
pubblici e privati
passò
definitivamente di
mano dai Visconti
ai notai -
il castello di
Bramafam era già
in rovina.
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